MAX BARONI, GABRIELLA SPADARO, CAROLINA BRASIOLI, RICCARDO RIVA, PATRIZIA BORROMEO

MAX BARONI
GABRIELLA SPADARO
CAROLINA BRASIOLI
RICCARDO RIVA
accompagnamento dell’arpista PATRIZIA BORROMEO
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“Artepozzo Energie d’Arte Contemporanea”
VIII edizione “Sintonia Immaginifica”
Inaugurazione mostra d’arte 21 ottobre 2017
“Chiesa dei Confratelli di San Rocco” – La Morra (Cuneo)
Estratto dalla relazione del prof. Mauro Giovanelli – Genova
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Per la loro disponibilità e presenza si ringraziano il sindaco del Comune di “La Morra” sig.ra Maria Luisa Aschieri, l’Assessore alla Cultura nonché il parroco don Massimo della “Chiesa dei Confratelli di San Rocco”
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Domenica 5 novembre si conclude l’ottava edizione di “Sintonia Immaginifica” a cura de “Associazione Artepozzo Energie d’Arte Contemporanea”. Nella seducente e storica ambientazione della chiesa dei “Confratelli di San Rocco” a La Morra (Cuneo) anche quest’anno sono quindi esposte opere di selezionati artisti contemporanei i quali arricchiscono le antiche e suggestive mura proponendo uno spaccato dell’estro italiano (pittura, fotografia nonché lettura e interpretazione di brani poetici).
Presidente di “Artepozzo” e promotrice dell’evento Angela Maioli Parodi a tal punto innamorata delle Langhe da considerare imprescindibile impegno rispettare il tradizionale appuntamento autunnale sia con l’Amministrazione, la Curia ed i cittadini dello storico e ridente Comune, sia verso i turisti che in questa stagione non rinunciano ad assaporare il clima, l’aroma ed il gusto del pregiatissimo vino ivi prodotto”.
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…e fu tra le mura barocche della chiesa di San Rocco, dopo aver superato il maestoso, pregevole settecentesco portone finemente intagliato che mi ritrovai dinanzi una distesa. Avrebbe potuto essere mare, savana, candido deserto, prateria, pianoro innevato, ma… Improvviso il suono di un’arpa si erge alto, cordofono che raccoglie dal Cielo luci bianche di energia al contrario dell’organo che sradica profondo suono dalle viscere della Terra. Il silenzio obbedisce al pizzico delle celestiali dita di Patrizia Borromeo, la abbraccio in segno di ringraziamento mentre estrae antiche note dal remoto strumento. Ne vengo letteralmente rapito ma non sono il solo poiché nel ritirarmi a lato compaiono figure fluttuanti su melodia che supera la vertiginosa cupola. Ecco Gabriella Spadaro, Carolina Brasioli, Riccardo Riva che accompagnano l’amico di sempre Max Baroni con movenze e costumi tanto semplici quanto irripetibili, unici, coinvolgenti. Ed è proprio la voce di Max che cattura l’anomala, fulminea riflessione: “Verso sera si comincia a vivere o morire, fare l’amore o la notte accanto al congiunto in coma, in attesa dell’alba che vedrà esecuzioni di sorelle e fratelli. Verso sera sai che il tuo pensare ti aspetta più agguerrito che mai, potresti trascinarlo fino al sorgere del sole, annuncio che hai superato l’ostacolo ed il fardello comincia a pesare sull’altra parte di mondo.”(1) Ascoltare questa mia poesia interpretata così… così… umanamente mi emoziona ma il sopraggiungere dei suoi entusiasmanti versi: “Primo vagito di una storia che circola tra le pieghe del tempo, tra luce e ombre di un dialogo in trasformazione per un suono ancestrale che nel silenzio dell’anima ascolti, che nel silenzio dello sguardo dell’altro ritrovi, che nel silenzio di un sospiro innamorato conosci. Suono. Vita. Armonia.”(1) termina in un tripudio di applausi che ci rende tutti una sola cosa.
Interdetto da tale rappresentazione cerco un via d’uscita, necessito stare da solo per meditare su quanto accaduto quindi mi dirigo là dove spazio e materia interagiscono liberamente e le sole leggi da rispettare sono state dettate dal Principio sennonché l’ultraterrena vibrazione dell’arpa riprende, Max e la sua squadra scalpitano per la prevista e imprescindibile seconda performance che mai mi stancherei di ammirare ed è a questo punto che provo il desiderio di dedicare alle donne, tutte, moglie, madri, sorelle la poesia “Fémina – Danae”: “Voli alto! Nulla sfugge al tuo sguardo. Regina del Cielo possiedi anche Terra, Fuoco. Ogni tuo planare, incurante di corvi e avvoltoi, è maestosa carezza al Mondo. Deità degli occhi tuoi pretendono venerazione così, intimamente, nell’inconscio, chi ambisce la tua mente è frenato dalla convinzione dell’impossibile conquista. Delusione di storie sofferte negli stanchi riverberi delle pupille, non facile afferrare l’orizzonte che traguardi, impervio da concepire anche solo in parte e tu, assalita da stanchezza di realtà che ti circonda, arresa alla consapevolezza che dalla tua quota il resto è mediocrità, scivoli fino a lambire il suolo, ti adegui per soddisfare sani appetiti, risalire infine appesantita del carico di ricordi e un leggero germoglio di vita. Compiacimento della carne non è sufficiente a placare il tuo essere. Spirito, inquietudine del pensiero anelano completezza con i moti di anima e corpo. Nel tendere alla perfezione irrinunciabile l’assoluta libertà di spaziare nel tuo Universo.”(2)
L’armonia rimbalza fra le volute della chiesa, la voce ed il recitare inimitabili di Max Baroni si innestano agli arpeggi, l’attenzione è per la sua interpretazione, gestualità, passione. Gabriella, Carolina e Riccardo ineguagliabile coreografia: “Importante catturare la lucertola, mica per farle male, doveva spiegarmi qualcosa, alla fine l’ho presa perché era stanca, non riusciva a correre bene su quella campana di cemento liscio posata a terra. Mia madre e mia sorella non hanno sentito, le ho chiamate a lungo mentre si allontanavano. Gente rarefatta in piazza De Ferrari, le auto vecchio tipo colore dei taxi anni ‘50, nere, c’era anche del grigio, posteggiate male, al centro, di traverso. Era sera, il chiaro del giorno insopportabile, rumore muto della gente, capivo ciò che l’uomo in divisa stava dicendo a un gruppetto di persone senza volto. Le ho raggiunte che già erano arrivate a casa, ho chiesto come mai non mi avessero sentito, le avrei accompagnate. Io alla lucertola ho parlato e… il Natale non sarà mai più come prima.”(3)
“Spensieratezza. L’ultima campanella.Una corsa tra spintoni e sorrisi. Cartelle che volano. Estate alle porte. Spensieratezza. Immersione tra magiche parole incise sulle pagine dei libri come chiavi di ricerca. Calci a un pallone. Due sassi una porta. Dormire e poi il primo battito di cuore e quel bacio di eterno profumo.”(3)

In molti ci ritrovammo intorno ad un tavolo, così si concluse la mia avventura. La distesa erano adesso colline delle Langhe espresse meravigliosamente dai grandi Cesare Pavese (Stefano Belbo), Beppe Fenoglio (Alba), e la Resistenza da loro descritta come mai da nessun altro. E tanti, tanti altri. Italo Calvino, autore dell’impareggiabile “Il sentiero dei nidi di ragno” consegnò lo scettro a “Una questione privata” proprio al più solitario di tutti: Beppe. Il malinconico Cesare era troppo occupato a sgrovigliare “Il mestiere di vivere” . Ritorneranno?
Intanto sono qui con amiche ed amici. Difficile accada di trovarsi in piacevolissima compagnia, conoscersi da sempre. Immaginifica sintonia, sinfonia o tempesta perfetta di arte e fratellanza?

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: “Gruppo di famiglia in un interno” de La Morra – Foto di Giacomo Mozzi

RIPRODUZIONE RISERVATA – PUBBLICAZIONE AUTORIZZATA A MAX BARONI, GABRIELLA SPADARO, CAROLINA BRASIOLI, RICCARDO RIVA e PATRIZIA BORROMEO

(1) Mauro Giovanelli – “Verso sera”, 14/01/2017 ▪ Max Baroni – “Silenzio” 29/08/2017
(2) Mauro Giovanelli – “FÉMINA – Danae”, 14/01/2017
(3) Mauro Giovanelli – Sogno di una notte a meno un dodicesimo dall’estate, 8/5/2015 ▪ Max Baroni – Spensieratezza – 29/08/2017

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