UN POMERIGGIO PROSSIMO ALLA PRIMAVERA

UN POMERIGGIO PROSSIMO ALLA PRIMAVERA

Per il resto della giornata
ho pensato a Lucrezia.
Che emozione!
All’istante ti ho vista cresciuta,
l’attimo successivo,
così come sempre accade,
nel senso che in un lampo
sei balzata nella fase in cui
cerchi ancora di restare bambina,
senza più convinzione.
Percepisci qualcosa di te allontanarsi,
avverti che il primo stadio del modulo
si è sganciato,
ha adempiuto la funzione
di vincere la gravità e,
come da programma,
la navicella prosegue il viaggio
con strumenti utili ad esplorare
altre visioni.
Sei più incuriosita che contenta,
riflessiva,
anche un po’ malinconica,
per nulla impaurita,
cautamente entusiasta.
Ho captato e registrato
diversi segnali
da te emessi tutti in una volta.
Nessun capriccio
per guardare i cartoni animati,
forse l’avevi chiesto anzitempo
nel tentativo di tornare indietro,
poi, insieme, con calma,
ci siamo gustati il gelato,
abbiamo parlato, scherzato,
in modo sereno, intelligente,
hai sostenuto complice il mio sguardo.
Può essere che
dicembre prossimo
fingerai di credere ancora
a Babbo Natale,
più per noi e la sorellina Angelica
che per te,
ma il successivo non potrai farlo,
l’adolescenza ti aspetta.
Oggi 4 marzo 2016
senza che ti venisse richiesto
hai detto:
“nonno, ti voglio bene”.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza scattata dall’Autore da un Ghat di Varanasi (Benares) India – Alba sul Gange

RIPRODUZIONE RISERVATA

SE SÌ (cercando di sgombrare il campo circa l’equivoco sulla posizione di Renzi Matteo quale Presidente del Consiglio)

SE SÌ
(cercando di sgombrare il campo circa l’equivoco sulla posizione di Renzi Matteo quale Presidente del Consiglio)

Ecco come Jean Paul Sartre, nel 1952, sintetizzava dal punto di vista esistenziale la condizione di squilibrio tra la feroce dittatura di Stalin (non dimentichiamo che costui rese il termine “comunista” una parola impronunciabile) che nel 1940 riuscì finalmente a far assassinare il suo peggior rivale Lev Trockij facendo crollare definitivamente il sogno di Marx ed Engels su un affrancamento dell’umanità dal “bisogno” e il conseguimento del “socialismo reale”:
“I comunisti sono colpevoli perché hanno torto nella loro maniera d’aver ragione, e ci rendono colpevoli, perché hanno ragione nella loro maniera d’aver torto”.
La citazione potrebbe non dire alcunché su quanto segue al contrario qualcuno, chissà, magari sarebbe in grado di trovarla attinente. Andiamo al nocciolo della questione e mettiamola così:
“E’ corretto dire che secondo la Costituzione Titolo III articoli 92 e seguenti il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio, ecc. ecc.” Questo è vero.
Se sì…
– Posso affermare che è altrettanto corretto dire che dopo l’ultimo Presidente del Consiglio nominato dal Presidente della Repubblica a seguito di regolari elezioni (Berlusconi, dimissionario dal 2011) i tre successivi (Letta, Monti, Renzi) sono stati scelti dal medesimo Presidente della Repubblica senza disporre di alcuna indicazione di voto?
Qui mi devo soffermare per una’importante precisazione che a prima vista potrebbe sembrare attenuante invece, osservandola al microscopio polarizzato, a me pare un’aggravante non da poco.
È vero che dopo il catastrofico Monti (voluto da chi? La scusa si conosce: “per salvare l’Italia”. Da che cosa?) ci furono le elezioni del 2013 “vinte” dal PD di Bersani per un pelo di acaro avendo il M5S, rivelatasi seconda forza politica nazionale, scompigliato equilibri risalenti al Triassico Medio. Venne comunque conferito al buon Pier Luigi l’incarico di formare il Governo (diciamolo pure, non è un fulmine di guerra, omologato come tanti altri, e la sua campagna elettorale affidata interamente alla tintoria sotto casa per “smacchiare” il giaguaro fu disastrosa, e pure leggermente patetica, come quella della “gioiosa macchina da guerra” di occhettiana memoria). Il filosofo uscito dalla Università di Bologna Alma mater non riuscì a far capire a Beppe Grillo la “critica della ragion pura” di Immanuel Kant quindi dovette ritirarsi con “summo gaudio” di tutti i suoi colleghi di Partito (valli a capire questi). E cosa fa il capo dello Stato? Si inventa Letta (nipote), mica l’ultimo arrivato, uno sveglio al punto che, stranamente, riesce a fare il miracolo (sarà l’ultimo): formare il Governo. In tutto il suo mandato tre sono state le invenzioni di Enrico: “Non sono Babbo natale”, “Non ho la bacchetta magica” e, micidiale, “Mica ci ho scritto ‘Jo Condor’ in fronte”. Un inciso: In Spagna (Repubblica unitaria, Monarchia costituzionale, Sistema parlamentare) nella attuale situazione post recenti elezioni è stato dato tempo ai partiti di trovare un accordo di governo entro il prossimo 2 maggio. Se per tale data non ci sarà un Presidente, saranno convocate nuove elezioni già fissate per il 26 giugno. Perché Napolitano non ha fatto altrettanto? Già dopo Berlusconi, ma pure con il fallimento Bersani, e anche dopo il soporifero Letta (nipote).
Se sì…
– Posso asserire che, essendo la nostra una Repubblica Parlamentare e non Presidenziale, dopo il primo evidente errore di valutazione da parte di Napolitano sulla scelta effettuata (voluto o no?) con Monti, ed il secondo sbaglio con Enrico Letta, alla terza “distrazione” con Renzi Matteo l’Italia è da cinque anni nelle mani delle (dubbie?) decisioni del Capo dello Stato a parte le elezioni del 2013?
Se sì…
– È giusto porsi la domanda del perché, almeno dopo Letta, egli non abbia sciolto le Camere e chiamati i cittadini alle urne?
Se sì…
È esatto dichiarare che in questo lustro il Popolo Italiano non ha più avuto modo di decidere da quale partito o coalizione di maggioranza relativa statuita a seguito di regolari elezioni Napolitano avrebbe dovuto “estrarre” il nome cui assegnare l’incarico di formare il Governo? In questo caso il suffragio del 2013 non ha peso.
Se sì…
È esatto dire che Renzi Matteo è al Governo per decisione del Capo dello Stato (cui gli è consentito farlo) ma non su indicazione della volontà dei cittadini?
Se sì…
E tenendo conto che mai nella storia della Repubblica si è verificata una situazione così palesemente contraria ai princìpi di una Repubblica Parlamentare…
È regolare dire che Renzi Matteo governa legalmente ma non legittimamente? Ossia svolge quell’incarico senza che gli sia stato assegnato dal Popolo sovrano?
Se sì…
Ho finito, grazie. Anzi no, si fottano (con gentilezza ovvio) tutti quelli che difendono questa anomala e ridicola commedia se non fosse tragica. E non mi piace Renzi, neppure Alfano e Verdini e la combriccola che sta esercitando illegittimamente il potere esecutivo. Cazzo!

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web – Montaggio eseguito dall’Autore

RIPRODUZIONE RISERVATA

BANALI RIFLESSIONI IN ORDINE SPARSO

BANALI RIFLESSIONI IN ORDINE SPARSO

A proposito di “migranti”
I cadaveri ritornano sempre a galla proprio dove ininterrottamente stanno i pochi potenti e potentati che con la loro politica e concezione di vita in società sono causa di morte e distruzione.

A proposito di Salvini e Trump
Gli uomini che usano il “riporto” non si accettano per quello che sono essendo coscienti della loro miseria intellettuale. Infatti pure Salvini appartiene a questa tribù solo che lui il “riporto” se l’è fatto fare sotto la scatola cranica.

A proposito del Bene e il Male e altre discordanze.
Senza contrapposti non ci sono punti di riferimento per definire alcunché.
Cit. – “…Dunque tu chi sei?”
– “Una parte di quella forza che vuole costantemente il Male e opera costantemente il Bene”
Goethe, Faust

A proposito dell’ amico e artista e Fulvio Leoncini
Caro amico, scrivi e dipingi per cortesia e quando ti sarai stancato, assalito da una leggera malinconia, allora cambia, dipingi e scrivi, e nel momento in cui si farà più forte il disagio, che so magari per un altro pensare, più vigoroso, intenso, ritorna a fare ciò in cui ti eri impegnato prima: scrivi e dipingi.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web

RIPRODUZIONE RISERVATA

COMMENTO SU PASOLINI – “La ricotta”

COMMENTO SU PASOLINI – “La ricotta”

Questa pellicola, “La ricotta”, fu sequestrata per vilipendio alla religione di Stato. Soltanto nel 1964 la Corte d’Appello di Roma assolverà il regista che rilascerà poco dopo un’intervista di cui si riporta uno stralcio (dal post Facebook della cara amica Selvaggia Rodriguez, 4 marzo 2016):

“- Cosa vuole esprimere con questa sua nuova opera?
– Il mio intimo, profondo, arcaico cattolicesimo.
– Che cosa ne pensa della società italiana?
– Il popolo più analfabeta, la borghesia più ignorante d’Europa.
– Che cosa ne pensa della morte?
– Come marxista è un fatto che non prendo in considerazione.”
Pier Paolo Pasolini, “La ricotta”, 1963

Commento:

La Chiesa cattolica, 1963… quando nel resto del mondo occidentale, appena usciti da un reading, o subito dopo aver visto “Gioventù bruciata”, in Italia falsificando la carta d’identità per entrare al cinema perché vietato ai minori (ma questo era prima, nel ’55), o “Easy Rider” e qui saltiamo al ’69, seguito da “Fragole e sangue” del ’70, o tornando al ’61 con “Splendore nell’erba”, stesse acrobazie per vederli, non ne ho perso uno, ricordo a memoria, giuro, la poesia di William Wordsworth “… Ma se la radiosa luce che una volta, tanto brillava negli sguardi è tolta, se niente può far che si rinnovi all’erba il suo splendore e che riviva il fiore, della sorte funesta non ci dorrem, ma ancor più saldo in petto godrem di quel che resta…” che alla fine viene recitata in classe, fra le lacrime, dalla bellissima Natalie Wood. E naturalmente le pellicole di Pasolini, dal celeberrimo “Accattone” del ’61 a “Salò o le 120 giornate di Sodoma” del 1975 e “Porno-Teo-Kolossal”, incompiuto a causa della sua morte. Fece capolino postumo nel ’76 ma tutto era già cambiato da quasi un lustro. Lui fu il Maestro, ci accompagnò lungo tutto il tragitto tenendoci per mano, con le sue poesie, il pensiero, la narrativa, teatro, saggi, dialoghi. Precettore di vita e di contemplazione del divino che c’è in noi.
Stavo dicendo… la Chiesa cattolica, 1963, e la censura, il bigottismo, ipocrisia, puritanesimo. Però si rubava l’amore e lo si faceva coricati su sellino e serbatoio della moto, per la strada, in un angolo buio, solo qualche fioco riflesso dell’unico lampione aggrinfiato al muro, tipo quelli dei caruggi di Genova, sufficiente per vedere i corpi sudati, esattamente come piaceva a me… o nella mitica “Fiat 500”, che non era quella di adesso, una scatoletta di sardine, ma quante posizioni per prenderci l’un l’altra, leccarci, stringere e godere. Al confronto il Kamasutra è un corso di catechismo…
E adesso scomunicatemi, cazzo!

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Il commento su Pasolini “LA RICOTTA” è stato pubblicata il 05 marzo 2016 sul sito www.memoriacondivisa.it di “Memoria Condivisa”.

Immagine in evidenza ricavata dal web

RIPRODUZIONE RISERVATA

COMMENTO SU PASOLINI – L’ultima generazione

COMMENTO SU PASOLINI – L’ultima generazione

“Per questo provoco i giovani: essi sono presumibilmente l’ultima generazione che vede degli operai e dei contadini: la prossima generazione non vedrà intorno a sé che l’entropia borghese.”
PIER PAOLO PASOLINI

Commento:

Cazzo!!! Scusatemi, mi è scappato, ma… qui ci troviamo di fronte a qualcuno che non poteva essere racchiuso entro i confini dei nostri limiti, dell’umanità intendo, neppure sarebbe stato possibile imprigionarlo in una lampada anche se i differenti autori che dal X secolo hanno composto la famosa fiaba potrebbero essersi ispirati ad un uomo fuori da ogni regola così detta razionale… Pasolini era un corpo estraneo, la società ne soffriva, provava dolore, sofferenza, pativa in continuazione di crisi di rigetto fino a quando non decise di disfarsene rivolgendosi a chirurghi esperti, autentici professionisti del bisturi. Quasi sarebbero da comprendere, nel profondo significato cristiano: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata da Eretico & Corsaro

RIPRODUZIONE RISERVATA

COMMENTO SU PASOLINI – Senza più alcun segno

COMMENTO SU PASOLINI
Senza più alcun segno

“Ho nostalgia della gente povera e vera che si batteva per abbattere quel padrone senza diventare quel padrone. Poiché erano esclusi da tutto nessuno li aveva colonizzati. Io ho paura di questi negri in rivolta, uguali al padrone, altrettanti predoni, che vogliono tutto a qualunque costo. Questa cupa ostinazione alla violenza totale non lascia più vedere di che segno sei”.
( Pier Paolo Pasolini, ultima intervista a Furio Colombo, 1 novembre, 1975 ).

Commento:

“La semplicità è una complessità risolta” (Costantin Brancusi – scultore rumeno). Qui si evince il senso di libertà intellettuale e morale cui Pasolini era legato, una immensa malinconia che di giorno in giorno si stratificava nella sua mente perché il domani si sarebbe presentato di un dx (infinitesimo) diverso dal giorno prima, una sommatoria, addizioni su addizioni di frazioni del tempo, fino a raggiungere l’integrale, l’entalpia, l’area, la superficie ordinata, senza alcun segno, preconfezionata dal Potere affinché la conflittualità del diseredato non mirasse più ad abbattere il “padrone” per ottenere giustizia bensì tendesse ad attribuirsi la medesima collocazione sociale al fine di diventare essa stessa demonio.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata da Eretico & Corsaro

RIPRODUZIONE RISERVATA

COMMENTO SU PASOLINI – Entropia

COMMENTO SU PASOLINI

“Chi è nato in questa entropia, non può in nessun modo, metafisicamente, esserne fuori. È finita.”
Pier Paolo Pasolini

Commento:

Come tutti sappiamo l’entropia viene interpretata come una misura del disordine presente in un sistema fisico qualsiasi incluso l’Universo. È un termine scientifico che non credo Pasolini abbia usato a caso. Infatti, per ricondurre il dibattito alla frase del poeta, che non escludo fosse rivolta a studenti in materie tecniche e appartenenti a famiglie umili, a mio modesto parere intendeva dire, in un linguaggio a loro comprensibile, che quella generazione di giovani sarebbe stata l’ultima a vedere operai e contadini aggregati e ben riconosciuti nella classe di appartenenza. Successivamente sarebbe seguito uno sconvolgimento (disordine) voluto, oserei dire studiato a tavolino dalle “caste” (di questo potremmo parlare in altra sede) che in quel contesto lui definì “borghesi” il cui termine individua sì nella sua più ampia accezione l’uomo amante del vivere quieto e ordinato, legato al proprio benessere materiale a lui sufficiente, e perciò conservatore, che per il “proletario” rivoluzionario rappresenta invece già una sorta di “padrone”, uno o due gradini sopra la sua condizione.
Pasolini si esprimeva anche in relazione alla scolarizzazione dell’interlocutore cui rivolgeva il suo messaggio. Mica era uno sprovveduto.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata da Eretico & Corsaro

RIPRODUZIONE RISERVATA

COMMENTO SU PASOLINI – Perdere o vincere – Entropia

COMMENTO SU PASOLINI
Perdere o vincere – Entropia

“Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù”.
Pier Paolo Pasolini

“Per questo provoco i giovani: essi sono presumibilmente l’ultima generazione che vede degli operai e dei contadini: la prossima generazione non vedrà intorno a sé che l’entropia borghese”.
Pier Paolo Pasolini

Commento:

Cazzo! Scusatemi signore, mi è scappato, ma… qui ci troviamo di fronte a qualcuno che non poteva essere racchiuso entro i confini dei nostri limiti, dell’umanità intendo, neppure sarebbe stato possibile imprigionarlo in una lampada anche se i differenti autori che dal X secolo hanno composto la famosa fiaba potrebbero essersi ispirati ad un uomo fuori da ogni regola così detta razionale… Pasolini era un corpo estraneo, la società ne soffriva, provava dolore, sofferenza, pativa in continuazione di crisi di rigetto fino a quando non decise di disfarsene rivolgendosi a chirurghi esperti, autentici professionisti del bisturi. Quasi sarebbero da comprendere, nel profondo significato cristiano: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata da Eretico & Corsaro. Fotomontaggio eseguito dalla’Autore

RIPRODUZIONE RISERVATA

COMMENTO SU PASOLINI – Poesia in forma di rosa

COMMENTO SU: PASOLINI – Poesia in forma di rosa

Manca sempre qualcosa,
c’è un vuoto in ogni
mio intuire.
Ed è volgare questo
mio essere completo,
mai fu così volgare
come in questa ansia,
questo “non avere
Cristo”, una faccia
che sia strumento
di un lavoro non
tutto perduto nel
puro intuire in
solitudine .
Pier Paolo Pasolini
(Poesia in forma di rosa)

Qui credevo proprio di averci trovato una contraddizione, alla prima lettura ho detto fra me e me: “Ecco! Non era perfetto”. Allora dopo essermi raddrizzato allo schienale, disteso, accesa una sigaretta, mi sono più che altro soffermato sugli occhiali scuri, vai a capire perché, poi i lineamenti del viso, scolpiti, determinati, vigorosi di sola certezza, come la prua di un vascello infernale che nulla teme. Quindi ho riletto con calma e ogni sua parola andava ad incastrarsi precisamente con tutto il resto, il periodo scorreva liscio per collegarsi al successivo in virtù di una qualche legge divina. Osservavo dentro un caleidoscopio che più facevo ruotare più emanava riverberi di accessibilità, compiutezza. Mi ha regalato la facoltà di potermi espandere ancora. Lui sapeva.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata da Eretico & Corsaro

RIPRODUZIONE RISERVATA

Per gli innumerevoli auguri ricevuti – 27 febbraio 2016

Per gli innumerevoli auguri ricevuti
27 febbraio 2016

Care amiche (in ordine sparso)…

Maria Lo Bue, Giusy Nicoletti, Loredana Delogu, Cinzia Villa, Lucia Genito, Roberta Fassio, Luisa Sandri, Marta Antonucci, Elisabetta Bafico, Claudia Morganti, Alessandra De Santis, Nella Scaramuccia, Gilda Massari, Rosy Rossi, Patrizia Pistolese, Selvaggia Rodriguez, Francesca Cannavò, Giuseppina Giglio, Simona Zecchi, Barbara Cava, Frankye Scaffardi, Fadwa Al Qasem, Lia Pensabene, Tina Piccirillo, Paola Micoli, Tea Cernigoi, Donatella Vescovi. Lina Magri, Eva Du Lac, Federica Frédérique Zani, Elisa Principe, Anna Tocco, Liliana Lombardi, Maria Vittoria Chiarelli, Mariapia Coppola, Maddalena Nalesso, Rina Antonini, Judith Osazuwa, Maria Lancellotti, Jessica de Santis, Yvonne Luca Ambrogio, Angela Gioia, Marina Caretto, Ileana Turazzo, Elisa Fiordispina P. Walser, Maria Grazia Guelfi, Sonia D’aniello, Rita Tamburino, Luciana Sans Bâillon Garzi, Loretta Fusco, Ruth Perez-Chaves, Lu Orgosolo, Susanna Piticco, Paola Tupí Dei Consorti, Maria Belluna, Dafne Malinverno, Laura Puppato, Nadia Bizzotto, Rosamaria Martini, Valeria Borelli, Roberta Sheyla Amato, Roberta Calcagni, Lucia Vignolo, Laura Biga, Maria Rosaria Cetrone, Barbara Simoni Pedrelli, Teorema Fornasari, Aurora Tuccio, Valeria Patane, Christina Fleury, Paola Staccioli, Miriam D’Armi, Anna Santoliquido, Alessandra Monterosso, Leila Arpaia, Liù Debby, Francesca de Carolis, Susanna Errico, Gabriella M Alessandro, Carla Faggioni, Rita Narzisi, Costantina Deidda, Annamaria Bortolan, Nedda Alberghini Po, Grazia Paletta, Cinzia Perrina, Marilyn Turkovich, Renza Bucci, Roberta Oliaro, Giovanna Costa, Racheal Scott

“i’ vorrei che voi e Aldo Matzeu (che immagino essere buon timoniere) ed io fossimo presi per incantamento, e messi in un vasel ch’ad ogni vento per mare andasse al voler vostro e mio, sì che fortuna od altro tempo rio non ci potesse dare impedimento, anzi, vivendo sempre in un talento, di stare insieme crescesse ‘l disio.” (D. A.)

Agli amici (a maggior ragione in ordine sparso)…

Antonello Pabis, Lorenzo Romei, Cristian Borghetti, Massimo Nardelli, Mauro Brancaleoni, Milo Lazarevic, Franco Crosa, Fulvio Leoncini, Mario Arpaia, Giuseppe Palatucci, Andrea Di Meo, Giuseppe Biati, Alberto Liguoro, Pietro Del Favero, Antonica Mimino, Ennio Di Francesco, Pietro Casanova, Bruno Esposito, Andrea Sebastianelli, Paolo Roberts, Leonardo Rizzi, Nato Panchinaro, Cesare Vitali Dalla Mariga, Serafino Salerno, Antonio Belluna, Mario Trudu, Dimitri Lioi, Enzo Marzo, Vincenzo Inglese, Paolo Sollazzo, Alessandro La Porta, Enrique Irazoqui, Francesco Falvo, Federico Sollazzo, Fabrizio de Angelis, Nicola Dettori, Marco Boato, Michele Longo, Angelo Cifatte, Francesco Virga, Daniele Carano, Stefano Bussa, Augusto Palermo, Aldo Carozzo, Piredda Pietro Paolo, Claudio Bondioli Bettinelli, Lino Quagliarello, Tommaso Fiore, Jared Akama Onyari, Franco Di Carlo, Michele Pizzolato, Roberto Robustelli, Pasquale Calvino Giordano II, Lamberto Roberti, Nanni Scatlini, Luciano Sita, Marco Attilio Salvadori, Luigi Luigi, Carlo Di Figlia Pignatello, Wilson Spinoza, Julio Betancourt, Edosa Frank Honorable, Roberto Villa, Marco Alessandrini, Aldo Giannuli, Mino de Carne, Gianni Pagani, Siva Ram, Paolo Botti, Raffaele de Chiara, Nelson Fronza, Fulvio Scaglione, Ciro Perna, Nicola Tranfaglia, Paolo Orioli, Domenico Bennardi, Andrea Molesini, Arrigo Cassano

…concederei di venirci a salutare alla banchina del porto “perché… s’i’ fosse Mauro, com’i’ sono e fui, mi tengo le donne giovani e leggiadre, e vecchie e laide lasserei a vui.” (C.A.)

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web

RIPRODUZIONE RISERVATA

error: Mauro Giovanelli - RIPRODUZIONE RISERVATA