Caro Fulvio

Caro Fulvio,
in verità ti dico di aver letto tanti libri. Tanti. Non guardati o sfogliati ma divorati e riletti. Ho studiato su tanti libri, per capirli, cercare in essi qualcosa che ancora oggi mi sfugge. La risposta è sempre più vicina, vicinissima, la distanza sempre inferiore e pur sempre immensa. C’è sempre quella fottuta frazione a sua volta divisibile. Così sempre. Ho sondato la matematica, non aritmetica o algebra. Matematica! Trascendente. E l’oltre perché intuito. E la Fisica. Delle particelle e grandi masse celesti. Chimica! Mitocondri, cellula, citoplasma, carbonio, silicio. Organica ed inorganica. Unita alla Mineralogia e le Scienze. Petrografia e Archeologia. Filosofia! Filosofia… Ce l’ho dentro, mi appartiene. Letteratura! Quanti autori. E che pagine di immensità di pensiero potrei segnalarti. Ma le conosci di certo. Non fosse vero le senti, sono in te. Sei perplesso? Immagino tu stia dubitando. Latino! Rosa, rosae, vis, roboris… Greco. Poesia. Quante liriche conosco a memoria, non per imposizione, mai le ho scordate. Nondimeno… devi credermi Fulvio! Quante femmine ho conosciuto. Accontentate. Liberate dal vile pensiero. Penetrate nel corpo e la mente. Adorate. Esaminate. Poi sono tornate ad essere… Donne. Ed ho viaggiato, percorso sentieri, conosciuto popoli, usanze, costumi. Continuo a leggere, scrivere, analizzare, pensare, cercare… Ed una parte ho trovato in lei, la metà mancante ma… il resto? Sofferenza, ingiustizie, malattie, guerre, ipocrisia, menzogna, pestilenze, pazzia, disperazione, rassegnazione, indifferenza, egoismo, superficialità, tortura, esecuzioni, pressapochismo… E tutto quanto sta dentro un piccolo pensiero irraggiungibile, impossibile comprendere l’uomo e l’Ulteriore. Ma, caro amico, se uno spiraglio dovesse sussistere per giungere alla Conoscenza e Comprensione è evidente che si trova nelle tue opere, proprio quelle che sto ammirando, in esse percepisco netta la terza dimensione senza la quale non potrei viaggiare nella quarta e, trascurando i cinque sensi, i tuoi lavori mi dotano del sesto, immensamente limpido, colloidale, mi fa sentire corpo unico con i colori, integrato negli strappi, ogni graffio è pure nell’animo mio o qualunque cosa esso sia, potrei nascondermi dentro le nicchie del dolore degli uomini delle quali i tuoi dipinti abbondano, esplorare la disperazione della nostra mente, rosicchiare l’abisso delle coscienze, scalare montagne e montagne di ossa, rotte, spezzate, sminuzzate, femori, reliquie, mummie, santi santificati e santi senza nome, avvertire gli impulsi indotti da elettroshock ad eserciti di sistemi nervosi cancellati da ogni memoria, nascosti in sgabuzzini maleodoranti, il loro muto urlare più fragoroso di ogni valanga, inascoltato, estinto fra le volte dei giganteschi corridoi, androni che introducono al male universale. È questa la “bestia dentro”? Io penso di sì. Cercare, scavare, sondare, interpretare pur sapendo che neppure la morte ci darà la risposta poiché una volta guadato il mistero saranno interrotte le comunicazioni con il “qui ed ora”. Però… sei tanto grande da aver inserito nelle tue “creature” chiavi di lettura che in un lampo di genio potrebbero consentirci di aprire le nove porte. Quali? Le conosci benissimo, si nascondono fra le pagine del Necronomicon, lo “pseudobiblium”, il libro mai scritto e, qualora non fosse, nelle tavole del Delomelanicon redatto in egiziano dalla mano di Lucifero. Forse pensi che io sia almeno folle quanto te. Caro amico… facciamo così, a tutti coloro che osservano, criticano, leggono, commentano io dico:
“Ora prendete il telescopio e misurate le distanze e guardate fra noi e voi chi è il più pericoloso”(1).
Va bene Fulvio? Questa la conosci vero? Il settimo senso? Si può solo vivere.
Non cambiare mai.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

(1) Elettroshock 2010-2012 – Tecnica mista su legno – Dimensioni cm. 100×140 – Collezione privata.

Immagine in evidenza: FULVIO LEONCINI artista contemporaneo – “La bestia dentro” – Tecnica mista su legno – Dimensioni cm. 100×140 – Collezione privata

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