IL BRUTTO E IL BELLO (ARRESTATO ANTONIO MASTRAPASQUA)

IL BRUTTO E IL BELLO
(ARRESTATO ANTONIO MASTRAPASQUA)

Adesso voglio dire una cosa e spero di riuscire ad esprimermi compiutamente, non ho alcuna intenzione di passare per il tipo che possa coltivare una qualche forma di discriminazione o preclusione nei riguardi di chicchessia, tantomeno verso i brutti anche se, in tutta franchezza e per rispetto verso me stesso, devo ammettere con grande ironia e altrettanta onestà intellettuale che guardo abbastanza all’estetica, insomma non faccio parte di quella categoria di persone che affermano: “Ogni sposa è incantevole”, frase solitamente in bocca alle madri delle racchie, oppure: “I bambini sono tutti deliziosi”. Eh, no! A mio avviso ce ne sono pure di goffi, a volte anche antipatici. Del resto, come si usa dire, il mondo è stupendo perché vario e a pensarci bene come distingueresti il male se non ci fosse il bene? O viceversa. Potresti apprezzare ciò che è attraente senza poterlo confrontare con qualcosa di ripugnante? E così all’infinito: negativo e positivo, alto e basso, intelligente e sciocco, colto e ignorante, ecc.
Ma… ho iniziato questo discorso per una banalità, voi non ci crederete ma a tanto mi ha spinto la notizia dell’arresto di Antonio Mastrapasqua. Il fatto in sé mi ha lasciato del tutto indifferente, a questo punto mi sento completamente immunizzato al peggio, pure per il successivo e immediato scandalo ANAS. Ormai incasso tali notizie come fossero spot pubblicitari, continui e ripetitivi vista la serie infinita di precedenti indecenze verificatesi nelle alte sfere, quelle che Renzi Matteo afferma aver lubrificato in modo tale da farle girare e scorrere in maniera così fluida e unidirezionale che alla fine ci ritroveremo tutti, belli e brutti, in una sorta di Eden.
Perché proprio Mastrapasqua? Semplice! Ora lo vedo veramente brutto. Prima, ogni volta che compariva in Tv per le solite interviste in merito ai sempre insufficienti tagli alle pensioni INPS, mi rendevo conto di quanto fosse brutto, repulsivo, senza avverbi che precedessero l’aggettivo, ma mi davo una spiegazione, dicevo fra me e me che senza dubbio possedesse doti insostituibili di capacità manageriale e strategia aziendale, di umanità, pregi questi che abbelliscono. Avete inteso la differenza? Guardando la foto che ho posto in evidenza, normalissima, adesso lo vedo, ripeto, seriamente e irrimediabilmente brutto, ma brutto brutto, un brutto integrale.
Egli potrebbe pure essere estraneo a quanto gli viene oggi addebitato ma con tutto quello che sta emergendo dal “teatro” della politica, l’accadimento mi fa riflettere, pensare… un individuo che ricopre o ha ricoperto in contemporanea decine di incarichi prestigiosi all’interno di importanti Enti e Società, mi pare più di una ventina, significa che non è un genio bensì l’uomo giusto nei posti giusti per operare nel modo giusto in favore delle “persone giuste” allo scopo di conseguire fini ingiusti. Infatti l’arresto lo vede oggi coinvolto nella qualifica di ex direttore generale della casa di cura privata “Ospedale Specializzato Israelitico” di Roma. Chissà se andassero a rovistare sotto le tante poltrone che ha scaldato (o refrigerato).
Tanto per completare il ragionamento al solo scopo di evitare fraintendimenti e concludere, prendiamo ad esempio l’attore Danny De Vito. È basso, tarchiato, malfatto, gambe a ics, mezzo pelato eppure… è bello! Grande divo, marito esemplare, a parte qualche veniale scappatella poiché, e le capisco, è uno che piace alle donne, mai un divorzio, intelligente, spiritoso, padre irreprensibile, prezioso protagonista di bellissimi film (pare che nella vita sia esattamente come nelle parti che ha interpretato), insomma un uomo, di quelli con la “U” maiuscola, onesto moralmente e intellettualmente, piacevole, sarei onorato potessi conoscerlo di persona.
Al contrario nel nostro Paese i “personaggi importanti” con analoghe caratteristiche “geometriche” di Danny, e non, sono scostanti, ingrugniti, aggressivi, sulla difensiva, maligni. Poi abbiamo anche i belli che alla fin fine risultano brutti, pure alcune donne dell’Esecutivo, avvenenti esteticamente ma in tutta franchezza mi dicono nulla, anzi…
Bah! Questione di gusti. Però Mastrapasqua è irrimediabilmente brutto, mai neppure mezzo sorriso, un cenno di brio, qualche scheggia di allegria, buonumore.
Almeno si chiamasse Mastro Pasqua.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web

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