Orfano

Orfano

Fu
l’istante in cui interruppi il pianto,
solo,
nel desolato, silenzioso, catramoso
spiazzo
dell’assolata, sconosciuta periferia,
nascosto
dietro il rimorchio di un autocarro,
danneggiato,
sverniciato, abbandonato, derelitto,
orfano della motrice,
quattro cunei in legno imputridito
alle stanche, possenti ruote,
stremati custodi della sua prigionia,
che mi resi conto essere semplicemente quella
la sacra mensa della mia preghiera,
l’unica, in differenti forme, concessa all’agonia degli uomini.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

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