ULTIMO MESSIA (Supplizio e Risurrezione)

ULTIMO MESSIA
(Supplizio e Risurrezione)

Ti ho visto…
e sei svanito,
un cenno
della mano
per salutarmi
prima di svoltare
l’angolo.
Il mio rincorrerti
non è stato vano
anche se già
eri in fondo alla via,
lontano.
Ti sei fermato,
facesti segno
di non avvicinarmi,
accennato
come misurassi
l’altezza di un bimbo,
vestito elegante
adeguato,
fazzoletto rosso
nel taschino,
valigetta.
Ci siamo guardati,
i tuoi profondi occhi
parlavano.
Ascoltavo:
Dovevo morire così …
era scritto!
Chi sarei adesso
nel mondo che
vagheggiai?
Sono nato per questo,
divenire immortale,
il mio sacrificio
servirà a te, tutti voi,
donne e uomini
di buona volontà
porterete avanti
il mio messaggio,
diffondetelo!
Tutto quanto avevo
da dire è stato detto,
nulla manca
del mio passaggio,
custodite con impegno
le chiavi che aprono
porte di accesso
ai grandi segreti
della vita, morte,
fratellanza, umanità,
comprensione
del qui ora… dell’aldilà.
Mai tolleranza!
Immobile, incantato
ho inteso.
I riverberi
del suo timido
sorriso mi travolsero,
luce accecante,
vigorosa.
Salutò con gesto
soave,
riprese il cammino,
lo vidi farsi sempre più…
staccato.
Si voltò ancora,
osservandomi…
istante di eternità,
il suo sguardo disse
Io sono
la via, la verità e la vita…(*)
Scomparve.
Era… era…
È Pasolini!

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

(*) Giovanni 14, 6 LA SACRA BIBBIA – Versione riveduta sui testi originali – Edizione 1968, CASA DELLA BIBBIA, Ginevra, Genova

NOTA:
Credo di essere entrato nella mente di Pasolini al di là di ciò che è stato scritto e detto di lui, neppure per quanto assorbito dai suoi insegnamenti. Credo di essere entrato nella mente di Pasolini perché è lo specchio della mia anima (qualunque cosa essa sia) nonché del mio modo di traguardare il mondo. Credo di essere entrato nella mente di Pasolini per il semplice fatto che nel momento in cui ascolto la sua parola essa si incastra perfettamente con il mio ragionare. I santi e santini non mi hanno mai impressionato, difficile mi lasci condizionare da chicchessia, credo di essere davvero libero dalle catene della morale comune e dagli aberranti condizionamenti della società. Se oltre duemila anni fa un uomo chiamato Rabbi Jeoshu Ha Nozri ha meritato l’appellativo di Messia, allora Pasolini è degno di essere chiamato tale non per investitura divina ma grazie alla “regalità” del suo pensiero ed i percorsi indicati. Credo che Pasolini avrebbe potuto essere protagonista di un miracoloso rinnovamento, l’unico e forse l’ultimo intellettuale in grado di poter risolvere la complicata convivenza fra gli umani ed a questo fine il suo cuore palpitava. Credo che Pasolini sia stato pure un profeta, senza alcuna ispirazione divina, ma solo per il fatto che ogni sua previsione si è avverata quindi è il propulsore che fa interagire le mie sinapsi quando leggo le sue parabole.
La presente nota al fine di evitare qualsiasi fraintendimento che possa portare a strumentalizzazioni di vario genere men che meno a fini mistici o presunti tali.

Immagine in evidenza: A sinistra ricavata dal web – A destra fotomontaggio dell’autore fotografia di Pier Paolo Pasolini su dipinto di Mario Sironi

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