LITTLE BOY AND FAT MAN

1945! Su Hiroshima e Nagasaki armi di distruzione di massa:
6 Agosto “little boy” – 9 agosto “Fat man”

LITTLE BOY AND FAT MAN

Questa non è poesia, lirica, prosa,
sono seicentomila, un milione, infiniti,
leggeri, colorati, volatili petali di rosa,
anime di tutti i morti ammazzati
che da ciascun vivente
vogliono essere ricordati, sempre,
penetrare con dolcezza la loro mente,
sfiorarla una ad una rivivere in essi
gli attimi rubati prima del… Niente

Che mattacchioni! È nella loro natura!
Degli americani intendo,
in generale ovviamente.
Mai in assoluto.
“Sense of humor” inglese,
testardaggine irlandese,
anche coreana e giapponese,
fantasia e menefreghismo italiani,
saudade portoghese, bigottismo,
puritanesimo di ogni confessione,
leziosità cinese, fatalismo ispanico,
nazionalismo francese,
ritmo africano… Bulimia sfrenata!
Tutta loro però, grande invenzione
idonea a far girare l’ingranaggio.
Prodotto sicuro per l’esportazione.

In sostanza sono davvero bastardi.
Si fa per dire, e non per ingiuria,
Allora mascalzoni lo furono gratuitamente,
senza necessità, strategia, alcun motivo reale,
scopo, giustificazione solo apparente
che la Storia collocherà nell’imperituro Male
insieme a baffetto e baffone cobelligerante.

Enola Gay, madre del comandante
il bombardiere che partorì
un piccolo ragazzo…
Proprio “Little boy” decise di chiamarlo.
Così il dispositivo di morte
e distruzione istantanea,
fulminea, algoritmica,
della città di Hiroshima
portò con sé un tocco di fantasia
per tutti, bambini, feti, donne, uomini,
anziani e vecchi, animali, piante, cose,
scuole, ospedali, moribondi per sorte
naturale, senza estrema unzione,
ricordi, speranze, delusioni,
rimpianti, incubi, sogni…
Infatti rimasero lungo tempo
intatte le loro ombre sorridenti,
alcune con macabro ghigno
persistettero sul selciato,
nel vento della radiazione,
sui ruderi dei muri di palazzi squarciati.
Non avevano compreso la lezione…

Tre giorni dopo, non “arcicontenti”
sganciarono “Fat man” su Nagasaki.
“Uomo grasso”. Probabile il primo ordigno
non avesse prodotto gli effetti sperati,
per gli scienziati, generali, ammiragli
ed avieri con medagliere, decorati,
l’inquilino dello studio ovale,
staff al completo, i suoi consiglieri…
Forse si rese necessario studiare
anche i danni diretti e indiretti causati,
non si sa mai, fossimo costretti
a riprovare per esportare democrazia,
la loro, quella del profitto e capitale,
banca e finanza, indici di borsa…
Ecco! Vedete? Esiste il Paradiso… Fiscale.
Etica? Estetica? Morale? Non preoccupatevi!
Ci penseremo noi al gran finale…

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagini in evidenza: a destra Fulvio Leoncini artista, dal libro Elettroshock 2012, “igroviglidellanima”. A sinistra ricavata dal web (Wikipedia)

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