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PANICO

Panico

Mi ha svegliato il mare,
a tal punto liscio, immobile,
da sembrare immenso cristallo
incastonato in un cielo
dove posso solo immaginare
l’azzurro nel bianco
dolente, puro, perfetto,
lattiginoso, avvolgente,
fine mantello sotteso
a chiudere ogni confine
di un sogno perduto
dal mio esitare, stanco,
nell’alzarmi lento, stranito
dallo scorrere del tempo
che non riesco a fermare,
nel mortale silenzio
in cui ogni suono è assorbito,
imbevuto di voci, canti
e risa, pianti pietrificati
in un solo momento
che lungo il filo invisibile,
inesistente, dell’implacabile
curvo orizzonte scorre,
come vento generato
da un dio sussistente
unicamente per ricordarmi,
alla fin fine,
essere solo a giocare
la mia partita
con infinito e nulla,
avversari senza volto
e grande abilità
nel mischiare le carte.
Già l’imbrunire affiora
frantumando l’istante,
ho visto un’onda,
leggero rossore
del sole che affonda,
riverbero straniero
di battello alla fonda.
Accendo una sigaretta,
penso a te, sempre tu,
il fumo è fragrante,
la tua carne essenziale
mai più devi essere
muta presenza.

© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Pulsionale” Poesia III Millennio – 3a edizione
© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Affinché morte non ci separi”
© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Settantanove scritti o giù di lì, vita, amore, morte, i soliti discorsi” – “Seventy-nine writings or thereabouts, life, love, death and the usual” 2a edizione

SOLITUDINE NOSTRA

Solitudine nostra

Quanto vorrei mi fossi accanto,
neppure tanto per la carne,
stanotte cerco tepore,
conforto, speranza,
la mia anima è stanca
distante dalla nostra stanza,
mancano a te, me,
malinconia e solitudine
privi di intima abitudine di noi,
lo sai, lo senti.
Sono debole senza amante,
prima che dileguino
incantàti ancora
delle mie parole,
fatico a ricomporle
in quel sole lontano.

© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Pulsionale, poesia III Millennio”, poesia III Millennio, 3a edizione
© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Affinché morte non ci separi”, 1a edizione

THE DAY OF THE DEAD

The day of the dead

Down there,
at the end of the park,
just behind the cemetery,
your thighs were cold,
dense and damp
scent of dying flowers
filled the nostrils,
and in the shelter of the slight fog
the last creaking of the gates
gave voice to the silence,
and in the faded light
everything dissolved
in your underwear,
and kissing you was important.


© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Seventy-nine writings or thereabouts, life, love, death and the usual” – “Settantanove scritti o giù di lì, vita, amore, morte, i soliti discorsi” – 2a edizione

Translation Italian-English: Philip Mc Court.


IL GIORNO DEI MORTI

Il giorno dei morti

Là in fondo,
alla fine del parco,
appena dietro il cimitero,
erano fredde le tue cosce,
denso e madido
profumo di fiori morenti
riempiva le narici,
e al riparo della sottile nebbia
l’ultimo cigolio dei cancelli
diede voce al silenzio,
e nella spenta luce
tutto si dissolse
fra le tue mutandine,
e baciarti fu importante.

© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Pulsionale” poesia III Millennio – 3a edizione
© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Affinché morte non ci separi” 1a edizione
© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Settantanove scritti o giù di lì, vita, amore, morte, i soliti discorsi” – “Seventy-nine writings or thereabouts, life, love, death and the usual” 2a edizione

IL MARE VERTICALE

Il mare verticale

Ho visto un mare così genovese,
ligure, invernale, denso e alto,
superiore,
come ineffabile ala protesa,
e sulla battigia si faceva mano,
e le bianche dita parlavano
dicevano qualcosa,
i sassi, la sabbia rispondevano,
non è stato vano
ascoltare questo vento…

© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Le tessere del pàmpano”, in forma di poesia – seconda edizione

CHI È COVIDICIANNOVE

Chi è Covidiciannove

… e niente, ci fu una guerra mondiale, poi una seconda,
era il ventesimo secolo e, bene o male, tutto sembrava
procedere, forse perché pochi, anzi quasi nessuno
si rendeva conto del terzo conflitto in corso, sommerso,
esportato, nascosto, sottile, ingiusto, comunque si superò
il ventunesimo, proprio quello del mille e non più mille,
può darsi sia stato il sospiro di sollievo per lo scampato
anatema, o più semplicemente disequilibri venutisi a
creare fra le superpotenze, poche fra l’altro, una o due,
poi tre, insomma si scatenò una specie di apocalisse,
quella tanto temuta, chissà non ci fosse stato un errore
di vent’anni, tutto può essere, o no? Il fatto è che un
virus più o meno intelligente si insinuò fra le genti,
tutti indistintamente, bianchi, rossi, gialli, simpatici e
antipatici, era cominciato da una parte ma ebbe origine
dall’altra che poi infettò anche la povera ma bellissima
penisola in cui mi trovo, da qui, o da lì, di preciso non
si sa, oppure sì, andò a nord, nei vecchi possedimenti
romani, addirittura varcò gli oceani, insomma sto
cercando di vederci chiaro, vai tu a capire che cazzo
potrebbero inventarsi per distruggere quasi tutto e
ricominciare a giocare, ma con chi?
“Chi gioca in prima base,
non te lo chiedo te lo sto dicendo.
Chi gioca in prima base?
Chi!”(*)

© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Le tessere del pàmpano” in forma di poesia, seconda edizione

(*) Celeberrima comedy routine “Who’s on first” di Abbott & Costello (Gianni e Pinotto) rappresentata per la prima volta nel ‘36 al “Katie Smith Radio Hour” ripresa nel film “Rain Man” del 1988 interpretato da Tom Cruise e Dustin Hoffmann.

The cemetery of the bees

The cemetery of the bees

Never have I happened to dutifully
bend to succour a bee ailing
from its days, work done,
sacrifice of a whole life,
nor have I happpened to stumble
upon the remains of one dead because of old age,
illness, thus, I ask myself
where the cemetery of the worker bees might be,
so I might visit them.
And in observing the coming and going therein
I might try to understand, to speak to the guard,
at least find out where they come from, and why,
in the end thank them for the gift they bestow
upon us,
then go away in silence, cautiously,
careful not to tread
a blade of grass, a grave, a flower…

© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Seventy-nine writings or thereabouts”, life, love, death and the usual…” – “Settantanove scritti o giù di lì”, vita, amore, morte, i soliti discorsi…”

Translation Italian-English: Philip Mc Court.

Il cimitero delle api

Il cimitero delle api

Mai m’è capitato di dovermi chinare
per soccorrere un’ape dolente
del peso dei giorni, del lavoro svolto,
sacrificio di un’intera vita,
e nemmeno è successo d’imbattermi
nei resti di qualcuna morta di vecchiaia, di malattia,
allora mi domando
dove possa essere il cimitero delle operaie,
andarle a trovare,
e nell’osservare l’andirivieni di quel posto
cercar di capire, parlare con i guardiani,
almeno sapere da quale luogo provengono, e perché,
infine ringraziare del dono che ci fanno,
poi allontanarmi in silenzio, con cautela,
facendo attenzione di non calpestare
neanche un filo d’erba, una tomba, un fiore…

© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Le tessere del pàmpano – in forma di poesia – 2° edizione
© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Settantanove scritti o giù di lì – Vita, amore, morte, i soliti discorsi…” – “Seventy-nine writings or thereabouts – Life, love, death and the usual…”

Translation Italian-English: Philip Mc Court.

AMORE E MORTE


       Amore e morte

       La sento così vicina, palpabile,
       materia,
       mi sta sempre accanto,
       ci conosciamo,
       abbiamo confidenza,
       familiarità,
       ne ho tale consapevolezza
       che potrei esistere
       mille anni ancora,
       e più mille,
       sempre cosciente
       dell’invalicabile finitezza.
       Perché incontrare lei,
       insperato, unico amore,
       da sempre sognato,
       sarà apoteosi,
       invenzione di inedito dolore,
       tiepido, avvolgente terrore
       di perderlo ancora.
       Sarai vela, direzione,
       orientamento,
       finanche calore quando
       avrà sopravvento
       il mio ulteriore.

© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Pulsionale” Poesia III Millennio – 3a edizione

Anno zero, bisesto (Confinamento Covid-19)

Anno zero, bisesto
(Confinamento Covid-19)

Nel fare il ritratto all’amico
del bar sotto casa,
mi viene da pensare
quanto lui sia adesso distante,
ed è inutile rispolverare la fisica dei grandi,
o compendi filosofici e teorie matematiche
per capire che tutto si risolve
nel silenzio di remoti pianeti,
e scivola bieco per strade deserte,
e mentre si aggrinfia tenace
alle grigie saracinesche lucchettate,
quest’assenza di suono e rumore
neppure è sfiorata dall’ala di un gabbiano,
e ci umilia imponendo sul nostro capo
l’assurda corona.
Mi stai ascoltando vero?
Perciò devo far presto,
io sono terra terra nei punti d’arrivo,
mai mi hanno convinto
le orazioni dei mostri sacri,
lascio che i fedeli si arrangino per loro conto,
non cerco alcun paradiso, il mio è qui, ora,
e mi manca, ho solo necessità di te,
farti capire che la dimensione
in cui siamo stati fiondati
non è più quella che ha generato il mostro,
impossibile porre riparo al prima,
ed è perciò che finito il ritratto
da tempo promesso in quel mondo,
alle tue segrete carni offrirò il mio viso,
per pregare il nuovo domani,
e il battesimo sarà fra i miei capelli,
le dolci dita delle tue mani.

© Copyright 2023 Mauro Giovanelli “Pulsionale” Poesia III Millennio – 3a edizione