RIFLESSI DA UNO SPECCHIO RIGOPIANO

RIFLESSI DA UNO SPECCHIO RIGOPIANO

La tragedia che si è consumata in Abruzzo (29 vittime), l’inevitabile confronto con i terremotati dell’Aquila, Amatrice e altre precedenti regolari catastrofi da movimenti tellurici imprevedibili ma incombenti e certi (forse è ignoto il fatto che l’Italia sia totalmente interessata da due catene montuose che si chiamano Alpi e Appennini e la “zolla” africana preme inesorabilmente verso nord. Per ciò Napoli si trova più a sud di Bari); le sistematiche, annunciate alluvioni metodicamente dimenticate; i crolli dei nostri monumenti abbandonati al degrado; l’elicottero del 118 precipitato a Campo Felice (sei vittime fra cui lo sciatore soccorso); le scontate “passerelle” dei politici che in tali circostanze assumono tutti la medesima espressione affranta; le relative promesse di “ricostruzione” disattese con inusitato impegno; i notiziari, le puntate di “approfondimento”, i collegamenti TV in diretta, gli inviti a “non è il momento di innescare diatribe”, l’informazione arrivata a livelli di servilismo verso “politici” e “politicanti” mai riscontrati neppure nelle dittature, la “cautela” dei giornalisti che riempiono spazi cartacei in “punta” di feltro per non disturbare neanche il collega della scrivania a fianco e quando si esprimono dal video pare stiano confessandosi guardinghi; le inutili quanto intempestive e inappropriate interviste ai “sopravissuti”, le domande ebeti dei cronisti con divieto assoluto di riferire opinioni proprie, le facce sempre sorridenti (avete notato?) degli affittuari i Palazzi del Potere con contratto a tempo indeterminato sono, a mio modesto avviso, una gigantesca, immonda slavina di melma che ormai ha travolto questo Paese.
Quanto accaduto in provincia di Pescara, Comune di Farindola è il fascio di raggi luminosi, paralleli, senza angolazione alcuna, capovolti nella loro direzione, che rimbalzano da uno specchio piano inviandoci le autentiche sembianze della travagliata Penisola. Forse non tutti sanno che l’immagine percepita non è invertita destra/sinistra come ordinariamente creduto. Rimangono infatti inalterate esattamente come nell’assetto generale insediatosi nel nostro Parlamento la cui cortina fumogena di bla, bla, bla fa sembrare una leggera nebbia il “fungo” di lapilli, lussi piroclastici, valanghe di gas surriscaldati, ceneri e detriti che il 10 aprile del 1815 vennero espulsi dal vulcano indonesiano Tambora con una violenza venti volte superiore a quella che distrusse Pompei.
Stabilito quindi il ribaltamento alto/basso e fronte/retro dell’Hotel che oggi ci viene riproposto dalla superficie riflettente, esso appare ancora in piedi ed ulteriormente ampliato rispetto ai precedenti sviluppi più o meno regolari che, dal capanno quale era in origine, l’hanno portato ad essere una struttura ricettiva e ricreativa di alto livello. Come per magia nel “Resort” di lusso vi stazionano Palazzo Montecitorio con i suoi 630 deputati, palazzo Madama con 320 senatori (di cui 5 a vita), Palazzo del Viminale sede della Presidenza del Consiglio, Palazzo della Farnesina sede del Ministero degli Affari Esteri (da notare che quest’ultimo, prevedendo più di 1300 stanze su 9 piani con una facciata lunga 169 metri ed alta 51, da solo copre una superficie di 120 mila metri quadrati e un volume costruito di 720 mila metri cubi per cui, insieme alla Reggia di Caserta, è uno degli edifici più voluminosi presenti in Italia). Dell’intero complesso fanno pure parte il Palazzo delle Finanze, sede attuale del Ministero dell’Economia e Palazzo del Quirinale, residenza ufficiale del Presidente della Repubblica Italiana, uno dei più importanti edifici della capitale alla cui costruzione e decorazione lavorarono insigni maestri dell’arte italiana (anche se tutti gli altri non sono da meno).
Oltre ai “professionisti della politica” i cui stipendi medi annui si aggirano intorto ad €uro/anno 144 mila circa, i più alti in Europa essendo gli austriaci secondi in graduatoria con 106 mila, a seguire gli 86 mila degli olandesi, 84 mila i tedeschi, 82 mila gli inglesi, ecc. in queste strutture trovano ragione di vita, indirizzata al relax ed alla vacanza di lusso più sfrenata, pure uscieri da 11 mila €uro/mese, commessi da 9 mila €uro/mese, barbieri da 10 mila €uro/mese, un numero imprecisato di persone ingaggiate a coadiuvare coloro che sono impegnati a salvare le sorti della Nazione. Moltissimi addetti alla sicurezza, addirittura esorbitanti gli amministrativi, tecnici, dirigenti, segretari, sottosegretari, portavoce, portaborse, assistenti, fattorini, commessi, uscieri, medici, infermieri, addetti alle buvette, baristi, postini, camerieri, autisti, cuochi, elettricisti, giardinieri, idraulici, tappezzieri e via di questo passo fino agli incaricati alla ricarica degli orologi a pendolo. Tutti con contratti e stipendi vertiginosamente “atipici” (verso l’alto) rispetto ai loro omologhi lavoratori italiani.
Senza tenere in alcun conto gli oltre 8.500 Comuni, le 107 Province, 20 Regioni, i rappresentanti al Parlamento Europeo, i sindacati (i cui “reggenti” guadagnano cifre spropositate) ormai ridotti a notai del Potere, le Città Metropolitane, il numero madornale di Enti inutili mai aboliti, e chissà che altro ancora, ciascuno provvisto di Sindaci, vice sindaco, direttori, dirigenti, vari “governatori”, segretari, impiegati, esperti, meno esperti che non compaiono nell’immagine virtuale riflessa dallo specchio della verità.
Qui giunto non mi sembra difficile comprendere quanto questo enorme peso “meccanico” ed “economico” possa incidere sui detriti di varia natura, compresi i depositi accumulatisi nel tempo per valanghe avvenute in epoca recente, ovvero le fondamenta costituite dai modesti laboriosi cittadini “normali”, oggi rappresentanti non solo delle fasce così dette “deboli” ma pure delle “classi” media e medio alta sulle quali si regge la mastodontica, multiforme struttura di cui sopra. Oppressi e “torchiati” senza soluzione di continuità dal sovrastante enorme peso di cui le opere murarie sono un’inezia. Invero il fardello è rappresentato dall’esercito di “persone” dedicate a “fare politica”. Non solo coloro che vi abitano ma pure quelli “occulti”, che “non si vedono”, famigliari, parenti, affini, amici e amici degli amici fra i quali, bontà loro, il tasso di disoccupazione è 0 (zero). E non è che qualcuno di questi abbia trovato lavoro nel corpo dei vigili del fuoco che per 1.200 €uro al mese si infilano in tunnel claustrofobici per salvare una sola vita umana, perfino tre cuccioli di pastore. No! I congiunti della Casta ricoprono tutti incarichi di responsabilità, hanno la carriera spianata per sostituire genitori, zii, nonni e bisnonni. Veri e propri scienziati di cui non potremmo mai fare a meno.
“Nell’ambito del sistema pensionistico rimangono forti iniquità, differenze di trattamento MACROSCOPICHE anche in seno alla stessa generazione sulle quali fin qui non si è intervenuti”. Così ha recentemente dichiarato Tito Boeri, presidente Inps, al convegno “Tutto pensioni” organizzato da “Il Sole 24 ore” a proposito della manovra contenuta nell’ultima legge di bilancio.
Questo galantuomo, che ha sostituito Mastrapasqua (colui che ricopriva 25 “poltrone” contemporaneamente, l’uomo dalle 50 chiappe arrestato l’anno scorso in un parco pubblico per colonizzazione di panchine), già nei primi giorni del suo insediamento denunciò gravi problemi legati ai “vitalizi” che, dopo quattro anni, sei mesi e un giorno di legislatura, percepiscono i nostri parlamentari. Ma non è finita qui poiché per “loro”, gli “onorevoli”, la reversibilità è totale. Tanto per fare un esempio se nella nostra immagine virtuale dell’Hotel di Rigopiano piovesse un ipotetico meteorite (da scongiurare assolutamente per carità), mogli, mariti e congiunti proseguirebbero a succhiare lo Stato per “grazia ricevuta”.
– “Specchio, specchio delle mie brame, chi è il più furbo del reame?”
“Il futuro, prima o poi, torna” risponde a Renzi Matteo l’immagine riflessa senza rendersi conto che, avendo rivolto la domanda alla parte convessa del suo vecchio cucchiaio da campo sempre lucidato a dovere da scrupoloso boy scout quale lui è, essa viene distorta come il suo pensare.
Fu così che ridiscese in campo con lo spirito guerriero di “Doc” Emmett L. Brown interpretato da Christopher Lloyd nel famoso “Ritorno al futuro” di Robert Zemeckis.
Che genio!

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata: René Magritte

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