IN MORTE DI CECIL

IN MORTE DI CECIL

Cecil, proprio questo era il suo nome, un magnifico Leone di tredici anni, senza dubbio conscio della sua bellezza, la criniera folta, maestosa, a circondare un volto dove trovano posto solo dignità e coraggio, il naso potente a reggere le labbra baffute che raccolgono gli odori della savana portati dal vento caldo del continente, vegetazione, erba e arbusti, alberi e prede per procacciarsi il cibo. E i suoi occhi guardano lontano riverberano fierezza, una punta di orgoglio, superiorità, tanto da passare attraverso le forme umane e le loro repellenti debolezze. Viveva a Hwange National Park (precedentemente Wankie Game Reserve) la più grande riserva naturale nella Repubblica dello Zimbabwe, Stato dell’Africa orientale, e lui ne era il simbolo. Il 26 luglio, tre giorni fa, è morto. Ad ucciderlo sarebbe stato un ricco cacciatore spagnolo, grazie alla connivenza di alcune guardie del parco che sono state corrotte con 50 mila €uro. Lo splendido esemplare di persona non umana, così io chiamo quelli che comunemente definiamo “animali”, sarebbe stato rintracciato attraverso un posizionatore gps e attratto fuori dalla riserva con un’esca, poi ferito con una freccia. Il criminale, alla stregua dei suoi complici corrotti, avrebbe poi dato inizio ad una battuta di caccia durata ben oltre 40 ore prima di trovarlo e ucciderlo. Dopo giorni di ricerche le guardie del parco hanno rinvenuto il cadavere senza testa del felino. Johnny Rodrigues, capo della Zimbabwe Conservation Task Force, afferma che la morte di Cecil non è una tragedia solo per lo Zimbabwe, anche per i suoi sei cuccioli perché i leoni maschi che tenteranno di conquistare le sue tre mogli non permetteranno mai che essi restino in vita. Intanto sono iniziate le indagini per cercare di rintracciare il bracconiere iberico.
Quotidiani, riviste, notiziari della televisione non ne hanno fatto cenno impegnati come sono a fornire i dati sugli indici di borsa, lo spread, il rapporto deficit Pil ed al congegno che in alto stanno elaborando per cercare di abbassare le tasse aumentando i costi della sanità e altri servizi. Vorrei proprio vedere il muso di quella bestia che ama uccidere per il gusto di farlo. Capire attraverso la sua sagoma, che sarà sicuramente disgustosa e priva di qualsiasi segno di intelletto, del perché da un po’ di tempo soffro di uno strano disturbo, ovvero provo disgusto verso gli appartenenti all’ordine dei primati, famiglia ominidi, genere Homo, specie sapiens di cui faccio parte. Sarà forse che scrivo troppi articoli di politica e devo tenermi informato su coloro che ci governano, studiarne le mosse, prevenirle. Vi garantisco è cosa estremamente stancante.
Domani prenderò appuntamento con lo psichiatra, ne conosco uno che fa miracoli. Intanto auguro a Cecil buon riposo, che per lui siano vere alcune delle panzane che ci raccontiamo e si ritrovi nelle verdi praterie del Cielo.

P.S.
Ho saputo in questo momento che l’assassino di Cecil si chiama Walter Palmer, è un dentista del Minnesota e ha la passione per la caccia. Sarebbe lui, secondo il quotidiano britannico Telegraph, il killer di Cecil. Lo scoop, confermato da due fonti indipendenti, smentisce le tesi precedenti che individuavano il bracconiere in uno spagnolo con la passione per la caccia (problema suo). Nel frattempo, una nota dello Zimbabwe National Park conferma l’arresto di due persone che si pensa siano coinvolte nella morte di Cecil: Theo Bronkhorst, cacciatore professionista fondatore del Bushman Safaris Zimbabwe, e Honest Trymore Ndlovu, proprietario della fattoria dove all’inizio di luglio è stato rinvenuto il corpo senza vita del leone. La freccia è arma prediletta da Walter Palmer. Avevo ragione, guardate nella foto la sagoma e l’espressione idiota dell’assassino, quello a sinistra, confrontate il suo muso, il sorriso, con la fierezza del volto di Cecil. Pure quell’altro fa parte della stessa tribù. Non ci sono dubbi, vigliacchi e poveri di spirito, amorali, ma possiamo consolarci, la loro stessa natura è già una punizione.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

L’articolo “IN MORTE DI CECIL” scritto il 22 luglio 2015 è stato pubblicato il 29 luglio 2015 sul sito www.memoriacondivisa.it:

Immagine in evidenza ricavata dal web – Fotomontaggio eseguito dall’Autore

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