Archivi categoria: Politica satira

GUAI DALLA POLITICA

GUAI DALLA POLITICA

Un aforisma di Woody Allen recita:
“I guai sono come i fogli di carta igienica, ne tiri uno e ne vengono dieci.”
Ha ragione, è vero! Turandomi il naso nel 2001 avevo votato Francesco Rutelli e mi sono ritrovato Berlusconi, seguito da Prodi, ancora Berlusconi, Bersani che si strappò perché non era doppio velo, quindi Monti, Letta e ora la guida scout Renzi…
“Ha da passà ‘a nuttata”.

Mauro Giovanelli – Genova
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LE SIRINGHE DI RENZI MATTEO

LE SIRINGHE DI RENZI MATTEO

A chi l’aveva fischiato dal loggione durante una rappresentazione, Ettore Petrolini, nostro grande attore romano del primo ventennio, disse: “io nun ce l’ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t’hanno buttato de sotto”.
Quando sento la guida scout Renzi dire a destra e manca, dagli studi Mediaset, che le Regioni non devono effettuare tagli ma eliminare gli sprechi, mica lo contesto. Ha ragione! E mentre enfatizza, neppure avesse scoperto l’acqua calda, che non capisce come una siringa in Sicilia possa costare il doppio rispetto alla Toscana, addirittura mi inchino. Bravo! Intelligente il ragazzo. E perspicace.
Infatti io non ce l’ho con lui ma con tutti quelli, giornalisti, conduttori televisivi, insomma chiunque ne abbia facoltà, che non lo buttano di sotto, con la dialettica intendo, sbattendogli in faccia gli sprechi della Politica di casa che in questo Paese, rispetto al resto del globo, ha il maggior numero di persone impegnate. Una quantità imprecisata ma altissima per la sicurezza, addirittura esorbitante tra amministrativi, tecnici, dirigenti, assistenti, fattorini, commessi (da 99 mila €uro anno), uscieri, medici, infermieri, addetti alla buvette, baristi, postini, camerieri, autisti, cuochi, barbieri (arrivano a 136 mila €uro anno), elettricisti, giardinieri, idraulici, tappezzieri e via di questo passo fino agli incaricati alla ricarica degli orologi a pendolo.
Che non ci sia uno, dico uno, un solo professionista dell’informazione che gli faccia notare, e pretenda spiegazione, di non comprendere perché gli stipendi dei parlamentari in Italia siano il doppio rispetto al resto del Pianeta ed abbiamo la Presidenza della Repubblica più costosa della Terra, pure se confrontata con le monarchie e gli Stati a governo centralizzato.
Stiamo parlando di qualcosa di più di qualche scatola di siringhe? O no? In parole povere vorrei mettere in chiaro una cosa, caro Matteo, e lo faccio subito:
“Io nun ce l’ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t’hanno buttato de sotto”. A parole s’intende, quantomeno a gestacci.

Mauro Giovanelli – Genova
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Pubblicato su “Il Secolo XIX” del 24 ottobre 2014 pag. 47 con il titolo “Le sringhe in Sicilia e gli sprechi dell’Italia” e su “Il Segno” 1/30 novembre 2014 pag. 2 con il titolo “Caro Matteo, io nun ce l’ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t’hanno buttato de sotto” – http://ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

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TELEGIORNALI E PREMÎ

TELEGIORNALI E PREMÎ

Notizia del TG 2 RAI del 5 settembre 2014:
“Fisco: nei primi sei mesi dell’anno aumentate del 12,4% le entrate derivanti dalla lotta all’evasione”.
Subito dopo compare la striscia:
“Blocco salari statali: Renzi dice sì al dialogo ma niente ricatti”.
Allora… ci prendono in giro? Veramente? E i giornalisti che ci stanno a fare? O sono fessi, o servi del potere, non c’è altra spiegazione. Anzi no, ce n’è una terza, la più probabile purtroppo: potrebbero essere entrambe le cose insieme.
Prima domanda: il 12,4% di che? Semplice la risposta: delle entrate derivanti dalla lotta all’evasione nel primo semestre, ma forse qualche ministro non sarebbe stato così pronto a replicare. È quindi d’uopo passare al quesito successivo.
Seconda domanda: a quanto ammonta il 12,4% di cosa non ci è dato sapere, ovvero delle entrate scaturenti dalla lotta all’evasione nel primo semestre?
Terza domanda: basterebbe l’importo che non si conosce, corrispondente al 12,4% di ciò che non ci è dato sapere, ovvero delle entrate provenienti dalla lotta all’evasione nel primo semestre, per evitare il blocco dei salari degli statali (fermi dal 2009 n.d.a.)?
Quarta domanda (questa è difficile): con l’eventuale importo che non si conosce, desumente dall’ipotetico aumento del 12,4% delle entrate che potrebbero discendere dalla lotta all’evasione anche nel secondo semestre 2014, non si potrebbe programmare l’abrogazione della famigerata legge Fornero sulle pensioni?
Se la guida Renzi Matteo dovesse rispondere alla prima interpellanza vincerebbe un tostapane da campo, alla seconda si aggiungerebbe il materassino gonfiabile a bocca, alla terza torcia elettrica con batterie non esaurite e… qualora facesse filotto una bambola gigante vestita da scout non gliela toglierebbe nessuno, gonfiabile e trombabile.

Mauro Giovanelli – Genova
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RITRATTI D’AUTORE – 9 Giuliano Poletti

RITRATTI D’AUTORE – 9
Giuliano Poletti

“Con 320 €uro al mese si può vivere dignitosamente!”.
Lo ha affermato il Ministro del Lavoro Poletti, quello che nello stesso periodo ne guadagna circa 10 mila in un Parlamento di assenteisti (c’è chi nell’arco di un anno e mezzo ha lavorato poco più di un giorno, chi una settimana, chi si dedica alla politica per hobby) e transfughi dove un “onorevole” su quattro ha cambiato partito (in gergo “casacca”).
Comunque… dalle dichiarazioni che espelle, ritengo ci siano forti possibilità che costui possa essere uno sciocco, con la faccia da sciocco, che in parte cerca di coprire facendosi modellare dai barbieri (quelli di Camera e Senato che arrivano a guadagnare quasi quanto lui) un “taglio” di barba tipico delle persone sciocche.

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IL BUONO, IL BRUTTO E…

IL BUONO, IL BRUTTO E…

Nel famoso western del grande Sergio Leone, “Il buono, il brutto e il cattivo”, avrebbe potuto ricoprire, per somiglianza, il ruolo del perfido Lee Van Cleef. Per estetica pure quello del brutto Eli Wallach. Mi fermo qui… considerando che in Maurizio Paniz non ci vedo alcunché di buono.

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TRAVAGLIO, FERRARA E LA VECCHIA FRONTIERA

TRAVAGLIO, FERRARA E LA VECCHIA FRONTIERA

Il confronto tra Marco Travaglio e Giuliano Ferrara a Bersaglio Mobile, argomento l’assoluzione del sig. Berlusconi, mi ha convinto che i precetti della nonna costituiscono il vero bagaglio culturale di una persona; mai dimenticarli. Infatti mi è stato insegnato che “il troppo stroppia” ed effettivamente Ferrara Giuliano è tanto, il video gli è angusto, necessita di estesi territori per portare al pascolo la sua mente. Ha sbagliato epoca e Paese, non gli basta la Maremma, avrebbe dovuto nascere 150 fa in America. Poter disporre della frontiera nel selvaggio West sarebbe stata per lui una grande fortuna… per noi una vera e propria liberazione.

Mauro Giovanelli – Genova
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RITRATTI D’AUTORE – 4

RITRATTI D’AUTORE – 4

È sparito? Se non fosse per le cazzate che ha sempre detto, le “poesie”, Sandro Bondi farebbe tenerezza, mesto e servizievole, disponibile, tono sempre pacato, sommesso, da sacrestano rassegnato a subire, ogni giorno, le molestie sessuali di don Silvio affetto da priapismo.

Perché Alessandro Sallusti ha quel sorriso appagato, nascosto, del tipo “io me la cavo sempre” che avrebbe la faccia dell’ultima supposta l’istante dopo aver realizzato che sarà gettata via?

Ogni volta ho l’impressione si sia guastato il televisore, salta il fermo immagine, scintille, video sfocato, riflessi, una pallina gira e rimbalza da un lato all’altro dello schermo, come in un flipper o slot machine; poi mi tranquillizzo, è un primo piano di Mario Sechi.

Pier Luigi Bersani mi preoccupa, in fondo penso sia una brava persona, però non l’ho vedo bene, sempre quell’aria cupa, mesta, rassegnata… come la faccia che avrebbe la supposta estratta dalla stagnola in tutta fretta in un Pronto Soccorso. Senza scampo!

Ferrara Giuliano è tanto, il video gli è angusto, necessita di estesi territori per portare al pascolo la sua mente eccelsa. Ha sbagliato epoca e Paese, non gli è sufficiente la Maremma, avrebbe dovuto nascere 150 fa in America. Poter disporre della frontiera nel selvaggio West sarebbe stata per lui una grande fortuna… per noi una vera e propria manna.

Il sorriso sagace di Gianfranco Rotondi mi indispone, è sgusciante, comunica “io sono più furbo degli altri”. Ha il ghigno soddisfatto che avrebbe la faccia della supposta un attimo dopo essere stata irrimediabilmente espulsa. Malconcio ma salvo.

Siamo alla frutta, anzi all’amaro. Se i giovani, il “nuovo” della corrente renziana, dovessero tutti essere come la Pina Picierno non ci salva più nessuno. Quella è una Razzi, però accessoriata con “una laurea me l’hanno data e non me la toglie più nessuno”. Adesso che siede in Europa è improbabile possa inserirsi nella suburra Salvini-Meloni-Santanchè altrimenti alla facoltà di “Scienze della comunicazione” dovrebbero rivedere tutti i testi.

Ritengo Pier Carlo Padoan persona onesta, in fondo penso sia veramente convinto che i suoi numeri ci portino a un qualche approdo. Per questo mi dispiace vederlo avvilito, stanchissimo, dimesso, rassegnato, rughe profonde, insomma l’aspetto che avrebbe la supposta un attimo dopo che è fallito il secondo tentativo… ed ha appena udito: “è l’ultima rimasta! dobbiamo riprovare.” Nessuna via di uscita.

Crozza assume ogni esilarante espressione di sollievo che avrebbero le supposte di un’intera confezione giunta integra alla data di scadenza. Da gettare!

Mauro Giovanelli – Genova
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POLITICA AI CONFINI DEL MONDO

POLITICA AI CONFINI DEL MONDO

Avete visto “In Onda” La7 del settembre u.s.? Il programma di approfondimento quotidiano condotto da Alessandra Sardoni e Salvo Sottile, ospiti Giovanni Toti e Matteo Richetti? E “Otto e mezzo” del 10 stessa rete e mese? Se vi fossero sfuggiti non fatevene una colpa, pure io, che mi ritengo un assiduo esploratore del nulla, ho intercettato le due trasmissioni per caso. Però è servito, ha contribuito a soddisfare una delle mie inclinazioni, l’analisi antropologica dei politici presenzialisti e sono arrivato a incasellare due soggetti anonimi, insignificanti, grigi, difficili da includere in un phylum; mai avrei pensato di riuscirci. Se non avessi visto quelle puntate sarebbero rimasti fuori dalla mia collezione e vi assicuro che catalogarli è stata una faticaccia, al confronto i cinque anni della spedizione cartografica attorno alle coste del Sud America fu per Darwin, con tutto il rispetto, una piacevole crociera.
Il primo è il consigliere politico di Forza Italia oggi, ahimè, governatore della Regione Liguria. Ogni volta che lo “vedo” blaterare la mia attenzione non riesce a staccarsi dai movimenti della bocca, ne resto ipnotizzato, mi ricordano qualcosa ma… cosa? Anche se sbuffa e soffia lo stantuffo no, questi ha moto rettilineo invece il suo labiale è piuttosto “rotondo”; pompa per motore diesel ancora meno, essa regola la quantità esatta di combustibile che va nei cilindri, costui emette aria a ruota libera, da scartare; ventilatore, elica, neanche parlarne, troppo circolari, veloci e rotatori, lui lancia sproloqui radiali. No, non può essere alcunché di meccanico anche se il profilo, la spigolosità dei lineamenti e quelle pieghe voraci che dalle pinne del naso precipitano inesorabilmente e con cattiveria ai lati delle labbra evocano, che so, un involucro in acciaio, tipo l’elmo nero di Skywalker, il protagonista della saga di “Guerre stellari”. Eccoci, Mazinga Z! Mi sono detto, il primo Super Robot della TV per ragazzi, quel grande mostro di ferro pilotato da un essere umano, tra l’altro nel suo caso facilmente identificabile… non mi convince, devo rovistare altrove, è sotto il suo naso la chiave di tutto, quella ventosa rapida, risucchiante, sputacchiante, che si apre e chiude a calice, insomma è d’uopo indagare in diverso settore. Dove? È diventata una questione di principio. Quando stasera l’ho rivisto annaffiato da Lilli Gruber mentre bramava quel lepidottero nero di Cacciari che volava alto nel teleschermo, e il combattivo Scanzi che lo contrastava da vicino, ho avuto l’illuminazione. Ma sì, nella botanica! Come ho fatto a non pensarci prima? Vi avrei risparmiato un sacco di sciocchezze. Le piante carnivore! Quei simpatici vegetali che catturano e consumano animali, specialmente insetti ed altri artropodi, somiglianti a molti dei suoi abituali interlocutori, con le loro trappole che, nel caso specifico, sono tutte concentrate in un’unica sottospecie: le fauci di Giovanni Toti. A “tagliola”, dove la lingua affilatissima ha una funzione determinante; a “nassa” ed “aspirazione” in cui la vittima viene risucchiata da una struttura in virtù del vuoto di contenuti che si genera al suo interno; pure a “colla” grazie alle papille “appiccicaticce” di cui è dotato il suo canale alimentare. Proprietà, tutte queste, dovute ad una sorta di adattamento ad ambienti malsani quali paludi, sezioni di partito, torbiere, congressi ad personam. Che peso mi sono tolto, non avrei immaginato di venirne a capo, in due tempi comunque e con un po’ di fortuna.
Il Deputato PD della Repubblica è il secondo personaggio ordinario, quindi sfuggente. Si è verificato il classico “due piccioni con una fava”, perché è stato il risultato conseguito con l’avversario di prima che la sua mitezza mi ha richiamato subito alla mente un altro organismo: Spugna, il nostromo e braccio destro di Hook. Infatti negli scontri con gli antagonisti politici, oppositori o finti tali, Matteo Richetti assume le caratteristiche tutte dei poriferi, organismi pluricellulari aventi corpi ricchi di spiragli e canali che permettono all’acqua di circolare al loro interno, infatti le corbellerie del rappresentante di Forza Italia lo attraversavano come un fiume in piena e lui lì, aggrinfiato alla roccia, pardon alla sedia, immobile, espressione candida, di certo impaurito pensando agli strali che il giorno dopo avrebbe potuto beccarsi da Capitan Uncino, l’entità che riassume in sé destra e manca, dove a destra troviamo la lunga mano di B., a sinistra quel gancio del suo capo.
Vi state chiedendo di che hanno parlato i due nel loro confronto diretto? Ah, si! Mi sembra giusto, quello l’ho afferrato subito e ci ho anche ragionato sopra. Uno sosteneva che Peter Pan esiste davvero, l’altro diceva di no perché l’isola che non c’è… c’è!

Mauro Giovanelli – Genova
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EDUCAZIONE ITALIANA

EDUCAZIONE ITALIANA

In piena era berlusconiana, nel senso di quando lui era in auge, presiedeva l’esecutivo e occupava tutti gli spazi televisivi, più o meno come sta succedendo oggi con la guida scout Renzi Matteo, con un amico avevo fatto una scommessa, anche “forte”. In sostanza ero certo che fra cinquanta soggetti sconosciuti e anonimi di sesso maschile che mi si fossero parati dinanzi, sarei stato in grado di riconoscere a vista i “meno male che Silvio c’è” con uno scarto di errore non superiore a due. Le condizioni erano di poter fare a ciascuno di essi non più di tre domande ciascuno, ovviamente elementari e a mia scelta, e fosse lui a procurare la “materia prima” senza dir loro il motivo della chiamata. Giuro che è vero.
Vi state domandando come avrei potuto pensare di vincere? Per convinzioni e istinto dettati dalla mia naturale inclinazione all’antropologia, ogni giorno il solo osservare l’umanità che mi circonda è per me spontaneo, rituale e divertente. Intanto una prima occhiata, il modo di vestire, i lineamenti, l’espressione, il tipo di risata, smorfie, tic, lo sguardo, la postura, con o senza riporto, conformazione cranica, pieghe del grugno, con o senza borsello, il nodo della cravatta, finanche la pettinatura e i tacchi delle scarpe, mi avrebbe consentito di individuarne una buona parte. Dalle risposte a domande inerenti soprattutto fatti di varia attualità avrei captato segnali fondamentali sul grado di vivacità intellettuale, avversione o meno all’approfondimento e altro ancora così da consentirmi di centrare il bersaglio.
Comunque non abbiamo potuto effettuare tale verifica per oggettiva impossibilità a reperire un numero così alto di individui normali che, in quanto tali, fossero propensi a mettersi in fila per noi. Da giocatore e amante del rischio quale sono sarei comunque disposto ad azzardare di nuovo per i “renziani”.
Peccato! Nove fruibili li avevamo però trovati sebbene non idonei allo scopo per manifesto vizio di forma: infatti avevano tutti “Il Giornale” sottobraccio, qualcuno pure “Il Foglio” e “Libero”, un paio anche “La Padania” e stavano allineati e immobili sull’attenti. Per mandarli via dopo averli ringraziati abbiamo dovuto dargli il “rompete le righe!”

Mauro Giovanelli – Genova
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PD

PD

Un partito deceduto da tempo per grave crisi di rigetto causata da corpi estranei insinuatisi al suo interno. Adesso è in avanzato stato di decomposizione. Il fetore è insopportabile.
Non sarebbe il caso di provvedere alla sua sepoltura con un abbondante strato di calce viva? A questo punto si tratta di un problema che investe l’igiene e la sanità pubblica.

Mauro Giovanelli – Genova
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