LO SCHIAVISMO È ALLE PORTE

LO SCHIAVISMO È ALLE PORTE

Ero in tutt’altre faccende affaccendato per cui non ho avuto modo, neppure la voglia, di ascoltare per intero il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. Però un passaggio inerente il “LAVORO” mi è giunto chiaro e netto da un “basso” nel Centro Storico della mia Superba. Così recita (testualmente):

“…è necessario ci sia in ogni famiglia…”

Eppure… Cazzo! Sono strapagati, hanno consiglieri, portavoce, portaborse, porta la borsa, porta auto (autisti), porta sfiga (ai cittadini), porta foglio, porta la sporta, non im-porta, neppure com-porta ma… Più o meno dignitosamente un tempo il solo capofamiglia manteneva l’intero nucleo con il proprio stipendio o salario. Poi, complice anche il femminismo più becero (ossia mascolino, ovvero diverso dal movimento per la parità dei diritti), dovevano lavorare marito e moglie al fine di ottenere lo stesso risultato. Indi, connivente l’intero arco costituzionale, avrebbero dovuto lavorare pure i figli delle categorie meno abbienti, fenomeno successivamente esteso alle “abbienti” dopo aver disintegrato la così detta “classe media”.
Oggi i discendenti fino ai nipoti sopravvivono con le pensioni dei nonni quindi la frase suona sibillina, profetica, tanto più avendo a che fare con una specie di governanti tutt’altro che affidabili, oserei dire tortuosi, serpeggianti (Renzi docet). Anche se il risultato finale sarà lo stesso che si prefiggono dalla notte dei tempi chiedo la rettifica della locuzione che dovrà recitare:

“…è necessario ci sia LAVORO per OGNI COMPONENTE la famiglia…”

Regola rigidamente applicata e rispettata nell’esercito dei Politicanti dove l’indice di disoccupazione per loro parenti, affini, amici e amici degli amici è 0 (zero).

Preparatevi! Lo schiavismo è alle porte.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

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