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DA PRINCIPIO…

DA PRINCIPIO…

Ti svegli,
sonno profondo, ristoratore,
dalla finestra filtrano primi raggi del sole,
puliti, grande cuore,
nessuna crudeltà il giorno che nasce,
accarezzano e promettono,
messaggeri di pace
hanno lo stesso tepore
che avverti allungando la mano,
il suo cuscino,
sorridi, retrocedi il tempo,
frughi tiepidi angoli,
stringi le sue ritrovate mutandine,
umide, lievi come fugace nebbia d’alba,
tenui rumori dalla cucina
narrano la notte appena trascorsa,
compongono armonia
con ogni suono della natura,
causano luoghi meravigliosi,
eterni, incantati,
intenso l’aroma del caffè,
chiudi gli occhi,
ti sposti, ruoti avvolto dalle lenzuola,
onda che ti accompagna
nell’ammarare sul suo odore,
aderire l’impronta della presenza.
La fiaba non è risolta,
questa mi era ignota,
raccontala ancora una volta
da principio… Senza fine.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza (Censurata): Fulvio Leoncini artista – Tecnica mista su legno più cera – Dimensioni cm. 21×30 – Collezione Mauro Giovanelli

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Opere pubblicate – Mauro Giovanelli

PUBBLICATI DALL’AUTORE

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“Ecco perché Juanita” (in fase di rielaborazione)_____________________ISBN 9788891*******

“Il leggìo a nove posizioni”__________________________________________ISBN 9788892346161

“A destra di nessuna sinistra”________________________________________ISBN 9788891095022

“Destra e… manca”___________________________________________________ISBN 9788892306271

“Tracce nel deserto”__________________________________________________ISBN 9788891038302

“Barra a manca! Timone a dritta! In breve tutto a destra!”________ISBN 9788892319479

“Forse è Poesia”___________________________________________________ ___ISBN 9788892319806

“Scrivo a Pasolini”____________________________________________________ISBN 9788892329935

“Poesia III Millennio”_________________________________________________ISBN 9788892329911

“Cinema & Arte”______________________________________________________ISBN 9788892348240

“Sintonia Immaginifica”______________________________________________ISBN 9788892348233

“PULSIONALE – Poesia III Millennio”________________________________ISBN 9788892345614

“VISCERALE – Poesia III Millennio____________________________________ISBN 9788892349841

DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE:

“Asso alla quinta”

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VISCERALE – POESIA III MILLENNIO

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Da “LE MUSE” – ANNO XVIII – APRILE 2018

Versi liberi che evocano nostalgia: Questi sono i componimenti di Mauro Giovanelli.
Colonna portante delle sue parole, mezzo utilizzato per dar voce ai pensieri, è l’amore per la letteratura. Le poesie trattano temi differenti ed in esse è palpabile lo struggente sentimento nostalgico che viene declinato e sviscerato in tutte le sue forme. C’è ricordo delle proprie radici; quasi l’autore fosse un Leopardi moderno non riesce a staccarsi da ciò che è stato e volge lo sguardo a Recanati.
Elegiaco anche l’amore consumato. Il poeta si rivolge alla sua Silvia perduta, la rievoca, le parla, le spiega. C’è pure la malinconia per la cara madre. Con tono pasoliniano a lei si rivolge, alla donna che gli ha donato la vita. L’artista non ha dimenticato alcunché del suo passato. Tutto è perennemente vivido in lui. Ma questo universo non si accompagna solo all’inquietudine e tristezza: Se inizialmente si lascia andare a sentimenti di rabbia e delusione, successivamente giungerà alla conclusione che i tempi andati sono per lui dolci ricordi dell’anima e monito per vivere il presente.
Il passato, ricco di esperienze intense e memorabili, è il miglior insegnante da cui trae la speranza calmiera, come si evince da alcuni versi estratti dal componimento “Eterna carezza (Natale 14-621527)”: […Così attenderò sereno / il giungere del nostro segnale, / vedrei il film che abbiamo vissuto, / mi immergerei negli impulsi / generati dai nostri corpi / palpito dopo palpito. / Con pazienza, senza fretta, / aspetterò la fine…].
Pochi virtuosismi ma parole pregne di significato a sottolineare il suo attaccamento al sapere e l’attenzione nei confronti del bello e dell’assoluto necessario. La Figura femminile è vissuta con trasporto e instancabile passione.
Difficile rimanere impassibili all’intensità dei sentimenti emanati, descritti e raccontati senza filtri mediante versi intrisi di pathos. Notevole risulta la capacità comunicativa dell’autore in grado di creare nel lettore quella preziosa relazione empatica, abilità dei grandi poeti. I versi del Giovanelli sono schegge che ne disegnano l’animo enunciando la sua sentimentale fragilità in un intreccio di vibranti sensazioni. Pennellate, sfumature emotive, giochi cromatici del cuore sono l’annuncio di palpitanti e appassionate sensazioni.
Ilaria Orzo

INDICE

003) “Quod scripsi, scripsi” (Giovanni: 19, 22)
004) PRESENTAZIONE E PREFAZIONE
Dario Rossi Speranza, New York/Milano, for Mauro Giovanelli
005) NOTE CRITICHE DI Ilaria Orzo da “LE MUSE” – ANNO
XVIII – APRILE 2018 – Bimestrale Arte e Cultura
008) Natale 14-621527 (eterna carezza)
010) NULLA È OGGI
011) 27.07.2018 (Stupefacente Luna!)
013) 140324
014) PRIMAVERA
017) A LUCA SAVIO (e tanti, troppi come lui)
018) ANGOSCIA
019) Sarà così…
021) MEMORABILI QUEGLI ANNI
022) ANNICHILITI
024) BONICA
025) COMPRENDI?
028) Albert e Mauro (con deferenza)
029) DISTACCO
030) È!
031) ETSEFAT SAUG
033) ESSERE e AVERE
034) FOSSI INFINITO…
036) IL NOSTRO ORTO
039) RAI – TG2 ore 20,30 del 24.07.18
040) IO e ME
041) lo scopo
042) DOMENICA POMERIGGIO
043) LA MIA “ITACA”
046) EQUILIBRIO PERFETTO
047) “LA PODEROSA”
050) LITTLE BOY AND FAT MAN
053) L’OROLOGIO DI PAPÀ
058) Me ed Io
059) NESSUNO ERA VACCINATO
060) Niente!
061) Saper ascoltare
062) PULSIONE
064) QUELLO STRANO MONDO…
066) QUESTIONE DI UN ATTIMO
068) SAI CHE C’È?
070) SEMPRE
071) Quando l’uomo è stupido
072) TU
074) VERMICINO
076) VIOLENZA
078) GENOVA, 14 AGOSTO 2018 (Un burino… “A Genova”)
080) ULTIMO SUSSULTO
081) SIGNIFICANTE NONSENSO
082) SI FA NOTTE
083) DISEQUILIBRIO PERFETTO…
084) FORSE È UN PAESAGGIO…
085) IN GENERALE
086) IL SANTO
087) LA BEVITRICE DI VITA
089) Leggío
090) DIVIETI (dalla parte del maschio)
091) I PRIMATI DEI PRIMATI
092) MAGNIFICA FOLLIA…
097) Sepolcro I
099) Pasolini e Moravia
100) Sto pensando…
102) FINE ESTATE
104) STO PENSANDO CHE…
105) MITO
107) DISTURBATO
108) Einstein e Planck – Unificazione!Così è…
110) FONEMI
111) Pappagallo
112) 23 settembre 2018
344) IMMAGINE DI COPERTINA

Mauro Giovanelli – Genova
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© Copyright 2017 Mauro Giovanelli
TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Immagine in evidenza: Copertina e “quarta”

AUTUNNO MARE

AUTUNNO MARE

Il mare lo devi amare, rispettare,
quando ad esso ti avvicini
è ritorno, comunione, amplesso
con il cosmo, mai devi mancare
di distogliere lo sguardo dai sassi
ondulanti nella trasparenza
del fondale, multiformi scorie
di secolari stravolgimenti
nei luccichii di solari riverberi
delle onde, carezze di brezza,
e argentei, vibranti guizzi
viventi lo attraversano,
orizzonte pulito, netto, preciso,
segna il tuo destino, limitare
della comprensione, tuttavia
ti rinfranca, libero entro
il mistero poiché permette
di intuire l’oltre, immobile,
gravida nicchia della risurrezione.
Mare è battista tuo,
non dimenticarlo, il solo
capace di donare purificazione
e rigenerazione dello spirito,
inchinati dinanzi ai faraglioni,
giganti emergenti dal basso cratone,
metamorfizzate stratificazioni
fondamenta di ogni magione.
Nell’autunno che mi accingo
ad attraversare nei suoi colori,
sfumature, mutevoli
come il mio meditare,
tu sei autentico conforto.
Mio Mare.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Genova Nervi – Passeggiata a mare – 29.09.2017 – Foto Mauro Giovanelli

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NULLA È OGGI

NULLA È OGGI

Non piangere adesso
che sono lontano,
distrai la mente, calmati,
fissa il tuo sguardo
su un petalo morente,
pensa piano, piano…
Respira profondamente,
domani terminerà
questa estate terrestre,
siamo al ventuno settembre
del calendario gregoriano,
sii serena, tornerà la primavera,
tutto si muove, nulla è oggi,
dunque le tue lacrime daranno
nutrimento ad altri fiori,
cadranno in calici formati dai colori
di ogni miracolo della natura,
benediranno le mie mani quindi ti prego…
Aspetta, trattienile con grande cura.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Opera dell’artista Binny Dobelli

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L’OROLOGIO DI PAPÀ

L’OROLOGIO DI PAPÀ

Amico…
sono stato messo in castigo dal sig. Facebook, credo che qualcuno ti abbia informato. Adesso i “cervelloni” del social sono molto più “sottili” nel punirti. Ti impediscono di interagire però vedi e leggi tutto. Per carità, mai stato così bene, dico davvero, e da questa “sospensione” ho scoperto che c’è sempre qualcosa da scoperchiare prima di giungere alla meta. Come posso spiegarmi? È giusto accada ciò se vuoi avvicinarti al limite. Esporsi, indignarsi, lottare. Nelle rarissime volte in cui ho digitato sull’icona mi è apparso uno dei tuoi innumerevoli lamenti poetici ed ho pure letto i soliti commenti cui di buon grado avrei voluto aggiungere questa mia digressione. Più per la “corte” che per te. Mi ero chiesto e ti propongo la domanda: Con chi te la stai prendendo? Se nulla hai da dire meglio zittirsi… Non ti piacciono i puntini sulle “i”? Come sarebbe possibile, nel virtuale, fare altrimenti? È automatico anche per gli analfabeti. Trovi superflua la conoscenza del greco e latino? Benissimo! Evitali.
Ignoravi forse che in Italia sono tutti allenatori di calcio, artisti e poeti? Adesso, come ho già avuto modo di riferirti in passato, questi ultimi hanno perfino il biglietto da visita con scritto “Tizio Caio – Poeta”. O Poetessa. Con la “P” maiuscola fra l’altro. Altrimenti come farebbero a ricordarlo la mattina, quando si svegliano (si fa per dire)? Amico! Bel piagnucolio comunque, commovente, estroso, buttato giù in uno di quei momenti di cui ho nozione solo mi sfugge un particolare: Ritieni che ad una folla variegata possano interessare i tuoi dolori alle ginocchia, la schiena? Che potresti essere un po’ folle? Minacciare di distruggere le tue opere che pochissimi sono in grado di apprezzare? Credi davvero spuntino le lacrime negli occhi del popolo di Facebook? Cerchi il senso della vita? Pensi di essere il solo? Insegui umiltà o compassione o cosa? Commiserazione? Riconoscimenti? Non ti pare di essere monotematico? Di girare in tondo al tuo problema, l’ “io” incompreso dell’arte… La tua anima (o cosa caspita essa sia per noi tutti) ed il corpo lacerati… Baricentri dell’Universo “Sono troppo grande!” che minaccia il suicidio. Chi esibisce pubblicamente e reiteratamente tale ipotesi mai farà il “grande salto” (per fortuna tua, mia, nostra)… Ti senti Leopardi? Allora viaggia con la parola oltre te stesso, emoziona, cerca di farci intuire l’infinito prima di provare dolcezza del naufragar dinanzi al tuo litorale.
Amico! Considerato che “viviamo pensando che la morte sia un fatto altrui” immagina quante persone rinfranchi con le tue sortite. Ai più procuri piacere, intimo, velato, nascosto; citi la tua sofferenza e loro si-eccitano (eccitano-si) e fra un “like” o “frase ad effetto” tipo “Gigante!”, “Meraviglioso!”, ecc… Godono nella consolazione di sapere che qualcuno stia peggio. Non lo sapevi?
Amico! Tu sei artista, pure pignolo, preciso, ordinato, di quelli che mettono i puntini sulle “i” di ogni opera. Basta osservare la cura con cui imballi il dipinto che spedisci, la catalogazione meticolosa di ogni tuo disegno, nello studio sai esattamente dove si trova il tale utensile, pennello, bozza, spatola… Dubito finanche ti possa disfare dei tuoi appunti, notazioni, esternazioni, poesie pure quella cui mi riferisco. A proposito! Forse mi è sfuggito (ribadisco di esser stato messo “dietro la Lavagna”, fra i “cattivi” del social) ma uno schizzo sul crollo del ponte Morandi a Genova avresti pur potuto farlo… Così! Per distrarti. Io te lo avrei suggerito se le comunicazioni con te, (Messenger a parte) fossero più… Fluide? Magari accompagnato da tre, quattro parole. Ha tagliato in due la città. Non si muore solo di pazzia, violenza… Gli “ultimi” sono ovunque… In questo istante, in qualsiasi punto del Pianeta ci sono sciami di fottuti individui che ammazzano, mortificano, mutilano, torturano donne, bambini, vecchi, giovani… Li umiliano. Stanno seduti nelle comode poltrone che un popolo ormai contento di essere schiavo ha posto sotto le loro natiche… Pochissimi mi hanno scritto durante l’esilio, neppure una telefonata… Quanto sono “scivolosi” i rapporti fra umani… Mi ricordano la parte affiorante degli scogli. Da bambino fino all’adolescenza frequentavo gli stabilimenti balneari “Nettuno della Cava” e gli “Strega” dove oggi sorge la “Fiera del Mare”. Tutta “Carignano”, l’ombelico de “La Superba” quindi del Mondo, si ritrovava lì. Agli “Strega” la granita era più buona. Incanto! A quel tempo sopravvivevano granchi, patelle, ricci, ippocampi… Adesso cemento per rare manifestazioni sportive e la montagna di vetroresina in esposizione durante il “Salone Nautico”. Ebbene là dove il mare lambisce appena la superficie calcarea si formano alghe (maggiormente viscide se basalto o granito dove attecchiscono con più difficoltà ma in filamenti) ed è necessario camminare con cautela, ci si può far molto male. Quante volte sono tornato a casa ammaccato! Così l’amicizia. Ci si spertica in “ti voglio bene”, “fratello”, “caro”, “carissimo”, “ci vediamo”, “dobbiamo incontrarci”, “baci”, “abbracci” e via di questo passo (dell’oca…) poi, per motivi oscuri (forse sono io a non coltivare tali “pratiche”) si sdrucciola lentamente nel silenzio… È una gran bella botta, decisamente doloroso quando ci si ritrova praticamente nudi, neppure uno straccio di Blue Jeans (Blu di Genova) a limitare i danni. Bah!
Amico! Con o senza puntini sulle “i” affermo che nell’istante in cui stavo leggendo la tua lamentela con questa lettera (commento) mi sarei permesso di suggerirti, come già rammentato in altre circostanze, di evitare di parlare pubblicamente dei tuoi acciacchi. Adesso non desidero sentirmi dire di farmi i c***i miei (come è mio costume del resto) a parte interessarmi di poche, rarissime persone.
Voglio raccontarti un insignificante accadimento che ti potrebbe incuriosire. Vincendo me stesso giovedì scorso (13.09.18) presi la decisione di portare il mio cronometro a far registrare poiché andava avanti cinque minuti al mese e sul quadrante si era accumulata quasi un’ora. In pratica da circa un anno spettava alla mia mente di toccargli il tempo. Ero già sull’uscio di casa quando pensai di tornare nel mio studio per cercare il vecchio Omega di papà, carica manuale, anni ‘40/50 onde evitare di rimanere a polso nudo durante il tragitto di ritorno (mai successo di programmare qualcosa). Quando lo trovai mi accinsi a dargli la corda e regolare le lancette. Rimasi sbalordito nel constatare che le sfere segnavano esattamente l’attimo… 16 e 46. Anche quella dei secondi nel cerchio in basso ad ore sei era sullo zero. Giuro che ebbi più di una pausa di trasalimento. È pur vero che avrebbero potuto indicare le 4 e 16 sebbene anche dividendo per due le innumerevoli probabilità esse restano tali. Il pensiero andò anche a mia mamma… Parafrasando lo splendido aforisma di Hermann Hesse:
“Anche un orologio fermo segna l’ora giusta due volte al giorno”
Mi viene da dire: “Anche a quelli che adottano tempi verbali appropriati, virgole e virgolette, citazioni ed ec-citazioni potrebbe capitare di scrivere qualcosa di buono almeno una volta. Come ai grandi artisti di mancare piccole, grandi occasioni per rivelarsi uomini.”
Ah! Un’ultima cosa. Io ci sono stato all’inferno. Ti assicuro che i gradini non scottano. Infatti sono inesistenti. Ci arrivi con volo planato stando comodamente disteso, fermo, immobile, in attesa… “Dormire forse…” Shakespeare aveva intuito qualcosa! (senza esserci stato ed ora più nulla potrà riferire.)
Spero tu stia bene, riesca a superare questo momento così da regalare ancora opere bellissime. Un caro saluto.
Mauro

P. S.
Aspetto qualcosa da te. Spero arrivi in tempo anche se ormai manca lo scopo.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web

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FINE ESTATE

FINE ESTATE

La prossima estate
dovrai ricordare
questo istante,
non sarà anno terrestre
quindi vietato distrarsi,
prendi nota
delle coordinate
celesti in cui siamo,
sii precisa, è importante.
Il tempo scivolerà
come velo di seta
lungo il filo di una katana
e sarà frazionato, ribaltato
in innumerevoli fasi astrali
tra inimmaginabili dimensioni.
Tutto apparirà diverso.
Fa’ ciò che dico,
ci aspetta un nuovo Universo
e solo nel punto esatto
potrò afferrare la tua mano,
regalarti eterno vissuto.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza foto Mauro Giovanelli

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