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I PRIMATI DEI PRIMATI

I PRIMATI DEI PRIMATI

Dunque…
I “primati” sono un ordine di mammiferi placentati che include i “tarsi”, “lemuri”, “scimmie” e, vicinissima a quest’ultima categoria per connotati intrinseci ed estrinseci… “Homo” nel cui ambito sussistono due classi.
La prima comprende individui che, in relazione alla potenzialità connaturata alla specie, svolgono attività peculiari guadagnando cifre esigue rispetto al risultato conseguito. Ad esempio onesti lavoratori, artigiani, ricercatori scientifici, letterati, artisti, creativi, astronomi, filosofi, sperimentatori, insegnanti di ogni ordine e grado, specialisti, studiosi, medici, ecc.
La seconda annovera buona parte di tutti gli altri ovvero sfruttatori, schiavisti, furbi, ereditieri, aristocratici, chiromanti, truffatori, capitalisti fino ad arrivare a calciatori affermati e politici. In particolare le due specie che chiudono l’elenco ricavano compensi astronomici, abnormi in relazione alle prestazioni offerte che, a ben guardare, così come in molti casi espletate, sono pressoché convinto potrebbero essere eseguite pure da scimmie opportunamente addestrate. Forse concluse anche meglio per quanto concerne un buon numero di parlamentari succedutisi nella prima e seconda Repubblica…

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: C’era una volta in Italia (Genova)

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FORZA E FRAGILITÀ

FORZA E FRAGILITÀ

“Detesto chi non si espone mai completamente nascondendo almeno una frazione di sé dietro nebulose e mai dimostrate convinzioni. In questo modo si auto conferisce Potere. Forse sta in ciò la mia forza e, allo stesso tempo, dolorosa fragilità.”

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Gustav Klimt – “La filosofia”

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CUI PRODEST?

CUI PRODEST?

«[…] Il fatto è che in lui (Hitler n.d.a.) c’è qualcosa che affascina profondamente […] Hitler… sa che gli esseri umani non vogliono solo confort, sicurezza, orari di lavoro comodi, igiene, controllo delle nascite e, in generale, senso comune; vogliono anche, almeno in maniera intermittente, la lotta e il sacrificio di se stessi, per non parlare dei tamburi, delle bandiere e delle sfilate. Fascismo e Nazismo sono psicologicamente molto più profondi di qualsiasi concezione edonistica della vita…»

Ovviamente Orwell non era un fan di Hitler. Ad un certo punto della recensione immagina come sarebbe stato il mondo se il Terzo Reich avesse avuto successo:

«…Ciò che Hitler prevede, da qui a cento anni, è uno stato continuum di 250 milioni di tedeschi con un grande spazio vitale (che si può estendere per esempio più o meno fino all’Afghanistan), un orribile impero senza cervello in cui, essenzialmente, non accade nulla a parte una continua formazione di giovani uomini per la guerra e l’infinito allevamento di carne fresca da macello.»

George Orwell – Recensione del Mein Kampf di Adolf Hitler.

Nel giugno del 1941 Hitler invase la Russia, commettendo uno dei più grandi errori strategici nella storia della guerra moderna. Stalin fu completamente preso alla sprovvista dall’invasione e le notizie del TRADIMENTO di Hitler gli causarono un crollo nervoso. Chiaramente non aveva letto il “Mein Kamp” così attentamente come Orwell né la recensione di quest’ultimo.
Hitler e Stalin erano alleati, quanto meno fecero un accordo di non belligeranza patto che mai sarebbe stato siglato da Lev Trockij, la personalità più influente della Russia post-rivoluzionaria e della neonata Unione Sovietica, il quale aveva una concezione ben diversa del “socialismo reale”. A seguito della sua lotta politica e del duro contrasto con Stalin, dopo la morte di Lenin Trockij fu espulso dal Partito Comunista Sovietico ed esiliato, mentre l’OPPOSIZIONE DI SINISTRA veniva smantellata dal gruppo stalinista (DI DESTRA), favorevole alla burocratizzazione totalitaria dell’URSS e al concetto di “Socialismo in un solo paese”.
A chi giovò e tuttora conviene che la parola “Comunismo” (senza mai nominare il “Socialismo reale) sia diventata impronunciabile ai più ed accostata al nazifascismo? “Cui prodest?”
Bella domanda vero?

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagini in evidenza ricavate dal web: A sinistra George Orwell – A destra…

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“MERITOCRAZIA” ED ALTRE LEGGENDARIE PAROLE

“MERITOCRAZIA” ED ALTRE LEGGENDARIE PAROLE

Il vocabolo “Meritocrazia” è riportato nel cartaceo quanto corposo vocabolario “Il nuovo Zingarelli” undicesima edizione quindi, per la nota proprietà transitiva, pure l’aggettivo “Meritocratico”. Definizioni:

1-“Concezione per cui ogni forma di riconoscimento (ricchezza, successo negli studi e nel lavoro e similari) è esclusivamente commisurata al merito individuale”

È altresì menzionato nell’odierna fonte della “conoscenza”, ossia la “rete”, nei seguenti termini:

– “Sistema di valutazione e valorizzazione degli individui, basato esclusivamente sul riconoscimento del loro merito: caratteristico della società liberista.”

Ebbene, dando per scontato che tutti abbiano contezza circa il significato delle seguenti proposizioni e/o verbi, avverbi:

a) – “…forma di riconoscimento…”.

b) – “Esclusivamente”.

c) – “Commisurare”

d) – “Merito individuale”

e) – “Valutazione e valorizzazione degli individui”

…per quanto precede se ne deduce che il termine “Meritocrazia” e l’aggettivo “meritocratico”, fra una sgangherata corbelleria e l’altra, viene inconsapevolmente usato ed abusato in senso assoluto, assiomatico, categorico, indiscutibile, dogmatico sia dai politici sia dalla plebaglia che li osanna. Pertanto mi sento di poter affermare inconfutabilmente:

“PIÙ SONO CRETINI PIÙ PARLANO DI MERITOCRAZIA”

Non è superfluo aggiungere che la “Meritocrazia” sia la più abietta, subdola, lubrica, immonda, ambigua forma di razzismo che l’uomo abbia potuto congegnare. Coloro che faticano a pensare, cretini e non, difficile possano comprenderlo.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata a vanvera dal web

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SPIRITUALITÀ

SPIRITUALITÀ

Prima dell’amore, desiderio, passione, carnalità, erotismo, senso di possesso… C’è il Bene! Ed io ne accolgo molto per la donna vera, assoluta, femmina nel senso più materno, totale, incondizionato, quindi meravigliosamente vergine, pura, direi immacolata la sua anima.
Autentica spiritualità non è questione di imene.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Petra (Giordania)

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