COMMENTO SU PASOLINI – Perdere o vincere – Entropia

COMMENTO SU PASOLINI
Perdere o vincere – Entropia

“Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù”.
Pier Paolo Pasolini

“Per questo provoco i giovani: essi sono presumibilmente l’ultima generazione che vede degli operai e dei contadini: la prossima generazione non vedrà intorno a sé che l’entropia borghese”.
Pier Paolo Pasolini

Commento:

Cazzo! Scusatemi signore, mi è scappato, ma… qui ci troviamo di fronte a qualcuno che non poteva essere racchiuso entro i confini dei nostri limiti, dell’umanità intendo, neppure sarebbe stato possibile imprigionarlo in una lampada anche se i differenti autori che dal X secolo hanno composto la famosa fiaba potrebbero essersi ispirati ad un uomo fuori da ogni regola così detta razionale… Pasolini era un corpo estraneo, la società ne soffriva, provava dolore, sofferenza, pativa in continuazione di crisi di rigetto fino a quando non decise di disfarsene rivolgendosi a chirurghi esperti, autentici professionisti del bisturi. Quasi sarebbero da comprendere, nel profondo significato cristiano: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata da Eretico & Corsaro. Fotomontaggio eseguito dalla’Autore

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COMMENTO SU PASOLINI – Poesia in forma di rosa

COMMENTO SU: PASOLINI – Poesia in forma di rosa

Manca sempre qualcosa,
c’è un vuoto in ogni
mio intuire.
Ed è volgare questo
mio essere completo,
mai fu così volgare
come in questa ansia,
questo “non avere
Cristo”, una faccia
che sia strumento
di un lavoro non
tutto perduto nel
puro intuire in
solitudine .
Pier Paolo Pasolini
(Poesia in forma di rosa)

Qui credevo proprio di averci trovato una contraddizione, alla prima lettura ho detto fra me e me: “Ecco! Non era perfetto”. Allora dopo essermi raddrizzato allo schienale, disteso, accesa una sigaretta, mi sono più che altro soffermato sugli occhiali scuri, vai a capire perché, poi i lineamenti del viso, scolpiti, determinati, vigorosi di sola certezza, come la prua di un vascello infernale che nulla teme. Quindi ho riletto con calma e ogni sua parola andava ad incastrarsi precisamente con tutto il resto, il periodo scorreva liscio per collegarsi al successivo in virtù di una qualche legge divina. Osservavo dentro un caleidoscopio che più facevo ruotare più emanava riverberi di accessibilità, compiutezza. Mi ha regalato la facoltà di potermi espandere ancora. Lui sapeva.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata da Eretico & Corsaro

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