Jean Paul Charles Aymard Sartre
“I comunisti sono colpevoli perché hanno torto nella loro maniera d’aver ragione, e ci rendono colpevoli, perché hanno ragione nella loro maniera d’aver torto”
Commento:
Così Sartre sintetizzò nel 1952 la condizione di squilibrio tra l’ideale e la feroce dittatura di Iosif Vissarionovič Džugašvili, detto Stalin (acciaio), che rese il termine “comunista” una parola impronunciabile. Nel 1940, precisamente il 21 agosto, il feroce dittatore riuscì finalmente a far assassinare da un sicario il suo peggior rivale Lev Trozkij che si trovava in esilio a Coyoacán, delegazione di Città del Messico. Il sogno di Marx ed Engels su un affrancamento dell’umanità dal “bisogno” e il conseguimento del “socialismo reale” crollò definitivamente.
Mauro Giovanelli – Genova
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