I SOGNI MUOIONO ALL’ALBA (*)

I SOGNI MUOIONO ALL’ALBA (*)
(“American dream”, “The world dream”, “…francamente me ne infischio!”

«Certo che con questo grande Paese a tal punto diviso, quasi come al termine della guerra di secessione, 1865 e decenni a seguire almeno fino al 1918, periodo di sviluppo e industrializzazione che ha messo tutti quieti… devo fare qualcosa, studiare il modo affinché i cittadini si compattino ritrovando lo spirito nazionale, dunque occorre riflettere… e in fretta! Il tempo scorre veloce, al 20 gennaio ci arriveremo come falchi in picchiata altro che aquila… ho avuto tutto dalla vita, ciò che desideravo almeno, denaro e potere, sono giunto al vertice e… se facessi come quella faccia di bronzo? Che si fa chiamare… Ah! Renzi, la guida scout italiana, mi pare anche Matteo… con il “suo” aereo ha pensato di recarsi in visita da Obama, Hyllary… adesso sarebbe capace di far togliere dalla fusoliera l’iscrizione “Repubblica Italiana” per inserirci il proprio nome… spacciandosi per uomo della sinistra riformista ha mantenuto le porcate dei suoi laidi predecessori ed ha fatto passare le più inique leggi a danno delle classi meno abbienti, ciò che non avrebbero potuto fare neppure i fascisti della prima ora… adesso con il referendum costituzionale vorrebbe ridurre la democrazia… amo i miei figli, pure quelli degli altri, i bambini, e… se rovesciassi il tavolo? Passerei alla storia, salirei ancora, diventerei un Dio, il Congresso e la Camera dei rappresentanti li tengo in pugno… c’è un problema, più di uno ma questo… non vorrei che le Grandi Lobby o chi diavolo altri si inventassero qualche attentato in casa nostra così da individuare un nemico che accomuni tutti… qui i servizi segreti non scherzano… i fabbricanti di armi mica si accontentano a riempire di pistole le case degli americani! Quelli devono vendere elicotteri da combattimento, F35, bombe, granate, carri armati, mezzi blindati… e l’esercito? I generali? È un bel casino… le compagnie di assicurazioni? Che soddisfazione fare quello che non è riuscito ai democratici: Sanità pubblica per tutti… mi piacerebbe, anche alla faccia di questi stronzi che mi leccano il culo dopo che ne sono usciti… potrei rischiare la pelle, qui ci sono individui maleducati, però… però… mi eccita l’idea, sono fatto in questa maniera, è nel mio carattere, in fondo l’esistenza cosa mi potrebbe dare di più? Dall’“American dream” al “The world dream”… ecco il grande gesto! L’immortalità. Ho dichiarato che il primo incontro ufficiale l’avrò con Putin, invece potrei… l’industria petrolifera, siderurgica, i mercati, la finanza, inquinamento, America Latina, Brexit, Europa divisa… con quell’esercito di burocrati, inconcludenti, mantenuti… la Cina, Medio Oriente, Israele e chissà quanti particolari mi stanno sfuggendo. Sarebbe proprio una bella partita da giocare… in fondo oltre duemila anni fa un certo Gesù si recò al Tempio per ribaltare le bancarelle dei mercanti e pubblicani, non so se fosse il Cristo ma lo fece, quasi quasi ne parlo con Francesco, vediamo se lui ha la risposta, concreta, immediata, poche parole… ci dormo sopra, sono stanco… dopotutto “domani è un altro giorno»”.

Mauro Giovanelli – Genova
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© Copyright 2016 Mauro Giovanelli

(*) Film del 1961 diretto da Mario Craveri, Enrico Gras e Indro Montanelli. Tratto da un testo teatrale del 1960 dello stesso Montanelli.

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6 commenti su “I SOGNI MUOIONO ALL’ALBA (*)”

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