QUELLO CHE AMO IN TE

Quello che amo in te
sono le tue contraddizioni.
Il tuo essere deciso
e la tua fragilità.
La tua tristezza
che diventa
allegria.
I tuoi dolci rimproveri
e le volte che mi fai sentire amata.
La tua spavalderia
e la tua tenerezza.
La tua assenza
che si fa… improvvisa
predominante
assoluta
imprescindibile
… presenza…

(anonimo)

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: HI-TECH Multimedia

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IL CRETINO PARTE III – VERITÀ e LEALTÀ

IL CRETINO PARTE III
VERITÀ e LEALTÀ

Vi sto chiedendo se, con feroce puntualità, capiti inaspettatamente pure a voi di imbattervi in “combriccole” dove non si riesca più a comprendere chi siano i “finti” amici e/o gli irrazionali avversari che squallidamente, a quota periscopica, trascorrono il loro tempo lanciando siluri a “destra e manca” (titolo di un mio libro) al solo scopo di “apparire” importanti, anzi “indispensabili”. Di più: “protagonisti” e “geniali”.
Avverto quindi la necessità di puntualizzare alcuni particolari indubbiamente sconosciuti a molti:
In veste di conduttore e critico nell’agosto scorso ho avuto il privilegio, SU INSISTENZA DI QUALCUNO/A, di partecipare ad un evento dedicato a degna e bellissima persona oltre che grande uomo.
Per libera scelta e solo in virtù di quanto nel passato ho ricevuto in termini artistici da un genio della cinematografia NON HO PERCEPITO ALCUN COMPENSO per tale incarico anzi è stato pure grande piacere provvedere personalmente al viaggio e la permanenza in loco gustando A MIE SPESE le prelibatezze della splendida regione in cui ho soggiornato 32 ore escluse 16 ore di treno (aerei strapieni).
Ho dedicato molto del mio tempo a far sì che le cose andassero nel migliore dei modi pur in intervalli ristrettissimi nonché SORPRESE, INIMMAGINABILI IMPREVISTI organizzativi pre, durante e post rassegna. Ricoprendo nella circostanza il ruolo di Comandante dell’astronave (carica già sperimentata in passato nei due anni da ufficiale) me ne sono assunto ogni responsabilità e, senza tirare in ballo la compagnia di bandiera, timoniere, nostromo, capitano in seconda, ecc. (del tipo “Schettino” tanto per intenderci) ho pure tamponato la falla aperta da altri e respinto i marosi dei soliti “professionisti” della “critica a cielo coperto”.
Di questa bellissima avventura, a mio avviso e NONOSTANTE TUTTO, ho redatto un libro che parrebbe stia suscitando impensabili e contorte… come dire? Immaginazioni? Se tali fossero scaturiscono da persone incapaci di pensare (e tacere).
Or dunque: Tutto quanto redatto dal sottoscritto (poesie, commenti critici, interventi, esposizioni, esegesi, spiegazioni e quant’altro) fa capo esclusivamente al medesimo, il solo a detenerne LA PROPRIETÀ INTELLETTUALE. La differenza fra una “brochure” (compilata sempre con mio materiale per un NUMERO LIMITATISSIMO di copie) ed un libro con tanto di codice ISBN e Copyright è semplice. La prima viene fatta stampare su MIA CONCESSIONE come da pregressi accordi fra terzi (che ignoro), mentre un volume di 80 pagine può essere acquistato da chiunque ed in qualsiasi momento per proprio uso personale. In sostanza è qualcosa che perdura nel tempo e focalizza gli accadimenti di quel caldo, intimo, distintivo e “sorprendente” avvenimento.
A tal proposito prego vivamente di evitare il “KILLERAGGIO POSTALE” nei miei elaborati come incresciosamente avvenuto nella presentazione del libro testé citato. Commissione perpetrata per mano di certo G.P. con linguaggio sgangherato di stampo mafioso. Indubitabile che costui, mai visto e conosciuto, abbia agito su “invito” di QUALCUNO/A (credo di conoscere il/la mandante).
Se certuni godono nel partecipare a funerali muniti di pailettes, cotillons e stelle filanti si accomodino ma restino fuori dal mio salotto.
Grazie per l’attenzione.

P.S. Prego il/la destinatario/a del materiale da me inviatogli/le di restituirlo ad avvenuta stampa della brochure e comunque non oltre il 31 dicembre 2017.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Domenico Cambiaso – Porto di Genova – metà 800 circa

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TRACCE NEL DESERTO

“TRACCE NEL DESERTO”

►CODICE ISBN: 9788891038302

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PRESENTAZIONE:

Poesia, riflessioni, articoli, appunti, note. Ti vedo, mi vedo. Troppi fogli sparsi in questo minuscolo tavolino, pagine sfumate dai giorni della tua vita, colori vibranti dal sapore d’oriente, pezzi di carta profumati di storia, ricamati da poesie, impregnati dall’odore del sapere. Da sotto il tavolino scorgo le tue gambe accavallate, lento è il movimento del piede inguainato dal mocassino. Tra le mie dita gioca una sigaretta, il fumo lento si dilegua verso l’alto, amalgamandosi all’aroma forte del caffè. Come in un riavvolgere ricordi vedo l’uomo a me di fronte che muta d’aspetto, faccio mia la tua vita e ti succhio emozioni e sensazioni. Troppi fogli sparsi in questo minuscolo tavolino, pagine bianche che devo riempire come lunghe vie vuote ancora da percorrere, fogli scritti da pennini intrisi di lacrime trasparenti. Ora siamo seduti al bar a raccontare di vita mentre il vento bizzoso ci spettina i capelli e ci fa tornare a sorridere, ci fa tornar bambini.

SCRIVO A PASOLINI

“SCRIVO A PASOLINI”
Articoli, commenti, poesie, riflessioni

►CODICE ISBN: 9788892329935

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Profilo dell’Autore (di Dario Rossi Speranza):

Mauro, sei proprio una cara persona, ricca di risorse e di sorprese, come non volerti bene! Il tuo magma intellettuale si auto produce senza pause in grande prodigalità e così accade che la tua copiosa messe venga giù come un fiume carsico che filtra in ogni dove e non conosce ostacoli. Nell’impeto e nel volume di questo tuo precipuo tratto ti vedo, se me lo concedi, molto somigliante al massivo impatto e nella “follia” del geniale padre di Zarathustra, novello Nietzsche postmoderno, anche alquanto nichilista ed esistenziale, con il quale condividi la gran Virtù di scrivere, argomentare e produrre Senso pure “senza pensare” come confessava alla sua rigorosa Coscienza il grande intellettuale di Röcken. Ma non sarò di certo io a censurare la tua iperattività caro amico, perché noi siamo involontari complici dell’aggressione totale ai Saperi ed alla Conoscenza! Troppo simili per non sostenerci a vicenda sino all’ultima strenua parola immagine o pensiero! Anche se il Filosofo asseriva che “nessuno è perfezione”, noi tendiamo sovente a quella, la lambiamo pericolosamente e veniamo costantemente molestati dal suo pensiero. Ma non per nutrire scioccamente i nostri rispettivi Ego, giammai potremmo essere vanagloriosi o peggio narcisi, ma solo per rendere più fruibile ed allettante la nostra produzione e per sopravvivere a noi stessi provando a vincere la Caducità dell’Essere, del Vivere e delle Cose tutte attraverso la Ricerca senza tregua della Bellezza, Verità e Conoscenza Universale che da Forma incolore senza consistenza quale oggi noi siamo si traduca in Essenza primigenia di ogni inizio, a dispetto di quel Dio troppo assente nella drammatica Vicenda Umana…
Dario Rossi Speranza

POESIA TERZO MILLENNIO

“POESIA TERZO MILLENNIO”

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Presentazione

MAURO GIOVANELLI nato a Genova il 27 febbraio 1945 ed ivi perfezionato. Pochi giorni di asilo (mi ero fatto la cacca addosso e mentre suora “madre” stava a guardare una compagna si mise a ridere turandosi il naso moccicoso), elementari, esame di ammissione, medie, superiori, università. Percorso netto, lineare (sbandamenti pre laurea tipo ginnasio, geometra, liceo, geologia, filosofia, geologia…) disegno imperfetto dell’organizzazione sociale sebbene sempre regolato da scrittura e lettura anche nel tempo susseguente.
Ufficiale di complemento per bizzarra circostanza, dirigente d’azienda per ineluttabilità, insegnante per passione, immobiliarista per opportunismo, imprenditore per presunzione, ricercatore dell’ignoto, indagatore della natura umana, esploratore del Mondo e altro ancora che all’istante non ricordo. Scrittore per indole, predestinazione.
“Quod scripsi, scripsi” (Giovanni: 19, 22)

PRESENTAZIONE E PREFAZIONE

A libero arbitrio del lettore. Grazie.

IL LEGGÌO A NOVE POSIZIONI

“IL LEGGÌO A NOVE POSIZIONI”
(LO SGUARDO DEL TOPO)

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Presentazione

Yuzaf non è asceso al cielo come ci viene raccontato. In cerca di una risposta impossibile, almeno quanto lo sarebbe stato il dubbio che lo avrebbe colto durante il supplizio, lamentando l’abbandono del Padre, ha invece continuato a vagare tra le dimensioni del reale e del fantastico. Questa la sua missione, la croce alla quale sembra condannato dalla stessa natura di cui è composto, che gli fa incontrare altri “inverosimili” come lui: Corto, Srinivasa, Ramòn, Judex, dando vita a una ratatouille filosofica in salsa spirituale, insaporita con un melting pot delle migliori spezie antropologiche, raccolte dall’Autore ai crocevia della vicenda umana, nella sua mente, lungo le sconfinate praterie dell’investigazione fantastica…
Bene e Male, Divino e Umano, sono le invisibili sbarre della gabbia di Mānī che imprigionano il pensiero di Yuzaf nella speculazione dell’Oltre, lo costringono a surreali dialoghi con personaggi della storia e della fantasia che cucineranno a fuoco lento le convinzioni del lettore fino a dissolverle con la sola spiegazione alla nostra portata. Le molecole letterarie dell’opera sembrano formate da atomi privi di legami, gli elettroni saltano dall’orbita di un nucleo all’altro, collidono, rilasciano quanti di energia che riempono di tracce luminose l’etere della narrazione: preziose indicazioni che, per il lettore attento e motivato dalla ricerca terrena e spirituale, rappresentano la segnaletica del sentiero che conduce a concepire l’inspiegabile.
La ricostruzione storica e filosofica della religione sotto l’aspetto di “urgenza esistenziale” è accurata, onesta, priva d’intenzionalità alcuna di negare o affermarne l’esattezza, lasciandoci liberi di manovrare il leggìo a nostro piacimento per interpretare i manoscritti che su esso via via si alternano e incrociare lo sguardo del topo al fine di rispondere come possiamo a una domanda priva di senso: “qual è la verità?”
Alessandro Arvigo scrittore – Palermo

Premessa

Questo racconto è la naturale prosecuzione di “Ecco perché Juanita”, un’antologia elaborata nel 2012 decisamente originale nella composizione al punto che non trovavo termini adatti a definirla. Per descriverne la “costruzione” decisi di utilizzare il verbo “comporre” vale a dire “mettere insieme varie parti allo scopo di costituire un tutto organico”1 e “produrre, realizzare un’opera di carattere letterario o artistico in generale”2. Invece conclusi che il termine più adeguato a designarla fosse proprio “libro” intendendosi con tale parola “volume di fogli cuciti tra loro, scritti, stampati o bianchi”3. Desidero ricordare che, con tutto il rispetto, la parola Bibbia significa insieme di generi letterari diversi. Non è casuale che “biblia”, dal greco biblos, la corteccia interna del papiro che cresce sul delta del Nilo, utilizzata per produrre materiale scrittoio, sia un plurale che indica l’insieme di opere scritte e narrate (nella Chiesa greca dell’epoca di Giovanni Crisostomo4 si cominciò ad usare l’espressione “Ta Biblìa”, che significa “I libri”). Infatti il Vecchio e Nuovo Testamento sono insiemi di elaborati vari per origine, genere, compilazione, lingua e datazione, prodotti in un lasso di tempo abbastanza ampio, preceduti da una tradizione orale più o meno lunga e comunque difficile da identificare, racchiusi in un canone stabilito a partire dagli inizi della nostra era. In parole povere la prima grande raccolta, copiatura e forse pure sofisticazione della storia.
Tornando a “Juanita” dico che l’idea della sua realizzazione si insinuò nella mia mente quando decisi di riunire diversi e preziosi frammenti della letteratura (sottotitolo “arabesco letterario”) di circa cinquanta autori e un centinaio di brani e citazioni disponendoli all’interno di una narrazione secondo il mio gusto. Occorreva solo una base di appoggio. Quale migliore “cronologia” potrebbero regalarci altri capolavori che non siano “Il Vangelo secondo Gesù Cristo” del grande Saramago, seguito da “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov per agganciarlo a “Il Procuratore della Giudea” di France e concludere con “Il Grande Inquisitore” di Dostoevskij? Nessuno! Un’avventura lunga 1700 anni.
Saramago descrive la vita di Gesù con una autenticità da lasciare senza fiato, ineguagliabili lo stile e la prosa. Nel suo Vangelo neppure viene sfiorata la personalità di Ponzio Pilato in quanto marginale al messaggio che l’autore ci ha compiutamente trasmesso. Per approfondirne la figura siamo quindi costretti ad immergerci nelle strabilianti pagine di Bulgakov dove il procuratore della Giudea viene assalito dal rimorso per una condanna decretata suo malgrado; la collera verso sé stesso lo dilania, realizza di essere entrato nel mito dalla porta sbagliata e la sua propria ignavia (qui ci sarebbe da discutere) lo inchioderà per sempre nella penombra del porticato, dietro la brocca del servitore che versa l’acqua sulle sue mani sudate. Che ne sarà di lui? Allora lo seguiamo nell’epico “Il procuratore della Giudea” di Anatole France dove, vecchio e dolorante, si reca ai Campi Flegrei per curare la gotta che lo tormenta. I tempi del fasto e del potere li ricorda con il fedele e ritrovato Lamia che, riferendosi al Cristo, gli chiede: “Ponzio, ti ricordi di quest’uomo?” ed egli risponde: “Gesù? Gesù il Nazareno? No, non ricordo”5. Non ricordo… perché? Amnesia senile? Inconscia rimozione di una rievocazione ostica? Menzogna? Indulgenza divina? Non lo sapremo e il Gesù de “I fratelli Karamazov” di Dostoevskji6, che chiude il mio saggio, non dice alcunché in proposito. Essendo stato vano il sacrificio estremo, Egli torna in questo mondo per riparare l’errore senonchè, riconosciuto e incarcerato dal Grande Inquisitore, non pronuncia una sillaba durante l’eccitazione verbale dell’aguzzino che a sera si reca nella cella per comunicargli la condanna al rogo. Il confronto tra i due si trasforma in un delirante monologo del prelato. Cosa rappresenta l’unica risposta del Nazareno, il bacio sulle labbra del suo persecutore con cui suggella il loro incontro? Quali potrebbero essere stati i pensieri di Yuzaf nel momento in cui, graziato per tale gesto, si diresse verso nuovi orizzonti? Dove sarà andato? Che panorami gli si apriranno? Come esplorerà l’intrico che custodisce l’oggetto della sua ricerca?
La reinterpretazione delle Scritture? Il leggìo a nove posizioni?
Mauro Giovanelli -Genova

P. S.
A parte alcune citazioni, avrei potuto omettere diverse note pie’ di pagina della cui inutilità sono convinto. Ho preferito inserirle ugualmente.

FORSE È POESIA

“FORSE È POESIA”

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Prosa, lirica, brani e… chi se ne frega! Con tale incipit non è mia intenzione apparire anticonformista, tanto meno “stravagante” ma le prefazioni, postfazioni, biografie, ecc. incominciano a stancarmi in quanto alla fin fine, se non sono altri a comporle, diventano la parte più “pesante” del lavoro e si cade facilmente nella retorica. “Leggete…” non vuole essere imperativo, piuttosto l’esortazione affinché voi stessi verifichiate il valore di questo volume in cui ritengo siano compresi poesie, brani, critiche d’arte, commenti di rara bellezza e originalità. Sono certo di ciò, anzi direi unici, coinvolgenti, veri, alla faccia della metrica, strofe, assonanze, capoversi, regole che a tutto guardano eccetto il contenuto, la fantasia e lo stile.

CINEMA & ARTE

“CINEMA & ARTE”

►CODICE ISBN: 9788892335547

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CINEMA & ARTE

(Mostra arte contemporanea)
agosto 2017 teatro “Grandinetti” – Lamezia terme
partecipazione straordinaria opere di CARLO RAMBALDI

ESPONGONO: Cosimo Allera – Elisa Donetti – Elisabetta Macrì (in arte Lisam Perla) – Enrico De Sisto – Fabrizio Gatta – Giacomo Mozzi – Gianfranco Bianchi – Lino Monopoli – Lorenzo Bersini – Luciano Cantoni – Luciano Tigani – Marco Creatini – Maria Pia De Micheli – Mario Longhi – MBU-69 Artist – Nino Romano – Nuccio Gambacorta – Valeria Ballestrazzi Balleva – Jessica Spagnolo

INDICE
PRESENTAZIONE
RINGRAZIAMENTI
COSÌ EBBE INIZIO…
POESIA “DANIELA”
MAX BARONI “poeta del respiro”
GABRIELLA SPADARO, MIRELLA AVENOSO e PAOLA FORTUNA
POESIA “FOSSI SPECCHIO”
POESIA “AL LIMITE”
NELLO SPAZIO NESSUNO PUÒ SENTIRTI URLARE
POESIA “DAL PALCO…”
COMMENTO CRITICO PER CIASCUN ARTISTA
DIETRO LE QUINTE (ma non proprio)
COSÌ SI CONCLUSE…
POESIA “BALLERINA”
MAURO GIOVANELLI intervista LORENZO BERSINI
THE END

BARRA A MANCA! TIMONE A DRITTA! IN BREVE TUTTO A DESTRA!

“BARRA A MANCA! TIMONE A DRITTA! IN BREVE TUTTO A DESTRA!”

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Presentazione

Concludo la traversata! Dal Nefasto Esecutivo Monti insediatosi come uno sciame di voraci locuste, la veglia del Governo Letta al capezzale delle macerie “bocconiane”, il subentro per grazia ricevuta della guida scout, giungo con questo volume al tentato colpo di mano del Premier Renzi che oggi, 4 dicembre 2016, con la sconfitta nel referendum si è giocata la poltrona. E’ il caso di dire che la sua alterigia è adesso prona. Tutto in quasi tre orribili anni durante i quali, a corredo dei precedenti “A destra di nessuna sinistra” e “Destra e manca…” ho terminato di raccogliere in quest’ultimo volume sensazioni e nitide immagini dei “bamboccioni” seduti in Parlamento. Con “Barra a manca! Timone a dritta! In breve tutto a destra” chiudo infatti la mia trilogia abbondantemente infarcita di poesie, aforismi e riflessioni così da metabolizzare l’amaro che obtorto collo abbiamo dovuto ingoiare. Grande gioia poter festeggiare la “tenuta” della nostra Costituzione dall’assalto dei barbari.

Dal nefasto Governo Monti che si è abbattuto sulla nostra Penisola come uno sciame di voraci locuste, alla veglia dell’Esecutivo Letta al capezzale delle macerie lasciate dai “bocconiani”, fino a giungere al colpo di mano della guida scout Renzi Matteo. Tutto concentrato in neppure due anni durante i quali ho raccolto sensazioni, immagini, sogni, spezzoni di vita a fare da condimento alle istantanee scattate, a volte con amara ironia, alle “signore” ed ai “signori” della politica di casa.