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ZERO È L’UOMO NERO (dedicato alla violenza sulle donne)

ZERO È L’UOMO NERO
(dedicato alla violenza sulle donne)

Ho visto immagini
che raffigurano
insiemi di molecole,
saliva e bava,
energia, rancore
e urla
muoversi all’istante,
scattare
come i più lesti dei predatori,
non mossi da regole
di conservazione
ma per assenza di quella cosa
che alcuni definiscono
anima.
Ho visto maschi
appartenenti alla mia specie
lineamenti deviati,
distorti, alterati,
occhi sanguigni,
duplice ingresso
di un solo cunicolo
impenetrabile, oscuro,
sinistro.
Ho visto la legge della conservazione,
solo di sé stessi
o di chissà che altri
insaziabili appetiti.
Ho visto i più forti
farsi materia aggressiva,
senza alcuna minaccia esterna
ma per consapevolezza
del loro segno,
che non è meno,
e mai potrà sconfinare nel più,
impossibilitati a diventare esseri,
identità.
Ho visto così
uomini picchiare donne
violentarle, sottometterle,
abusarne,
umiliarle… ucciderle.
Come lampi ho visto
involucri vuoti farsi “sostanza”
per colpire,
risucchiare, aspirare vita,
umanità, forse nell’intento
di condividere il nulla
contro cui vanno a sbattere
le ragnatele dell’eterna assenza
in cui nuotano.
Ho visto tanti zero
nell’estremo tentativo
di farsi interi,
positivi o negativi,
costretti come sono
a collocazioni nulle.
Ma non hanno raggiunto
il diabolico sogno
perché la femmina è
e rimarrà il numero uno.
Irraggiungibile!

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

“ZERO È L’UOMO NERO” è stato pubblicato il 5 febbraio 2016 sul sito www.memoriacondivisa.it:

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ASSOLUZIONE

ASSOLUZIONE

Quel pomeriggio faceva molto caldo, insolito pur essendo metà luglio. Ho incontrato un amico, era depresso, ci siamo seduti al fresco sotto la veranda di uno dei pochi bar aperti, bevuto il caffè insieme e chiacchierato. “Non è per il fatto che ieri ci sia stata un’assoluzione clamorosa” – è sbottato – “in appello per giunta, che ha ribaltato il giudizio di primo grado, sarà giusto così, il punto è un altro: mi stavo chiedendo come sarebbe andata a finire a me se fossi stato imputato di tutti i reati attribuiti a quell’uomo, credo che sarei in galera da molto tempo. Hanno ragione i suoi accoliti” – ha aggiunto amareggiato – “la Giustizia va riformata radicalmente, non nel ritoccare le leggi però, ma le coscienze. Il problema è morale, oserei dire di fede cristiana”. Più o meno è il pensiero di Leonardo Sciascia, mi sono detto, nella sua prefazione a “Storie di ordinaria ingiustizia” di Genah Raffaele e Vecellio Valter.
Ci siamo salutati e mentre mi allontanavo pensavo che ieri, il giorno del pronunciamento della sentenza, è stata la prima giornata davvero canicolare. Collegavo ciò a quanto ascoltato poco prima e, inspiegabilmente, ad un saggio consiglio di Henry Charles Bukowski emerso dagli abissi della memoria. Sì, deve essere proprio il grande Hank ad averlo coniato. Ho subito rigettato un accostamento così blasfemo, non voglio credere che il libero convincimento del Giudice possa essere stato influenzato da uno scrittore borderline, impossibile che un Magistrato abbia fatto proprio “mai prendere a calci gli stronzi nelle giornate torride”.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Pubblicato su “Il Segno” nr. 13 del 1-31 luglio 2014 pag. 2 – ttp://ilsegnoroccadipapa.blogspot.it – con il titolo “La giustizia influenzata da Bukowski mentre il Paese parla dell’assoluzione”.

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FAMILY DAY 2016 (lettera aperta ai detrattori di questa santa e sacra manifestazione)

FAMILY DAY 2016
(lettera aperta ai detrattori di questa santa e sacra manifestazione)

No! Non ci siamo care amiche e amici. Se continuerete su questa strada, sentenziare a vanvera, buttare giù commenti ingiuriosi della canea di persone che ieri, 30 gennaio 2016, hanno manifestato a Roma per difendere i vostri e i nostri diritti, non solo palesate ignoranza sul delicatissimo tema di cui trattasi ma rischierete di bruciare in eterno tra le fiamme dell’inferno. Quando si commentano fatti legati alla fede, la politica, l’etica, il rispetto dei figli altrui non è bello, oltre che inutile, alzare i toni, dovete imparare ad essere umili, tenere un basso profilo, mai eccedere, sia per l’importanza delle argomentazioni che vengono avanzate che nel rispetto di questi due milioni di cittadini (così dicono ma il Circo Massimo e strade limitrofe non ne possono contenere più di 300 mila) che si sono sacrificati anche per tutelare voi, invitarvi a vagliare, mettere in moto la vostra coscienza. Eh, sì! Non siate superficiali, pensate, ragionate, riflettete prima di giudicare, potrebbero anche esserci fatti e motivi imprescindibili dei quali solo “loro” sono a conoscenza. Ma li avete visti i volti trasognati delle suore, le spose del Signore? Spero non vi sia sfuggito con quale gioiosa partecipazione hanno presenziato all’evento. La medesima espressione che hanno la Elena Boschi e la Marianna Madia, sembravano tutte uscite dalle pale d’altare dipinte dal Beato Angelico. Perché quelle “sanno” cose che neanche potete immaginare, mica stanno attaccate ai fornelli con i bebè aggrinfiati alle gambe che fanno i capricci mentre preparano il pranzo per il marito che magari arriva a casa pure arrapato. Loro, le suore, pregano per noi, il papa, la pletora di vescovi e cardinali. Già che ci siamo avete notato questi “principi” della Chiesa come, nella maggioranza, sono ben pasciuti? Non devono certo rimuginare per le bollette di luce e gas, Tasi, IMU… ed è giusto così, altrimenti come ponderare sulla famiglia, studiare, meditare il modo migliore per renderci la vita meno “pesante”. Non si scherza con “l’ulteriore” che solo loro riescono ad intravedere essendone gli intermediari.
Come potete permettervi di criticare? Andiamo! Fate attenzione che tanto con affermazioni grossolane e non analizzate rischiate di essere maledetti per sempre. Dalla parte del torto già ci siete, trovarvi ancor più in difficoltà sarebbe disdicevole, inoltre potreste passare per irriverenti, bestemmiatori. La gente di fede, “di chiesa” come certuni definiscono i fedeli, locuzione che non ho mai capito bene, si farebbe un’idea sbagliata del vostro agire con il risultato di ottenere l’effetto contrario e non pregherebbero più per voi. Ma le avete viste le immagini di questo raduno? Tutte le reti TV proponevano passeggini, biberon, carrozzelle, padri (naturali) in jeans firmati, pullover tinta pastello e scarpe ginniche bianche che giocavano a palla con il piccoletto di tre anni, tranquilli, rilassati, pazienti, senza un moto di nervosismo, impazienza. Madri (naturali) con permanente o messa in piega fatta il giorno prima, sorridenti, compatte, eleganti, di “classe”. Non vi hanno dato un senso… come dire, di beatitudine? Verdi prati, non un pezzo di carta per terra, le mezze minerali vuote riposte negli appositi contenitori a reticella. Quella è gente che sa stare al mondo, cosa credete? Al confronto la pubblicità del “…a Natale si può dare di più…” è una suburra umana. Ogni tanto si intravedeva qualche politico, Lupi ad esempio, riconosciuto non tanto per le orecchie ma dagli ululati che lanciava attraverso i microfoni dei cronisti. Casini, il Pierferdinando… adesso non mettetevi subito a giudicare per il fatto che sia separato o divorziato due volte, con tanto di figli concepiti ad ogni tappa, il cattolicesimo è una religione confessionale (credo l’unica), tu pecchi tutta la settimana e alla domenica confidi le tue marachelle al parroco prima di ricevere la comunione. Tutto ritorna come prima. Semplice No? Fatevelo entrare in testa una volta per sempre. Quindi lui è “in regola”, come Salvini, Franceschini e tanti altri… “unione civile” con adozione non sia mai detto, ma… “famiglia allargata” sì, cristianamente si capisce.
La critica deve essere quindi moderata, incisiva e altrettanto chiara, senza eccessi, è noto quanto le parole urlate infastidiscano l’interlocutore, che è il popolo, il lettore, noi stessi, troppo chiassoso il raduno per i “diritti civili”, folcloristico, quasi allegro ma questi sono aspetti “spirituali” della vita, c’è poco da ridere. I cartelli! Gli striscioni! Avete visto come erano puliti, candidi, distesi ordinatamente, ben visibili, con slogan diretti, inequivocabili: “Il nostro no alle adozioni gay: non  c’è alternativa alla natura” ma… cazzo! Oh, scusate, vedete che ci si può involgarire, dobbiamo frenare gli istinti bestiali che sono in noi. Volevo dire ma… “Buon Dio se dalla notte dei tempi sei stato Tu a far venire alla luce anche esseri deformi, mutilati, microcefali, down, omosessuali perché te la devi prendere solo con questi ultimi?” Vedete? Mi rivolgo a voi che state leggendo. Avete preso atto quanto sia stato pacato? Il messaggio che si vuol lanciare non deve giungere distorto, amplificato, i timpani ne sarebbero infastiditi, quindi verrebbe respinto prima ancora di essere analizzato. Calma! Ci vuole calma, non mi stancherò mai di dirvelo. “Siamo qui per la famiglia e non contro qualcuno”, altro slogan, ecco come si fa, con placidità. L’avete visto questo cartello mentre intervistavano Sacconi? Sacconi… non vi crediate mi disturbi il solo vederlo ma mi doto di autocontrollo come all’improvvisa apparizione del muso di Giovanardi che blaterava qualcosa tipo “Sbagliato, sbagliato” e “Per la famiglia”, non come voi capaci solo di improperi, o qualche “Per Dio!”, che non è irriverente ma poco ci manca, lo dice il secondo comandamento che senz’altro conoscerete, non l’originale, ma quello modificato dal Concilio di Nicea in poi, che avrete imparato a catechismo o a scuola nell’ora di religione. “Renzi ci ricorderemo”. Ecco! Questa intimidazione che ho colto mentre l’inquadratura si è posata su Gasparri e la Meloni, è leggermente ricattatorio. Meglio! Che siano loro a perdere le staffe. Probabilmente è stato suggerito da Bagnasco gran condottiero della CEI, Conferenza Episcopale Italiana, quella che si occupa di tutto meno che della politica italiana. E Alfano? Difficile, lo capisco, mantenere i nervi saldi solo a pronunciarne il nome. E i Cristi e le Madonne sparsi ovunque? La Mussolini con il marito? Vengono a proposito! Imparate e valutate; lei è una vera cattolica, conosce il perdono, la misericordia… ma fosse stata al potere prima del fattaccio con la minorenne occorso al suo partner avrebbe provveduto a far eseguire la castrazione chimica a tutti i pedofili, ad esclusione dei preti. Ma i più belli sono stati due personaggi davvero singolari che ho posto nell’immagine in evidenza: La signora bionda, con un crocifisso altezza Brunetta in mano, aspetto accettabile, occhiali firmati, bel giubbotto in pelle, fattasi sadwich con un cartello sul lato “A” dove si poteva leggere “La natura si ribellerà alla legge sulle unioni civili” e sul lato “B” quello contro natura (ovvio): “L’uomo va contro natura con una legge, la natura per legge andrà contro l’uomo, Signore salvaci tu!!! (con relativa immagine pastorale)”. L’altro un soggetto fenomenale, anziano, barba da asceta, croce delle stesse dimensioni della complice, casacca di juta con una calcomania della Madonna seguita da “Servo di Gesù in Maria contro l’iniquità di Satana e dei suoi seguaci”. Sull’asta lunga del crocifisso in verticale dall’alto al basso “Senza far niente” e su quella corta in orizzontale “Di me non potete” che incrociandosi faceva “Senza di me non potete far niente”. Indubbiamente un fissato ma ritengo anche seguace di Piero Bartezzaghi famoso per i suoi cruciverba e collaboratore de “La settimana enig(mistica)”
Come al solito mi sono dilungato troppo, lasciamo quindi perdere Mons. Javier Echevarrìa dell’Opus Dei, Casa Pound Italia, l’eccessivo Adinolfi (Mario) che è pure onorevole oltre che cronista di “Radio Maria”, il cardinale Ruini, nonché tutti gli altri prodotti nostalgici della nostra Penisola. Concludo invitandovi dunque a non usare termini volgari, vocaboli scandalosi, ordinari, tali da offendere il senso morale. Si rende pertanto opportuno adottare parole acconce così da ingentilire anche la replica più ovvia.
Per questo devo assolutamente trovare il modo di descrivere la patologia di questo nugolo di gente dedita all’omofobia più becera, l’odio indiscriminato verso l’amore e il vivere civile, razzisti in tutte le sfaccettature che tale termine comporta, ignoranti, incapaci di pensare, bigotti, chiusi al progresso, conformisti nel senso deteriore del termine, falsi moralisti, ambigui, frustrati, asociali, paranoici, anacronistici, dissimulatori, integralisti alla stregua di quelli che quotidianamente vediamo alla televisione con la sola differenza che sono nati e cresciuti in un altro contesto sociale. Nella buona sostanza gente poco raccomandabile. Questo tipo di persone mi fanno paura, anzi ne sono terrorizzato, perché è gente capace di tutto meno che porgere l’altra guancia.
Eppure il papa all’angelus di stamattina 31 gennaio così si è pronunciato: “Nessuna condizione umana è esclusa dalla misericordia di Dio”. Che avrà voluto dire?

Mauro Giovanelli – Genova
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“FAMILY DAY 2016” è stato pubblicato il 3 FEBBRAIO 2016 sul sito www.memoriacondivisa.it:

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DUE IMMAGINI A CONFRONTO

DUE IMMAGINI A CONFRONTO

La foto a sinistra mi lascia del tutto indifferente, non uso intrigarmi negli amori, passioni e desideri del mio prossimo per la loro e la mia libertà. Quella a destra mi turba non poco, provo angoscia e pure un po’ di vergogna. Colpa nostra, dei Governi, le Chiese, gli integralismi, le grandi lobby, i Poteri Forti, i fanatismi… stasera posso aggiungere pure il torto evidente degli organizzatori, propugnatori e partecipanti tutti al Family Day. Non fare alcunché per quei bambini ci rende complici, nessuno escluso.
Concludo affermando che fino a quando saranno mostrati tali paragoni, ovvero avvertire la necessità di dover mettere a confronto due immagini di questo genere nella speranza venga recepito il messaggio che si vuole dare, le cose resteranno esattamente come sono. Se non si potessero più fare certi paralleli le congiunture potrebbero essere non più di due, la seconda magari sotto diverse sfaccettature.
1) Il problema sarà risolto in quanto il 47% di analfabetismo funzionale presente nel nostro Paese si sarà abbassato ad un massimo del 5% tendente allo zero e questo effetto significherebbe che la causa a monte generatrice di tale oscurantismo sarebbe stata finalmente messa in grado di non nuocere più.
2) Sarebbe proibito solo parlare di “certi” temi, il termine “diritto” diverrebbe impronunciabile, si sospetterebbe perfino del vicino di casa perché potrebbe essere un “delatore” della nuova Nomenclatura.
Perfino i colori delle varie stagioni ci apparirebbero diversi…

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dallo spot di un amico che spero non se l’abbia a male.

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IL CERCHIOBOTTISMO DELL’INFORMAZIONE IMPERA

IL CERCHIOBOTTISMO DELL’INFORMAZIONE IMPERA

Giusto! Ha ragione Michele Serra, eroi non ce ne sono, tantomeno fra i giornalisti. Esprimere una propria opinione e assumere una posizione netta è rischioso vero? Ci si potrebbe esporre al giudizio di quelli che “contano” con i quali molti, come affermato da Carlo Freccero, si scambiano sms e telefonate prima di buttare giù il “pezzo”.
Ammetto che per certuni digerire qualcosa imposto a scuola, come i “Promessi sposi”, possa risultare ostico ma ai “professionisti” dell’informazione desidero ricordare che il Manzoni non ha voluto identificare nel personaggio don Abbondio un uomo “di fegato”.
Hanno fatto bene a condannare l’ex senatore di Alleanza Nazionale (leggasi fascista), che risponde al nome di Luigi Bobbio, per aver definito “feccia” Carlo Giuliani il quale venne sì ucciso dal carabiniere suo coetaneo, impreparato a dominarsi in una situazione di quel genere, ma fu assassinato dallo Stato che inviò uomini non idonei essendo tutti matricole e alla loro prima esperienza. Aggiungo che quel G8 tenutosi nella mia città (rimando a quanto ho scritto in merito con “2001 odissea nel G8 di Genova”. Io c’ero), fu una prova dell’allora capo del Governo (sappiamo chi) allo scopo di verificare se esistessero alcuni presupposti idonei… ma l’estensore dell’articolo dovrebbe saperlo, vedi incursione nella scuola Diaz, ecc.
Per chi non avesse fatto il militare puntualizzo che un estintore (vuoto) raccolto da terra con l’intenzione di lanciarlo contro un gippone Defender blindato della polizia non mette in pericolo di vita gli occupanti, neppure di ferita, al massimo può far loro scappare da ridere. Perfino un bambino delle elementari è oggi nelle condizioni di capirlo. Bellissimo tutto il capoverso su chi non ricorda di aver avuto vent’anni, da vero parroco di campagna, utile se non altro a chiarire che il povero Carlo neppure fosse un valoroso, come diversi individui vorrebbero farlo passare, bensì un ragazzo come tanti altri.
Certo ci vuole abilità, lo riconosco, a buttar giù un pezzo che al 47% di analfabeti funzionali risiedenti nel nostro Paese, di destra e di sinistra, di ritorno e non, possa essere metabolizzato come un “pari e patta”, e pure per la grossa fetta del restante 53% formata da soggetti non molto avvezzi a pensare.
Riuscire a eguagliare fascismo e desiderio di manifestare indignazione è un’arte che raggiunge il suo apice nella frase “non si lanciano estintori contro i gipponi; non si spara ai manifestanti” seguito da, bontà dell’Autore, “il secondo più grave del primo”… il secondo più grave del primo… Complimenti! Una bella pensata, da virtuoso del malinteso ma non certo da prode. Tranquillo! Non ci metteremo a piangere neppure questa volta.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza L’Amaca del 28 gennaio 2016

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LA PAROLA AI GIURATI

LA PAROLA AI GIURATI

I giornalisti di casa! Che personaggi strani sono. Tanto per portare un esempio ricordo ancora una puntata di “Otto e mezzo” de l’11 giugno 2014 che mi ha fatto vivere un’esperienza tragica. Da quel giorno, appena terminato il TG (anche Mentana non scherza) mi dedico a cose ben più importanti, tipo leggere, ascoltare musica o scrivere appunti come questo. Quella sera, dopo aver ascoltato le tesi dell’ospite di turno, un professore di filosofia, mi si sono allargate le domande. Com’è possibile che Lilli Gruber dia la parola a chiunque le capiti a tiro? In questo caso la risposta è semplice e scontata: siamo in democrazia. È vero! Ma lo sa che la sua trasmissione, data l’ora, potrebbe essere seguita anche da minori non accompagnati? Perché la conduttrice definisce “opinione” ogni corbelleria che mi è capitato di ascoltare da costui? È normale che un docente non riesca a comprendere l’intima essenza del “libero convincimento” e, a proposito della responsabilità civile dei Magistrati, l’importanza della serenità di giudizio della quale i medesimi devono godere? È così improbo rendersi conto che l’unica riforma della Giustizia su cui è necessario metter mano con urgenza sia quella di dotare di idonei strumenti gli addetti ai lavori? Nell’era informatica nessuno nota i carrelli strapieni di faldoni che circolano nei Tribunali? Non parliamo della pletora di mediocri avvocati che su questo equivoco, “la colpa è del Giudice”, ci marciano così speditamente che al confronto il keniota Wilson Kipsang Kiprotich, campione mondiale della maratona, è una lumaca.
Per fortuna a contenere lo tsunami c’era Marco Travaglio, viso strabiliato già aguzzo di suo che gli si affilava sempre più nel cercare di mettere la prua a tali anomale ondate. Allo scopo di valutare se potessi esser io ad aver le traveggole, l’indomani sottoposi il mio punto di vista a intellettuali di rango e la risposta fu di non far caso ai dettagli. Quindi secondo i nostri soloni dell’informazione sarebbe una quisquilia lasciar sparare cazzate attraverso l’ex tubo catodico.
A mio giudizio in questo Paese abbiamo perso il senso della misura… costui, l’insegnante, è uno deputato a formare i giovani, tiene lezioni all’Università, mica fa l’eremita.

Mauro Giovanelli – Genova
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Ospite: Massimo Adinolfi (n.d.a.)

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CALCIO MADE IN ITALY

CALCIO MADE IN ITALY

Scrivere qualcosa sulla nostra nazionale ai mondiali del 2014? E sul calcio in generale? Mi viene solo in mente Decimo Giunio Giovenale. “Populus duas tantum res anxius optat, panem et circenses” ovvero “il popolo due sole cose ansiosamente desidera, pane e giochi circensi”. Ai cittadini italiani stanno togliendo l’uno e l’altro nonostante le cifre da capogiro dei super Mario Balotelli di turno e gli interessi che ruotano intorno a questo mondo incantato e lontano, immagine riflessa di quello dei nostri politici. Mi stupisco che ogni tanto questi “gladiatori” riescano pure a fare qualche gesto atletico di rilievo come per l’altra parte rimarrei sorpreso venisse fuori una geniale pensata. C’è un però… ai tempi del poeta latino (circa 2000 anni fa), dalle cui finissime satire fu estratta la famosa locuzione, sugli spalti stavano per la gran parte i patrizi e nell’arena 22 disperati che combattevano per la vita. Oggi le gradinate dei vari stadi sono stipate di poveracci che osannano 22 straviziati milionari che “giocano”. Un mondo rovesciato, come quello di Alice, senza meraviglie però, a parte i Genny ‘a Carogna.
Non voglio aggiungere altro, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa anzi, scusate, sulle limousine e le auto blu… almeno quelle, le ambulanze, teniamocele a disposizione per il 2018.

Mauro Giovanelli – Genova
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A VOLTE RITORNANO

A VOLTE RITORNANO

A “Che tempo che fa” dello scorso 11 maggio, Giorgio Albertazzi ha affermato “le cosce delle donne sono la prova dell’esistenza di Dio”. Conoscevo questo provocatorio e condivisibile accostamento, ma “recitato” da un artista di quel calibro… mi è parsa una rivelazione, sono d’accordo quanto la perfezione della natura si sia adoperata nel formare il corpo femminile.
Al Tg7 di stasera, scrutini conclusi, Matteo Renzi, devo ammettere con signorilità e pacatezza dopo un trionfo di tale portata, si è lamentato delle voci che lo incolpano di aver assorbito parte dell’elettorato di destra così, a sua giustificazione, ha aggiunto “non ci vuole la laurea in matematica per capire che se non prendi il voto di quello che prima non te l’ha dato poi riperdi”. Altra rivelazione, nulla da eccepire, solo che… non è necessario essere filosofi per intuire che o quelle persone sono diventate di sinistra o il partito si è spostato a destra. O uno o l’altro. La risposta a questo dilemma l’ho avuta una ventina di minuti dopo a “Otto e mezzo”. Nei termini e modi a lei consueti la Picierno Pina, ospite di Lilli Gruber, ha confermato la teoria della lista spesa da 80 €uro bastante per due settimane di sopravvivenza. Anzi ci ha messo sopra il copyright. In questo caso non è stata l’ennesima scoperta del mese bensì una vera e propria illuminazione, ossia la riuscitissima modificazione genetica subita dal PD. Osservando la gestualità di questa giovane renziana, il costante sorriso perfido e scostante alla Belpietro, i continui ammiccamenti e interruzioni stile Santanchè, d’improvviso tutto mi è stato chiaro. Gli innesti dei codici genetici assemblati nelle larghe intese hanno funzionato, nessuna crisi di rigetto “et voilà”, bello servito e confezionato, un potente organismo politico unicellulare. La membrana plasmatica è del tutto simile a quella eucariotica della vecchia sinistra, nel citoplasma sono disciolte molecole di DC con inclusioni di NCD, mentre il nucleo profondo è in sostanza costituito da FI.
Che liberazione! Non ci dormivo la notte. Grazie onorevole Picierno, nello scontro verbale con l’ottimo Scanzi, sotto la supervisione di un Cacciari sempre più fatalista, assonnato, mi ha tolto ogni dubbio residuo e, niente di meglio, nell’arco di nemmeno un’ora. Adesso i pensionati aspettano gli 80 €uro netti mensili.
Avete visto? A volte ritornano.

Mauro Giovanelli – Genova
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CINQUE STELLE, CON TANTE SCUSE AL GRANDE LEOPARDI

CINQUE STELLE, CON TANTE SCUSE AL GRANDE LEOPARDI

Il cuore lo porterebbe a votare lista Tsipras ma ha detto di aver esaurito il romanticismo nell’intrico delle larghe intese, pure la pazienza. Non c’è più tempo per sognare e la speranza è volata via con i bla, bla, bla di Renzi Berlusconi & C. (C. sta per Picierno). Questa la posizione di un cittadino che faceva parte della classe media, eccola: entro il giorno 4 del mese prossimo ha l’onere di pagare all’Agenzia delle Entrate la terza di dieci rate (€uro 1.500 ciascuna) perché risultato non “congruo” ai famigerati studi di settore… soldi non dovuti. Questo caro amico mi ha raccontato che la sua richiesta di riservargli lo stesso trattamento dispensato agli evasori fiscali, i concessionari delle slot machine, è stata respinta con disgusto dai soloni dell’Ente (se la legittima domanda fosse stata accolta, anziché i 15.000 estorti con il codice, avrebbe dovuto versare €uro 325 e spiccioli, pochissimi per gli stomaci di questa classe politica, sempre più forte con i deboli e serva dei potenti). Altri 1.121 €uro li deve alla ICA di Savona (Imposte Comunali Affini, l’Ente Riscossione di quella Provincia) per “pubblicità”, cioè cartelli “vendesi” appiccicati, fra pesanti ragnatele, alle finestre di appartamenti da alienare… pazzesco! Come mettere tasse sull’uso del bisturi ai chirurghi o, che so, pretendere una gabella aggiuntiva dagli idraulici ogni volta che utilizzano le pinze a pappagallo. Mi ha pure chiesto a chi dovrebbe rivolgersi per conoscere l’importo Tasi da corrispondere perché non ne ha la minima idea, nemmeno come pagarla, di certo lui sa che la mannaia calerà entro il 16 giugno. Mi è parso un po’ smarrito. Nella buona sostanza ho saputo che ad oggi ha impegni per totali 3.000/3.300 €uro di sole imposte, divisibili per pochi e indivisibili per molti. Quando ha cominciato a parlarmi di spese condominiali, bollette, parcelle, canoni e quant’altro, con una scusa qualunque mi sono sfilato. Peccato, era una persona così divertente, di compagnia e poi oggi, a mia volta, non mi sentivo troppo socievole.
Mentre mi dirigevo verso casa, mani in tasca e capo chino, ho riflettuto molto. L’angolo morto della lotta per la sopravvivenza si è stretto troppo, mi pare l’abbia detto Pitigrilli, e non gli basta più la sua buona stella. Per cambiare in fretta, prima del fallimento, a lui ne occorrono almeno cinque, subito, costi quel che costi o, se preferite, “muoia Sansone e tutti i Filistei”. Ma quando mi è apparso chiaro che in questo spazio angusto ci sono anch’io, un brivido ha accompagnato una sgradevole e improvvisa considerazione di me stesso e dell’umanità che ho visto in termini di pura e semplice competizione, coacervo di miseri egoismi.
Già da qualche tempo, purtroppo, credo sia solo questo traballante impianto politico in equilibrio instabile a liberare lentamente bassi istinti, orientare i pensieri e le scelte della gente. Molto pericoloso. E chiedendo venia al grande Leopardi, “il naufragar è amaro in questa melma”.

P. S.
Con i voti degli elettori di Forza Italia il giorno dopo veniva celebrata la vittoria netta del PD di Matteo Renzi. Avrei voluto telefonare al mio amico ma… che dire? Il giaguaro non è stato smacchiato, invece “Il Gattopardo” di Don Giuseppe Tomasi, 12º Duca di Palma, 11º Principe di Lampedusa, Barone di Montechiaro e della Torretta, Grande di Spagna, è ricomparso in tutte le vetrine. La pubblicità della riedizione? Le parole di Tancredi Falconeri, nipote del Principe Fabrizio, “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.”
Mauro Giovanelli – Genova
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AD ESEMPIO, A PROPOSITO DELLA FAMIGLIA…

AD ESEMPIO, A PROPOSITO DELLA FAMIGLIA…

agli umani occorrono diversi passaggi e distinguo per decidere come rapportarsi:

UNIONI CIVILI, RIUNIONI VARIE, MATRIMONI, COPPIE DI FATTO, COPPIE DI DIRITTO, COMMISSIONI, ASSEMBLEE, ASSOCIAZIONI, MEETING, CONGIUNTI, SIMPOSI, RADUNI, CONVEGNI, CONGRESSI, CONFERENZE, COMIZI, TAVOLE ROTONDE, CONVIVENZA, COABITAZIONE, COMUNITÀ, UNA SVELTINA E VIA… ECC.

Mauro Giovanelli – Genova
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