IL LOGORÌO DELLA MEMORIA

IL LOGORÌO DELLA MEMORIA

Il canto, che divenne
mio compagno,
giunse da Recanati.

Quando lo udii la prima volta
ero seduto al mio banco,
composto e attento,
grembiule, fiocco azzurro,
colletto rigido e bianco.

Poi sempre e ovunque
in ogni infinita passione
fino ad incontrare te,
e sei soltanto ieri.

Nessuna ha avuto quel nome,
ma lo stesso suono,
e con l’ultimo, recente
grande amore, tutti insieme
sono stupefacente armonia
mista ad immenso dolore.

Vorrei che ogni attimo vissuto,
partendo dal tempo remoto
del primo, sublime,
esaltante toccar con mano,
sentirmi accarezzato,
fino a ripercorrere il dopo,
completo, intimo, carnale,
si riducesse ad un’unica visione
priva di presenza, ricordi, frenesia.

Solo pura contemplazione,
ferita aperta e mai cicatrizzata
anziché questi strappi nell’anima
che lacerano il pensare,
sanguinano per rimarginarsi
in un ferino turbinio.

Vagheggiare l’impossibile
ritorno ad ogni mio istante,
riviverlo con la stessa intensità, follia,
sebbene in conclusione, alla fine,
sia come avere il senso del
morire.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

La poesia “IL LOGORIO DELLA MEMORIA” è stata pubblicata il 23 agosto 2016 sul sito www.memoriacondivisa.it 

Immagine in evidenza: A sinistra “Vista della finestra di Silvia da casa Leopardi” – A destra dipinto di Virginia Palomeque

RIPRODUZIONE RISERVATA

3 commenti su “IL LOGORÌO DELLA MEMORIA”

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