PENSANDO A FULVIO LEONCINI PITTORE E POETA TOSCANO

PENSANDO A FULVIO LEONCINI PITTORE E POETA TOSCANO

Ridatemi indietro
i miei capelli neri
e l’azzurro intenso dei miei occhi
i salti fin sopra la traversa
e le risate come frecce che bucavano le nuvole
ridatemi indietro
la forza di un sogno
la tenerezza del primo bacio
ridatemi indietro
quel soffio di tempo

“Voi che fate stasera?”

Fulvio Leoncini

PENSANDO A FULVIO LEONCINI PITTORE E POETA TOSCANO

Io… brutto iniziare con pronome personale maschile e femminile prima persona singolare, non si dovrebbe per la semplice ragione che potrebbe apparire… porsi su un piano superiore, “salire in cattedra” si dice, guardare il mondo da un’altra prospettiva… mi viene in mente il prof. Keating de “L’attimo fuggente”, rese “uomini” i ragazzi della classe assegnatagli in un rigido, abbiente, convenzionale college americano. Infatti fu sacrificato dal Potere, conservatore, vorace, crudele, sopravvive e si accresce per la stupidità, ignoranza, incapacità a pensare, ragionare, interpretare, apprezzare, godere di un “brano” splendido che il poeta (a sua insaputa) Fulvio ci dona. Segreto cui cerca di rendere partecipi gli “altri”, coloro che la sua generosità e innocenza, purezza d’animo, lo portano a ritenere possano comprendere la stupefacente pittura di cui egli è artefice, delizia di spiriti… buoni. Stavo dicendo… Io non sto rivolgendomi a te, cara amica e caro amico che ben conosco (come state? Tutti bene?), a nessuno in particolare, parlo a me stesso e mi interrogo sulla chiusa dell’Autore “…voi che farete stasera?” domanda che Jep Gambardella rivolge alla coppia borghese a lui di fronte, abbracciati e impalati, sorrisi perduti, intrisi di quotidiana e melensa beatitudine, quasi gioia di sopravvivere e… (c’è sempre una congiunzione a questo punto) l’intellettuale disincantato, scrittore inappagato, aggrinfiato al ricordo di un grande amore perduto… desidera percepire come e perché per gente mediocre sia “ovvio” trovare su questa Terra la pace dell’anima oltre che nella tomba quando sarà finita (la vita, non la tomba). Il film è “La grande bellezza”… qualora vi fosse sfuggito, consiglio non andarlo proprio a vedere. Evitatelo. Fulvio, come Jep (parloscrivo o scrivoparlo sempre fra me e me) non si aspetta risposte, già le conosce, lui sa che porterete il cagnolino fuori a far pipì, vi laverete i denti, farete la cacca se non siete mattinieri, di certo guarderete la TV, Alfonso Signorini probabilmente… una sveltina se la libido si alza, caffè, dolcetto, scherzetto e… subito a letto.
Fulvio, a te ora mi rivolgo, scusa se i miei monologhi alla mr. Bloom li vengo a fare qui, in casa tua ma, credimi, non sapevo che fare quest’oggi, conto gli interi per vedere se è vero che la loro somma all’infinito dà risultato meno un dodicesimo (-1/12), ovvero 0,083 con 3 periodico. Invece… tu!
Che cazzo stai facendo? Ciao. Mauro

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com
© Copyright 2016 Mauro Giovanelli

Immagine in evidenza: FULVIO LEONCINI – A sinistra disegno su carta riportato su legno, dimensioni cm 20×20 circa – A destra Eroso/Eros 2015, tecnica mista su legno cm 130×90

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Un commento su “PENSANDO A FULVIO LEONCINI PITTORE E POETA TOSCANO”

  1. Chi può ridare???
    La voglia di ridere, di sperare, di credere in un amore, di riabbandonarsi a qualcuno!
    Non lo so ! E non mi interessa cosa fanno gli altri questa sera!!! Io dormo.

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