BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI

BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI

   Perché stai leggendo questo articolo? Sussistono concrete possibilità tu sia stato “catturato” dal titolo che richiama il capolavoro di Ettore Scola girato intorno alla metà del ’76, sei mesi dopo il massacro del più grande intellettuale del secolo scorso: Pier Paolo Pasolini. Ti dice qualcosa questo nome? Altrimenti non proseguire, termina qui, dammi retta, egli predicava al deserto della mente umana aggirandosi nelle desolate periferie di Roma dove è appunto ambientato il film. Non guardarti intorno, sto dicendo a te e illimitatamente a tutti gli attuali politici attivi e presenzialisti. Meglio consultare il “Manuale delle giovani marmotte” oggi tanto di moda in cui qualcuno crede di trovarci anche le poesie di Jorge Luis Borges. Pensate che un “giovane esploratore” pensò bene di declamare in Argentina non so quale filastrocca credendo fossero versi del grande poeta di Buenos Aires. Quel che è peggio in rappresentanza del “sovrano” Popolo Italiano.
Perfetto! Adesso che siamo rimasti pochi intimi sappiamo tutti che nella pellicola vi si narra la vita quotidiana di una famiglia di circa venticinque persone al riparo e nella miseria di una baraccopoli. Patriarca Giacinto Mazzatella di origine pugliese, magistralmente interpretato da Nino Manfredi, un vecchio guercio e dispotico che tratta i parenti come stracci. Il prosieguo immagino lo si conosca.
Il fatto è che ormai l’Italia viene divisa in “brutti, sporchi e cattivi” e “belli, puliti e buoni”. Indovinate da che parte stiamo? Vi voglio aiutare con qualche esempio:
Avete presente tal Roberto Formigoni? È nostro senatore! Quello insignito dall’ordine dei Cavalieri di Malta, ripreso più volte in costumino succinto, slippini stretti stretti che mettono in evidenza l’apparato riproduttivo mentre dallo yacth di “soli” 30 metri, proprietà Pierangelo Daccò, si tuffa a “conchetta” turandosi il naso, mare pulitissimo, azzurro, senza petrolio. Secondo il suo gusto costui è sempre elegante durante il “lavoro” ma con colori vistosi, giacche appariscenti, insomma una pessima copia di Jep Gambardella de “La grande bellezza”. Ebbene al tizio in questione, più un certo Umberto Maugeri, il sopra citato possessore della barca e altri due o tre, hanno sequestrato beni per circa 60 milioni di €uro poiché accusati di riciclaggio, associazione a delinquere e altre amenità. Ma l’aspetto apparentemente più banale invece rilevantissimo ai fini di ciò che desidero esplicitare è che questo “signore” aveva avanzato causa per diffamazione alla trasmissione “Report” diretta dall’unica conduttrice Tv degna di tale nome che abbiamo in tutta la Penisola. Ovviamente (neppure tanto) il Formigoni perse quindi è costretto a pagare 5 mila €uro fra spese e risarcimento ma… sorpresa! Da un controllo effettuato presso la BNL del Senato risulta che il Roberto non è titolare di alcun conto corrente quindi privo di fondi aggredibili, probabile che la retribuzione da parlamentare la introiti in contanti. Per di più, ciliegina sulla torta, questi soldi non potranno mai essere “incassati” perché lo impedisce una legge del 1965, la numero 1261 del 31 ottobre, che in materia di retribuzione dei parlamentari recita: “L’indennità mensile e la diaria non possono essere sequestrate o pignorate”.
In sostanza a qualunque comune mortale condannato viene requisito un quinto dello stipendio mentre all’esercito dei politici… NO! Inoltre “loro” godono dell’immunità, hanno le rimunerazioni più alte del Pianeta, usufruiscono di benefits da Maharaja, assistenza sanitaria gratuita anche per parenti e affini, auto blu, scorte, reversibilità della pensione (vitalizio) a 360 gradi (non ci vorrà molto che la estenderanno pure agli amici più stretti) che percepiscono dopo un solo giorno di “presenza”.
Qualora questo Parlamento riuscisse ad arrivare a scadenza mandato (primi del 2018), che poi è il loro vero obiettivo, tutti i componenti godranno di una cospicua rendita vita natural durante con ogni prerogativa di cui sopra. I nostri figli e nipoti dovranno lavorare fino a 75 anni per mantenerli.
Il caso “Etruria”? Avete visto come sono belli, ben pettinati, puliti, ingessati nei loro abiti i componenti la famiglia Boschi? E che supponenza! Ci fosse uno di noi implicato in un fatto del genere?
E i Marò? L’unico “incidente” di politica estera in cui l’Italia non potrebbe fare di più. Da quattro anni ce li somministrano in ogni Tg nazionale forse per evitare argomenti più “sensibili”. In fondo sono accusati di omicidio di due brutti, sporchi e cattivi pescatori indiani che hanno lasciato per sempre mogli e figli. Non sarebbe la verità l’obiettivo da perseguire augurandoci siano innocenti? Notato come sono fieri nelle loro scintillanti divise, che presenza e sicurezza ci danno dal teleschermo? Ci trovassimo in quella situazione staremmo marcendo in una fetida cella del Kerala, questo è certo (già accaduto proprio in India).
E Giancarlo Galan? Politico italiano ex Presidente di Regione ed ex Ministro. Proprio stasera il Tg2 comunica che l’aula “ha approvato” la decadenza del medesimo da deputato poiché condannato in via definitiva. Chiaro? “loro” si autogestiscono. E se la Camera “non avesse approvato”?
Quindi? Da che parte pensate siamo collocati qualunque sia la posizione sociale di ciascuno? Nel senso di “status” intendo, di diritti e doveri. Io credo fra i brutti, sporchi, cattivi… sottomessi e rassegnati.
Queste due ultime le peggiori fra le condizioni di un popolo.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web – Fotomontaggio dell’Autore.

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