VERMICINO

VERMICINO

Vermicino. Mai l’ho dimenticato eppure la circostanza in cui mi capitò di averne notizia, soffermarmi nella hall dell’albergo a guardare in tv le immagini del Presidente Pertini sul bordo dell’abisso che aveva inghiottito Alfredino, gli sforzi di Angelo, il piccolo grande uomo, le mani di entrambi erano riuscite a toccarsi per sgusciare… Ebbene ero con la ragazza, giornata di sole, la strinsi forte a me, lei si afferrò impaurita ai miei fianchi, l’incubo perfetto stava compiendosi…
Neppure arrivammo in camera, facemmo l’amore spudoratamente, irresistibilmente in ascensore, con una voluttà indescrivibile, desiderio di vita, possesso, avvertire il corpo che afferrava l’altro trascinandolo verso la luce, complici sudati, ansimanti, amanti bagnati, stropicciati, spettinati, appagati, felici ma… Nella penombra, fra le protettive, intime, eleganti, confortevoli mura entrambi, fianco a fianco, trascorremmo parecchio tempo in silenzio ad osservare fantasmi generati dal fumo delle sigarette che, appiattendosi nel soffitto, si congiungevano, contorcendosi, prima di svanire per sempre. Persisteva il nostro pensare, tenendoci per mano.
Il “rimosso” dell’umanità, caro amico, è immenso, il vero inferno, e quando osservo gli “assistenti” che sul campo di calcio, fra la velocissima pubblicità della Nutella e l’ultimo palmare, corrono per alleviare le “pene” del campione di turno mi chiedo perché non sto facendo qualcosa per porre fine alle enormi ingiustizie di questa fottuta società globale.
Il “rimosso” ci sepellirà.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Michele Omiccioli artista – Vita cuneiforme (particolare)

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