LA LEOPOLDA E IL SALTO DELLA QUAGLIA

LA LEOPOLDA E IL SALTO DELLA QUAGLIA

Il messaggio che il nostro Leader ha lanciato dalla prima “Leopolda”, evento volto, badate bene, “alla formazione politica di tutti i cittadini italiani”, è stato inequivocabile ed esplicativo della strategia renziana; per la parte di concittadini che non l’avesse capita prima, ora ha l’elemento che gli mancava. In parole povere il teorema del Matteo, di una logica sconcertante, è questo:
“Considerando che la sinistra non ha mai governato, ha perso in quasi tutte le elezioni, quindi sono quarant’anni che fa opposizione, per vincere dobbiamo fare politica di destra.”
Geniale! Deve averlo concepito intorno al fuoco dei campi scout insieme alla Mogherini, Boschi, Picierno e tutta l’allegra brigata. L’uovo di Colombo! Anzi della quaglia, accompagnato dal classico salto che questo simpatico pennuto compie per disorientare gli inseguitori prima di fermarsi e acquattarsi. Da ciò deriva il modo di dire ad indicare persona che cambia repentinamente “posizione”.
D’ora in avanti invece di lamentarci, noi poveri inetti dovremmo porci la domanda: “Ci avremmo mai pensato?”

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web. Fotomontaggio eseguito dall’Autore

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INCROCI OBBLIGATI

INCROCI OBBLIGATI

Strana la vita, il tizio della foto di sinistra adesso sembra niente, eppure… è stato qualcosa. Quello dell’immagine a destra al momento è qualcosa ma… sembra niente.
“Ha da passà ‘a nuttata”.

Mauro Giovanelli – Genova
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GUAI DALLA POLITICA

GUAI DALLA POLITICA

Un aforisma di Woody Allen recita:
“I guai sono come i fogli di carta igienica, ne tiri uno e ne vengono dieci.”
Ha ragione, è vero! Turandomi il naso nel 2001 avevo votato Francesco Rutelli e mi sono ritrovato Berlusconi, seguito da Prodi, ancora Berlusconi, Bersani che si strappò perché non era doppio velo, quindi Monti, Letta e ora la guida scout Renzi…
“Ha da passà ‘a nuttata”.

Mauro Giovanelli – Genova
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LE SIRINGHE DI RENZI MATTEO

LE SIRINGHE DI RENZI MATTEO

A chi l’aveva fischiato dal loggione durante una rappresentazione, Ettore Petrolini, nostro grande attore romano del primo ventennio, disse: “io nun ce l’ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t’hanno buttato de sotto”.
Quando sento la guida scout Renzi dire a destra e manca, dagli studi Mediaset, che le Regioni non devono effettuare tagli ma eliminare gli sprechi, mica lo contesto. Ha ragione! E mentre enfatizza, neppure avesse scoperto l’acqua calda, che non capisce come una siringa in Sicilia possa costare il doppio rispetto alla Toscana, addirittura mi inchino. Bravo! Intelligente il ragazzo. E perspicace.
Infatti io non ce l’ho con lui ma con tutti quelli, giornalisti, conduttori televisivi, insomma chiunque ne abbia facoltà, che non lo buttano di sotto, con la dialettica intendo, sbattendogli in faccia gli sprechi della Politica di casa che in questo Paese, rispetto al resto del globo, ha il maggior numero di persone impegnate. Una quantità imprecisata ma altissima per la sicurezza, addirittura esorbitante tra amministrativi, tecnici, dirigenti, assistenti, fattorini, commessi (da 99 mila €uro anno), uscieri, medici, infermieri, addetti alla buvette, baristi, postini, camerieri, autisti, cuochi, barbieri (arrivano a 136 mila €uro anno), elettricisti, giardinieri, idraulici, tappezzieri e via di questo passo fino agli incaricati alla ricarica degli orologi a pendolo.
Che non ci sia uno, dico uno, un solo professionista dell’informazione che gli faccia notare, e pretenda spiegazione, di non comprendere perché gli stipendi dei parlamentari in Italia siano il doppio rispetto al resto del Pianeta ed abbiamo la Presidenza della Repubblica più costosa della Terra, pure se confrontata con le monarchie e gli Stati a governo centralizzato.
Stiamo parlando di qualcosa di più di qualche scatola di siringhe? O no? In parole povere vorrei mettere in chiaro una cosa, caro Matteo, e lo faccio subito:
“Io nun ce l’ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t’hanno buttato de sotto”. A parole s’intende, quantomeno a gestacci.

Mauro Giovanelli – Genova
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Pubblicato su “Il Secolo XIX” del 24 ottobre 2014 pag. 47 con il titolo “Le sringhe in Sicilia e gli sprechi dell’Italia” e su “Il Segno” 1/30 novembre 2014 pag. 2 con il titolo “Caro Matteo, io nun ce l’ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t’hanno buttato de sotto” – http://ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

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ESONDAZIONI

ESONDAZIONI

Massima allerta! Si temono ulteriori esondazioni, i cittadini sono tenuti a mettere in pratica le indicazioni già fornite dalle Istituzioni, daremo ulteriori notizie e aggiornamenti in tempo reale via via che gli elicotteri della Protezione Civile monitoreranno la situazione. Esortiamo tutti a tenersi aggiornati per adeguarsi alle istruzioni che senza soluzione di continuità verranno impartite. Nel frattempo la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che a tal fine aveva delegato un ministro che si ritrova senza portafoglio, ha conferito agli Interni il potere di dichiarare lo stato di emergenza. Prestate quindi molta attenzione ai comunicati stampa che di volta in volta saranno fatti emanare dall’onorevole Boschi Maria Elena. Confidiamo che quanto prima l’allarme possa rientrare. Sembrerebbe infatti che Ferrara Giuliano abbia deciso di interrompere le lezioni di nuoto stile libero, resta solo da augurarci non decida di fare pure la doccia prima di cambiarsi.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: “Maschera trifacciale dell’uomo che ride” – Scultura – Artista Enrico Bafico – Genova. Fotografia dell’autore.

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“INTERFACCIA” – ROMANZO DI ALESSANDRO ARVIGO (UNA “QUARTA” PER L’AMICO ALEX)

“INTERFACCIA” ROMANZO DI ALESSANDRO ARVIGO (UNA “QUARTA” PER L’AMICO ALEX)

Filosofo e abile programmatore, personalità ben delineata, dai contorni netti senza sfumatura alcuna, Alfonso Ricci incombe anche quando il campo visivo inquadra situazioni che non ne contemplano la presenza. Del tutto allergico alle regole di una società che disdegna e considera sgradevole come le mosche che corteggiano tanto lo sterco quanto una tavola imbandita, è l’archetipo della perfezione morale il cui peso specifico è in grado di piegare le pagine che il lettore, attratto dalle onde gravitazionali della sua indole, sfoglia una ad una per inoltrarsi in questa esplorazione dell’inconscio.
Assistiamo così alla metamorfosi mentale di umani che vivono, amano, pensano, e muoiono, tutti alternativamente protagonisti e comprimari grazie ad un abile gioco di specchi manovrati con destrezza dall’Autore che in essi riverbera le proprie aspirazioni antropologiche, una giostra che ruota intorno al perno rappresentato dalla misteriosa apparecchiatura commissionata da uno stimato ed ermetico psichiatra in crisi di identità. Questi entra in scena accompagnato dalla fedele assistente, insipida e nascosta figura che risorgerà, araba fenice, nelle vesti di femmina insaziabile pronta a percorrere i sentieri della vita. Gli si affiancherà il direttore di una multinazionale americana, uomo votato al successo, dominato dall’inscalfibile onestà ereditata dal defunto genitore ma in conflitto con il proprio passato, a sua volta tallonato dalla segretaria e amante, donna fragile e insicura, braccata dal tempo, ma la sola capace di affrancarsi dal contesto appigliandosi alla più calcolata e razionale delle opportunità che le si presenta. Tutti satelliti che gravitano intorno al vero eroe della vicenda, fatalista e solitario, leale, senza legami stabili, giocatore d’azzardo e privo, per sua libera scelta, di un posto preciso nella società. In definitiva è il dott. Ricci l’autentico interfaccia dei soggetti che incontra, il solo in grado di riconoscerne le debolezze.
Il racconto, delineato con minuziosa maestria, parte dalla quotidianità di cui è pregna la dimora alle pendici dei colli toscani, abitata da due anziani contadini, culla e punto di riferimento dei fatti che si susseguono. Passato e tradizione sono dunque il terreno fertile che contempla, attraverso gli occhi fieri e sconcertati della micia di casa, l’agitarsi frenetico di coloro che lo animano, ed è lì che si chiuderà il cerchio degli avvenimenti. Nello sviluppo del romanzo, abilmente orchestrato, si assiste ad un intreccio di interessi, ambizioni, corpi, esigenze morali e psicologiche che evolve e si fa sempre più fitto. C’è un congegno da realizzare, ignoto il fine per cui è stato concepito… con l’aiuto di “Bukowski”, così viene soprannominato il nostro programmatore, ne sarà disvelato il segreto così da appurare come tutti, alla fine, saranno rimessi in gioco prima che l’imprevedibile artefice di questa geniale narrazione decida di staccare la spina.

Una “quarta” di copertina per “Interfaccia”, opera ultima dell’amico e scrittore Alessandro Arvigo – Palermo.

Mauro Giovanelli – Genova

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Immagine in evidenza: INTERFACCIA, copertina e quarta 

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LA COMUNIONE… A CHI?

LA COMUNIONE… A CHI?

Accesa la Tv vengo sopraffatto dalla voce minacciosa di Mentana: “si sta affrontando uno dei temi più spinosi!”
Ho sobbalzato pensando a un’imminente invasione dell’ISIS. Precipitarmi in camera e indossare la kefiah è stato un tutt’uno, quando mi giunge la notizia: “il Sinodo sulla famiglia si è spaccato, il Papa apre al sacramento per i separati e divorziati ma i cardinali sono divisi.”
Che spavento! Mentre mi ricomponevo un dubbio si è insinuato nella mente: “ma… i pedofili, prelati e non, mafiosi, corrotti, gay hanno diritto di ricevere la comunione?”

Mauro Giovanelli – Genova
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LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL

LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL

Interessante e concreto il dibattito di ieri sera a “Otto e Mezzo”, ascoltare Alessandra Moretti mi ha rinfrancato. Ecco una sintesi delle sue dichiarazioni:
Dobbiamo abbassare i toni, così come abbiamo abbassato il cuneo fiscale.” – Antonio Padellaro cerca di evidenziare che nulla però si è alzato, ma lei continua imperterrita. – “Di che cosa stiamo parlando? Ci siamo presi mille giorni, non so se mi spiego. Sono stata fraintesa, cercherò di esprimermi meglio, non volevo parlare di questo, gli ottanta euro, qualcosa è stato fatto…
Tutto chiaro no? L’avreste mai pensato? Siamo a posto! Ed è pure una bella donna, peccato solo che sogghigni come la Picierno, del resto… nessuno è perfetto.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web. Fotomontaggio eseguito dall’Autore

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