PANICO

PANICO

Mi ha svegliato il mare
a tal punto liscio, immobile,
piatto da sembrare
immenso cristallo
incastonato in un cielo
dove posso solo immaginare
l’azzurro nel bianco
dolente, puro, perfetto,
lattiginoso, avvolgente,
fine mantello sotteso
a chiudere ogni confine
di un sogno perduto
dal mio esitare, stanco,
nell’alzarmi lento, stranito
dallo scorrere del tempo
che non riesco a fermare
nel mortale silenzio
in cui ogni suono è assorbito,
imbevuto di voci, canti
e risa, pianti pietrificati
in un solo momento
che lungo il filo invisibile,
inesistente dell’implacabile
curvo orizzonte scorre
come vento generato
da un dio sussistente
unicamente per ricordarmi
alla fin fine,
ma fine, fine, fine,
essere solo a giocare
la mia partita
con Infinito e Nulla,
avversari senza volto
e grande abilità
nel mischiare le carte.
Già l’imbrunire affiora
frantumando l’istante,
ho visto un’onda,
leggero rossore
del sole che affonda,
riverbero straniero
di battello alla fonda…
Accendo la sigaretta,
penso a te, sempre tu,
il fumo è fragrante,
la tua carne essenziale
mai più devi essere
muta presenza.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Opera dell’artista Fulvio Leoncini artista post contemporaneo

RIPRODUZIONE RISERVATA

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