IL LIMITE IGNOTO BERLUSCONISMO E ANTIBERLUSCONISMO

IL LIMITE IGNOTO
BERLUSCONISMO E ANTIBERLUSCONISMO

L’indegna frase proferita da Renzi Matteo al convegno di questa fantomatica “Comunione e Liberazione” è stata analizzata da tutte le angolazioni possibili e nel commentarla ogni giornalista ha adottato, chi più chi meno, svariati aggettivi, per la gran parte dispregiativi sebbene ci sia scappato qualche timido qualificativo quando non è stata adottata la tattica del “sorvoliamo”, sempre ottima via di fuga per i pusillanimi. Quella è una proposizione che può essere concepita solo da un menefreghista, in alternativa sciocco ma furbo, o tutte e tre le cose insieme senza sapere, come giustamente disse Michele Serra in una delle sue innumerevoli “L’amaca”, che “la furbizia è una virtù servile”. Tornando alle parole messe insieme dalla nostra guida scout corre l’obbligo di aggiungere che non solo è indegna, pure dissacrante nei riguardi di uomini della statura di Indro Montanelli, Enzo Biagi, Paolo Sylos Labini, Giorgio Bocca, Nanni Moretti, Antonio Tabucchi, Dario Fo, Daniele Luttazzi e tanti, tanti altri che, da soli e presi uno per uno sia da morti che da vivi, al guitto fiorentino che svolge anche l’attività di Primo Ministro, potrebbero insegnare a parlare, leggere, scrivere, pensare e perfino tacere. Il fatto singolare però è un altro, ovvero che da quella infelice sortita ogni professionista dell’informazione abbia voluto ricavare un significato, si sia preteso di individuarne una sorta di messaggio o indicazione di un qualche obiettivo che cova nella mente del nostro leader, una strategia. Insomma è stata sottoposta ai raggi x o meglio ad una TAC, come gli studiosi usano fare con le mummie egizie, la Gioconda o la Sacra Sindone piuttosto che “L’ultima cena” o il misterioso “codice Voinich”. Manca solo l’esame con il carbonio C14. Ecco la “geniale” locuzione:
“Il berlusconismo e per certi aspetti l’antiberlusconismo hanno messo il tasto pausa al ventennio italiano, impedendoci di correre”. Splendido!
Naturalmente in quella platea dei seguaci di don Giussani, scomparso nel 2005, gli applausi si sono sprecati. Eh sì, perché lì sembrerebbe non importare cosa dici o pensi, basilare è andare a baciare la pantofola dell’attuale capo spirituale di CL, al secolo don Julián Carrón. Per comprendere la filosofia di questa congrega dedita all’educazione cristiana cito la sintesi tratta da una lezione tenuta negli anni ottanta dal sopra citato fondatore agli aspiranti adepti:
“Qual è la prima caratteristica della fede in Cristo? […] La prima caratteristica è un fatto! […] Un incontro è un fatto. La prima caratteristica della fede cristiana è che parte da un fatto, un fatto che ha la forma di un incontro”.
Voi ci avete capito qualcosa? Io no. Il bello è che da questo vaniloquio è nato un movimento tenuto nella massima considerazione e che prima o poi tutti i politici italiani avvertono il dovere di andare ad ossequiare. Come nessuno ha compreso che non c’era alcunché da scrivere di fronte alla delirante preposizione dell’uomo formatosi nei “Telegatti” e alla “Ruota della fortuna”, se non per invitare le Camere a chiedere le immediate dimissioni del Presidente del Consiglio e andare alle urne. Perché? Per il semplicissimo fatto che, a mio avviso, la sua sconsiderata (come minimo) asserzione è la prova provata, al di là di ogni ragionevole dubbio, che abbiamo un Primo Ministro deficitario di quella che comunemente viene definita “saggezza” e manca pure del senso delle proporzioni. Invece per quanto riguarda il dott. Berlusconi Silvio, che il Matteo porta ovunque seco sulla schiena o sotto la pancia, come fanno le bertucce nel trasportare i propri neonati, nessuno ha ancora capito che egli è un “evento”, come posso spiegarmi, una “singolarità” del continuo spazio temporale. È inutile analizzare, come accade da lustri che sembrano secoli, cause e motivi storici, politici, sociali della sua comparsa fra noi, qui si deve entrare nella fisica quantistica ed esplorare fenomeni ancora inspiegabili legati ad essa. Ad esempio potremmo ipotizzare che nei primi anni ‘90 si sia verificata una “singolarità” spaziale della quale il nostro Paese è stato vittima, una specie di inspiegabile evento, forse la stessa tempesta magnetica in cui nel 1990 incappò un battello USA nel famoso film “Countdown dimensione zero”, regia Don Taylor, dove la portaerei USS Nimitz, mentre naviga al largo di Pearl Harbour, attraversa una tempesta magnetica alla fine della quale si ritrova nel passato, precisamente al 6 dicembre 1941, il giorno precedente l’attacco da parte della marina imperiale giapponese alla flotta americana di stanza nelle isole Hawaii. Qui siamo nella fantasia ma chi potrebbe negare che l’uomo di Arcore non sia stato proiettato fra noi da un altra epoca?
Resta infatti il mistero che l’ex cavaliere, pur essendo un ex in tante altre cose, sia un essere invincibile, al suo confronto “Highlander l’ultimo immortale” è un lungodegente in fase terminale. Possibile non sia stato recepito che Silvio non appartiene alla nostra dimensione? È un alieno di incerta provenienza cosmica con la capacità di obnubilare la mente degli umani inducendoli a parlare continuamente di lui così accrescendone via via la potenza. Il contrario dell’effetto che la kriptonite produce su “Superman” indebolendolo e privandolo dei suoi straordinari poteri. Per contrastare il capo di Forza Italia non è detto ci sia necessità di reperire un altro grande nemico dell’eroe dei fumetti testé citato, ossia “Mr. Mxyzptlk”, di cui poteva liberarsi solo riuscendo a fargli pronunciare il suo nome alla rovescia a meno che proprio l’ex cavaliere non sia tale essere, meglio seguire tutte le piste, non lasciare alcunché di intentato. Ma per averne la prova come si potrebbe riuscire a far dire a Berlusconi Silvio “Oivlis Inocsulreb”? E se Renzi Matteo fosse il suo alter ego come tante prove e indizi lascerebbero supporre? La continuità di questa specie? Una sorta di cyborg fiondato qui da un lontano futuro per completare la missione di Oivlis Inocsulreb. A questo punto con lui potrebbero valere le medesime teorie e sarebbe molto più semplice preparargli un tranello, fargli pronunciare “Oettam Izner”. Proprio così, perché l’ex cavaliere sarebbe di sicuro un modello T-1000, moderno, composto di metallo liquido, furbo, arguto, scaltro, mentre la guida scout un prototipo T-800, superato, endoscheletro metallico ma tessuti vivi, non evoluto, poco fantasioso, privo di logica, raziocinio, quindi vulnerabile. Tra l’altro le iniziali dei nomi pronunciati alla rovescia sono uguali, O ed I, che invertendoli ancora diventano il famoso IO ipertrofico e questo non è un indizio da poco per avvalorare tale concetto. Infatti secondo la teoria freudiana il Super-io o Super-ego è una delle tre istanze intrapsichiche che, insieme all’Es e all’IO, compongono il modello strutturale dell’apparato psichico ed è quella che si origina dalla interiorizzazione dei codici di comportamento, divieti, ingiunzioni, schemi di valore, ecc. che il soggetto attua entro la sfera della personalità indotta che causano un senso continuo di oppressione e non appagamento. Perfetto! Infatti Berlusconi è un fenomeno atipico che non si può commentare con i soliti schemi, trattasi di un’anomalia interplanetaria, qualcosa che si muove in una dimensione diversa, una formula matematica che l’unica cosa per la quale potrebbe rendersi utile è permettere agli scienziati del CERN, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, di sottoporlo ad accurati studi. Tra l’altro questa organizzazione europea per la ricerca nucleare è comoda, si trova al confine tra Svizzera e Francia, alla periferia ovest della città di Ginevra. Sono certo che finalmente si potrebbe giungere a trovare la soluzione al più importante quesito scientifico, la teoria dei Campi Unificati che negli ultimi anni della sua vita Albert Einstein cercò di elaborare per condensare in una sola formula tutti i fenomeni gravitazionali, elettromagnetici, meccanica celeste, ecc.
Una volta svelato il mistero Berlusconi Silvio, automaticamente si risolverebbe anche il caso Renzi Matteo che è la replica, o meglio il prodotto del suo mentore che per darsi continuità ha parassitato un altro essere vivente, che so, ipotizzo, ad esempio Dudù. In conclusione qui ci potremmo trovare di fronte a specie aliene, identificate con la generica definizione di xenomorfi, ossia perfetti predatori che si riproducono sfruttando altri esseri viventi come embrioni.
Non credo sia una analisi così campata in aria come voi di sicuro state pensando. Infatti è di pochi giorni fa l’ipotesi, alla quale è stato dato ampio spazio dalle più accreditate riviste scientifiche (es. FOCUS. DEL 27/08/2015) avanzata da Stephen Hawking, il quale ha affermato che ciò che entra nei buchi neri può anche non scomparire, anzi attraverso queste masse si giungerebbe in un altro Universo. In sostanza i buchi neri potrebbero essere la porta verso altri Mondi. Del resto come potrebbe altrimenti spiegarsi l’enigma, il perché da vari decenni l’umanità si sia fermata sul tasto pausa per parlare di Berlusconi Silvio alias Oivlis Inocsulreb e Renzi Matteo, ovvero Oettam Izner che ne è la sua naturale prosecuzione? E chi ci dice non siano più di due, sparsi ovunque? Con quello che sta succedendo oggi in questo nostro Pianeta dove guerre, carestie, migrazioni, fame, disuguaglianze sociali, intrighi politici, attentati, terrorismo sono all’ordine del giorno e “comandati” da occulti “Poteri Forti”.
Qui non servono giornalisti, talk show, commenti, interpretazioni, articoli di fondo, elzeviri, telegiornali, ecc. Sarebbe ora di finirla, smetterla di girare intorno a ciò che sfugge ad ogni logica. Occorre istituire subito un Comitato di massima allerta. I componenti? Semplice! Steven Spielberg, Ridley Scott, James Francis Cameron, Robert Lee Zemeckis e Christopher Jonathan James Nolhan. Una via di uscita ci deve pur essere e loro la troverebbero tenendo presente che “nello spazio nessuno può sentirti urlare” (1)
Il sogno irrealizzato di Gustave Flaubert era quello di scrivere un libro sul “nulla”. Ebbene io credo di essere riuscito a buttare giù un articolo consono al “vuoto” che ci circonda.

(1) Tagline del film “Alien” regia di Ridley Scott

@Mauro Giovanelli – Genova

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