LE SIRINGHE DI RENZI MATTEO

LE SIRINGHE DI RENZI MATTEO

A chi l’aveva fischiato dal loggione durante una rappresentazione, Ettore Petrolini, nostro grande attore romano del primo ventennio, disse: “io nun ce l’ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t’hanno buttato de sotto”.
Quando sento la guida scout Renzi dire a destra e manca, dagli studi Mediaset, che le Regioni non devono effettuare tagli ma eliminare gli sprechi, mica lo contesto. Ha ragione! E mentre enfatizza, neppure avesse scoperto l’acqua calda, che non capisce come una siringa in Sicilia possa costare il doppio rispetto alla Toscana, addirittura mi inchino. Bravo! Intelligente il ragazzo. E perspicace.
Infatti io non ce l’ho con lui ma con tutti quelli, giornalisti, conduttori televisivi, insomma chiunque ne abbia facoltà, che non lo buttano di sotto, con la dialettica intendo, sbattendogli in faccia gli sprechi della Politica di casa che in questo Paese, rispetto al resto del globo, ha il maggior numero di persone impegnate. Una quantità imprecisata ma altissima per la sicurezza, addirittura esorbitante tra amministrativi, tecnici, dirigenti, assistenti, fattorini, commessi (da 99 mila €uro anno), uscieri, medici, infermieri, addetti alla buvette, baristi, postini, camerieri, autisti, cuochi, barbieri (arrivano a 136 mila €uro anno), elettricisti, giardinieri, idraulici, tappezzieri e via di questo passo fino agli incaricati alla ricarica degli orologi a pendolo.
Che non ci sia uno, dico uno, un solo professionista dell’informazione che gli faccia notare, e pretenda spiegazione, di non comprendere perché gli stipendi dei parlamentari in Italia siano il doppio rispetto al resto del Pianeta ed abbiamo la Presidenza della Repubblica più costosa della Terra, pure se confrontata con le monarchie e gli Stati a governo centralizzato.
Stiamo parlando di qualcosa di più di qualche scatola di siringhe? O no? In parole povere vorrei mettere in chiaro una cosa, caro Matteo, e lo faccio subito:
“Io nun ce l’ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t’hanno buttato de sotto”. A parole s’intende, quantomeno a gestacci.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Pubblicato su “Il Secolo XIX” del 24 ottobre 2014 pag. 47 con il titolo “Le sringhe in Sicilia e gli sprechi dell’Italia” e su “Il Segno” 1/30 novembre 2014 pag. 2 con il titolo “Caro Matteo, io nun ce l’ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t’hanno buttato de sotto” – http://ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

Immagine in evidenza ricavata dal web. Fotomontaggio eseguito dall’Autore

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