UN MALEDETTO IMBROGLIO

UN MALEDETTO IMBROGLIO (1)

TELEGIORNALE (RAI2) DEL 25 novembre 2016:

REFERENDUM: Invito de “L’ECONOMIST” a votare NO. Immediata la replica di PADOAN PIER CARLO: “Serve Governo politico, non tecnico”

RENZI MATTEO: “Siamo un Paese bloccato, ecco perché voglio cambiare”

Ehm! Calma… sangue freddo, non agitiamoci… adesso vorrei, provare, tentare, cercare di chiarire una cosa:
Con “Governo tecnico”, espressione in uso solo nel sistema parlamentare della nostra Nazione (questa la dice lunga…) si definisce un Esecutivo dalla non dichiarata identità politica (Monti Mario docet) istituito in situazioni d’emergenza (quelle create dai politici) quando il sistema dei partiti non riesce ad esprimere una maggioranza (dei soliti noti) pienamente funzionante al fine di affrontare l’emergenza (causata dai danni provocati dai medesimi e predecessori) senza incontrare i veti del Parlamento. Chiaro? Nel riassumere ho ovviamente “azzardato” altrimenti sarebbe improbo uscire da questo inestricabile ginepraio. Aggiungo solo che tale “soluzione” prevede l’insediamento nella “stanza dei bottoni” di persone scientificamente competenti, razionali e rigorose (con i più deboli) del tipo Fornero Elsa (una o più lacrime sul viso), Cancellieri Anna Maria (una telefonata salva la vita, due la rendono piacevole, tre…), Passera Corrado (sopra la Banca la borsa gonfia, sotto la Banca la borsa si affloscia) e Monti Mario (il loden pieno di niente) tanto per citare i più “attivi”.
Ora sintetizziamo al massimo il significato di “Governo politico”: In Italia modo di dire in disuso poiché subordinato alle elezioni (termine sparito addirittura dalla Treccani nonché cancellato dall’Accademia della Crusca) sulla base dell’articolo 1 (uno) della nostra Costituzione (quella che Renzi & Boschi vogliono cambiare) che così recita “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”
Salvo errori od omissioni mi pare semplice se non fosse che la Penisola sta affondando non solo per terremoti, alluvioni, catastrofi più o meno annunciate ma… si aggiungono una miriade di partiti, coalizioni (per Monti, per Passera, per Bocchino, per…) gruppi (lisci, misti o shakerati) leghe (a vario titolo), indipendenti (si fa per dire), unioni (con sé stessi) e via di questo passo. Ideo… ergo (tradotti dal latino significano perciò, dunque) ritengo non arduo ipotizzare che tra un porcellum e un italicum sia molto alta la probabilità di ritornare nella situazione per cui un “pezzo di… grosso” qualunque possa poi dichiarare: “Serve Governo tecnico, non politico”. O no?

Mauro Giovanelli – Genova
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(1) “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” romanzo di Carlo Emilio Gadda dal quale nel del 1959 è stato elaborato il film “Un maledetto imbroglio” diretto e interpretato dal regista italiano Pietro Germi.

Immagine in evidenza: A sinistra scena da “Un maledetto imbroglio” diretto e interpretato dal regista italiano Pietro Germi – A destra Parlamento italiano

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UMBERTO ECO – 5 gennaio 1932, Alessandria – 19 febbraio 2016, Milano

UMBERTO ECO
5 gennaio 1932, Alessandria – 19 febbraio 2016, Milano

Grazie per “Il pendolo di Focault” che mi ha fatto stare sveglio una notte intera per terminare le ultime duecento pagine e sapere cosa avrebbe dovuto accadere a mezzanotte in punto nel museo di Parigi che lo custodisce. Grazie per “L’isola del giorno prima” dove ho accompagnato il naufrago Roberto de la Grive a risolvere il mistero del punto fisso nel mondo meraviglioso che hai descritto. Grazie per “Il nome della Rosa” e i suoi indimenticabili personaggi. Grazie per i tuoi insegnamenti e il concetto di società che hai cercato di trasmettere a noi tutti. Grazie. Che la terra ti sia lieve.

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Pubblicato da “Memoria Condivisa” il 21 febbraio 2016 sito www.memoriacondivisa.it:

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EPPURE È VERO! – Marianna Madia

EPPURE È VERO!
Marianna Madia

Pubblica amministrazione: Consulta boccia il cuore della riforma Madia

La Corte costituzionale giudica illegittimo il meccanismo per cui l’attuazione passa dal semplice parere della Conferenza Stato-Regioni. Nel mirino le norme sulla dirigenza, le partecipate, i servizi pubblici locali e il pubblico impiego. Incontro Madia-sindacati sul contratto il 30 novembre

VALENTINA CONTE “ECONOMIA & FINANZA”, 25 novembre 2016

Più che dalla Madia pare uscita (la riforma n.d.a.) dal baule della bisnonna se non dal dipinto di una pala d’altare del Beato Angelico…
Poveri noi!!!

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RIFLESSIONE SU ALBERT CAMUS

RIFLESSIONE SU ALBERT CAMUS

Mi sto domandando se i nostri politici sappiano chi sia Albert Camus…

…il male che è nel mondo viene quasi sempre dall’ignoranza, e la buona volontà può fare tanto danno che la malvagità, se non è illuminata

Albert Camus – Estratto da “La peste” (1947)

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QUESITO SCIENTIFICO

QUESITO SCIENTIFICO

Da una società in cui la dignità delle persone veniva calpestata assegnando, a chi soffriva di anomalie congenite o acquisite, termini diretti e impropri accentuando in tal modo il loro “sentirsi diversi”, siamo fortunatamente giunti ad attribuire le giuste esplicitazioni. Infatti il cieco è adesso identificato “non vedente”, il paralitico o chiunque abbia difficoltà motorie “diversamente abile”, il sordo “non udente”, cretino “altrimenti intelligente” ecc.
Però si sta forse esagerando con la manipolazione della lingua italiana sconfinando nell’inventare vocaboli non necessari in quanto il nostro idioma o lessico è il più completo e bello del Mondo. Infatti c’è stato chi ha scritto alla “Accademia della Crusca” per far approvare l’aggettivo petaloso ad indicare un fiore con tanti petali. Allora, dico io, l’insofferente alla eiaculazione precoce dovrebbe essere definito “spermaloso” (1), chi affetto da meteorismo “petoloso”, persona di alta statura “sperticoso”, ecc.
Ma non è di questo che volevo parlare, inizio sempre con il buon proposito di esprimere un concetto e mi perdo in mille rivoli. Vengo al sodo e scusate l’inutile preambolo. Chi soffre della “sindrome di down” un tempo veniva sbrigativamente individuato con “mongoloide” proprio per le caratteristiche somatiche che li caratterizza. La parola deriva dal popolo dei mongoli (pure gli amerindi, Cina settentrionale e Siberia) che si svilupparono in climi molto freddi pertanto la particolarità più evidente è il taglio degli occhi dovuto ad una naturale protezione al forte riverbero solare della neve.
Mi pongo questa domanda e la ribalto a voi: qualora la causa della morfologia delle palpebre di queste etnie fosse quella appena citata, perché fra tutti gli animali che si espansero in quei territori (molte e varie specie fra cui mammiferi anche di grosse dimensioni) l’uomo è l’unico ad aver subito tale mutazione?
Al contrario non potrebbe essere che popolazioni primordiali affette da sindrome di down abbiano subito un’evoluzione che, complice la selezione naturale, li abbia portati all’attuale sviluppo?
Bah! Oggi mi sono imbattuto in una di queste persone che soffrono di tale patologia… pensavo pure che il processo ipotizzato, qualora l’ipotesi fosse vera, richiederebbe tempi lunghissimi per cui non possiamo sperare che a breve ci possano essere significativi cambiamenti nella politica mondiale. Per designarne i componenti non sarà per caso che in quelle aree adottino il termine “normaloide”?
Grazie per l’attenzione.

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(1) Geniale definizione reperita in una vignetta che non riesco a trovare per attribuirne la provenienza. Qualora l’interessato/a leggesse questo articolo è pregato di contattarmi al fine di indicare immediatamente la fonte.

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RENZI E IL DINDAROLO (SALVADANAIO in romanesco)

RENZI E IL DINDAROLO (SALVADANAIO in romanesco)

FINITO IL TEMPO IN CUI L’ITALIA ERA IL SALVADANAIO DELL’EUROPA!”… QUESTA L’ULTIMA ESTERNAZIONE DI RENZI MATTEO (telegiornali nazionali dell’8 novembre 2016)
MA…
QUANDO AVRÀ INIZIO L’EPOCA IN CUI I PALAZZI DEL POTERE POLITICO D’ITALIA NON SARANNO PIÙ CENTRI DI RENDITE DI POSIZIONE, PRIVILEGI INSCALFIBILI, GUADAGNI SMISURATI, BENEFICI IMPENSABILI, PREROGATIVE DI CUI SE NE È PERSA MEMORIA, ESENZIONI DA OBBLIGHI E DOVERI PREVISTI FINANCHE DALLA COSTITUZIONE? PER TACER DEL RESTO…

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RITRATTI D’AUTORE 9 – Giuliano Poletti

RITRATTI D’AUTORE – 9
Giuliano Poletti

Con 320 €uro al mese si può vivere dignitosamente!”.
Lo ha affermato il Ministro del Lavoro Poletti, quello che nello stesso periodo (30 giorni) ne guadagna circa 10 mila (€uro) in un Parlamento di assenteisti (c’è chi nell’arco di un anno e mezzo ha lavorato poco più di un giorno, chi una settimana, chi si dedica alla politica per hobby) e transfughi dove un “onorevole” su quattro ha cambiato partito (in gergo “casacca”).
Comunque… dalle dichiarazioni che espelle, ritengo ci siano forti possibilità che costui possa essere sciocco, con la faccia da sciocco, che in parte cerca di coprire facendosi modellare un “taglio” di barba tipico delle persone sciocche (dai barbieri, quelli di Camera e Senato, che arrivano a guadagnare quasi quanto lui).

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UOMINI, MEZZI UOMINI, OMINICCHI, PIGLIANCULO E QUAQUARAQUÀ (1)

UOMINI, MEZZI UOMINI, OMINICCHI, PIGLIANCULO E QUAQUARAQUÀ (1)

Dunque… ricapitoliamo anche se, a forza di perdere tempo a riassumere, va a finire che questo Paese capitolerà. Il capo del Governo:
Trascorsero nove anni arrivando quindi al 2003… il Renzi era un co.co.co. nella Chil Post srl, azienda del su’ babbo Tiziano, successivamente indagato per bancarotta fraudolenta. Non so come andò o andrà a finire, neppure mi interessa. Quello che invece desta curiosità è che l’allora segretario provinciale de “La Margherita” (niente di meno), in quanto parasubordinato, non costava alcunché alla società del genitore. Il giorno 27 del mese di ottobre dello stesso anno, due giorni prima dell’annuncio dato dall’allora presidente nazionale e leader del medesimo partito contraddistinto dal fiore, simbolo di semplicità e purezza, ovvero Rutelli Francesco, che lo indicava quale candidato a Presidente della Provincia, la nostra guida scout si fece assumere a pieno titolo da papà in qualità di dirigente così, da quando eletto, nel giugno 2004, è stata la Provincia a versargli le consone “marchette”, cioè noi cittadini, tra l’altro adeguate allo stipendio da manager.
Da quella data e fino a tutto il 2014, due lustri, il nostro leader ci è costato non meno di 300 mila euro. Scoperto da “Il Fatto” con le mani nel vaso della marmellata, come si usa dire, pare abbia rinunciato a tale beneficio. Ma il “maltolto” l’ha restituito? A consentire una porcata del genere, estesa pure a Sindaci, Assessori regionali, provinciali, comunali e chi più ne ha più ne metta, è il decreto legislativo 267 che all’articolo 86 recita: “…l’Amministrazione Locale (la Provincia n.d.a.) prevede a proprio carico… il versamento degli oneri assistenziali, previdenziali e assicurativi ai rispettivi istituti per… i Presidenti di Provincia…”. Credo sia tuttora in vigore.
Altro che balzo della quaglia ha fatto il giovanotto, questo è un triplo salto mortale, flic flac, verticale sulle spalle, squadra e retta, corpo teso. Et voilà! Nondimeno ha inciampato in qualche valido giornalista che ancora abbiamo.
La famiglia Boschi:
Al termine di due ispezioni avviate nel 2012 e nel 2013, Banca d’Italia multò la “Popolare dell’Etruria e del Lazio” per 2,54 milioni di euro. La maxi sanzione è a carico di 18 tra ex componenti del collegio sindacale e del CDA, tra cui Boschi Pier Luigi nominato vicepresidente della Banca Popolare “Etruria e del Lazio” un mese dopo che la figlia Boschi Maria Elena divenne braccio destro del Presidente del Consiglio quindi ministro delle Riforme, per caso piccola azionista del medesimo Istituto di Credito nonché direttore generale della fondazione Open, la cassaforte che finanzia l’attività politica di Renzi Matteo, ed aveva coperto, tra l’altro, l’esborso di circa 300 mila euro per la recente “Leopolda”. Sempre fortuitamente uno dei direttori generali della “Etruria” è il di lei fratello e la moglie di costui, ovvero la cognata, è manager della… “Etruria”.
Ora, e vi stupirete di quanto sto per dire, non è tanto significativo il fatto che la “Etruria” sembrerebbe una banca della famiglia Boschi, che tale Istituto di Credito ricevesse favori di vario genere dal Governo tra i quali un Decreto salva banca dello stesso ministro Boschi che, con un altro Atto, solleva pure suo padre da ogni responsabilità gestionale, ma…
…ciò che accomuna Renzi Matteo e il sig. Boschi Pier Luigi (e famiglia) è che quest’ultimo dismise le azioni della “Etruria” due giorni prima che fallisse (mettendo sul lastrico i piccoli risparmiatori) mentre a suo tempo due giorni prima che venisse candidato ed eletto Presidente della Provincia, la nostra guida scout si fece assumere a pieno titolo da papà in qualità di dirigente per l’abietto scopo di cui ho già parlato.
Fucksia Serenella ex Movimento Cinque Stelle:
Poiché sempre di vile denaro trattasi e identici sono gli espedienti sordidi di ingannare il popolo per appropriarsene, a questi si aggiunge Fucksia Serenella espulsa il 28 dicembre 2015 dal Movimento 5 Stelle venendogli giustamente contestato di non aver rispettato i regolamenti interni del partito circa la restituzione di parte del suo stipendio (dalla medesima sottoscritti e controfirmati prima di entrarvi). Adesso tale soggetto classe ’66 si ritrova nel “cerchio magico” dei parlamentari che vivono alle nostre spalle passando (Razzi, Scilipoti & C. docere) in qualche altro gruppo di scellerati che siedono nel “Palazzo”. Già un primo segnale del senso morale di questa “signora” si ebbe quando disse “chapeau!” al discorso da “fine recita di una scolaretta delle elementari” o da “Piccola fiammiferaia” che la Boschi Maria Elena pronunciò nell’aula di Montecitorio a discolpa della mozione di sfiducia mossa contro di lei; in sintesi: “Lasciatemi dire quello che ho nel cuore. Amo mio padre, è una persona per bene, sono fiera di lui e fiera di essere la prima nella famiglia Boschi ad essersi laureata”… tanto di cappello aggiungo io in italiano volgare.
Qualora con questo compendio fossi riuscito a focalizzare appieno il “taglio” dello squallido abito mentale che vestono coloro che reggono i fili del nostro futuro sarebbe già un grosso risultato sebbene fermarci qui vorrebbe dire annullarci.
Pensare che ci sono state, e forse esistono ancora nascoste da qualche parte, persone dello stampo del più grande pensatore del ‘900 che risponde al nome di Pier Paolo Pasolini. Fate un confronto, vi scongiuro, con le sue parole:
“Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù…”

(1) Da “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia

Mauro Giovanelli – Genova
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ZERO È L’UOMO NERO (dedicato alla violenza sulle donne)

DALL’INIZIO DELL’ANNO 116 FEMMINICIDI IN ITALIA per non parlare di violenze, stupri, umiliazioni, oltraggi…
DEDICATA A TUTTE LE FEMMINE
25 novembre 2016

ZERO È L’UOMO NERO
(dedicato alla violenza sulle donne)

Ho visto immagini
che raffigurano insiemi di molecole,
saliva e bava,
energia, rancore e urla
muoversi all’istante, scattare
come i più lesti dei predatori,
non mossi da regole di conservazione
ma per assenza di quella cosa
che alcuni definiscono
anima.

Ho visto maschi
appartenenti alla mia specie
lineamenti deviati, distorti, alterati,
occhi sanguigni, duplice ingresso
di un solo cunicolo impenetrabile, oscuro,
sinistro.

Ho visto la legge della conservazione,
solo di sé stessi o di chissà che altri
insaziabili appetiti.
Ho visto i più forti farsi materia aggressiva,
senza alcuna minaccia esterna
ma per consapevolezza del loro segno,
che non è meno, e mai potrà sconfinare nel più,
impossibilitati a diventare esseri,
identità.

Ho visto brutali individui picchiare femmine
violentarle, sottometterle, abusarne,
umiliarle… ucciderle.

Come lampi ho visto
involucri vuoti farsi “sostanza” per colpire,
risucchiare, aspirare vita, umanità,
forse nell’intento
di condividere il nulla contro cui vanno a sbattere
le ragnatele dell’eterna assenza
in cui nuotano.

Ho visto tanti zero
nell’estremo tentativo di farsi interi,
positivi o negativi,
costretti come sono a collocazioni nulle.

Ma non hanno conseguito il diabolico sogno
perché la donna è e rimarrà
il numero uno.
Irraggiungibile!

Mauro Giovanelli – Genova
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“ZERO È L’UOMO NERO” è stato pubblicato il 5 FEBBRAIO 2016 sul sito www.memoriacondivisa.it:

Immagine in evidenza ricavata dal web. Fotomontaggio eseguito dall’Autore.

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NO ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

DALL’INIZIO DELL’ANNO 116 FEMMINICIDI IN ITALIA per non parlare di violenze, stupri, umiliazioni, oltraggi…
DEDICATA A TUTTE LE FEMMINE
25 novembre 2016

NO ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

Adesso sto per dire una cosa banale, così scontata da meravigliarmi di scriverla, davvero stupida, di basso livello, quasi fossi uno scolaretto che fa il suo primo tema, ma.. tu maschio, come puoi usare violenza alla forma animale più bella e amabile che ci sia a questo Mondo, appagante, che attira solo carezze, baci, forse qualche piccolo morso come si fa con i neonati, ti dà l’unico motivo per cui esisti, ed esisti in quanto vieni da lei ed in lei vieni, versi il tuo seme dentro quel corpo tornito, morbido, bello, da sfiorare appena per paura di farle male, e lei ti regala la continuità di una tua parte, maschio, che nutre con lo stesso seno da cui attingi piacere, godimento, amore, senso di appartenenza, gioia di esserci… tu maschio conti nulla, non credere alle tante corbellerie che migliaia di anni fa si sono trasmessi i popoli nomadi quando sostavano nei caravanserragli e decidevano intorno al fuoco le leggi da applicare.
Quelli hanno reso soccombente la parte debole, indifesa, dotata di muscoli usi solo ad offrire soavità.
Per questo tu, maschio, puoi cadere nella vigliaccheria, ti credi destinato a chissà che, sei nulla senza lei.
Ritorni fango nel momento stesso in cui solo puoi pensare di far male a quella creatura divina, in qualunque modo si voglia interpretare questa parola.
Sei tu maschio la parte derivata. Non dimenticarlo, è lei l’integrale che risolve l’equazione della vita.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web – Jean Désiré Gustave Courbet, “Il sonno”

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