LA CALUNNIA

LA CALUNNIA

Sarebbe forse giunta l’ora che la Chiesa chiedesse perdono al più grande filosofo dell’Umanità, e a noi per averci privato anzitempo degli scritti e i pensieri che ancora Giordano Bruno avrebbe potuto donarci. Riabilitarlo sarebbe il minimo ma, per recuperare la coerenza con il pensiero cristiano, ancor più non sarebbe disdicevole “rivisitare” la figura di Roberto Bellarmino, suo aguzzino, incomprensibilmente fatto santo e dottore della Chiesa tre volte da Pio XI.
Papa Francesco sarebbe l’uomo adatto e il gesto di giustizia avrebbe ridondanza in tutto il mondo, un grande significato di progresso, tolleranza e misericordia. Egli sta operando nella direzione giusta e ogni suo sforzo è mirato a ricondurre l’uomo alla Parola del Vangelo. Non è un rivoluzionario come molti vorrebbero fare intendere al solo scopo di screditarne la grande personalità, la morale, il suo darsi per gli altri, la fede sincera e la tenerezza che invoca nei riguardi degli umili, i deboli, gli oppressi.
Purtroppo la calunnia, arma dei vigliacchi, è diventata sistema in questo mondo che ha perso ogni connotato di civiltà, ha smarrito la via della solidarietà e della comprensione, dove il senso di umanità è un optional che viene comodo solo quando si tratta di ottenerne un vantaggio personale. In Italia, collocata nella top ten dei Paesi più ignoranti e corrotti del mondo, l’opportunismo e la diffamazione sono diventati, mi duole dirlo, regole di vita.
Per invertire questa rotta che ci può solo condurre al disfacimento completo della nostra millenaria cultura dobbiamo ispirarci al pensiero di Giordano Bruno, la sua coerenza, la fulgida mente. La maldicenza, il pettegolezzo, il cercare di screditare il prossimo sono riverberi della mediocrità della mente umana. Sento il dovere di riportare questo pezzo del grande filosofo tratto da “De Immenso”:

Alla mente che ha ispirato il mio cuore con arditezza d’immaginazione piacque dotarmi le spalle di ali e condurre il mio cuore verso una meta stabilita da un ordine eccelso, in nome del quale è possibile disprezzare e la fortuna e la morte. Si aprono arcane porte e si spezzano le catene che solo pochi elusero e da cui solo pochi si sciolsero. I secoli, gli anni, i mesi, i giorni, le numerose generazioni, armi del tempo, per le quali non sono duri né il bronzo né il diamante, hanno voluto che noi rimanessimo immuni dal loro furore. Così, io sorgo impavido a solcare coll’ali l’immensità dello spazio, senza che il pregiudizio mi faccia arrestare contro le sfere celesti, la cui esistenza fu erroneamente dedotta da un falso principio, affinché fossimo come rinchiusi in un fittizio carcere e il tutto fosse costretto entro adamantine muraglie. Ma per me migliore è quella mente che ha disperso ovunque quelle nubi e ha distrutto l’Olimpo che accomuna gli altri in un’unica prigione dal momento che ne ha dissolto l’immagine, per cui da ogni parte liberamente si espande il sottile aere. Mentre m’incammino sicuro, felicemente innalzato da uno studio appassionato, divengo Guida, Legge, Luce, Vate, Padre, Autore e Via. Mentre mi sollevo da questo mondo verso altri mondi lucenti e percorro da ogni parte l’etereo spazio, lascio dietro le spalle, lontano, lo stupore degli attoniti.

Gli attoniti appunto, gli impostori, denigratori, trasportati dal vento della loro mediocrità e invidia. A costoro dobbiamo rispondere con l’etica, andare avanti a testa alta “non ti curar di loro ma guarda e passa” disse il sommo poeta. Solo una condotta irreprensibile fatta di azioni trasparenti e, proprio perché laica, priva della doppiezza morale di tanti sedicenti “credenti” che nella loro incoerenza pretenderebbero di insegnarci a vivere e comportarci cristianamente.
Lasciamoci alle spalle, il più lontano possibile, lo stupore degli attoniti, ignoriamoli, non ascoltiamo le loro patetiche menzogne, involiamoci verso l’etereo spazio e inseguiamo morale e consapevolezza di noi stessi.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web – 414 x 500 – cristiano cattolico.it

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