A QUESTO PUNTO È SOLO QUESTIONE DI DISGUSTO (commento a “L’amaca” di Michele Serra del 10/10/2015)

A QUESTO PUNTO È SOLO QUESTIONE DI DISGUSTO
(commento a “L’amaca” di Michele Serra del 10/10/2015)

Non capisco proprio dove Serra voglia arrivare nella sua “L’amaca” del 10/10/2015. Colpa mia intendiamoci ma per il poco che mi pare di aver recepito, mi corregga se sbaglio, con il suo messaggio quasi inviterebbe gli italiani ad accontentarsi del “meno peggio” considerando l’impunità di altri, tanti e per questioni gravi (equazione pericolosissima) e che, come minimo, Ignazio Marino sia uno sciocco. “Goffo” lui lo definisce, anche se nel suo essere impacciato e insicuro, non si sbaglia pagando pranzi di lavoro di tasca propria bensì facendo l’esatto contrario. Un po’ come la favola dei cleptomani ricchi e i ladri poveri.
Insomma a gestire “la grande bellezza”, non solo nostra, del mondo intero, va bene ci sia un “rozzo”, tanto per essere benevoli. Tra l’altro è comprovato che sia bugiardo, del tipo peggiore, patetico… e infantile come un bimbo dell’asilo con il moccio al naso che, per nasconderlo, se lo strofina con la manica lasciando su questa una scia, come quelle delle lumache. A proposito di grossolanità, mi “puzza” il fatto che il sindaco uscente di Roma si impegni a pagare di tasca propria tutte le spese sostenute con la carta di credito del Comune. “In questi due anni” – ha detto – “ho speso meno di 20 mila €uro per rappresentanza e nell’interesse della città”. E per chi o cosa avrebbe dovuto erogarli? “È di questo che mi si accusa?” – Ha aggiunto – “Bene! Ho deciso di regalarli tutti di tasca mia a Roma e di non avere più una carta di credito civica a mio nome”. A parte il fatto che nessuno gli concederà più tale benefit, ma… se ha deciso di fare beneficienza alla collettività capitolina donando 20 mila €uro, intanto significa che può permetterselo, beato lui, e poi perché tale decisione? La domanda non è così banale come potrebbe sembrare accertato che, di quei quattrini, ci sono pure alcune spese personali, quanto meno quelle dei pranzi con la sua signora.
Stendo un pietoso velo sulla telefonata dell’anno scorso in Vaticano per lasciar detto al segretario del papa di riferirgli che avrebbe convalidati 16 matrimoni gay formalizzati all’estero ed evito di ritornare al sorprendente viaggio negli USA, in concomitanza con quello del Santo Padre, costellato di panzane, smentite, ulteriori frottole e successive ritrattazioni. Nel frattempo la città eterna “galleggiava” in serie difficoltà causa il maltempo.
Sono partecipe dell’avvilimento di Serra nel vedere la suburra fascista che esulta, un po’ meno, anzi per niente, circa i grillini, ma… chiedo a lui: il PD della guida capo scout Renzi Matteo che roba è? Non ne parla mai? Della di lui moglie, insegnante, che “casualmente” prende la cattedra nello stesso paesino in cui abita quando centinaia di altri professori sono stati sbattuti a Canicattì? Che idea si è fatto del “patto del Nazareno”? E dell’alleanza con Verdini? E i voli di Stato? Cosa ne pensa Michele Serra dell’ipotesi di acquisto del nuovo aereo “presidenziale” da 75 milioni di €uro? E del signor Luigi Boschi, vicepresidente della Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, padre del braccio destro del Presidente del Consiglio, il ministro Elena Boschi, che per caso è piccolo azionista del medesimo mentre uno dei direttori generali è, sempre fortuitamente, il di lei fratello? E come lo traguarda il fatto che tale Istituto di Credito sembrerebbe ricevere favori dal Governo? In ultimo, solo per non dilungarmi troppo, come interpreta Michele Serra i roboanti annunci di Renzi circa l’eliminazione di IMU e TASI per tutti? È giusto secondo lui? È qualcosa di sinistra o di sinistro? Cerco di “stringere” affermando che avvertire oggi i sintomi dell’ennesimo tramonto della politica mi fa trasecolare, se tale sensazionale scoperta viene fatta da un noto redattore.
Tutto questo fradiciume, e concludo, non sarà anche colpa di una stampa benevola e tollerante con il “cerchio magico” (definizione di Eugenio Scalfari) di questo Governo inqualificabile? Del resto non sono io a dirlo, ma è di Carlo Freccero la dichiarazione rivolta ai professionisti dell’informazione italiani: “Avete il numero di telefono di Renzi e vi scambiate gli sms. I giornalisti devono essere i guardiani e non i complici dei politici”. Sì? O No?

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web – Fotomontaggio eseguito dall’Autore in cui è stata inserito l’amaca” di Michele Serra de “La Repubblica” del 10/10/2015

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