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LA POLITICA SECONDO MATTEO (novelle per un anno… e oltre) – PREFAZIONE

LA POLITICA SECONDO MATTEO
(novelle per un anno… e oltre)
PREFAZIONE

I
Ancora diciannovenne e giovane speranza delle Guide e Scouts Cattolici Italiani, nel 1994 l’intraprendente Matteo partecipa per cinque puntate consecutive come concorrente del programma “La ruota della fortuna”, su rete Mediaset, condotto naturalmente da Mike Bongiorno. Vinse 48 milioni di lire. Era il momento “clou” della famosa “discesa in campo” di Silvio Berlusconi con un dispiegamento di forze senza precedenti nella storia della nostra Repubblica. Un mistero restano sia la partecipazione al quiz che la cospicua vincita. Come minimo circostanza “singolare” e prodromo curioso, un’avvisaglia da valutare vista la sua fulminante carriera politica che oggi lo ha portato alla Presidenza del Consiglio e riflettendo sulle circostanze che seguono.

II
Trascorsero nove anni arrivando quindi al 2003… il Renzi era un co.co.co. nella Chil Post srl, azienda del su’ babbo Tiziano, successivamente indagato per bancarotta fraudolenta. Non so come andò a finire, neppure mi interessa. Quello che invece desta curiosità è che l’allora segretario provinciale de “La Margherita” (niente di meno), in quanto parasubordinato, non costava alcunché alla società del genitore. Il giorno 27 del mese di ottobre dello stesso anno, due giorni prima dell’annuncio dato dall’allora presidente nazionale e leader del medesimo partito contraddistinto dal fiore, simbolo di semplicità e purezza, ovvero Francesco Rutelli, che lo indicava quale candidato a Presidente della Provincia, la nostra guida scout si fece assumere a pieno titolo da papà in qualità di dirigente così, da quando eletto, nel giugno 2004, è stata la Provincia a versargli le consone “marchette”, cioè noi cittadini, tra l’altro adeguate allo stipendio da manager. Da quella data e fino a tutto il 2014, due lustri, il nostro leader ci è costato non meno di 300 mila euro. Scoperto da “Il Fatto” con le mani nel vaso della marmellata, come si usa dire, pare abbia rinunciato a tale beneficio. Ma il “maltolto” l’ha restituito? A consentire una porcata del genere, estesa pure a Sindaci, Assessori regionali, provinciali, comunali e chi più ne ha più ne metta, è il decreto legislativo 267 che all’articolo 86 recita: “…l’Amministrazione Locale (la Provincia n.d.a.) prevede a proprio carico… il versamento degli oneri assistenziali, previdenziali e assicurativi ai rispettivi istituti per… i Presidenti di Provincia…”. Credo sia tuttora in vigore. Altro che balzo della quaglia ha fatto il giovanotto, questo è un triplo salto mortale, flic flac, verticale sulle spalle, squadra e retta, corpo teso. Et voilà! Nondimeno ha inciampato in qualche valido giornalista che ancora abbiamo.

III
Tralascio di disquisire che il tesoriere di questo partito, stiamo sempre riferendoci alla Margherita, dalle casse del quale sottrasse per scopi personali la somma di circa 13 milioni di €uro, fosse tal Luigi Lusi, senatore, a suo tempo pure lui facente parte dell’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani. Il 20 giugno del 2012 fu condannato per appropriazione indebita. Incarcerato presso il penitenziario romano di Rebibbia la guida scout dichiarò in seguito che parte di questi soldi erano andati a vari esponenti politici: Enrico Letta, Francesco Rutelli, Enzo Bianco, Matteo Renzi, Rosy Bindi e Giuseppe Fioroni. È commovente sapere che il 18 settembre 2012 gli furono concessi gli arresti domiciliari presso il “Santuario della Madonna dei Bisognosi” in provincia dell’Aquila. A seguito di una richiesta di patteggiamento, il 30 dicembre 2013 la Corte dei Conti condannò Lusi a versare 22,8 milioni di euro per danno erariale allo Stato e il 2 maggio 2014 fu emessa dal tribunale di Roma una condanna a 8 anni di detenzione. In attesa della sentenza definitiva riprese l’attività di avvocato (?). Insomma non si fece prete.

IIII
Il 6 dicembre 2010 l’allora Sindaco di Firenze Renzi Matteo si recò in visita ad Arcore, invitato a pranzo presso la villa privata di Silvio Berlusconi, per “discutere alcuni temi legati all’amministrazione della città d’arte”, così almeno dichiararono “loro”. Non dico che “l’avvenimento a porte chiuse” si svolse in gran segreto ma la notizia fu diffusa a incontro avvenuto e provocò reazioni contrastanti e sterili polemiche anche tra i sostenitori del “rottamatore”. Quando i giornalisti gli chiesero ragguagli circa il colloquio avuto sembrerebbe che lui avesse risposto “Mah!!!”

V
Nel 2012 la Corte dei conti aprì un’indagine sulle spese di rappresentanza effettuate dalla Provincia di Firenze durante il mandato dell’attuale premier, allora sempre sindaco della città gigliata, che ammontavano a circa 600 mila €uro e, secondo il Fatto Quotidiano, il ministero del Tesoro indagò su “Florence Multimedia”, società in house voluta da Renzi, alla quale la Provincia, durante la sua presidenza, avrebbe concesso un affidamento di prestazioni “per un importo superiore a quello previsto dai regolari contratti di servizio”. Qui siamo all’atletica mentale e questo è davvero un bel colpo di reni dopo un’esaltante piroetta.

VI
Correva l’anno 2014 e il nostro Presidente del Consiglio ebbe la talentuosa pensata di propinare al suo pubblico, cioè i cittadini, la bufala della vendita delle auto blu tramite E-Bay. Dopo strombazzamenti, plausi e notiziari entusiastici di giornalisti e conduttori Tv all’indirizzo del nuovo genio italico, ne furono piazzate tre o forse quattro su quasi 54 mila. Ovviamente gli sperticati elogi all’uomo del “fare” continuarono qualche giorno ancora poi non se ne parlò più. Intanto lui è passato d’un balzo dalla bicicletta all’auto di rappresentanza con tanto di scorta, quella che non riteneva necessaria in quanto, parole sue, “i suoi guardaspalle sarebbero stati gli italiani”. Questo è un salto doppio con rimbalzo e atterraggio a pie’ pari.

VII
L’altra panzana, quella dei 1500 parlamentari condannati che non dovrebbero più percepire il vitalizio, sarà somministrata a distanza di due anni. Infatti in questi torridi giorni di luglio 2015 viene finalmente approvata la legge e gli annunci fragorosi rimbalzano da una rete all’altra delle Tv come l’eco nelle Grotte Marabar, stato del Kerala (India). Ma c’è un piccolo, trascurabile particolare, ossia essa riguarda solo un pugno di sfigati, circa 18, che non hanno santi in paradiso e quasi quasi a questo punto fanno tenerezza, pure Berlusconi che rientra in questo esiguo manipolo, per essere stati estromessi da un ingiusto privilegio di cui invece gli altri 1482 continuano a beneficiare. Suggerirei a costoro di recarsi al “Santuario della Madonna dei Bisognosi” senza litigare per voler a tutti i costi occupare la celletta che fu di Luigi Lusi. E siamo arrivati al triplo salto mortale imparato senz’altro nei centri di addestramento dei “giovani esploratori”.

VIII
Nel 2013, dopo aver vinto le elezioni primarie, il neosegretario del Partito Democratico, sempre Renzi Matteo, indicò come punti cardine della sua agenda politica una serie di riforme istituzionali, fra cui quelle inerenti il Senato e la legge elettorale. Il 16 gennaio del 2014 durante un’intervista televisiva a “Le invasioni barbariche” egli preannunciò che da lì a due giorni si sarebbe ulteriormente incontrato con Berlusconi, nella sede del Partito Democratico, al fine di discutere un piano comune sulle innovazioni delle quali questo Paese necessita. Così il 18 gennaio 2014 si arrivò al famoso “Patto del Nazareno” che sta proprio ad indicare l’accordo politico siglato fra il “rottamatore” e il leader di Forza Italia, con gli obiettivi di procedere a una serie di rinnovamenti fra cui quella del titolo V della Costituzione, la trasformazione del Senato in “Camera delle autonomie” e l’approvazione di una nuova legge elettorale. Alla consultazione parteciparono, oltre ai due boss, anche il portavoce della segreteria democratica Lorenzo Guerini e Gianni Letta (siamo ben messi). Al termine l’ex Sindaco di Firenze dichiarò di essersi trovato in «profonda sintonia» con l’ex Cavaliere. Il nome dell’accordo, per chi non lo sapesse, deriva per metonimia dal soprannome della direzione del Partito Democratico la cui sede è situata nei pressi di largo del Nazareno a Roma. Quindi non c’è alcun riferimento biblico, tantomeno progetti che si rifanno al “cristianesimo”. Anche il più abile dei trapezisti non potrebbe far altro che invidiare le acrobazie “diplomatiche” dell’uomo dal “multiforme ingegno”.

IX
Veniamo oggi a sapere che la presa di Palazzo Chigi è stata tutto un programma, al confronto quella della Bastiglia un gioco da bambini che si sono divertiti a fare la rivoluzione. L’11 gennaio 2014 il leader del PD telefona, ed è la conversazione che ha destato più scalpore, a Michele Adinolfi (nulla a che vedere con Mario Adinolfi, così almeno sembrerebbe, ex deputato PD e vero leader nonché guru degli “ultra cattolici”. Ha fondato un giornale “La Croce” e vuole vietare la pillola abortiva, combatte la propaganda “transessuale”, parla di “donne sottomesse” e si dice contrario all’uso dei preservativi). Scusate ma non potevo evitare di fare un accenno a quest’altro inquietante personaggio di cui ormai è stracolma la Penisola. Ritorniamo alla chiamata che Renzi fece al numero due della Guardia di finanza, dicendogli “Enrico (Letta n.d.a.) è un incapace, lo mando al Quirinale. Berlusconi è disponibile per un ragionamento diverso”. Il rapporto estremamente amicale fra i due non è tanto evidente nell’informazione che, chissà per quale recondito motivo, il nostro leader si sente in dovere di dare al generale, quanto dai termini e dal “tono” con cui viene condotto il colloquio, stile “compagni di merenda” al punto che l’Adinolfi (Michele) si spinge a dare dello “stronzo” al nostro Primo Ministro, così, come si usa fare fra buontemponi. Nel frattempo Adinolfi (sempre Michele), parla con Dario Nardella, l’attuale sindaco di Firenze, ed è la conversazione in cui, secondo Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia e delegato per la Legalità a livello nazionale, si evocano ombre di ricatti su attività e “conflitti d’interesse” di Giulio Napolitano, figlio dell’allora presidente della Repubblica. Il contenuto della chiacchierata fu questo: “De Gennaro e Letta (Enrico) tengono per le palle Giorgio Napolitano per via del figlio Giulio”. Pasquale Ciccolo, procuratore generale della Corte di cassazione, sta svolgendo accertamenti preliminari sulle intercettazioni non in merito al contenuto dei colloqui ma per capire se esistono i termini per avviare un’azione disciplinare a carico dei Magistrati che le avrebbero diffuse (siamo alla follia pura!). Per contro Adinolfi chiede di riascoltare proprio quest’ultima chiamata perché “sono convinto che quelle frasi, che sicuramente saranno state pronunciate, non siano mie. Io non conosco Giulio Napolitano e non avrei mai potuto permettermi di dire alcunchè del mio presidente”. Poi incalza “Cosa avrei ottenuto da Renzi? O cosa avrebbero ottenuto Renzi e Luca Lotti da me? Matteo mi ha detto di stare sereno. E io lo sono davvero” (Il Fatto 12 luglio 2015 n.d.a.). È un di più sottolineare che questo signore fu indagato per favoreggiamento e rivelazione del segreto d’ufficio nell’inchiesta giudiziaria P4 della procura di Napoli e ricorda: “Ha segnato la fine della mia carriera. È stato un dramma in cui sono rimasto stritolato da una guerra più grande di me e da cui sono uscito a testa alta. La storia di questi giorni”, ha commentato a Repubblica l’alto ufficiale, “se non fosse per la sovraesposizione mediatica, è banale. Con Matteo Renzi e Luca Lotti, il suo braccio destro siamo diventati amici solo quando sono arrivato a Firenze nel 2011 come comandante interregionale di Toscana, Emilia, Marche. Erano i miei interlocutori istituzionali”. (Luca Lotti il 9 dicembre 2013, con a capo il nuovo segretario nazionale Renzi Matteo, divenne membro della segreteria nazionale del Partito Democratico nel ruolo di Responsabile dell’Organizzazione e Coordinatore della Segreteria a livello nazionale. Dal 28 febbraio 2014 è sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e comunicazione del Governo e all’editoria, alle commemorazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale, alle celebrazioni del settantesimo anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione. È segretario del CIPE, Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ed infine è sposato con Cristina Mordini, PDF, ex dipendente del Comune di Firenze all’epoca impiegata presso la segreteria dell’ex sindaco Renzi – n.d.a.). La vicenda che lo coinvolge ha fatto emergere ombre sulla sua posizione facendo inoltre sospettare che i suoi fitti rapporti con alti esponenti istituzionali abbiano creato una rete relazionale per interessi privati.

X
Nel respingere ogni ipotesi Adinolfi (Michele) aggiunge inconsapevolmente benzina sul fuoco affermando “A Firenze, per dirne una, non ho mai seguito né voluto sapere alcunché dell’inchiesta sulla casa di Marco Carrai abitata da Renzi. E, lo giuro sui miei figli, né Renzi né Lotti mi hanno mai parlato di Carrai. Io rispondo dei miei atti non delle mie amicizie, perché respingo il teorema che sarebbero indizio o prova di coperture”. E attacca: “Se qualcuno è in grado di dimostrare che io sia venuto meno ai miei doveri di ufficio nei confronti dei politici con cui nel tempo ho avuto necessariamente rapporti, sono pronto a pagare duramente. Non dovevo avere contatti? È colpa mia se, nel 2014, il mio sindaco è diventato Presidente del Consiglio?” (al momento delle telefonate incriminate Renzi era ancora sindaco di Firenze n.d.a.). Parole scandalose che descrivono, una volta di più, un’Italia fondata sul ricatto e l’imbroglio. Dell’inchiesta sulla casa abitata per tre anni dalla famiglia Renzi, il cui canone e spese accessorie furono pagate dall’imprenditore toscano Marco Carrai che “solo per un caso” ricevette in cambio incarichi nelle partecipate e contratti diretti alle sue società private, per ora tutto tace. Oggi alla Camera sono state chieste spiegazioni al Presidente del Consiglio ed ha risposto la ministra Boschi con queste parole: “Grave che le intercettazioni siano finite sui giornali”. Un ribaltamento della realtà, anzi meglio, dell’onestà, e l’ammissione implicita di quanto quei colloqui trascritti siano compromettenti per tutti gli attori di questa laida vicenda.

XI
Notizia del TG 2 RAI del 5 settembre 2014: “Fisco: nei primi sei mesi dell’anno aumentate del 12,4% le entrate derivanti dalla lotta all’evasione”. Subito dopo compare la striscia: “Blocco salari statali: Renzi dice sì al dialogo ma niente ricatti”. Allora… ci prendono in giro? Veramente! E i giornalisti che ci stanno a fare? O sono fessi, o servi del potere, non esiste altra spiegazione. Anzi no, c’è una terza possibilità, la più probabile purtroppo: potrebbero essere entrambe le cose insieme.
Prima domanda: il 12,4% di che? Semplice la risposta: delle entrate derivanti dalla lotta all’evasione nel primo semestre, ma forse qualche ministro non sarebbe stato così pronto a replicare. È quindi d’uopo passare al quesito successivo.
Seconda domanda: a quanto ammonta il 12,4% di cosa non ci è dato sapere, ovvero delle entrate scaturenti dalla lotta all’evasione nel primo semestre?
Terza domanda: basterebbe l’importo che non si conosce, corrispondente al 12,4% di ciò che non ci è dato sapere, ovvero delle entrate provenienti dalla lotta all’evasione nel primo semestre, per evitare il blocco dei salari degli statali (fermi dal 2009 n.d.a.)?
Quarta domanda (questa è difficile): con l’eventuale importo che non si conosce, desumente dall’ipotetico aumento del 12,4% delle entrate che potrebbero discendere dalla lotta all’evasione anche nel secondo semestre 2014, non si potrebbe programmare l’abrogazione della famigerata legge Fornero sulle pensioni?
In parole povere ogni tanto viene buttata lì una notizia come questa senza fornire ulteriori ragguagli, come si fa con il granone negli allevamenti di polli, ed è strabiliante che gli addetti all’informazione non approfondiscano. In ogni caso se la guida Renzi Matteo dovesse rispondere alla prima interpellanza vincerebbe un tostapane da campo, alla seconda si aggiungerebbe il materassino gonfiabile a bocca, alla terza torcia elettrica con batterie non esaurite e… qualora facesse filotto una bambola gigante vestita da scout non gliela toglierebbe nessuno, gonfiabile e trombabile. Se poi desse soddisfazione ai cinque interrogativi che da qualche settimana gli sta sottoponendo “Il Fatto Quotidiano”…

XII
Oggi 21 luglio 2015 è andata in scena l’ennesima porcata all’interno delle mura della Camera dei Deputati. Si è votato per il rinnovo degli uffici di presidenza delle 14 commissioni parlamentari, cioè degli organi che gestiscono i lavori. Il principio costituzionale di rappresentanza vuole che se il 25% degli italiani ha votato un partito, facendo un esempio a caso il M5S, dovrebbe vedere i suoi delegati all’interno di questi luoghi decisionali. Così non è accaduto: il PD si è accordato con le altre forze politiche e si è spartito tutte le poltrone, escludendo completamente la forza politica che da sola ha il maggior numero di preferenze. Questo è un fatto che non ha precedenti nella storia democratica del Paese. Fino al giorno prima il M5S aveva molti incarichi all’interno di questi uffici dove si decide sulla destinazione di rilevanti cifre. Tra l’altro i penta stellati li avevano tutti restituiti, circa 250 mila €uro destinandoli al Fondo per le microimprese. Questi signori invece se ne guarderanno bene dal fare la stessa cosa. Come disse Enrico Letta, frase che resterà negli annali della storia del Paese, “mica ci hanno scritto in fronte Jo Condor”.

XIII
Correva l’anno 2014… il giorno 25 del mese di ottobre apprendo dai vari telegiornali che la guida scout Renzi Matteo rilascia la seguente dichiarazione: “Io devo occuparmi di 60 milioni di Italiani!” e non sembrerebbe ma finalmente giunge una discreta notizia. Considerando che la popolazione di questo “benedetto” Paese ammonta a 60 milioni 728 mila 668 individui ho tirato un sospiro di sollievo. Potrei fare parte dell’eccedenza. Che tristezza però! Dico davvero, non tanto per il basso, ma che dico, infimo profilo di questa accozzaglia di irrecuperabili, ma per il fatto che i cittadini, i giovani in particolare, non si rendano conto che ogni volta che Renzi rilascia una dichiarazione o fa una promessa è come se lanciasse stelle filanti, coriandoli e distribuisse lustrini e cotillon nel corso della celebrazione di un funerale. Il nostro.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web – L’illustrazione satirica al centro della composizione è del grande vignettista Francesco Tullio Altan. Fotomontaggio eseguito dall’Autore

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LA POLITICA SECONDO MATTEO (presentazione)

LA POLITICA SECONDO MATTEO (presentazione)

Personaggi e interpreti (partendo da sinistra in alto e procedendo in senso orario):
Adinolfi Mario, Adinolfi Michele, Berlusconi Silvio, Bianco Enzo, Bindy Rosi, Boschi Elena, Carrai Marco, Fioroni Giuseppe, Letta Enrico, Letta Gianni, Lotti Luca, Renato Brunetta, Verdini Denis, Renzi Matteo, Francesco Rutelli, Lusi Luigi, Giorgio Napolitano, Giulio Napolitano, Nardella Dario.

Mauro Giovanelli – Genova
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LA BUONA SCUOLA – LETTERA APERTA AL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

LETTERA APERTA
Ministero della Pubblica Istruzione
Gent.ma Ministro Stefania Giannini,

OGGETTO: LA “BUONA SCUOLA”

L’associazione “Memoria Condivisa” nata nel 2006 grazie alla tenacia e perseveranza del sig. Mario Arpaia, attuale Presidente della medesima, persegue quale primo e fondamentale obiettivo la conservazione, appunto, della nostra “Memoria” ossia mantenere vivo in tutti noi il ricordo di ogni avvenimento che nel corso degli anni abbia investito lo sviluppo dei rapporti sociali e influenzato l’evolversi della civiltà in cui viviamo.
“La guerra è una lezione della storia che i popoli non imparano mai abbastanza”, è il principio che campeggia sui frontali di molti edifici delle nostre città. In un mondo che ha ormai raggiunto alti livelli di globalizzazione, interessato da intense e continue migrazioni di varie etnie, da un Paese all’altro, alla ricerca di migliori condizioni di vita e raccogliere sogni, speranze, questo motto è quanto mai attuale soprattutto per le masse che non hanno beneficiato del progresso ma contribuito nel tempo, molte volte obtorto collo, a realizzare.
Nel perseguimento della nostra missione non esistono confini geografici. Oggi più che mai è necessario alimentare e mantenere vive le radici che trasmettono in alto, ai giovani arbusti, il messaggio che indichi loro i punti di partenza, le varie fasi che li hanno portati ad essere ciò che sono, sapere da dove vengono, perché e come. Poco tempo fa è mancato uno degli ultimi e ormai rarissimi testimoni oculari di ciò che è avvenuto nel corso del secondo conflitto mondiale, preceduto dall’avvento al potere di Benito Mussolini in Italia e Adolf Hitler in Germania che, con il loro aiuto fattivo a Franco nel corso della guerra civile Spagnola consentì al generalissimo di prevalere sui Repubblicani. Dunque si alzarono in Europa freddi venti di guerra sotto i neri vessilli di un rafforzamento delle destre mai avvenuto in precedenza. Gli effetti diretti e collaterali li conosciamo tutti.
Non ho certo la pretesa di dare lezioni su certi argomenti a chi ne sa di sicuro più del sottoscritto e, facendo affidamento proprio a questo, desidero evidenziarLe un fatto, anzi una serie di circostanze che nella fattispecie ci hanno lasciati abbastanza perplessi. Fra i tanti compiti che ci siamo dati come Associazione abbiamo sempre messo in preventivo di programmare nei diversi Istituti Scolastici convegni ad “hoc” su vari argomenti, alla presenza di relatori competenti del settore specifico. Nel corso degli anni abbiamo contribuito a far conoscere ai nostri giovani il teatro civile, musica, fotografia, cinema, letteratura e poesia analizzando la vita dei grandi autori, poi ancora arti in generale e, naturalmente, storia moderna. Il tutto a costo zero per la scuola e a totale carico di “Memoria Condivisa”. Ovviamente nel cercare di portare conoscenza ci siamo pure aggiornati ai tempi. Capiamo benissimo che oggi gli strumenti a disposizione per “l’apprendimento” sono molteplici: computer, tablet, play station, ecc. rapidi nel procurare un’arida informazione, che però rimane fine a se stessa, un semplice dato, nozione priva dell’elemento indispensabile che si chiama contatto umano, il solo a dare quel valore aggiunto che nessuna macchina potrebbe mai fornire. La differenza è la stessa fra coloro che vogliono cultura, la quale si apprende dai libri, leggendo, e a sua volta porta alla preparazione completa e pure alla passione in ciò che si vuol perseguire, e il nozionismo che rischierebbe di produrre solo degli automi al comando di segnali elettronici e sottoposti al vaglio di apposite strumentazioni. Le prove INVALSI ne sono un esempio concreto, griglie dove si tratta di apporre crocette a fianco di un elenco di domande i cui risultati saranno sottoposti a verifica da parte della stessa macchina che li ha predisposti.
Ieri, in senso metaforico, i docenti erano impegnati nel pomeriggio alle attività extra che abbracciavano diverse discipline, invogliavano gli studenti a socializzare, parlare, confrontarsi. Oggi ciò non accade più. Anche l’apporto esterno che potrebbe aggiungersi viene rifiutato, addirittura non si è accolti dai Dirigenti scolastici al fine di relazionare circa i programmi che potremmo proporre, è diventato inattuabile perfino avere dai medesimi una risposta via mail, ogni tentativo di presentazione cade nel vuoto, impossibile assicurarsi un contatto, un appuntamento, come se i centri dove si coltivano le menti del domani fossero blindati.
A Bologna il Presidente dell’Associazione ha provato con cinque Istituti ottenendo quale risultato un nulla di fatto.
Per concludere ed al fine di non abusare oltre della Sua estrema cortesia sono a chiederLe, a nome dell’Associazione, di esaminare questa missiva e, qualora ne condividesse i contenuti indicarci se fosse possibile, perdoni l’insistenza, adottare quegli strumenti che consentano agli Istituti scolastici di aprirsi pure al mondo esterno, quello reale, in modo di poter dotare gli studenti dello strabismo concettuale che permetta loro di guardare giustamente al futuro ma, allo stesso tempo, considerare i fatti che li hanno portati fino a qui. Solo così, riteniamo, si potrebbe costruire la “buona scuola” che formi la classe dirigente di domani.
Ringraziandola ancora per l’attenzione che vorrà dare a questa mia e in attesa di un Suo gentilissimo riscontro a “Memoria Condivisa” Con stima ed ossequio.
Distinti saluti.

Mauro Giovanelli – Genova
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La lettera aperta avente per oggetto “La buona scuola” rivolta al Ministro della Pubblica Istruzione è stata pubblicata il 19 ottobre 2015 sul sito www.memoriacondivisa.it

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A QUESTO PUNTO È SOLO QUESTIONE DI DISGUSTO (commento a “L’amaca” di Michele Serra del 10/10/2015)

A QUESTO PUNTO È SOLO QUESTIONE DI DISGUSTO
(commento a “L’amaca” di Michele Serra del 10/10/2015)

Non capisco proprio dove Serra voglia arrivare nella sua “L’amaca” del 10/10/2015. Colpa mia intendiamoci ma per il poco che mi pare di aver recepito, mi corregga se sbaglio, con il suo messaggio quasi inviterebbe gli italiani ad accontentarsi del “meno peggio” considerando l’impunità di altri, tanti e per questioni gravi (equazione pericolosissima) e che, come minimo, Ignazio Marino sia uno sciocco. “Goffo” lui lo definisce, anche se nel suo essere impacciato e insicuro, non si sbaglia pagando pranzi di lavoro di tasca propria bensì facendo l’esatto contrario. Un po’ come la favola dei cleptomani ricchi e i ladri poveri.
Insomma a gestire “la grande bellezza”, non solo nostra, del mondo intero, va bene ci sia un “rozzo”, tanto per essere benevoli. Tra l’altro è comprovato che sia bugiardo, del tipo peggiore, patetico… e infantile come un bimbo dell’asilo con il moccio al naso che, per nasconderlo, se lo strofina con la manica lasciando su questa una scia, come quelle delle lumache. A proposito di grossolanità, mi “puzza” il fatto che il sindaco uscente di Roma si impegni a pagare di tasca propria tutte le spese sostenute con la carta di credito del Comune. “In questi due anni” – ha detto – “ho speso meno di 20 mila €uro per rappresentanza e nell’interesse della città”. E per chi o cosa avrebbe dovuto erogarli? “È di questo che mi si accusa?” – Ha aggiunto – “Bene! Ho deciso di regalarli tutti di tasca mia a Roma e di non avere più una carta di credito civica a mio nome”. A parte il fatto che nessuno gli concederà più tale benefit, ma… se ha deciso di fare beneficienza alla collettività capitolina donando 20 mila €uro, intanto significa che può permetterselo, beato lui, e poi perché tale decisione? La domanda non è così banale come potrebbe sembrare accertato che, di quei quattrini, ci sono pure alcune spese personali, quanto meno quelle dei pranzi con la sua signora.
Stendo un pietoso velo sulla telefonata dell’anno scorso in Vaticano per lasciar detto al segretario del papa di riferirgli che avrebbe convalidati 16 matrimoni gay formalizzati all’estero ed evito di ritornare al sorprendente viaggio negli USA, in concomitanza con quello del Santo Padre, costellato di panzane, smentite, ulteriori frottole e successive ritrattazioni. Nel frattempo la città eterna “galleggiava” in serie difficoltà causa il maltempo.
Sono partecipe dell’avvilimento di Serra nel vedere la suburra fascista che esulta, un po’ meno, anzi per niente, circa i grillini, ma… chiedo a lui: il PD della guida capo scout Renzi Matteo che roba è? Non ne parla mai? Della di lui moglie, insegnante, che “casualmente” prende la cattedra nello stesso paesino in cui abita quando centinaia di altri professori sono stati sbattuti a Canicattì? Che idea si è fatto del “patto del Nazareno”? E dell’alleanza con Verdini? E i voli di Stato? Cosa ne pensa Michele Serra dell’ipotesi di acquisto del nuovo aereo “presidenziale” da 75 milioni di €uro? E del signor Luigi Boschi, vicepresidente della Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, padre del braccio destro del Presidente del Consiglio, il ministro Elena Boschi, che per caso è piccolo azionista del medesimo mentre uno dei direttori generali è, sempre fortuitamente, il di lei fratello? E come lo traguarda il fatto che tale Istituto di Credito sembrerebbe ricevere favori dal Governo? In ultimo, solo per non dilungarmi troppo, come interpreta Michele Serra i roboanti annunci di Renzi circa l’eliminazione di IMU e TASI per tutti? È giusto secondo lui? È qualcosa di sinistra o di sinistro? Cerco di “stringere” affermando che avvertire oggi i sintomi dell’ennesimo tramonto della politica mi fa trasecolare, se tale sensazionale scoperta viene fatta da un noto redattore.
Tutto questo fradiciume, e concludo, non sarà anche colpa di una stampa benevola e tollerante con il “cerchio magico” (definizione di Eugenio Scalfari) di questo Governo inqualificabile? Del resto non sono io a dirlo, ma è di Carlo Freccero la dichiarazione rivolta ai professionisti dell’informazione italiani: “Avete il numero di telefono di Renzi e vi scambiate gli sms. I giornalisti devono essere i guardiani e non i complici dei politici”. Sì? O No?

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web – Fotomontaggio eseguito dall’Autore in cui è stata inserito l’amaca” di Michele Serra de “La Repubblica” del 10/10/2015

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I MISTERI DELLA CIVILTÀ SOMMERSA (da Schettino a Marino e viceversa)

I MISTERI DELLA CIVILTÀ SOMMERSA
(da Schettino a Marino e viceversa)

La conclusione dell’incipit che sto per fare, al di là dei matrimoni gay, i rapporti fra Stato e Chiesa, unioni legittime o meno, ecc. è che alla fin fine Ignazio Marino è, come minimo, sciocco. L’anno scorso aveva telefonato in Vaticano per parlare con il Santo Padre allo scopo di annunciargli che stava per riconoscere matrimoni di persone dello stesso sesso registrati all’estero. Rispose il segretario del Papa spiegandogli che sarebbe stato impossibile proferire con Francesco poiché impegnato a discutere di problemi legati alla famiglia. A questa parola gli si accese una lampadina nella testa, quindi replicò all’istante che proprio su questo argomento desiderava informare il Papa della sua iniziativa. La “pensata ecclesiale” del primo cittadino della capitale si esaurì a quel punto.
Conclusa la conversazione, Monsignor Vincenzo Paglia informò il Pontefice e questi, raccontando l’episodio ai vescovi del Sinodo che aveva di fronte, fece capire che considerava l’episodio una sorta di presa in giro. E ne aveva ben donde! Aggiungo io. Per completare l’opera il 19 ottobre 2014 Marino, con cerimonia pubblica in Campidoglio, avrebbe poi registrato i sedici matrimoni omosessuali celebrati all’estero, anche se la legge italiana non lo permette.
Non desidero tediarvi sul recente viaggio di Ignazio negli USA in concomitanza con quello del Vicario di Cristo dove, da un coacervo di bugie del sindaco, ahimè, di Roma, mezze verità, tre quarti di smentite, contro smentite, presunto invito del suo collega di Philadelphia, Michael Nutter, che a sua volta lo contraddice, il primo cittadino della nostra capitale se ne esce con “Sono stufo di queste polemiche che vengono create ad arte per danneggiare l’immagine di Roma”. E qui siamo alla follia pura. La “grande bellezza”, malata grave, nelle mani di un chirurgo dicotomico!
Per rendere utile questo ammasso di corbellerie che quasi potrebbero fare il paio con le esternazioni di Schettino e il suo libro “Le verità sommerse”, vorrei chiudere con una considerazione:
I nostri privilegiati “onorevoli” non dovrebbero porre fine ai continui viaggi all’estero a spese dei cittadini? Forse non lo sanno ma viviamo nell’era informatizzata, siamo andati a fotografare Plutone da 12 mila Km di distanza, la Luna è ormai periferia della Terra, una nostra sonda è “atterrata” su una cometa. Questo per dire che esistono le videoconferenze, skype. Cento o più Capi di Stato potrebbero parlarsi stando comodamente seduti sulle loro dorate poltrone come fossero intorno al tavolo rotondo dell’ONU. Qualcuno le ha dette queste cose alla guida capo scout Renzi Matteo & C. del PD? E ai soloni europei? Forse penserete che sto esagerando, devo abbassare i toni, evitare l’uso di termini schietti, sfrontati. A me non pare ma potrebbe essere che mi sbagli.
Secondo me da diminuire e di impudente, in Italia, ci sarebbero solo gli stipendi dei parlamentari, i più alti del Pianeta USA E Russia comprese, e i secondi in graduatoria, gli austriaci, percepiscono quasi la metà. Nel contempo ridurre assolutamente l’enorme quantità di professionisti della politica (della qualità parleremo un’altra volta) che solo a Palazzo Chigi, Palazzo Madama e Quirinale ne stazionano il doppio che negli Stati Uniti. Indi eliminare i privilegi di cui godono questa armata di incompetenti, concessioni e benefici che farebbero invidia ad uno sceicco. Da ridimensionare in modo drastico, nella forma e nella sostanza, resterebbero i dipendenti delle tre soprannominate “dimore” i quali sono un numero esorbitante a cominciare dall’ultimo fattorino, a seguire elettricisti, tecnici, commessi, idraulici, dirigenti, impiegati, medici di ogni specializzazione, barbieri da 136 mila €uro all’anno, calzolai, fino agli addetti alla ricarica degli orologi a pendolo. Tutti con stipendi che forse neppure percepiscono i ricercatori della NASA. Stendiamo un pietoso velo sulla pagliacciata del nostro leader circa la vendita tramite e-Bay delle auto blu e il “taglio” delle guardie del corpo.
Ma cosa farebbero poi tutte queste persone? Semplice! Scriverebbero un libro: “I misteri della civiltà sommersa”.

Mauro Giovanelli – Genova
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IL BRUTTO E IL BELLO (ARRESTATO ANTONIO MASTRAPASQUA)

IL BRUTTO E IL BELLO
(ARRESTATO ANTONIO MASTRAPASQUA)

Adesso voglio dire una cosa e spero di riuscire ad esprimermi compiutamente, non ho alcuna intenzione di passare per il tipo che possa coltivare una qualche forma di discriminazione o preclusione nei riguardi di chicchessia, tantomeno verso i brutti anche se, in tutta franchezza e per rispetto verso me stesso, devo ammettere con grande ironia e altrettanta onestà intellettuale che guardo abbastanza all’estetica, insomma non faccio parte di quella categoria di persone che affermano: “Ogni sposa è incantevole”, frase solitamente in bocca alle madri delle racchie, oppure: “I bambini sono tutti deliziosi”. Eh, no! A mio avviso ce ne sono pure di goffi, a volte anche antipatici. Del resto, come si usa dire, il mondo è stupendo perché vario e a pensarci bene come distingueresti il male se non ci fosse il bene? O viceversa. Potresti apprezzare ciò che è attraente senza poterlo confrontare con qualcosa di ripugnante? E così all’infinito: negativo e positivo, alto e basso, intelligente e sciocco, colto e ignorante, ecc.
Ma… ho iniziato questo discorso per una banalità, voi non ci crederete ma a tanto mi ha spinto la notizia dell’arresto di Antonio Mastrapasqua. Il fatto in sé mi ha lasciato del tutto indifferente, a questo punto mi sento completamente immunizzato al peggio, pure per il successivo e immediato scandalo ANAS. Ormai incasso tali notizie come fossero spot pubblicitari, continui e ripetitivi vista la serie infinita di precedenti indecenze verificatesi nelle alte sfere, quelle che Renzi Matteo afferma aver lubrificato in modo tale da farle girare e scorrere in maniera così fluida e unidirezionale che alla fine ci ritroveremo tutti, belli e brutti, in una sorta di Eden.
Perché proprio Mastrapasqua? Semplice! Ora lo vedo veramente brutto. Prima, ogni volta che compariva in Tv per le solite interviste in merito ai sempre insufficienti tagli alle pensioni INPS, mi rendevo conto di quanto fosse brutto, repulsivo, senza avverbi che precedessero l’aggettivo, ma mi davo una spiegazione, dicevo fra me e me che senza dubbio possedesse doti insostituibili di capacità manageriale e strategia aziendale, di umanità, pregi questi che abbelliscono. Avete inteso la differenza? Guardando la foto che ho posto in evidenza, normalissima, adesso lo vedo, ripeto, seriamente e irrimediabilmente brutto, ma brutto brutto, un brutto integrale.
Egli potrebbe pure essere estraneo a quanto gli viene oggi addebitato ma con tutto quello che sta emergendo dal “teatro” della politica, l’accadimento mi fa riflettere, pensare… un individuo che ricopre o ha ricoperto in contemporanea decine di incarichi prestigiosi all’interno di importanti Enti e Società, mi pare più di una ventina, significa che non è un genio bensì l’uomo giusto nei posti giusti per operare nel modo giusto in favore delle “persone giuste” allo scopo di conseguire fini ingiusti. Infatti l’arresto lo vede oggi coinvolto nella qualifica di ex direttore generale della casa di cura privata “Ospedale Specializzato Israelitico” di Roma. Chissà se andassero a rovistare sotto le tante poltrone che ha scaldato (o refrigerato).
Tanto per completare il ragionamento al solo scopo di evitare fraintendimenti e concludere, prendiamo ad esempio l’attore Danny De Vito. È basso, tarchiato, malfatto, gambe a ics, mezzo pelato eppure… è bello! Grande divo, marito esemplare, a parte qualche veniale scappatella poiché, e le capisco, è uno che piace alle donne, mai un divorzio, intelligente, spiritoso, padre irreprensibile, prezioso protagonista di bellissimi film (pare che nella vita sia esattamente come nelle parti che ha interpretato), insomma un uomo, di quelli con la “U” maiuscola, onesto moralmente e intellettualmente, piacevole, sarei onorato potessi conoscerlo di persona.
Al contrario nel nostro Paese i “personaggi importanti” con analoghe caratteristiche “geometriche” di Danny, e non, sono scostanti, ingrugniti, aggressivi, sulla difensiva, maligni. Poi abbiamo anche i belli che alla fin fine risultano brutti, pure alcune donne dell’Esecutivo, avvenenti esteticamente ma in tutta franchezza mi dicono nulla, anzi…
Bah! Questione di gusti. Però Mastrapasqua è irrimediabilmente brutto, mai neppure mezzo sorriso, un cenno di brio, qualche scheggia di allegria, buonumore.
Almeno si chiamasse Mastro Pasqua.

Mauro Giovanelli – Genova
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I SOLITI INGENUI ? (o i soliti sciocchi, o…)

I SOLITI INGENUI ?
(o i soliti sciocchi, o…)

La colpa di Ignazio Marino è quella di essere, come minimo, ingenuo. Usando altro termine l’avevo scritto dieci giorni nel mio articolo “I misteri della civiltà sommersa”, prima del “caso” che l’ha portato oggi a rassegnare le dimissioni. Tra l’altro aggiungo ora che ha pure la faccia da ingenuo, e questo l’ho sempre pensato, ovvero di persona che, per semplicità d’animo e soprattutto per inesperienza degli uomini e del mondo, conserva l’innocenza dei bambini. È probabile, ripeto probabile, che nel suo animo pensasse che in definitiva la cena con la moglie a carico del Comune gli fosse dovuta e, da ingenuo quale credo che sia, invece di dire la verità ha raccontato una sciocca bugia. Immagino faccia parte dell’esaltazione che il potere instilli agli uomini, onesti o disonesti, sentirsi al di sopra di ogni sospetto, perfino immuni da verifiche nonostante i nemici da cui sono assediati. Ma altre ingenuità sono state commesse dal Sindaco de “La grande Bellezza”.
La telefonata in Vaticano dell’anno scorso per comunicare al Vicario di Cristo che avrebbe convalidati 16 matrimoni gay fatti all’estero (cosa non prevista dalla legge italiana). E questo sarebbe il meno se non fosse che, quando gli venne detto che il papa era in sinodo con i vescovi per discutere dei problemi della famiglia, incaricò il segretario che gli ebbe risposto di riferire lui stesso la sua decisione al Santo Padre. Cosa, questa, da non fare in alcun modo, in quel mondo è obbligatorio “saper vivere”. Nel momento che Francesco lo venne a sapere (subito), diede un’occhiata ai prelati che aveva intorno dalla quale si capì, senza equivoci, che si sentiva preso per i fondelli e, onestamente, con “santa” ragione.
La pessima figura del suo viaggio a New York costellata di mezze bugie, tre quarti di smentite e contro smentite intere. Ancora adesso rimane il mistero di questa sua “sortita” in un momento, tra l’altro, che Roma si trovava in gravi difficoltà e disagi per il maltempo.
Il pranzo “di lavoro” con la moglie pagato con la carta di credito del Comune, di cui abbiamo già parlato, è epica nella sua microscopica dimensione, ma è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso stracolmo di imperizia, grossolanità. La sua prima giustificazione è stata del tipo bambino dell’asilo con il moccio al naso che, per nasconderlo, se lo strofina con la manica lasciando su questa una scia, come quelle delle lumache. Poi ha cercato di metterci una pezza che è stata peggio del buco.
Sono “abbastanza” convinto (virgolettato perché non mi fido più di alcuno) che Marino abbia fatto cose buone ma, come tutti gli ingenui, si è fatto incastrare per un piatto di lenticchie. Al suo confronto la banda di rapinatori de “I soliti ignoti”, capolavoro di Mario Monicelli, che devastano un appartamento per una pentolata di pasta e fagioli, erano dei luminari.
Si dice che la sinistra non abbia uomini di spessore. A mio avviso, come già detto, il punto è che non c’è più sinistra, non esiste proprio.
“Mala tempora currunt”.

Mauro Giovanelli – Genova
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I SOLITI SCIOCCHI

I SOLITI SCIOCCHI

La colpa di Ignazio Marino è quella di essere sciocco. L’avevo scritto dieci giorni fa, prima del “caso” che l’ha portato oggi a rassegnare le dimissioni, nel mio articolo “I misteri della civiltà sommersa”. Tra l’altro aggiungo oggi che ha pure la faccia da sciocco, e questo l’ho sempre pensato.
La telefonata in Vaticano dell’anno scorso per comunicare al Vicario di Cristo che avrebbe convalidati 16 matrimoni gay fatti all’estero (cosa non prevista dalla legge italiana); questo sarebbe il meno se non fosse che, quando gli venne detto che il papa era in sinodo con i vescovi per discutere dei problemi della famiglia, incaricò il segretario che gli ebbe risposto di riferire lui stesso la sua decisione al Santo Padre. Nel momento che Francesco lo venne a sapere (subito) diede un’occhiata ai prelati che aveva intorno dalla quale si capì, senza equivoci, che si sentiva preso per i fondelli e, onestamente, con “santa” ragione.
La pessima figura del suo viaggio a New York costellata di mezze bugie, tre quarti di smentite e contro smentite intere.
Questa del pranzo “di lavoro” con la moglie pagato con la carta di credito del Comune è epica, e la sua prima giustificazione è stata del tipo bambino dell’asilo con il moccio al naso che, per nasconderlo, se lo strofina con la manica. Poi ha cercato di metterci una pezza che è stata peggio del buco.
Sono “abbastanza” convinto (virgolettato perché non mi fido più di alcuno) che Marino abbia fatto cose buone ma, come tutti gli sciocchi, si è fatto incastrare per un piatto di lenticchie. Al suo confronto i rapinatori de “I soliti ignoti”, capolavoro di Mario Monicelli, che devastano un appartamento per una pentolata di pasta e fagioli, erano dei luminari.
Si dice che la sinistra non abbia uomini di spessore. Il fatto, a mio avviso, è che non c’è più sinistra, non esiste proprio.
“Mala tempora currunt”.

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LA POLITICA SECONDO MATTEO (novelle per un anno… e oltre) – PARTE VI – EPILOGO al 13 ottobre 2015

LA POLITICA SECONDO MATTEO
(novelle per un anno… e oltre)

PARTE VI – EPILOGO al 13 ottobre 2015

Capitolo XVII – Conclusione ovvero la grande ammucchiata

Fino a un anno fa ripeteva, e qualcuno gli ha pure creduto, che lui non avrebbe rinunciato alla bicicletta, dell’auto blu non aveva alcuna necessità, ancora meno della scorta in quanto sarebbero stati i cittadini a proteggerlo, lotta dura senza paura agli sperperi del potere, equità nella ripartizione delle tasse secondo il reddito, riduzione degli stipendi dei parlamentari, niente nepotismi. Renzi è stato, come sempre, di parola. Infatti analizzando, in ordine sparso, le sue acrobazie:

1) Auto blu come di prammatica full optionals, super blindata extralusso.

2) Guardia del corpo in numero sempre maggiore, i famosi “replicanti” di un mio articolo a proposito del suo predecessore Enrico Letta.

3) Voli di Stato a iosa ma non basta, per il nuovo aereo di Renzi spenderemo 175 milioni di €uro, più di quanto preventivato per investire negli asili nido cioè 100 milioni di €uro. I “maneggi”, come dicono a Genova, per nascondere tali spese si concretizzano nello spostamento, dal bilancio di Palazzo Chigi a quello del Ministero dell’Economia e Finanze, del dipartimento della Protezione Civile così 1 miliardo e 750 milioni di €uro non compaiono più tra le spese previsionali della Presidenza del Consiglio. Et voilà.

4) Imu e TASI abolita per tutti. Renzi dichiara: “Via tassa su prima casa anche per i ricchi perché impossibile riformare il catasto (?) che non è aggiornato dal 1939, la aboliamo per sempre.” Tale iniquità è stata sommessamente contestata anche all’interno del PD così il Presidente del Consiglio rincara: “A casa nostra le tasse sono troppo alte: dobbiamo avere il coraggio di dirlo anche alla sinistra (?). In passato abbiamo detto che le tasse sono bellissime, forse in un altro Paese. La risposta all’antipolitica non è tecnocrazia, ma la buona politica del Pd che in questi mesi ha visto cambiare il Paese”. Ha detto: “…dobbiamo dirlo anche alla sinistra…” di che? Non è lui la sinistra?

5) Partecipazione alla finale degli Us Open Vinci-Pennetta rinviando impegni istituzionali. Dichiarazione di Peter Gomez direttore de “Il Fatto Quotidiano”: “Renzi? Ha fatto bene ad andare alla finale, ma doveva presenziare a spese sue, non vedo perché debbano pagare i cittadini”

6) Come per magia e incanto la moglie di Renzi Matteo prende la cattedra per insegnare nello stesso paesino in cui abita… quando centinaia di altri insegnanti sono stati sbattuti a Canicattì… cioè decine e decine di km di distanza. Questa è la “Buona Scuola”. Ma non è finita. La Signora avv. Tiziana Miceli, moglie di Alfano Angelino, titolare di uno studio legale non famoso, ha ricevuto 5 consulenze milionarie dalla CONSAP (Concessonaria dei Servizi Assicurativi dell’Economia), che fornisce le proprie prestazioni al Ministero dell’Interno, vincendo l’appalto tra 140 mila candidati. Sarà perché è veramente brava? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca soprattutto se si riflette sul fatto che fra i professionisti della politica, dall’ultimo assessore del comune più nascosto fino al Presidente della Repubblica, il tasso di disoccupazione di figli, parenti, affini, collaterali, amici, e amici degli amici, ecc. è 0 (zero) mentre quello dei giovani italiani supera il 44% per non parlare della mancanza di lavoro cronica, esodati, sbandati, cassintegrati.
È a questo punto irriverente come il capo guida scout cattolici italiani Renzi Matteo chiuda la festa nazionale dell’Unità 2015 citando la frase dell’attivista pro Palestina Vittorio Arrigoni, morto nel 2011 e assurto, soprattutto a sinistra, quale simbolo di resistenza a Gaza: “La Germania apre le frontiere e noi cosa facciamo? C’è un elemento di umanità sotto il quale non si può scendere. Non c’è PD contro le destre, ma umani contro le bestie. Dobbiamo tornare a essere umani, non si può strumentalizzare anche la vita”. In conseguenza di tale sofferta e sincera affermazione Salvini, credo a causa della parola “bestia”, si è sentito chiamato in causa dando vita ad una replica e successiva contro replica e, su tale scambio verbale meglio stendere un pietoso velo per innata repulsione alle gazzarre stile saloon del vecchio far west.

7) Al termine di due ispezioni avviate nel 2012 e nel 2013, Banca d’Italia ha multato la popolare dell’Etruria e del Lazio per 2,54 milioni di euro. La maxi sanzione è a carico di 18 tra ex componenti del collegio sindacale e del CDA, tra cui Pier Luigi Boschi, padre di Maria Elena Boschi, attuale ministro delle Riforme, nonché direttore generale della fondazione Open, la cassaforte che finanzia l’attività politica di Matteo Renzi che aveva coperto, tra l’altro, l’esborso di circa 300 mila euro per la recente Leopolda.

8) Bellissima la replica dell’ex ministro delle finanze ellenico, alla sciocca dichiarazione del nostro premier che alla direzione del Pd aveva declamato: “Anche sto Varoufakis se lo semo tolti. Chi di scissioni ferisce, di elezioni perisce”. Gianīs Varoufakīs, che mi sembra un uomo, di quelli veri, risponde: “Al contrario, partecipando a quel colpo vile contro Alexis Tsipras, vi siete liberati della democrazia greca” poi rincara e ribadisce: “Signor Renzi, ho un messaggio per te: puoi gioire quanto ti pare per il fatto che io non sia più ministro delle finanze o deputato. Ma non ti sei sbarazzato di me. io sono vivo e vegeto politicamente, e come persona in Italia mi riconoscono quando cammino per le strade del vostro bel Paese. Ciò di cui vi siete liberati partecipando a quel colpo vile contro Alexis Tsipras, ripeto, è la democrazia greca” Infatti ricostruendo i primi sette mesi del 2015, assolutamente peculiari tanto per la storia greca quanto soprattutto per quella dell’Unione Europea, Varoufakis scrive che molti dei suoi compagni sono rimasti fedeli alla piattaforma Syriza che li ha eletti a gennaio come un partito unito per portare speranza ai greci e ai popoli europei ponendo definitivamente la parola fine “ai prestiti di quel salvataggio finto, che è costato caro all’Europa, e che ha condannato la Grecia ad una depressione permanente“. Varoufakīs conclude sottolineando che il premier italiano, con la sua tattica del “poliziotto buono” ha svolto un ruolo centrale nell’agevolare la rottura di Alexis sulla base dell’assunto “Se non cedi, essi ti distruggeranno” (Che eroe! N.d.a.). “Sotto un’estrema costrizione da parte dei leader europei, tra cui anche il signor Renzi che ha rifiutato di discutere ragionevolmente le stesse proposte della Grecia, il mio primo ministro, Alexis Tsipras, è stato sottoposto il 12 e 13 luglio a un bullismo insopportabile, a un ricatto nudo, a pressioni disumane”.

9) A proposito della riduzione degli stipendi e benefit dei Parlamentari: Lo stipendio medio annuo dei medesimi è immutato ed è pari ad €uro 144 mila circa, il più alto in Europa. I secondi in graduatoria, gli austriaci, ne percepiscono 106 mila, a seguire gli 86 mila degli olandesi, 84 mila i tedeschi, 82 mila gli inglesi. In coda la Francia con 63 mila €uro e i 35 mila della Spagna per chiudere con 7.370,00 €uro dei poveri polacchi.
La Presidenza della Repubblica Italiana (Quirinale) è la più costosa della Terra, pure se confrontata con le monarchie e le repubbliche presidenziali.
Il settore della Politica è quello che in questo Paese, rispetto al resto del globo, offre più posti di lavoro avendo il maggior numero di persone impegnate a coadiuvare coloro che sono impegnati a salvare le sorti della nazione. Un numero imprecisato, ma altissimo, per la sicurezza, addirittura esorbitante tra amministrativi, tecnici, dirigenti, assistenti, fattorini, commessi, uscieri, medici, infermieri, addetti alla buvette, baristi, postini, camerieri, autisti, cuochi, barbieri, elettricisti, giardinieri, idraulici, tappezzieri e via di questo passo fino agli incaricati alla ricarica degli orologi a pendolo. Tutti con contratti e stipendi “atipici” verso l’alto, ma di molto, rispetto ai loro omologhi lavoratori italiani.
Si è saputo che i “pargoli” dei nostri politici, perché tali rimangono fino alla vecchiaia, ereditano finanche il “vitalizio. Due esempi per tutti: Sono 117 gli assegni di reversibilità che pesano per sei milioni all’anno sulle casse dell’Assemblea siciliana. Natale Cacciola nacque in provincia di Messina prima ancora del terremoto. Si candidò per il partito monarchico alle elezioni regionali del 1947 e, in virtù dei soli tre anni trascorsi a Sala d’Ercole nella prima legislatura, c’è ancora un erede che da 40 anni percepisce dalla Ars un vitalizio: è la figlia Anna Maria, cui vanno puntualmente oltre duemila euro al mese. Il marsalese Ignazio Adamo fu uno dei pionieri dell’Assemblea: eletto per il “Blocco del popolo”, fu deputato sino al 1955. Quando lasciò Palazzo dei Normanni aveva già 58 anni, settantasei quando morì nel 1973. Da allora, ovvero da 42 anni, l’amministrazione versa un contributo alla famiglia: 3 mila e 900 €uro al mese vanno alla moglie Irene Marino, stessa cifra per la figlia Anna Rosa. Il tutto grazie ad una folle legge in vigore in Sicilia.

Mi fermo qui per un sottile senso di nausea che mi sta assalendo e concludo riassumendo le parole di Alberto Asor Rosa, nato nel 1933 a Roma, ha insegnato letteratura italiana alla Sapienza. critico, scrittore, saggista politico, storico, intellettuale comunista. Nel 1965 aveva scritto il fondamentale “Scrittori e popolo” seguito mezzo secolo dopo da “Scrittori e massa”. Coerente con la sua visione di sinistra è stato un anti-berlusconiano intransigente. Ecco il suo pensiero (Intervista di Fabrizio D’Esposito): “Il PD sta diventando un partito che risponde solo al leader con un gruppo dirigente conservatore, non ha più una base di massa, risponde al comando di un leader incontrastato e ha un gruppo dirigente conservatore di destra, nemmeno di centro. Il partito renziano, escludendo dal gruppo dirigente ogni erede della tradizione comunista, ma anche progressista o riformista essendo tutti ex-democristiani, nel suo grottesco viaggio verso la destra peggiore di questo Paese, quella degli ex berlusconiani Denis Verdini e Angelino Alfano, futuri inquilini o alleati del Potere sulla Nazione, stanno preparando una destra autoritaria” Alla domanda “Com’è possibile che un tale Partito nasca a sinistra, anziché a destra? Asor Rosa risponde: “La risposta è facile. Per mettere in moto questo processo occorreva che la forza trainante fosse una parvenza di sinistra dietro cui nascondersi, altrimenti ci sarebbe stato un coro di sghignazzamenti, se non di manifestazioni di piazza.” Fabrizio D’Esposito: “Quindi il berlusconismo è stato meno pericoloso del renzismo?” Asor Rosa: “Sì, «Silviuccio» non era in grado di elaborare culturalmente una simile invenzione. E politicamente la piazza glielo avrebbe impedito.” Fabrizio D’Esposito: “A Renzi invece no?” Asor Rosa: “Lui può fare quello che sta facendo perché il Pd è mutato nelle sue radici e la mutazione genetica ha investito anche i suoi elettori. Non dimentichiamo che lui arriva dopo una sequela pluridecennale di fallimenti del centrosinistra e la gente ha pensato che almeno questo fa qualcosa. Fabrizio D’Esposito: “Il fatidico 40 per cento alle Europee” Asor Rosa: “Renzi ha un consenso vasto anche se il punto culminante del suo successo è già alle nostre spalle.” Fabrizio D’Esposito: “All’orizzonte c’è però l’autoritarismo della nuova Costituzione. Qualsiasi atto del presidente del Consiglio mira al restringimento della democrazia, in termini di spazi e di base del consenso. Contano solo i vertici del potere, dalle rappresentanze politiche al preside-manager della scuola. Per renzismo, intendo questo.” Asor Rosa: “Combattere il renzismo dall’interno del Pd non sembra possibile… sulla minoranza del Pd, in questi giorni, mi sono venute in mente solo due parole, «ridicola» e «penosa». Ridicola perché ha fatto ridere la battaglia su alcuni particolari della riforma Boschi. Penosa perché il risultato ha dimostrato che la minoranza non conta alcunché. Poi ha superato anche il limite etico-politico perché non si è vergognata di votare con Verdini” Fabrizio D’Esposito: “Fuori dal Pd c’è un deserto a sinistra?” Asor Rosa: “Deserto mi pare eccessivo. Ci sono tanti pezzetti sparsi ma non c’è alcuno in grado di convogliare queste forze verso la stessa direzione. Dalla crisi dei grandi partiti di massa nati dall’antifascismo e dalla Resistenza non c’è stata alcuna vera scintilla.” Fabrizio D’Esposito: “Come si qualifica una mutazione?” Asor Rosa: “Quando un partito cambia natura, vocazione e cultura.” Fabrizio D’Esposito: “Nel Pd renziano?” Asor Rosa: “Si parte dall’idea che i conflitti sociali siano dannosi per cui i sindacati diventano il nemici. Così la cultura della nazione impone una ratio comune che è quella del grande capitale e della grande finanza. Il terzo punto è il restringimento della democrazia. Il Partito della nazione, sviluppato sino in fondo, comprenderà anche Berlusconi e i berlusconiani, non solo Verdini e Alfano.”

Intanto ad oggi la Corte dei Conti sta setacciando i bilanci della Provincia di Firenze dell’era renziana. Alla voce “Rappresentanza istituzionale” in cinque anni è stato inserito di tutto, a partire da cene da 2 mila €uro cadauna. Quindi quando non rottamava, la guida capo scout si è speso 600 mila €uro in viaggi all’estero e aragoste. In tal senso e sulla scia del “caso” Ignazio Marino, che si sta ritorcendo come un boomerang verso i suoi “amici”, saranno quasi sicuramente avviate indagini. Però il buon Matteo, furbo come un’anguilla spalmata di grasso, è preparatissimo avendo avuto uno dei migliori maestri in questo tipo di esercizi. Comincerà a dire di essere un perseguitato politico e tutti ce l’hanno con lui perché invidiosi del fatto di essere riuscito a diventato ricco.
Per sopravvenuta crisi di rigetto a tale tipologia di argomenti riprenderò, forse, l’anno prossimo. Grazie a tutti per l’attenzione.
FINE (per ora…)

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: fotomontaggio con leggìo antichissimo e vecchio codice manoscritto in primo piano fotografato dall’Autore nel Museo di Khiva, provincia del Khorezm (Uzbekistan)

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LA POLITICA SECONDO MATTEO (novelle per un anno… e oltre) – PARTE V

LA POLITICA SECONDO MATTEO
(novelle per un anno… e oltre)

PARTE V

Capitolo XIII – I lustrini e cotillon di Renzi Matteo

Correva l’anno 2014… il giorno 25 del mese di ottobre apprendo dai vari telegiornali che la guida scout Renzi Matteo rilascia la seguente dichiarazione: “Io devo occuparmi di 60 milioni di Italiani!” e non sembrerebbe ma finalmente giunge una discreta notizia. Considerando che la popolazione di questo “benedetto” Paese ammonta a 60 milioni 728 mila 668 individui ho tirato un sospiro di sollievo. Potrei fare parte dell’eccedenza. Che tristezza però! Dico davvero, non tanto per il basso, ma che dico? Infimo profilo di questa accozzaglia di irrecuperabili, ma per il fatto che i cittadini, i giovani in particolare, non si rendano conto che ogni volta che Renzi ci concede un’asserzione o fa una promessa è come se lanciasse stelle filanti, coriandoli e distribuisse lustrini e cotillon nel corso della celebrazione di un funerale. Il nostro.

Capitolo XIV – Il salvataggio di Antonio Azzollini (la legge non è uguale per tutti)

La guida scout Renzi mesi fa dichiarava trionfante “DASPO per i politici corrotti” e in questi giorni ha contribuito a far sì che il PD salvasse dall’arresto un senatore di NCD che risponde al nome di “onorevole” Antonio Azzollini. La comunicazione del premier: “Il Parlamento non è passacarte della Procura” e aggiunge trionfante “Abbiamo i numeri al senato quindi andiamo avanti più decisi di prima”.
Intanto il Tg Rai2 del 31 luglio 2015 comunica che la disoccupazione sale al 12,7% e quella giovanile supera il 44% con 2 punti percentuali in più. Al contempo dal M5S è stata inaugurata la famosa bretella Palermo-Catania i cui lavori sono stati pagati con le indennità dei propri parlamentari.

Capitolo XV – Assunzioni facili per i rampolli della “Casta”

Sotto la guida del buon Matteo ovviamente non ci sono nepotismi, favoritismi, familismo e clientelismo. Infatti dal primo luglio 2015 Eleonora Padoan è stata assunta in extremis, cioè con uno degli ultimi atti della vecchia amministrazione di Franco Bassanini e Giovanni Gorno Tempini, rispettivamente presidente e amministratore delegato uscenti proprio della Cassa depositi e prestiti. Ma va? Alla Cassa depositi e prestiti, l’ente controllato con una quota dell’80% dal ministero dell’Economia di cui il papà è, guarda caso, titolare del dicastero da pochissimo affidato al duo Claudio Costamagna e Fabio Gallia ai quali, a cose fatte, non si potrà addebitare alcunché al riguardo. Con una precedente esperienza di senior economist in Sace, la società pubblica di assicurazione dei crediti all’estero controllata proprio dalla Cassa depositi e prestiti, la Padoan andrà ora ad occuparsi del settore della cooperazione e dello sviluppo internazionale. È stata scelta al termine di una procedura interna di “job posting” (utilizzo, da parte di un’azienda, del proprio sito per la pubblicazione di annunci di lavoro in quanto tale dipartimento non fa parte dell’apparato statale) che alla fine ha visto partecipare solo tre candidati tutti interni alla Sace (e chi lo sapeva?).

Capitolo XVI – Il Cda RAI di Matteo: decidono PD, NCD, UDC & C. (C. sta per “Compagni” di destra)

E arriviamo alla RAI per la quale la guida scout non perdeva occasione di perorare la giusta causa del “fuori i politici dalla TV di Stato”. Infatti è di questi giorni la nomina dei sette “Commissari di vigilanza”, così ora si chiamano i Consiglieri di Amministrazione tanto per far vedere che si cambia per non mutare alcunché, sei dei quali, partoriti dal complotto PD, NCD, UDC & C. (C. sta per “Compagni” di destra), se ripresi da una telecamera, non distinguerebbero un funerale da una parata militare. Carlo Freccero, dato che è persona competente, è stato un incidente di percorso essendo entrato nel gruppo con i voti di SEL e M5S. Da quanto apprendo tramite i pochissimi giornalisti che informano (razza in via di estinzione a meno che non venga inserita nelle specie protette) sembrerebbe che la scelta sia stata meditata da un “pizzino” che il Capo del Governo avrebbe inviato dal Giappone. Così abbiamo Guelfo Guelfi, esperto di comunicazione che ha lavorato come consulente elettorale di Matteo, amico di Sofri e, udite udite, direttore della società di informazione della Provincia “Florence Multimedia” sulla quale nel 2012 la Corte dei conti aprì un’indagine sulle spese di rappresentanza effettuate dalla Provincia di Firenze durante il mandato dell’attuale premier, allora sempre sindaco della città gigliata, che ammontavano a circa 600 mila €uro e soggetta ad accurato esame da parte del Ministero del Tesoro. Questa “Florence Multimedia” è una società voluta da Renzi, alla quale la Provincia, durante la sua presidenza, avrebbe concesso un affidamento di prestazioni “per un importo superiore a quello previsto dai regolari contratti di servizio” (vedere parte I versetto V – “Florence Multimedia”). Di Rita Borioni, laureata in storia dell’arte, si può dire che fra le altre attività svolte la più significativa sia stata quella di fare la portaborse di “onorevoli” dei DS e del PD. Franco Siddi ex segretario della Federazione della stampa ha scritto per varie testate sarde. Arriviamo ad Arturo diaconale editorialista de “Il Giornale” e candidato trombato del PDL. Pare si sia occupato, e si occupi tuttora ovviamente a certi livelli, del Parco Nazionale del Gran Sasso; di altri incarichi di minore importanza neppure ho voglia di parlare. Giancarlo Mazzuca, anche lui ex giornalista de “il Giornale” e pure candidato invano a Governatore dell’Emilia Romagna ha fatto diverse capriole in politica e nel giornalismo prima di approdare alla RAI. Concludiamo con Paolo Messa colui che ha diretto l’ufficio stampa dell’UDC di Pierferdinando (Casini) ma, fra le altre, la caratteristica che più mi affascina di questo signore è che pare abbia scritto un libro sulla DC intitolato “Mai più senza” del quale ho fatto ricerche su internet con scarsissimi risultati. Andate a controllare, compaiono solo il nome dell’Autore e il titolo, null’altro. Così mi resterà la voglia di leggerlo e gustare la prefazione che stilò Giulio Andreotti.
E poi dubitate che il nostro leader non sia un saltimbanco dell’organizzazione del nostro Paese? Questo è un tuffo sincronizzato con Berlusconi al massimo livello di coordinazione, in avanti, tripla piroetta preceduta da rotazione indietro, ritornato e doppio avvitamento. Al suo confronto il campione mondiale di tuffi da 27 metri Gary Hunt che, per far provare al pubblico l’emozione di una sua “performance” lanciandosi, non a caso, con una telecamera in mano, non è neppure in grado di scendere le scale di casa.
Continua…

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: fotomontaggio con leggìo antichissimo e vecchio codice manoscritto in primo piano fotografato dall’Autore nel Museo di Khiva, provincia del Khorezm (Uzbekistan)

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