E SE FOSSE UNA “BUFALA”?

E SE FOSSE UNA “BUFALA”?

Mi par di ricordare che la Magistratura abbia l’obbligatorietà di indagare qualora dovesse ravvisare i presupposti del reato penale. E Renzi questo non può ignorarlo.
Se non sbaglio i Parlamentari, da Berlusconi in poi, si sono “blindati” onde evitare il “fumus persecutionis” nei loro riguardi al punto che, salvo errori od omissioni, NON possono essere “intercettati”. E di ciò Renzi è impossibile fosse all’oscuro.
In ogni caso ad essere stato chiamato a rispondere davanti ad un giudice è il Signor Tiziano, padre del segretario PD ed ex (ad interim) Presidente del Consiglio. Ora non credo che alla vigilia della convocazione il Matteo potesse pensare che il genitore non fosse legittimamente “controllato”.
I saggi latini si ponevano sempre la domanda: “Cui prodest?”, ossia “a chi giova”… che in questi giorni si alzasse un polverone mediatico (complici giornalisti e conduttori TV) circa i buoni propositi che Renzi Matteo ha suggerito al suo babbo? E per quale recondito motivo avrebbero dovuto essere tirate in ballo pure le nonne (a dire il vero la pensione di reversibilità di una delle due fu il punto di forza del primo dei
“Porta a Porta” che lo accompagnarono al premierato).
A mio modesto avviso, conoscendo l’innata predisposizione dei toscani allo scherzo feroce, tutto questo chiacchiericcio è utile solo a Renzi Matteo. Per la proprietà transitiva anche alla Boschi Maria Elena e il caso “Etruria”. In ultimo a tutto l’entourage dei novelli operatori ecologici romani targato PDR (Partito Di Renzi).
Fiuto sgradevole olezzo di “bufala”. Altrimenti sarebbe… diciamo poco accorto?

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

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