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Maria Elisabetta Alberti Casellati – 24 marzo 2018 – Eletta Presidente-ssa del Senato

Maria Elisabetta Alberti Casellati
24 marzo 2018
Eletta Presidente-ssa del Senato

C’è molto da pensare e poco (si fa per dire) da scrivere.
Fedelissima di Berlusconi Silvio. Dalla sua fondazione, fatidico 1994, aderisce a Forza Italia, Popolo della Libertà, ancora Forza Italia (o chissà che altro eventuale acronimo a me ignoto) di cui fu “segretaria del gruppo parlamentare” nonché “presidente della Commissione Sanità”.
Senza mai essere stata neanche sfiorata dalla pur minima incertezza ideologica perviene senza soluzione di continuità alla Presidenza del Senato attraverso “componente del Collegio nazionale dei probiviri”, “dirigente nazionale del Dipartimento sanità”, “vice dirigente nazionale dei dipartimenti”, “Senatrice nella XII legislatura”. Mancata elezione nel 1996, rieletta al Senato nel 2001, vice capogruppo di Forza Italia nella XIV legislatura e vice capogruppo vicario dal 2002 al 2005. Indi “sottosegretario alla salute del Governo Berlusconi II” (30.12.2004 ÷ 25.04.2005) e del Governo Berlusconi III (26.04.2005 ÷ 16.05.2006). Rieletta in Senato nella XV legislatura, ha ricoperto l’incarico di vice presidente del gruppo Forza Italia al Senato. In occasione delle elezioni politiche del 2008 viene riconfermata come senatrice. Poscia ha inoltre ricoperto l’incarico di sottosegretario alla giustizia (12.05.2008 ÷ 16.11.2011) del governo Berlusconi IV (Popolo della Libertà, 29.03.2009 ÷ 16.11.2013). Nel corso della successiva legislatura è incaricata nel “consiglio di presidenza del Senato” come segretario d’aula. Il 16 novembre 2013, con la riconversione del Popolo della Libertà in Forza Italia entrò in… A Forza Italia. Dal 14 gennaio 2014 è stata “capogruppo di Forza Italia nella Giunta delle Elezioni e del Regolamento” e della “I Commissione Affari Costituzionali del Senato”.
Dal Parlamento in seduta comune il 15 settembre 2014 fu eletta nientepopodimenoché membro del Consiglio Superiore della Magistratura ovviamente in quota Forza Italia.
Questo è quanto.
C’è stato chi ha perduto il proprio regno per un piatto di lenticchie… Altri per un solo Fico.
Ci sarà una “strategia” della quale non afferro alcuna trama visibile e invisibile? “Ai posteri l’ardua sentenza…”

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web: Maria Elisabetta Alberti Casellati

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A Roberto Fico

A Roberto Fico

Caro Roberto Fico, sembrerà banale ciò che sto per scrivere, pure insignificante ma non lo è. Credimi. Comincia da subito a pensare come liberarti ed affrancare l’Italia dall’ignominia perpetrata nei nostri “Palazzi” del Potere e liberati dei due manichini alle tue spalle che guadagnano cifre astronomiche solo per metterti e toglierti la poltrona da sotto il fondoschiena. Non ho alcunché di personale con costoro anche se dovrebbero essere consci di aver vissuto e vivere “sopra le righe” alle nostre spalle per volontà di parlamentari incapaci e parassiti. Si aggiungono commessi, barbieri, addetti alla ricarica orologi a pendolo, infermieri, medici, idraulici, falegnami, baristi, pasticceri, personale della buvette, infermieri e medici degli “ambulatori”, … Ecc. Ecc. Ecc.
Insomma rappresentanti strapagati di tutte le normali categorie del lavoro che “al di fuori” combattono per arrivare al giorno 20 di ogni mese.
È ora di fare sul serio. O no?
Buon lavoro.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web: Roberto Fico Presidente della Camera 14 marzo 2018

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CUI PRODEST?

CUI PRODEST?

«[…] Il fatto è che in lui (Hitler n.d.a.) c’è qualcosa che affascina profondamente […] Hitler… sa che gli esseri umani non vogliono solo confort, sicurezza, orari di lavoro comodi, igiene, controllo delle nascite e, in generale, senso comune; vogliono anche, almeno in maniera intermittente, la lotta e il sacrificio di se stessi, per non parlare dei tamburi, delle bandiere e delle sfilate. Fascismo e Nazismo sono psicologicamente molto più profondi di qualsiasi concezione edonistica della vita…»

Ovviamente Orwell non era un fan di Hitler. Ad un certo punto della recensione immagina come sarebbe stato il mondo se il Terzo Reich avesse avuto successo:

«…Ciò che Hitler prevede, da qui a cento anni, è uno stato continuum di 250 milioni di tedeschi con un grande spazio vitale (che si può estendere per esempio più o meno fino all’Afghanistan), un orribile impero senza cervello in cui, essenzialmente, non accade nulla a parte una continua formazione di giovani uomini per la guerra e l’infinito allevamento di carne fresca da macello.»

George Orwell – Recensione del Mein Kampf di Adolf Hitler.

Nel giugno del 1941 Hitler invase la Russia, commettendo uno dei più grandi errori strategici nella storia della guerra moderna. Stalin fu completamente preso alla sprovvista dall’invasione e le notizie del TRADIMENTO di Hitler gli causarono un crollo nervoso. Chiaramente non aveva letto il “Mein Kamp” così attentamente come Orwell né la recensione di quest’ultimo.
Hitler e Stalin erano alleati, quanto meno fecero un accordo di non belligeranza patto che mai sarebbe stato siglato da Lev Trockij, la personalità più influente della Russia post-rivoluzionaria e della neonata Unione Sovietica, il quale aveva una concezione ben diversa del “socialismo reale”. A seguito della sua lotta politica e del duro contrasto con Stalin, dopo la morte di Lenin Trockij fu espulso dal Partito Comunista Sovietico ed esiliato, mentre l’OPPOSIZIONE DI SINISTRA veniva smantellata dal gruppo stalinista (DI DESTRA), favorevole alla burocratizzazione totalitaria dell’URSS e al concetto di “Socialismo in un solo paese”.
A chi giovò e tuttora conviene che la parola “Comunismo” (senza mai nominare il “Socialismo reale) sia diventata impronunciabile ai più ed accostata al nazifascismo? “Cui prodest?”
Bella domanda vero?

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagini in evidenza ricavate dal web: A sinistra George Orwell – A destra…

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A PROPOSITO DI… VIOLENZA – Asia Argento e Harvey Weinstein

A PROPOSITO DI…
VIOLENZA
Asia Argento e Harvey Weinstein

Non occorre scomodare Freud per comprendere quanto il sesso sia strettamente collegato alla psiche. Per il genere “Homo”, unico fra tutti gli animali, pure infarcito di erotismo. E qui sta il punto. Giustamente la natura spinge la “femmina” a richiamare l’attenzione del “maschio” con mezzi, nel caso in questione, sofisticatissimi. Altresì il “maschio” ha idonei e disponibili strumenti al fine di affascinare e conquistare la donna desiderata. Charme, bellezza, intelligenza, cultura, romanticismo, ecc. Nella nostra società se ne aggiungono purtroppo altri due, uno dipendente dall’altro, a ribaltare gli equilibri in campo, non previsti in alcun “ecosistema”, quindi “anomalo” in quanto effetto collaterale di una struttura “malata” al punto da premiare il debole a discapito del più forte, il non eletto a svantaggio del virtuoso. Cioè “Denaro” e “Potere”. Ad un disattento lettore solo apparentemente potrebbe sembrare “fuori tema” questo mio articolo.
In parole povere lascerei da parte i “moralisti” che definisco altro flagello dell’umanità e così “invidia”, il più grave fra tutti i peccati ma termine, quest’ultimo, non sempre usato in modo appropriato poiché riferito a coloro che non raggiungono il successo senza pensare che costoro potrebbero essere felici di ciò che già hanno. Concludendo: Se Asia non si chiamasse Argento probabilmente non sarebbe arrivata dove è giunta; allo stesso modo se il produttore cinematografico Harvey Weinstein non avesse occupato “quel” posto di certo non avrebbe potuto esercitare la professione di “tombeur de femmes” (neppure la fisiognomica avrebbe potuto aiutarlo in tal senso).
Infatti si sta parlando di questi due quando sul Pianeta tale problema del ribaltamento di rapporti umani è oltremodo dilagante e miete vittime a non finire. La “violenza” è deprecabile (non penso sia in discussione) da e per chiunque ma in tutti i modi e termini in cui viene perpetrata quotidianamente, in modo subdolo, immondo e occulto.
Grazie.

Mauro Giovanelli – Genova
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Francesco Grandinetti – CARLO RAMBALDI “Arte e Cinema” – 5/27 agosto 2017 teatro Grandinetti – Lamezia Terme CZ Italy

CARLO RAMBALDI

“Arte e Cinema”

Dal 5 al 27 agosto 2017 teatro Grandinetti di Lamezia Terme CZ Italy

DANIELA RAMBALDI vicepresidente del
Museo “Fondazione Rambaldi”

ANNUNZIATA STALTARI
“Associazione Artisti del Quadrifoglio”

ANGELA ARTEPOZZO
“Associazione Artepozzo”

Ing. FRANCESCO GRANDINETTI
“Teatro Grandinetti – Lamezia terme”

La targa in marmo esposta a fronte del teatro Grandinetti in Lamezia Terme recita:

«La costruzione del teatro Grandinetti ad opera di

FRANCESCO GRANDINETTI

nato a Sambiase nel 1897 iniziò alla fine degli anni ‘30 è continuò, tra mille difficoltà per il reperimento dei materiali, durante il periodo della II guerra mondiale.
Il teatro Grandinetti è stato inaugurato il 6 gennaio 1946.
FRANCESCO GRANDINETTI aveva già costruito nel 1919 un altro teatro a Sambiase, ora Lamezia Terme.
Lamezia Terme, dicembre 2009»

È indubbio quanto la famiglia Grandinetti abbia in tutti i modi coltivato il proprio senso del vivere civile, amore per la cultura sotto qualsiasi forma essa possa manifestarsi ed attaccamento alla città natale cui ha in tutti i modi contribuito a conferire lustro. Persone d’altri tempi che hanno messo a disposizione della comunità il loro spirito imprenditoriale.
In questa circostanza corrono dunque obbligo e condivisione rivolgere il più sentito ringraziamento all’ing. Francesco Grandinetti la cui totale disponibilità ha consentito di realizzare l’evento che resterà impresso nella storia di Lamezia, della regione Calabria, e ovunque nel mondo.
Sono certo di interpretare il pensiero di Daniela Rambaldi, Annunziata Staltari, Angela Artepozzo, Giuseppe Lombardi, gli artisti e collaboratori tutti nel renderli partecipi di questo atto di ossequio.
Un’ultima individuale considerazione… Mi domando come sia possibile non apprezzare il clima che si respira già nel momento in cui ci si trova nei pressi del teatro Grandinetti. Appena si accede all’interno è come viaggiare nel tempo. Le luci, lo stile liberty baroccheggiante, il palco, le “quinte”, i loggioni, il soffitto a cassettoni ti fanno vedere signore “…vestite di voile e di chiffon…” che si accomodano nelle poltrone accompagnate dalla voce di Achille Togliani. Per quanto conosca di Carlo Rambaldi, lettura, biografia, sue realizzazioni, film, opere pittoriche ammirate ed in gran parte da ciò che mi è stato narrato dall’amica Annunziata Staltari Celea la quale ha avuto il privilegio di conoscerlo, sostengo che il Maestro, per la grande semplicità che lo caratterizzava, avrebbe voluto essere celebrato con la manifestazione di sincero affetto organizzata da Angela ed Annunziata  esattamente svoltasi come e dove avvenuta, senza ridondanza alcuna, istrionismo, appariscente finzione, ivi compresi gli intoppi, ritardi, eccezioni enumerati minuziosamente da virtuosi del bulino (utensile per incisione a mano su materiali vari al fine di asportare bavature, smussare spigoli, ecc. In paletnologia, lama di selce a forma di scalpello, propria del Paleolitico superiore). L’elaboratore Hal 9000, e concludo, del capolavoro di Stanley Kubrick “2001 odissea nello spazio” sbagliò nel fornire un dato all’equipaggio dell’astronave “Discovery One” in viaggio verso Giove poiché aveva raggiunto la fallibile perfezione di “Homo”. Lo stesso regista che in “Shining” evidenzia la labilità della mente umana quando il soggetto si trova solo dinanzi al proprio limite di individuo ed artista così che negli spazi tombali del gigantesco albergo cerca di ritrovare immaginari percorsi che gli forniscano l’alibi per sopprimere i solo testimoni del suo fallimento. Ma questa è un’altra storia…
Per quella magnificamente svoltasi fra le mura del teatro Grandinetti il mio personale “grazie” all’ing. Francesco Grandinetti che mi ha onorato della sua amicizia.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: ricavata dal web – Scorcio di interno Teatro Grandinetti – Lamezia Terme CZ Italy

RIPRODUZIONE RISERVATA – PUBBLICAZIONE AUTORIZZATA A ing. FRANCESCO GRANDINETTI, “FONDAZIONE CARLO RAMBALDI”, “ASSOCIAZIONE ARTISTI DEL QUADRIFOGLIO”, “ASSOCIAZIONE ARTEPOZZO” 

NOTA A MARGINE (Il cretino)

NOTA A MARGINE
(Il cretino)

La generosità! Ecco il mio unico difetto. Così ogni volta che mi capita di incontrare un cretino cerco di migliorarlo… ci casco sempre! Non desidero qui citare il grande Anacleto Verrecchia “Parlare con gli imbecilli é inutile, con le persone intelligenti potrebbe essere superfluo.” Neppure Oscar Wilde “Mai discutere con un idiota, vieni trascinato al suo livello e ti batte con l’esperienza.” Per l’appunto… nella pratica a nulla sono serviti i grandi autori, filosofi, letterati, matematici visitati attraverso i loro scritti fra i banchi degli istituti di istruzione di ogni ordine e grado, alla fioca luce di una lampada, seduto su legnosi sedili dei mezzi pubblici piuttosto che avvolto da lenzuola rese umide dall’amplesso appena consumato. Quando mi imbatto nel cretino vengo tradito dalla mia natura portata a dare senza nulla pretendere in cambio.
Adesso… Nella manifestazione tenutasi a Lamezia Terme, teatro Grandinetti, in onore del grande Maestro degli effetti speciali Carlo Rambaldi le cose non sono andate alla perfezione, questo è scontato, ma il cretino doveva necessariamente elencare con minuzia ogni particolare fuori “norma” (eh, sì! Il cretino… per sovrapprezzo sedicente artista, viaggia con il “manuale delle giovani marmotte” che solo gli appartenenti a questa tribù tengono al posto del cervello). A tutti coloro che hanno presenziato la manifestazione di certo non sono sfuggite le anomalie accuratamente ed in modo maniacale evidenziate dal cretino. Perché alla fin fine non è tanto l’inventario buttato giù da costui a farmi perdere ancora parte del mio prezioso tempo nel redigere questo articolo quanto coloro che gli vanno appresso invece di buttarlo giù dal “loggione” (come dal palco ebbe a dire il grande Ettore Petrolini avverso un cretino sgradevole: “…io nun ce l’ho cò te ma cò quelli che te stanno vicino e nun t’hanno buttato de sotto”). Quindi vengono fuori i “mi piace”, “…continuo ad essere sempre più convinto che tutto deve cambiare…”, “…è anche la mia impressione!!!!”, “…bastano le foto dei profili per capire…” (???) “…sono perfettamente d’accordo!”, “…come spiega l’arte il tal dei tali… Tanto di cappello!”, ecc. Perché il cretino non comprende, neppure mai la sua scatola cranica potrebbe essere attraversata da quel briciolo di sensibilità e poesia da fargli apprezzare il clima… oserei dire familiare, fuori dagli schemi, i prodotti genuini offerti da Annunziata e opportunamente sbranati, la feroce secchezza delle fauci nel cercare di spiegare concetti al vuoto organico ed inorganico di uno o due cretini. Dato che il cretino, inconsapevolmente cosciente del suo stato, è lì per essere onnipresente negli scatti con gli Oscar, pronto come una talpa a sniffare la debolezza del vicino, fare interventi ripetitivi e colti “…dietro ad ogni grande uomo c’è sempre una grande donna!”, inopportuni ed errati paragonando quattro premi Oscar per regia o recitazione con i tre del grande Maestro degli effetti speciali. Il cretino sta attento ai decibel più che al contenuto di due poesie che da sole valgono l’ora e mezza a disposizione per parlare del Maestro ed altri diciassette artisti. Quando stupefatto ti imbatti nell’opera del cretino, un labirinto dal quale ci si aspetterebbe di veder uscire Jack Nicholson formato “puffo” che digrigna “Wendyyyyy!” e cerchi di entrare nel suo microcosmo… il cretino non ascolta, ti piazza in mano la brochure redatta dal medesimo avendo in essa inserite inenarrabili corbellerie sul “Il macrocosmo” e… con postura stile “Carlo Verdone” del tipo “…Ma che stai a di’… io so tutto” sta già studiando la mossa per trafiggerti così da realizzare il nulla di cui è composto. Il cretino ha il biglietto da visita con scritto “ARTISTA” poiché deve ricordarselo, oppure “POETA”, “SCRITTORE”, “POETESSA” secondo il genere, “SCRITTRICE”. Al cretino vorrei dire che gli posso insegnare a vivere e non vivere, parlare, ascoltare, scrivere, tacere… finanche a pensare. Lo capirà?

Mauro Giovanelli – Genova
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MAI AVVILIRSI! (Concorsi e ISTAT)

MAI AVVILIRSI!
(Concorsi e ISTAT)

NON AVVILIRTI! L’ISTAT COMUNICA CHE L’OCCUPAZIONE È AUMENTATA. INFATTI AD UN CONCORSO PER NR. 30 POSTI INDETTO DALLA BANCA D’ITALIA SI STANNO IMPEGNANDO 85 MILA PERSONE (Ansa 2 luglio 2017)… ESCLUSI I 29 virgola 5 RACCOMANDATI

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Al centro ricavata dal web – Ai lati scattate dall’Autore

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CHE FINE HA FATTO L’AEREO DI RENZI?

CHE FINE HA FATTO L’AEREO DI RENZI?

Non ve lo siete chiesto! Dite la verità. Vi è sfuggito che l’immagine dell’aereo di Stato fortemente voluto da Renzi Matteo non sia più comparsa nei vari telegiornali sostituita da quella di un Gentiloni dimesso, giacca untuosa raggrinzita a tergo, sempre a piedi, passo lento, strascicato al punto che finanche il suo stanco e spossante parlare lo precede di un quarto d’ora per scomparire al suo giungere ai microfoni, espressione camelide, alpaca direi, anche lama.
Ma… il mistero è stato svelato al MO MATH (National Museum of Mathematics in Manhattan) dove una pista ciclabile permette di essere percorsa con ferreo destriero provvisto di ruote quadre. Infatti la seconda prova scritta 2017 inflitta ai nostri maturandi del liceo scientifico vola “Sulle tracce di un problema su bici con ruote quadrate e funzione trascendente”.
Adesso… forse non sono molto in forma stasera ma voglio credere che tale geniale pensata sia in relazione al possibile (non auspicabile) rientro della guida scout nel “vivo” del mercato della politica peninsulare. Quindi dando per scontato che l’ex premier neppure possa immaginare cosa sia una “funzione trascendente” avendo egli di sovrumano solo innata furbizia nel “servire”, se ne deduce che tale “mezzo” di trasporto e relativa base saranno utilizzati per far sì che nel corso della prossima campagna elettorale (ha da passà ‘a nuttata…) possa egli dimostrare il “nuovo” che promette da anni. In perfetto sincronismo con il cubico abito mentale che lo caratterizza. Pertanto vedremo la sua poliedrica sagoma circolare su cotanto mezzo per passare piè pari allo Shuttle di Stato qualora i soliti polli ci cascassero di nuovo.
Prossimo “saggio” tecnologico 2018?
“Sulle tracce di un problema su bici con ruote triangolari e funzione esacerbante”

Mauro Giovanelli – Genova
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NUOVE RIVOLUZIONI

NUOVE RIVOLUZIONI

Papa Francesco sta studiando una nuova rivoluzione per la Chiesa (Corriere della Sera, 17 giugno 2017):

“Secondo una nota della Santa Sede un decreto che consenta di scomunicare per «corruzione e associazione mafiosa». È uno dei possibili sviluppi che il gruppo di lavoro riunito in seminario sulla corruzione in Vaticano sta elaborando.”

Sto pensando… non sarebbe giunta l’ora, senza perdere tempo in estenuanti ed inutili “seminari”, dare avvio ad una “nuova” rivoluzione che liberi la Penisola da parlamentari corrotti, corruttori, voltagabbana, bugiardi, vili, pressapochisti, ignoranti, in permanente ed effettivo conflitto di interessi, intrallazzati, starnazzanti, ipocriti, strapagati, strabeneficiati, strastronzi, strani, stralunati, straraccomandati, concussi, con fessi, con vitalizi, servili, arroganti, incompetenti, incapaci, in auto blu, in carica dalla nascita, insolenti, insopportabili, invasivi, inattivi, improduttivi, nocivi… isadattati, dis armanti, dissociati, disturbati…
Non sarebbe giunta l’ora?

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: FULVIO LEONCINI – In nomine domini – “Assente per crociata” – Tecnica mista

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