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STRANIERO

STRANIERO

Fino a quando esisteranno
rappresentazioni politiche del Pianeta
dilaniate da immaginari confini
a rappresentare virtuali Stati
e relative divisioni amministrative
del territorio…
Ciascuno di noi sarà straniero.
Anche in patria.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web: www.cromosema.it cm. 500×373 GIOVANNI MARIA CASSINI, Planisfero agg. Cap. Cook

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ARRIVEREMO AL PUNTO…

ARRIVEREMO AL PUNTO…

Arriveremo al punto in cui
avremo appreso
aver combattuto una guerra ignota
nondimeno
senza conoscerne le cause.
Qualora se ne conseguisse “beneficio”
verrà suddiviso fra pochi,
gli sconosciuti del Palazzo
che così avevano deciso.
Allo stesso modo un certo giorno
neppure ci accorgeremo
essere terminata ogni ostilità.
Mancherà il tempo di realizzare
essere accaduto qualcosa di irreversibile,
in una frazione di istante
saremo trasferiti
dall’intervallo del vissuto
nella dimensione da sempre vagheggiata.
La nostra “intelligenza” ci avrà…
fottuto.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza scattata dall’Autore: Libia, Tadrart Akakus (in arabo: تدرارت أكاكوس‎) nel Fezzan, parte sud-ovest deserto del Sahara

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QUELLI DEL TUORLO DOPO

ESSENDO STATO “MIRACOLOSAMENTE” INVESTITO DALLA CONSAPEVOLEZZA CHE SIA NATA PRIMA LA GALLINA VORREI COSTITUIRE IL GRUPPO:

“QUELLI DEL TUORLO DOPO”

POTRANNO PURE ANNETTERSI “QUELLI DEL TUORLO PRIMA” ANCHE SE, NE SONO CERTO, ENTRO BREVE QUESTI ULTIMI TRAMERANNO UNO SCISMA A PARTIRE DAL QUALE FARANNO ALTRESÌ LA LORO COMPARSA I “MODERATI DEL PULCINO” E VIA DI QUESTO PASSO…

Mauro Giovanelli – Genova
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TU UOMO VIOLENTO…

TU UOMO VIOLENTO…

Qualcosa di banale sto per scrivere,
così scontata da rimanerne io stesso stupito,
davvero insensata, di basso livello,
quasi fossi uno scolaretto
che fa il suo primo tema,
magari li avessi tutti conservati, ma…
Tu maschio! Come puoi usare violenza
alla forma animale più bella e amabile
che sia stata donata all’Universo,
appagante, richiama solo carezze, baci,
forse qualche tenero morso
come si fa con i neonati,
ti offre l’unico motivo per cui esisti,
ed esisti in quanto vieni da lei
ed in lei vieni,
versi il tuo seme nel suo corpo tornito,
morbido, incantevole,
da sfiorare appena per paura di farle male,
ed il cambio non è alla pari
poiché ella elargisce persistenza di una tua parte,
che nutre con lo stesso seno da cui attingi piacere,
godimento, amore, senso di appartenenza,
gioia di esserci…
Tu, uomo, conti nulla,
non credere ai tanti spropositi
che millenni fa i popoli nomadi si sono tramandati,
quando sostavano nei caravanserragli
e decidevano intorno al fuoco le leggi da applicare.
Quelli hanno reso soccombente la parte debole, indifesa,
dotata di muscoli usi ad offrire soavità.
Per questo puoi precipitare nella codardìa,
ignoranza, viltà, presunta ultraterrena egemonia.
Ti credi eletto a chissà che,
sei nulla senza lei.
Ritorni fango nel momento stesso in cui
puoi solo pensare di far male alla creatura divina,
in qualunque modo si desideri interpretare tale parola.
Sei tu maschio la parte derivata.
Non dimenticarlo!
È lei l’integrale che…
Risolve l’equazione della vita.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Fulvio Leoncini artista toscano – 13 stazioni per Lady Cahatterley – cm. 30 x 30 – tecnica mista Immagine in evidenza ricavata dal web

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BANCA ETRURIA E SPAZZATURA A ROMA

BANCA ETRURIA E SPAZZATURA A ROMA

AD OGNI AZIONE CORRISPONDE UNA REAZIONE DISUGUALE, PRETESTUOSA E NON AFFERENTE ovvero AD OGNI “SOSPETTO” DI INTERESSI PERSONALI DELLA FAMIGLIA BOSCHI CON BANCA “ETRURIA” CORRISPONDE LA “SPAZZATURA” DI ROMA… E GIORNALISTI, CONDUTTORI TV, OPINIONISTI VARI NON SONO IN GRADO DI DISCERNERE.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

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INGRANAGGIO MORTALE

INGRANAGGIO MORTALE

«Per la prima volta Gli Stati Uniti sganciano in Afghanistan la “madre di tutte le bombe – mother of all bombs”, il più potente ordigno mai usato. Il Pentagono ha utilizzato la “Moab” in battaglia la cui potenza equivale a undici tonnellate di tritolo: più devastante di questa, nell’arsenale americano, c’è solo l’atomica. »
Corriere della sera 13 aprile 2017 – Guido Olimpio

«Io mi sono vergognato quando ho sentito il nome di una bomba, l’hanno chiamata “la madre di tutte le bombe”. La mamma dà vita e questa dà morte, e noi diciamo mamma a quell’apparecchio. Così il Papa parlando della “superbomba”, sganciata sull’Afghanistan dagli Stati Uniti, ai ragazzi della Scuola della Pace, che gremivano oggi l’Aula Nervi in Vaticano. Trump l’aveva chiamata Moab “Mother Of All Bombs”, madre di tutte le bombe.»
«Stiamo distruggendo il creato»
«È vero» – ha aggiunto Bergoglio – «siamo in guerra, queste cose succedono, ma anche ci sono tante cose buone, nascoste, gente che spende la sua vita a servizio degli altri, dobbiamo denunciare queste cose brutte perché il mondo vada avanti per la strada che fanno vedere questa gente, che è nascosta in questo momento, ho risposto o vuoi qualcosa di più?». Secondo il Papa «noi stiamo distruggendo il regalo più prezioso che ci ha dato Dio: il Creato. Il consumismo ci porta a questo, lo sfruttamento della terra ci porta a questo, gli esperimenti chimici su vegetali e animali che rovinano la salute».
«Al termine dell’udienza Bergoglio ha salutato tra gli altri il ministro della Istruzione Valeria Fedeli, abbracciandola, e il sottosegretario all’Istruzione, Vito Di Filippo.»
Corriere della sera 6 maggio 2017
— ° —

Esimio Guido Olimpio, intanto non è vero che la “Moab” sia “…il più potente ordigno mai usato…” poiché gli Stati Uniti, unici nella storia dell’umanità, il mattino del 6 agosto 1945 alle ore 8:15 sganciarono la bomba atomica “Little Boy – piccolo ragazzo” (gli americani sono sempre molto pittoreschi nel dare il nome ad ogni ordigno fabbricato – n.d.a.) sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio dell’altro congegno “Fat Man – uomo grasso” su Nagasaki. Il numero di vittime dirette, all’istante, è stimato da 100 a 200 mila, quasi esclusivamente civili senza considerare la gravità dei danni indiretti che si protrassero per decenni con conseguenze ancora attuali. Non lo sapeva?

E lei… Santo Padre! È stato definito “Il papa che viene dalla fine del mondo” ma… ignorava che il Principio della fine del mondo è proprio qui, in pieno occidente? Non era al corrente, da cardinale, quanto nascondono le mura Vaticane? La Curia? Lo IOR? Gli stessi intrighi di Palazzo cui normalmente assistiamo in tutti le nazioni europee e negli Stati Uniti d’America? Dinanzi ai giovani lei dice: “Il consumismo ci porta a questo, lo sfruttamento della terra ci porta a questo, gli esperimenti chimici su vegetali e animali che rovinano la salute” come si stesse svegliando da un sogno. E ci mette tanta buona volontà a predicare ovunque “pace” e “fratellanza”, è ammirevole per questo. Però se il “consumismo” ci ha portati fin qui… allora non dico che il comunismo possa essere la strada da perseguire ma azzardo una domanda: «Il socialismo reale sognato e vagheggiato dal vero vincitore della rivoluzione d’ottobre, Lev Trockij, immediatamente spodestato, esiliato e successivamente fatto assassinare dall’usurpatore Stalin… ebbene la strada indicata da colui che poco prima di morire scrisse “…Morirò da rivoluzionario proletario, marxista, materialista dialettico, quindi da ateo inconciliabile. La mia fede nell’avvenire comunista del genere umano non è meno ardente, anzi è ancora più salda, che nei giorni della mia giovinezza, se si produrrà l’esplosione sociale che spero e la rivoluzione socialista trionferà in diversi Paesi, quegli stessi lavoratori avranno la missione di aiutare i loro compagni sovietici a liberarsi dai gangster della burocrazia stalinista… vedo la verde striscia d’erba oltre la finestra e il cielo limpido azzurro al di là del muro, la luce del sole dappertutto. La vita è bella, i sensi celebrano la loro festa. Possano le generazioni future liberarla da ogni male, oppressione, violenza e goderla in tutto il suo splendore!”(1)… tale percorso non potrebbe essere preso in considerazione per liberarci dai gangster? Questi ultimi non sono forse effetto del “capitalismo”? Così l’accumulo? Il sovrappiù? Il superfluo portato ai limiti estremi? L’adorazione del Dio Denaro?
D’altra parte se le armi si “producono” occorre “consumarle”. Qualora seduta stante venissero chiuse tutte le fabbriche di armamenti del Pianeta quante persone si troverebbero immediatamente disoccupate? Dai presidenti, amministratori delegati, dirigenti, quadri, operai, tecnici, ecc. E la finanza? I politici? Le borse? Il mercato? L’indotto rappresentato da esercito, marina, aviazione, fornitori? Meglio morti ammazzati, possibilmente quelli della “porta accanto” che non si percepiscono, o il crollo di un “sistema” puntuale, studiato, matematico, diabolico?
Smetteranno quando i produttori di armi chimiche, blindati, bombe, aerei da guerra, elicotteri, esplosivi, missili, ecc. avranno svuotato i magazzini. Pausa che durerà il tempo necessario per fabbricarne di nuovi e più sofisticati e dare avvio ad altri conflitti. Se non si “distruggessero” armi di cosa camperebbero coloro che concorrono a produrre e vendere armi? La legge del “mercato” e della “finanza” non è mica logica come quella della jungla!
Comprenderà che non è mancanza di rispetto se le dico che quanto da lei replicato alla bimba “…ma anche ci sono tante cose buone, nascoste, gente che spende la sua vita a servizio degli altri, dobbiamo denunciare queste cose brutte perché il mondo vada avanti per la strada che fanno vedere questa gente, che è nascosta in questo momento, ho risposto o vuoi qualcosa di più?” lascia il tempo che trova, non è esaustivo per nulla e nulla cambierà. Credo che il primo ad essere cosciente che siamo stretti nella morsa di un “ingranaggio mortale” sia proprio lei.
Cosa ne pensa di questo disequilibrio perfetto? Se sostiene, come mi pare aver capito, che “la rassegnazione è una parola proibita”… evitiamo di rassegnarci!

Mauro Giovanelli – Genova
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(1) Lev Trockij, dal Testamento, 27 febbraio 1940, Messico. Sarà assassinato nell’agosto dello stesso anno, con una picconata sul cranio, da Ramón Mercader, sicario di Stalin.

NOTA: Povertà: Eurostat, l’Italia è il Paese Ue con più poveri. Quasi 7 milioni, il doppio della Germania e tre volte la Francia – 14/15 aprile 2016

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LA NOSTRA DIGNITÀ

LA NOSTRA DIGNITÀ

“La fame viene e scompare ma la dignità, una volta persa, non torna mai più”
Da “Educazione siberiana” di Nicolai Lilin pseudonimo di Nicolaj Verjbitkii scrittore russo

Alla fin fine, in sostanza, ad ogni buon conto, indipendentemente dagli impegni con l’Europa, gli intrighi internazionali, Macron presidente della Repubblica Francese, le diverse opinioni politiche, lo scontro di “classi” che in questo secolo ribalterà ogni equilibrio mondiale io penso, se ancora non costituisce illecito o reato esprimere la propria opinione, ebbene io penso che essere ostaggi di individui come Renzi Matteo, Gentiloni, Boschi & la pletora di inquietanti personaggi che abitano Montecitorio, palazzo Madama e palazzo Chigi sia nocivo all’intero Paese e causa di grande frustrazione per chi sia ancora in grado di discernere.
La “nuova” demenziale proposta di legge sulla “legittima difesa” ne costituisce la prova provata ed il “fascicolo” è stracolmo di vergognose “pensate” dei nostri politicanti tesi solo al loro personale tornaconto.
Essere obtorto collo sodomizzati cerebralmente tutti i santi giorni da costoro e giornalisti servili e compiacenti possiamo considerarla espiazione ma farci pure strappare i capelli…
La nostra dignità?

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web: “Educazione siberiana” – film 2013 – regia Gabriele Salvatores

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CARLO RAMBALDI – “Arte e Cinema” – Dal 5 agosto prossimo al teatro Grandinetti di Lamezia Terme

CARLO RAMBALDI

“Arte e Cinema” – Dal 5 agosto prossimo al teatro Grandinetti di Lamezia Terme

DANIELA RAMBALDI vicepresidente del Museo “Fondazione Rambaldi”

ANNUNZIATA STALTARI – “Associazione Artisti del Quadrifoglio”

ANGELA ARTEPOZZO – “Associazione Artepozzo”

— °—

“Nello spazio nessuno può sentirti urlare.”

Spente le luci della sala cinematografica è questa la tagline che nel comparire improvvisamente sullo schermo smorza ogni brusio. La frase breve e diretta riassume in modo istantaneo quanto ci verrà proposto dalle immagini a seguire costringendo lo spettatore a raddrizzarsi verso lo schienale della poltrona per rimanervi inchiodato fine alla fine del film. “ALIEN”! Del grande Ridley Scott, forse il più celebrato, discusso e rivisitato in successive opere non meno coinvolgenti, è uno dei tanti capolavori di questo regista. Non oserei neppure relegare tale pellicola nel genere fantascienza poiché tratta sì di un futuro ormai alle porte ma scava passato e presente del nostro inconscio riportando a galla paure e incubi ancestrali, senso del vuoto, spazio infinito, mistero, buio, ignoto minaccioso e angosciante.
Tutto ciò grazie ad uno dei maggiori artisti cui il nostro Paese ha dato i natali: Carlo Rambaldi nato a Vigarano Mainarda (Ferrara) il 15 settembre 1925 e morto a Lamezia Terme il 10 agosto 2012 dove viveva. Noto a livello internazionale per le sue opere in campo cinematografico vinse tre premi Oscar per i migliori effetti speciali prima in “King Kong” di John Guillermin del 1976, “Alien” (1979) ed in ultimo “E.T. the Extra Terrestrial” (1982) di Steven Spielberg. Emozionando il mondo intero con quest’ultimo lavoro, probabilmente la sua opera migliore, ha voluto dissipare nell’azzurro delle pupille della creatura protagonista venuta dall’abisso degli spazi siderali ogni timore instillato dal predatore Xenomorfo privo di occhi visibili.
Diplomato geometra e laureatosi all’Accademia di belle arti di Bologna, nel 1956 Carlo Rambaldi inizia a frequentare gli ambienti della produzione cinematografica italiana per il film Sigfrido di Giacomo Gentilomo e successivamente lavorando al seguito di registi dello spessore di Mario Monicelli, Marco Ferreri, Pier Paolo Pasolini, Dario Argento, sempre con Spielberg per “Incontri ravvicinati del terzo tipo” (1977) e “Dune” (1984) di David Lynch. Egli è stato il primo e forse unico autore di effetti speciali obbligato a provare dinanzi a un giudice la natura artificiale di quanto realizzato nei film. Infatti per la scena della vivisezione canina in “Una lucertola con la pelle di donna” (1971) di Lucio Fulci, quest’ultimo venne citato in tribunale con l’accusa di crudeltà verso gli animali. Fulci sarebbe andato incontro ad una severa condanna penale qualora Rambaldi non avesse fornito alla Corte la “prova provata” delle sue capacità di far apparire come “veri” i fantocci di cani utilizzati per le riprese. È un di più sottolineare che quando nel 1971 venne riaperta l’istruttoria in merito alle circostanze sulla morte di Giuseppe Pinelli, il magistrato inquirente dispose un esperimento giudiziale per ricostruire le modalità di caduta del corpo ed a Carlo Rambaldi fu commissionato il manichino che duplicasse in ogni minimo particolare le caratteristiche della vittima. Tutto questo la dice lunga sulla creatività dell’artista.
Successivamente negli USA, ad Hollywood, Carlo Rambaldi affinerà il suo ingegno mediante l’utilizzo della meccatronica (effetti speciali ottenuti con l’unione di meccanica ed elettronica).
È stato membro del “Comitato d’Onore dell’Ischia Film Festival” e “Accademia ACT Multimedia” di Cinecittà nonché giurato della manifestazione di Assisi, il “Calendimaggio”. Dopo la sua morte il Comune calabrese di Motta Santa Lucia (Catanzaro) creò il “Premio alla memoria di Carlo Rambaldi”, futura collaborazione fra il Comune e la “Fondazione Rambaldi” la cui onorificenza fu ritirata dalla figlia Daniela Rambaldi per mani del Sindaco Amedeo Colacino.
Oggi per la prima volta in esclusiva mondiale saranno proposte le opere pittoriche di questo Maestro degli effetti speciali grazie ad Annunziata Staltari e Angela Artepozzo rispettivamente della “Associazione Culturale-Internazionale Artisti del Quadrifoglio” e “Organizzazione Artepozzo”. Due persone attive nel mondo dell’arte, tenaci, appassionate, capaci, competenti ed esse stesse autrici.
È scontato e quasi imperativo il fatto che sia proprio la città di Lamezia ad ospitare questa prima mostra dal titolo “Arte e Cinema” circa l’attività pittorica di Carlo Rambaldi avendo egli stretto da sempre un forte legame affettivo con la Calabria dove decise di trascorrere gli ultimi anni di vita pur essendo nato in provincia di Ferrara. Quindi Lamezia come prima tappa per l’esposizione delle opere del “padre” di E.T. ha un significato particolare che “Artepozzo” e “Quadrifoglio”, in collaborazione con Daniela Rambaldi vicepresidente del Museo intitolato al padre, il 5 agosto prossimo sanciranno al teatro Grandinetti esibendo la multiforme creatività del nostro genio oltre ad esecuzioni di altri pittori, scultori e fotografi invitati dagli organizzatori a condividere l’evento.
Poco o niente conosco circa l’aspetto del tutto artistico di Carlo Rambaldi ed in “rete” è pressoché impossibile trovare immagini dei suoi lavori giustamente custoditi con avvedutezza dalla figlia Daniela. Meglio così, mi saranno regalate ulteriori ed inedite emozioni quando visiterò la mostra ricordando a tutti che

“Durante la visione nessuno può lasciarsi andare ad esclamazioni”

Nel silenzio e rispetto di questo grande Artista avremo modo di valutarne appieno la grandezza.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagini in evidenza ricavate dal web: Carlo Rambaldi e la figlia Daniela

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Religio – θρησκεία

Religio – θρησκεία

Qualora Dio esistesse nella concezione che l’uomo se ne è fatta, tralasciando le oltre ottomila “confessioni” esistenti al mondo, non sarebbe onnipotente né immensamente buono poiché nel “donare” il libero arbitrio alla creatura a Sua immagine e somiglianza avrebbe annullato il Male rendendone impossibile il perseguimento. Altresì è inattuabile definire alcunché senza il relativo contrario, finanche ad Egli, ossia il riferimento che caratterizza e differenzia (bene e male, positivo e negativo, materia e antimateria, repulsione e attrazione, ecc.) pertanto un mondo deprivato del Male neppure potrebbe sussistere “buono” essendo questo “stato di cose” una normalità non recepibile (tra l’altro si farebbe a meno di individuare Entità ultraterrene al fine di debellare ciò che si ignora).
Consegue che Dio non si identificherebbe con “puro amore” (determinabile dall’esistenza dell’assoluta cattiveria) dovendo necessariamente contenere il “Male” per giustificare il Suo essere “Bene” superiore. Tanto meno onnipotente, ribadisco, essendo impedito ad estirpare il “Male” stesso che necessariamente porterebbe in Sé. Infatti dando per scontata Verità ciò che ci è pervenuto grazie a pazienti “scribi” che riportarono su papiri e pergamene la tradizione orale tramandataci, i così detti “codici” che compongono il Vecchio Testamento, il primo ineffabile e più grande olocausto della storia dell’umanità sarebbe proprio stato concepito e perpetrato da Dio (Diluvio Universale – Genesi, 7, 8, 9) che, si badi bene, a nulla parrebbe essere servito visto che siamo giunti fin qua nei modi e termini che la storia, ahimè, ci insegna e purtroppo constatiamo ogni giorno. A questo punto mi verrebbe da citare il grande Anacleto Verrecchia “Con la sua onnipotenza Dio ha deciso non solo di non esistere, anche di non essere mai esistito” ed il “Faust” di Goethe “…Dunque tu chi sei?” “Una parte di quella forza che vuole costantemente il Male e opera costantemente il Bene”.
Improbo ottenere obiezioni concrete anziché proposizioni riconducibili alla “fede” di cui molti godono per volontà divina (qualora fosse il perché di tale discriminazione mi sfugge) e che autorizza loro a porsi su un gradino di superiorità in quanto “illuminati”. Da qui terreno fertile per i vari “integralismi”.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: FULVIO LEONCINI – In Nomine Domini 2007-2009 – Copertina di Libro d’artista

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