Heinrich Himmler

«Così ci siamo schierati e secondo leggi immutabili marciamo come ordine militare nazionalsocialista, uomini di impronta nordica, comunità giurata della nostra stirpe, verso un lontano avvenire, e desideriamo e crediamo di essere non soltanto i pronipoti che meglio la difendono, ma anche e in più i padri di generazioni future, necessarie alla vita eterna del popolo tedesco-germanico»

(Dichiarazione di Heinrich Himmler sulle SS come ordine nazionalsocialista)

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Heinrich Himmler

CUI PRODEST?

CUI PRODEST?

«[…] Il fatto è che in lui (Hitler n.d.a.) c’è qualcosa che affascina profondamente […] Hitler… sa che gli esseri umani non vogliono solo confort, sicurezza, orari di lavoro comodi, igiene, controllo delle nascite e, in generale, senso comune; vogliono anche, almeno in maniera intermittente, la lotta e il sacrificio di se stessi, per non parlare dei tamburi, delle bandiere e delle sfilate. Fascismo e Nazismo sono psicologicamente molto più profondi di qualsiasi concezione edonistica della vita…»

Ovviamente Orwell non era un fan di Hitler. Ad un certo punto della recensione immagina come sarebbe stato il mondo se il Terzo Reich avesse avuto successo:

«…Ciò che Hitler prevede, da qui a cento anni, è uno stato continuum di 250 milioni di tedeschi con un grande spazio vitale (che si può estendere per esempio più o meno fino all’Afghanistan), un orribile impero senza cervello in cui, essenzialmente, non accade nulla a parte una continua formazione di giovani uomini per la guerra e l’infinito allevamento di carne fresca da macello.»

George Orwell – Recensione del Mein Kampf di Adolf Hitler.

Nel giugno del 1941 Hitler invase la Russia, commettendo uno dei più grandi errori strategici nella storia della guerra moderna. Stalin fu completamente preso alla sprovvista dall’invasione e le notizie del TRADIMENTO di Hitler gli causarono un crollo nervoso. Chiaramente non aveva letto il “Mein Kamp” così attentamente come Orwell né la recensione di quest’ultimo.
Hitler e Stalin erano alleati, quanto meno fecero un accordo di non belligeranza patto che mai sarebbe stato siglato da Lev Trockij, la personalità più influente della Russia post-rivoluzionaria e della neonata Unione Sovietica, il quale aveva una concezione ben diversa del “socialismo reale”. A seguito della sua lotta politica e del duro contrasto con Stalin, dopo la morte di Lenin Trockij fu espulso dal Partito Comunista Sovietico ed esiliato, mentre l’OPPOSIZIONE DI SINISTRA veniva smantellata dal gruppo stalinista (DI DESTRA), favorevole alla burocratizzazione totalitaria dell’URSS e al concetto di “Socialismo in un solo paese”.
A chi giovò e tuttora conviene che la parola “Comunismo” (senza mai nominare il “Socialismo reale) sia diventata impronunciabile ai più ed accostata al nazifascismo? “Cui prodest?”
Bella domanda vero?

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagini in evidenza ricavate dal web: A sinistra George Orwell – A destra…

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A MENO 1/12 DALL’AUTUNNO

A MENO 1/12 DALL’AUTUNNO

Assolata e deserta,
lunga, fredda,
larga, distesa,
ciottoli, sabbia ocra,
fragore dell’estate
in dissolvenza,
udibile e visibile
recente passato
dal blu profondo
risacca depone
in causale tracciato,
mutevole confine
nel litorale
che ultima onda
schiaffeggia, accarezza,
avanza, aggrinfia,
si ritrae con rumore
di sassi bagnati.

Normale all’arco dell’orizzonte
è dardo la mia ombra.
Incurante dei flutti
punta la prima stella
nel curvo Universo.
Attende l’attimo!
Fermare vagheggiate
e scomparse
presenze amate.
Sarà giudice l’attesa
lasciando amaro in bocca,
acre sapore di corda tesa.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagini in evidenza: Foto Mauro Giovanelli

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I DIVINI CAVALLI DI ACHILLE

I DIVINI CAVALLI DI ACHILLE

Amore,
amare,
essere amati,
amaro
averlo perduto,
così da rinunciare
all’affilata
luce del sole
che leviga
ogni dolore
e ombra
benevola
accoglie tregua,
silenzio,
mentre la vita
scorre
come carezza
sul muso
del purosangue
che guarda
verso il cielo.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Giorgio De Chirico – “I divini cavalli di Achille”

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PINO DANIELE È NEL VENTO

PINO DANIELE È NEL VENTO

Devo dirti una cosa Giuseppe,
forse non ha importanza
ma desidero tu mi ascolti,
del resto è pensiero che da solo,
senza essere accompagnato,
viaggiava nella mia testa.
Anche nel ricordare
un geniale artista,
come per l’amore,
cerchiamo quel che resta.

L’hai detto tu, pure scritto,
e magnificamente interpretato
soltanto che, a parer mio,
se nella mente ho scavato
deve esserci una ragione,
finanche ho rovesciato
la mia immaginazione,
svuotata del suo contenuto,
ogni recesso rovistato
per trovare ciò che di te…
È rimasto.
Poi, con calma, quando ogni cosa
è tornata al posto giusto
ho a lungo riflettuto.

Lo sguardo, il modo di porti,
la levità con cui presentavi
ogni brano affinché volasse alto,
al di sopra di ogni emozione,
con inquieta compostezza,
struggente passione,
allo stesso modo del vento
che continua a soffiare tra noi,
ed ogni volta lascia tracce
originate dai nostalgici occhi tuoi,
segni, messaggi, idioma
del poeta, interprete, cantore
della Nazione Napoletana,
volti implosi nella miseria,
prosciugati dalla sopportazione,
l’intrico dei vicoli, i conventi,
monasteri, chiese barocche,
castelli, sfarzo e suggestione,
cabala, riti, miracoli, scaramanzia,
processioni, inventiva senza pari,
ingegno, sfrenata allegria
che dall’incombente Vulcano
discendono miste a innata filosofia,
fatalismo, indifferenza, grande cuore.
Questo è quanto.

Ah! Dimenticavo caro Pino:
Le tue ardenti pupille
nel loro peculiare fulgore
ogni volta rivelavano il destino:
Con l’eterno tuo canto d’amore
continuare a trasformare
gli incostanti lamenti,
lenire angoscia, timore, incertezza
del divenire, ossessioni dei viventi…
Perciò le stelle ti hanno reclamato!
Accrescere lo sfavillio tra le genti.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Pino Daniele

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“MERITOCRAZIA” ED ALTRE LEGGENDARIE PAROLE

“MERITOCRAZIA” ED ALTRE LEGGENDARIE PAROLE

Il vocabolo “Meritocrazia” è riportato nel cartaceo quanto corposo vocabolario “Il nuovo Zingarelli” undicesima edizione quindi, per la nota proprietà transitiva, pure l’aggettivo “Meritocratico”. Definizioni:

1-“Concezione per cui ogni forma di riconoscimento (ricchezza, successo negli studi e nel lavoro e similari) è esclusivamente commisurata al merito individuale”

È altresì menzionato nell’odierna fonte della “conoscenza”, ossia la “rete”, nei seguenti termini:

– “Sistema di valutazione e valorizzazione degli individui, basato esclusivamente sul riconoscimento del loro merito: caratteristico della società liberista.”

Ebbene, dando per scontato che tutti abbiano contezza circa il significato delle seguenti proposizioni e/o verbi, avverbi:

a) – “…forma di riconoscimento…”.

b) – “Esclusivamente”.

c) – “Commisurare”

d) – “Merito individuale”

e) – “Valutazione e valorizzazione degli individui”

…per quanto precede se ne deduce che il termine “Meritocrazia” e l’aggettivo “meritocratico”, fra una sgangherata corbelleria e l’altra, viene inconsapevolmente usato ed abusato in senso assoluto, assiomatico, categorico, indiscutibile, dogmatico sia dai politici sia dalla plebaglia che li osanna. Pertanto mi sento di poter affermare inconfutabilmente:

“PIÙ SONO CRETINI PIÙ PARLANO DI MERITOCRAZIA”

Non è superfluo aggiungere che la “Meritocrazia” sia la più abietta, subdola, lubrica, immonda, ambigua forma di razzismo che l’uomo abbia potuto congegnare. Coloro che faticano a pensare, cretini e non, difficile possano comprenderlo.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata a vanvera dal web

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SPIRITUALITÀ

SPIRITUALITÀ

Prima dell’amore, desiderio, passione, carnalità, erotismo, senso di possesso… C’è il Bene! Ed io ne accolgo molto per la donna vera, assoluta, femmina nel senso più materno, totale, incondizionato, quindi meravigliosamente vergine, pura, direi immacolata la sua anima.
Autentica spiritualità non è questione di imene.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: Petra (Giordania)

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“POPULISMO” ED ALTRE LEGGENDARIE PAROLE

“POPULISMO” ED ALTRE LEGGENDARIE PAROLE

Il vocabolo “Populismo” è riportato nel cartaceo quanto corposo vocabolario “Il nuovo Zingarelli” undicesima edizione quindi, per la nota proprietà transitiva, pure l’aggettivo “Populista”. Definizioni:

1-“Movimento politico russo della fine del XIX secolo che aspirava alla formazione di una società socialista di tipo contadino contraria all’industrialismo occidentale.”

2-“Ideologia caratteristica di movimento politico o artistico che vede nel popolo un modello etico e sociale.”

È altresì menzionato nell’odierna fonte della “conoscenza”, ossia la “rete”, nei seguenti termini:

– “Movimento politico-culturale russo, che si sviluppò tra la fine del sec. XIX e l’inizio del XX, aspirante a una sorta di socialismo rurale, in opposizione al burocratismo zarista e all’industrialismo occidentale.”

estens.
– “Qualsiasi movimento politico diretto all’esaltazione demagogica delle qualità e capacità delle classi popolari.”

Ebbene, dando per scontato che tutti:

a) – Conoscano il significato del vocabolo “demagogico”.

b) – Si pongano la domanda del perché tale sostantivo sia comparso nell’era “Berluscorenzifera”.

c) – Si chiedano altresì come mai non venga menzionato quando si disquisisce circa la “capacità” di nostri imprenditori e/o politici tipo: «“Industrialismo” – qualsiasi movimento economico/politico diretto all’esaltazione demagogica delle qualità e attributi delle classi imprenditoriali.”

d) – Sappiano che estens. ha il significato di “estensivamente”, ovvero “in senso lato”, “comunemente” appunto…

…per quanto precede se ne deduce che il termine “Populismo”, fra una sgangherata corbelleria e l’altra, viene inconsapevolmente usato ed abusato in senso dispregiativo sia dai politici sia dalla plebaglia che li osanna. Pertanto mi sento di poter affermare inconfutabilmente:

“PIÙ SONO CRETINI PIÙ PARLANO DI POPULISMO”

Mauro Giovanelli – Genova
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