SCHEGGE
Potrebbe essere
che mai possa riuscire
di trovare uno sbocco
a questa estensione
del pensare, soffrire
senza una causa vera
o apparente, o giusta.
Perciò ho voluto scrivere
a mano il mio lamento
buttare il fottuto cellulare
e lanciare la penna nel vento
che un tempo faceva volare
così in alto, al di sopra
degli argini, allora sì virtuali,
nebulosi,
inesistenti,
inadeguati
a contenere la mia vastità.
Potrebbe esserci una ragione
a questo dilagare della passione,
non di capire, azzerarla,
fra le tue gambe, perdermi,
impazzire dei tuoi odori,
sentirti sudata, accaldata,
ansimante, vogliosa,
perdutamente innamorata,
così che la nostra follia,
smania,
ci trascini nell’agognato altrove,
in nessun luogo,
diverse schegge di frenesia.
Mauro Giovanelli – Genova
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