ASINTOTO

ASINTOTO

Strano!
Non stavo correndo,
camminavo svelto sapendo che mai sarei arrivato.
Qualcuno aspettava.
Non ricordo chi fosse,
ma era importante.
Il sole mi scaldava, laggiù, dinanzi, basso sull’orizzonte.
Avvolgeva le voci dei rari passanti,
mi giungevano ovattate,
ne spegneva i volti.
Avrei voluto proteggermi con la mano,
portarla alla fronte ma…
Ero stanco, debole,
quel gesto richiedeva molta fatica, concentrazione.
Impossibile!
Su quella interminabile passeggiata lungo il mare
venni d’improvviso colto da quiete infinita,
non era rassegnazione direi serenità inesauribile,
felicità, godimento estremo.
Mai mi era capitato.
Rallentai il passo,
osservavo con grande passione
tutto quanto stava ai miei lati,
provavo pure un certo distacco…
Proveniente dal dopo.
Coglievo particolari sconosciuti, inediti,
il mare mio fratello,
rocce levigate rese verticali nel tempo,
scogli porosi oltre la battigia,
altri scuri e potenti,
eroi che da sempre affrontano i marosi.
Il gabbiano grave e pesante come una zampogna,
improvvisamente allargò le ali nobili,
spiccò leggero il volo
lanciandosi verso il disco rosso che pareva immobile.
Lo vidi allontanarsi,
sempre più piccolo, bellissimo, elegante,
divenne tratto di colore sul dipinto importante,
il segno del quaderno a quadretti,
la punta di matita,
più nulla.
In quel preciso istante seppi di essere giunto.
Mi fermai.
Solo. Silenzio.
Mi resi conto che ero stato annunciato.
Fu così che tutto divenne inestimabile
e la mia quota acquistò finalmente…
Percezione.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: ENRICO BAFICO – OLIO SU TELA – Dimansioni cm. 90 x 100 – Collezione privata dell’Autore

RIPRODUZIONE RISERVATA

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