L’ARTISTA DELL’UNIVERSO

L’ARTISTA DELL’UNIVERSO

Non esiste oggi. Mi sono alzato prestissimo nonostante abbia fatto le ore piccole, come sempre, per scrivere, terminare i miei libri, rispondere alle e-mail, trattenermi dal replicare all’ondata di fottuti commenti, insulsi o talmente barocchi da sembrare solo complemento d’arredo del cervello di chi li compone. Come certe esegesi di indiscussi critici, senz’altro accreditati per estrapolare con sicurezza il messaggio contenuto in un’opera d’arte contemporanea. Le rare volte che sono arrivato in fondo a tali elaborati mi è sorta una sola domanda: “Quindi?” Ma non la pongo se conosco la persona e comprendo l’urgenza di autocompiacimento di cui necessita. La generosità! Ecco il mio unico difetto.
Oggi non esiste, lo avverto io solo, voi state vivendo il solito ma, credetemi, non è lunedì, neppure la domenica del vostro ieri, assomiglierebbe al sabato se non fosse che nella dimensione in cui mi sto muovendo siffatto prefestivo non vi abita. No! È un giorno estraneo al sasso cui siamo aggrappati, migranti del cosmo, da qui è netta, evidente la percezione della stupidità dell’uomo, come durante una forte tramontana si ravvisano dal mare i limpidi contorni dei rilievi che incoronano Genova la Superba. Dio come siete stupidi! E potreste accorgervene solo da postazioni eccentriche alla normalità. Ovvio! Il vostro insignificante quotidiano, di cui godete, segna i confini della mancanza del sogno, vi circonda come se foste al centro di un tornado, vedete il sole splendere alto ignorando il caos che vi ruota intorno. Pochi riescono a raggiungere queste collocazioni e comprendere tutto, ovvero l’Eterno. Lo vedete? Nel dipinto a sinistra ad esempio! Ho formulato una domanda inutile, lo so, a voi sembrerà… non riesco ad entrare nelle vostre teste, inorridisco solo a pensarci e poi sono così piccole! Io lo avvisto, qualcosa mi risucchia, un turbine creatosi nel vuoto, sono lontano, in remoti ambiti dell’inconoscibile, talmente perduti che le distanze neppure possono essere vagheggiate. Se non esiste oggi sono allo stesso modo svaniti tutti gli altri che per voi lo diventeranno, con comodo, uno dopo l’altro, sempre uguali, terribilmente identici, immutabili nel tuffarsi in settimane equivalenti, mesi precisi…
Una forza di cui ignoro l’origine mi ha fatto attraversare mondi sconosciuti, ho visto astri generarsi da nubi molecolari, evolversi in supernove nell’instabilità gravitazionale, stelle di neutroni, buchi neri che ingeriscono materia, il tutto in una frazione di niente, nascita, accrescimento, morte, rinascita… è attraversando infiniti orizzonti degli eventi, fiondato in spazi oscuri, che d’improvviso penso… “è strano il modo in cui nasce, vive, si trasforma e muore un rapporto tra due amanti, capita solo agli umani la cui mente è troppo complicata perfino per il granello a base di silicio che ci ospita. Ho cercato di farglielo capire quando decise per la certezza che non potevo offrirle, certezza… che storia però! Nove anni di passione, amore, erotismo estremo, due corpi che diventano uno, sudore, sesso di confine, feci, sperma, sangue, urina, come quelle masse celesti che si baciano inglobandosi, vedo fuoriuscire pulviscolo, gas, materia, raggi scintillanti, chiazze luminose fantasmagoriche, in un trionfo di luce e colori. A provocarmi la mortale malinconia è stato lo stacco, l’attimo se così posso definirlo, nel passare al dipinto di destra ma adesso, letteralmente incantato, mentre ai miei occhi i due quadri si sovrappongono grazie all’interferenza ottica da cui sono rapito, entrambi gli universi celebrano la vittoria del fuoco, una danza propiziatoria di fiamme bianche, marroni, gialle, l’anima o qualunque cosa essa possa essere trema di felicità. Stelle, galassie, nebulose che correvano spedite accanto a me svaniscono in un intervallo irrilevante. Le lontananze si sono annullate e una virata di energia pura mi permette di sfiorare le liquide pareti del finito, azzurri confini della conoscenza. Ripercorro uno spazio dove ammassi di antichi sistemi planetari emettono suoni dissonanti ma comprensibili… Ed eccomi ancora qui, tra voi, in un oggi difforme.
Questo avviene osservando opere dell’artista Teorema Fornasari…

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Due opere ricavate dal web – dipinti dell’artista Teorema Fornasari

RIPRODUZIONE RISERVATA 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.