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Mauro Giovanelli Titolo: SENSORIALE – Poesia III Millennio

EDIZIONE SPECIALE

Genere: Poesia / Letterature

– poesia

Codice ISBN: 9788892356672

Edizione: 1a Anno pubblicazione: 2019

Formato: 14,5×22 Pagine 576

Copertina: morbida, Interno: colore

Immagine di copertina: Enrico Bafico artista, “La nave veloce”, Olio su tela, Collezione Mauro Giovanelli

Mauro Giovanelli
Titolo: PULSIONALE – Poesia III Millennio
Codice ISBN: 978-88-6206-641-9
© 2019 Vertigo Edizioni s.r.l., Roma
www.vertigoedizioni.it info@vertigoedizioni.it
I edizione novembre 2018
ISBN 978-88-6206-641-9
Edizioni VERTIGO collana PREZIOSI
In copertina: Fulvio Leoncini, “Pulsionale”, 1996, tecnica tempera su carta incollata su tavola e digital painting su tavola, dimensioni cm. 35,5×50, collezione Mauro Giovanelli

Prefazione

Tra il 2012 e il 2013 al Complesso del Vittoriano di Roma venne allestita una straordinaria mostra di Renato Guttuso. Al di là della ricchezza artistica che la raccolta presentava, a colpire particolarmente il visitatore la sala centrale che era stata allestita posizionando su ognuno dei quattro lati un enorme quadro dell’artista. La sensazione, altamente impressionante, era di immergersi nei quadri stessi, una vividezza di colori e immagini da catapultare l’osservatore in un mondo (ir)reale di fantastiche sensazioni. Questa particolare commozione è tornata alla mente durante la lettura del testo di Mauro Giovanelli, capace in maniera sorprendente di trasmettere al lettore una poliedricità di percezioni e sfumature assolutamente coinvolgente e inebriante.
La corposa raccolta poetica dell’autore, infatti, è un viaggio esperienziale che unisce la parola a una componente visiva particolarmente fruttuosa data dalle foto e dalle riproduzioni, che l’autore stesso ha inserito, di opere presenti nella sua collezione privata, immagini familiari storiche, foto da lui stesso scattate ma anche di altre universalmente conosciute per il loro
valore artistico.

[…]
Ho mani eterne,
Senza tempo l’impronta impressa su te,
Mai più sarà cancellata,
marchio che ti accompagnerà,
ne rimarrà nozione
pure quando questo valico verrà superato
scollati dal passato.
Stammi lontana, meglio è per te,
colei che ne avverte il senso
mai più troverà pace.
[…]
(Cacciatore di te)

Un artista a tuttotondo, Mauro Giovanelli, che sembra sfidare la parola, a voler dimostrare che può piegarla ad una sua volontà creatrice, ma forse proprio con piacere i versi stessi si plasmano tra le sue dita, consapevoli della capacità autoriale di renderli ancora più vitali, più sinuosi, più comunicativamente appaganti e stimolanti.
È una poesia pittorica quella del nostro autore che fin dalle prime righe sembra ricordarci che la vita – affinché sia tale e possa dare il massimo – allo stesso modo vada vissuta, senza negarsi possibilità ed esperienze, facendo un profondo respiro e gettandosi nell’ignoto.

[…]
Ho visto l’unica aristocrazia,
la tua cultura, filosofia, saggezza e,
in rapida successione,
ho visto Carmen Mondragón, Nahui Olín,
gli esuli dalla guerra civile di Spagna,
udito il passo dell’oca che ti intimoriva.
Ti ho veduta con Alda in fasce, avvolta nella coperta,
io dentro te assumevo forma e sostanza,
mentre, procedendo calma, piano,
evitavi la folla terrorizzata, amalgamata, impazzita,
che al suono dell’allarme galoppava verso il rifugio.
[…]
(Mamma)

A tutto questo si unisce una profonda conoscenza intellettuale che abbraccia i più diversi campi per dare libero sfogo a quella vitalità che aggiunge nuovi significati e inedito valore ad ogni esperienza. Ciascun componimento è microcosmo, spesso presentato come para-narrazione poetica: una storia, un’immagine estratta dal tempo, cristallizzata nell’emozione che ha suscitato, quasi si potesse rivederla dall’esterno, con un occhio che ne è stato artefice e testimone allo stesso tempo.
Attraverso le pagine scorrono uomini, donne, artisti che sembrano parlarci con la familiarità che ne disvela i vizi e le virtù, come durante i dialoghi sul finire della notte; un animo umano che si fa innocentemente nudo di fronte al lettore, il sussurro di un’essenza evocativa dei misteri primordiali.

[…]
A parer mio le gambe della donna
sono gli estremi limiti del piano di oscillazione
del pendolo divino che dell’Universo misura
il senso di rotazione, sono la differenza
fra “Benvenuto” e “Addio…

La tua assoluzione o la condanna.
(Idonea destinazione)

[…]

La curiosità anima la lettura, ma sempre con il rispetto dovuto a chi decide di metterci a parte di un discorso personalissimo e sincero, coinvolgente, vero, un invito a partecipare, spingerci oltre i nostri limiti per riscoprire l’autentico valore che anima i nostri pensieri e dà corpo alle nostre azioni.

Commento di Luana Bottacin

Quale linguaggio sublime ed articolato rappresenta la poesia! E quale potere è in grado di racchiudere dentro di sé il poeta, mentre, appallottolando i fogli e gettandoli per terra, alla ricerca della forma migliore per esprimere idee e pensieri, osserva e scruta dentro e fuori il proprio mondo. Chiaramente, lo abbiamo detto in altra sede, il linguaggio poetico ha bisogno di altre stanze, altri meccanismi rispetto il racconto in prosa: nella maggior parte dei casi, i versi sono la rappresentazione meccanica e dinamica di quanto sa provare l’animo umano; non si deve avanzare soltanto per presentare un componimento stilisticamente soddisfacente… non ci si deve lambiccare il cervello per stupire, colpire, commuovere coloro che stanno al di là, anzi, spesso il lettore alza il viso dalla pagina perplesso, stordito, talvolta incredulo al punto da chiedersi “ma cosa diamine è passato per la testa al poeta?”
È vero, molti autori sono ribattezzati strani, ma siamo certi che non stia proprio in questa eccentricità la risposta alla loro conoscenza? Mauro lo ribatte e lo dichiara fin dalle prime pagine: è un viaggio che si dipana tra i fili aggrovigliati delle emozioni più intime. Un percorso che svincola dalla strada personale per addentrarsi sempre più nei sentieri del Mondo, quello condiviso, quello osservato dalla massa; nei versi, a volte bisognosi di qualche attimo di pausa, c’è l’essenza di una profondità che, al di là dei balzi stilistici e della geometria con cui essi sono scritti, permette di cogliere le domande-cardine: “chi sono? Cosa desidero? Perché vivo in un modo piuttosto che in un altro?…”

I tempi, così vorrei definirli i momenti della poesia di Mauro, ci aiutano ad esplorare l’universo delle emozioni dell’uomo-poeta; il ricordo di un attimo felice che poi lascia posto ad una riflessione più malinconica… vita e morte che si incontrano e si affiancano in un carosello di immagini e che penetrano nel nostro cuore intervenendo a perpetrare l’infinito dibattito su chi siamo e come costruiamo la nostra vita.
Luana Bottacin – Scrittrice e poetessa

Commento di Carla Infante

Vorrei rendere omaggio (avrei dovuto farlo prima) a uno degli editor della pagina, Mauro Giovanelli, che ritengo profondo conoscitore della letteratura e dell’arte italiana e internazionale. Singolare nella sua poliedricità, personalità non facile, direi rude e inavvicinabile per certi aspetti, ma sicuramente una delle più grandi penne in circolazione. Devo confessare, dopo aver letto il suo ultimo libro “Pulsionale – Poesia III millennio”, di essermi trovata di fronte a un capolavoro. Opera che contiene un ritratto della vita senza filtri, pagine in cui prosa e poesia si mescolano per raccontare l’amore o il dolore con la stessa intensità… Nella sua lirica che segue viene esaltata l’importanza di avere un “grembo” in cui rifugiarsi la sera quando di ritorno a casa si ha bisogno di qualcuno a cui svelarsi senza finzioni e trovare ristoro. A presto Mauro… Grazie.
Carla Infante – Teacher presso Ministero Pubblica Istruzione

[…]
Se non hai “quel” grembo
entro cui riversare ogni lacrima
delle tue ferite…
Verso sera si va incontro a se stessi,
il pensare viene compresso all’essenziale,
senza fronzoli né finzioni,
così che tutto possa stare
dentro l’abito mentale
predisposto all’ultimo,
eventuale fottuto viaggio,
e lo riporrai ad ogni fottuta alba
fino a quando il sorgere del sole
ti dovesse comunicare
che un altro crudele,

fottuto giorno sta per cominciare.
[…]

RIPRODUZIONE RISERVATA

Il leggìo a nove posizioni

Mauro Giovanelli
Titolo: “Il leggìo a nove posizioni”
Codice ISBN: 978-88-6206-695-2
© 2019 Vertigo Edizioni s.r.l., Roma
www.vertigoedizioni.it info@vertigoedizioni.it
I edizione giugno 2019
ISBN 978-88-6206-695-2
Edizioni VERTIGO collana APPRODI
In copertina: Il leggìo di Fulvio Leoncini, tecnica disegno, tempera e digital painting su tavola, dimensioni cm. 22,5×21, collezione Mauro Giovanelli
Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri S.p.A.

Prefazione

Yuzaf non è asceso al cielo come c’è raccontato. In cerca di una risposta impossibile, almeno quanto lo sarebbe stato il dubbio che lo avrebbe colto durante il supplizio, lamentando l’abbandono del Padre, ha invece continuato a vagare tra le dimensioni del reale e del fantastico. Questa la sua missione, la croce alla quale sembra condannato dalla stessa natura di cui è composto, che gli fa incontrare altri “inverosimili” come lui: Corto, Srinivasa, Ramòn, Judex, dando vita a una ratatouille filosofica in salsa spirituale, insaporita con un melting pot delle migliori spezie antropologiche, raccolte dall’Autore ai crocevia della vicenda umana, nella sua mente, lungo le sconfinate praterie dell’investigazione fantastica…
Bene e Male, Divino e Umano, sono le invisibili sbarre della gabbia di Mānī che imprigionano il pensiero di Yuzaf nella speculazione dell’Oltre, lo costringono a surreali dialoghi con personaggi della storia e della fantasia che cucineranno a fuoco lento le convinzioni del lettore fino a dissolverle con la sola spiegazione alla nostra portata. Le molecole letterarie dell’opera sembrano formate da atomi privi di legami, gli elettroni saltano dall’orbita di un nucleo all’altro, collidono, rilasciano quanti di energia che riempiono di tracce luminose l’etere della narrazione: preziose indicazioni che, per il lettore attento e motivato dalla ricerca terrena e spirituale, rappresentano la segnaletica del sentiero che conduce a concepire l’inspiegabile. La ricostruzione storica e filosofica della religione sotto l’aspetto di “urgenza esistenziale” è accurata, onesta, priva d’intenzionalità alcuna di negare o affermarne l’esattezza, lasciandoci liberi di manovrare il leggìo a nostro piacimento per interpretare i manoscritti che su esso si alternano e incrociare lo sguardo del topo al fine di rispondere come possiamo a una domanda priva di senso: “Qual è la verità?”.

Alessandro Arvigo (Alex), Palermo (Italia)

Premessa

Questo racconto è la naturale prosecuzione di “Ecco perché Juanita”, antologia elaborata molto tempo fa (prima o poi dovrò rimetterci mano riproponendola alla stampa), certamente originale nella composizione al punto che non trovavo termini adatti a definirla. Per descriverne la “costruzione” decisi di utilizzare il verbo “comporre” vale a dire “mettere insieme varie parti allo scopo di costituire un tutto organico”(1) ovvero “produrre, realizzare un’opera di carattere letterario o artistico in generale”(2). Conclusi che il termine più adeguato a designarla fosse proprio “libro” intendendosi con tale parola “volume di fogli cuciti tra loro, scritti, stampati o bianchi”(3). Desidero ricordare che la parola “bibbia” significa insieme di generi letterari diversi. Non è casuale che “biblia”, dal greco “biblos” (corteccia interna del papiro che cresce sul delta del Nilo utilizzata per produrre materiale scrittoio) sia un plurale che indica l’insieme di opere scritte e narrate (nella Chiesa greca dell’epoca di Giovanni Crisostomo(4) si cominciò a usare l’espressione “Ta Biblìa”, che significa “I libri”). Infatti, il Vecchio e Nuovo Testamento sono compendi di elaborati vari per origine, genere, compilazione, lingua e datazione, prodotti in un periodo abbastanza ampio, preceduti da tradizione orale difficile da identificare, racchiusi in un canone stabilito dagli inizi della nostra era. In parole povere la prima grande raccolta, copiatura e forse pure sofisticazione della storia.
Tornando a “Juanita” dico che l’idea della sua realizzazione s’insinuò nella mia mente quando decisi di riunire diversi e preziosi frammenti della letteratura (sottotitolo “arabesco letterario”) di circa cinquanta autori e un centinaio di brani e citazioni disponendoli all’interno di una narrazione secondo il mio gusto. Occorreva solo la base di appoggio. Quale migliore “cronologia” potrebbero regalarci altri capolavori che non siano “Il Vangelo secondo Gesù Cristo” del grande Saramago, seguito da “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov per agganciarlo a “Il Procuratore della Giudea” di France e concludere con “Il Grande Inquisitore” di Dostoevskij? Nessuna. Un’avventura lunga 1700 anni.

Saramago descrive la vita di Gesù con un’autenticità da lasciare senza fiato, ineguagliabili lo stile e la prosa. Nel suo Vangelo neppure è sfiorata la personalità di Ponzio Pilato perché marginale al messaggio che l’autore ci ha compiutamente trasmesso. Per approfondirne la figura siamo quindi costretti a immergerci nelle strabilianti pagine di Bulgakov dove il procuratore della Giudea è assalito dal rimorso per una condanna decretata suo malgrado; la collera verso se stesso lo dilania, realizza di essere entrato nel mito dalla porta sbagliata e la sua ignavia (qui ci sarebbe da discutere) lo inchioderà per sempre nella penombra del porticato, dietro la brocca del servitore che versa l’acqua sulle sue mani sudate. Che ne sarà di lui? Allora lo seguiamo nell’epico “Il procuratore della Giudea” di Anatole France dove, vecchio e dolorante, si reca ai Campi Flegrei per curare la gotta che lo tormenta. I tempi del fasto e del potere li ricorda con il fedele e ritrovato Lamia che, riferendosi al Cristo, gli chiede: “Ponzio, ti ricordi di quest’uomo?” ed egli “Gesù? Gesù il Nazareno? No, non ricordo”(5). Non ricordo… Perché? Amnesia senile? Inconscia rimozione di una rievocazione ostica? Menzogna? Indulgenza divina? Non lo sapremo e il Gesù de “I fratelli Karamazov” di Dostoevskji(6), che chiude il mio saggio, non dice alcunché in proposito. Essendo stato vano il sacrificio estremo, Egli torna in questo mondo per riparare l’errore sennonché, riconosciuto e incarcerato dal Grande Inquisitore, non pronuncia una sillaba durante l’eccitazione verbale dell’aguzzino che a sera si reca nella cella per comunicargli la condanna al rogo. Il confronto tra i due si trasforma in un delirante monologo del prelato. Che cosa rappresenta l’unica risposta del Nazareno, il bacio sulle labbra del suo persecutore con cui suggella il loro incontro? Quali potrebbero essere stati i pensieri di Yuzaf nel momento in cui, graziato per tale gesto, si diresse verso nuovi orizzonti? Dove sarà andato? Che panorami gli si apriranno? Come esplorerà l’intrico che custodisce l’oggetto della sua ricerca?
La reinterpretazione delle Scritture? Il leggìo a nove posizioni?

NOTE:
(1) Zingarelli, undicesima edizione 1983.
(2) Ĭbīdem.
(3) Ĭbīdem.
(4) Giovanni Crisostomo, o Giovanni d’Antiochia (Antiochia, 344/354 – Comana Pontica, 14 settembre 407), è stato un arcivescovo e teologo bizantino. Fu il se- condo Patriarca di Costantinopoli. È commemorato come santo dalla Chiesa cattolica e ortodossa e venerato dalla Chiesa copta; è uno dei 35 Dottori della Chiesa.
(5) Anatole France, Il procuratore della Giudea, Sellerio Editore Palermo.
(6) Fëdor Dostoevskji, I fratelli Karamazov, Libro quinto, “Pro e contra”, Edizione Einaudi.

Pamela Michelis – Prefazione a “PULSIONALE – Poesia III Millennio” – Edizioni Vertigo – collana “I Preziosi” – IBAN 978 88 6206 641 9

Pamela Michelis – Prefazione a “PULSIONALE – Poesia III Millennio” – Edizioni Vertigo – collana “I Preziosi” – IBAN 978 88 6206 641 9

Tra il 2012 e il 2013 al Complesso del Vittoriano di Roma venne allestita una straordinaria mostra di Renato Guttuso. Al di là della ricchezza artistica che la raccolta presentava, a colpire particolarmente il visitatore la sala centrale allestita posizionando su ognuno dei quattro lati un enorme opera dell’artista. La sensazione, altamente suggestiva, era di essere immersi nei quadri stessi, una vividezza di colori e immagini da catapultare l’osservatore in un mondo (ir)reale di fantastiche sensazioni.
Questa particolare commozione è tornata alla mente durante la lettura del testo di Mauro Giovanelli, capace in maniera sorprendente di trasmettere al lettore una poliedricità di percezioni e sfumature assolutamente coinvolgente e inebriante.
La corposa raccolta poetica dell’autore, è infatti un viaggio esperienziale che unisce la parola a una componente visiva particolarmente fruttuosa data dalle foto e dalle riproduzioni, che l’autore stesso ha inserito, di opere presenti nella sua collezione privata, immagini familiari storiche, foto da lui stesso scattate ma anche di altre universalmente conosciute per il loro valore artistico.
[…]
Ho mani eterne,
Senza tempo l’impronta impressa su te,
Mai più sarà cancellata,
marchio che ti accompagnerà,
ne rimarrà nozione
pure quando questo valico
verrà superato
scollati dal passato.
Stammi lontana,
meglio è per te,
colei che ne avverte il senso
mai più troverà pace.
[…]
(Cacciatore di te)

Un artista a tuttotondo, Mauro Giovanelli, che sembra sfidare la parola, a voler dimostrare che può piegarla ad una sua volontà creatrice, ma forse proprio con piacere i versi stessi si plasmano tra le sue dita, consapevoli della capacità autoriale di renderli ancora più vitali, più sinuosi, più comunicativamente appaganti e stimolanti.
È una poesia pittorica quella del nostro autore che fin dalle prime righe sembra ricordarci che la vita – affinché sia tale e possa dare l’assoluto – allo stesso modo va vissuta, senza negarsi possibilità ed esperienze, facendo un profondo respiro e gettandosi nell’ignoto.
[…]
Ho visto l’unica aristocrazia,
la tua cultura, filosofia, saggezza e,
in rapida successione,
ho visto Carmen Mondragón, Nahui Olín,
gli esuli dalla guerra civile di Spagna,
udito il passo dell’oca che ti intimoriva.
Ti ho veduta con Alda in fasce,
avvolta nella coperta,
io dentro te assumevo forma e sostanza,
mentre procedendo calma, piano,
evitavi la folla terrorizzata,
amalgamata, impazzita,
che al suono dell’allarme galoppava
verso il rifugio.
[…]
(Mamma)

A tutto questo si unisce una profonda conoscenza intellettuale che abbraccia i più diversi campi per dare libero sfogo a quella vitalità che aggiunge nuovi significati e inedito valore ad ogni esperienza. Ciascun componimento è microcosmo, spesso presentato come paranarrazione poetica: Una storia, un’immagine estratta dal tempo, cristallizzata nell’emozione che ha suscitato, quasi si potesse rivederla dall’esterno, con un occhio che ne è stato artefice e testimone allo stesso tempo.
Attraverso le pagine scorrono uomini, donne, artisti che sembrano parlarci con la familiarità che ne disvela i vizi e le virtù, come durante i dialoghi sul finire della notte; un animo umano che si fa innocentemente nudo di fronte al lettore, il sussurro di un’essenza evocativa dei misteri primordiali.
[…]
A parer mio le gambe della donna
sono gli estremi limiti
del piano di oscillazione del pendolo divino
che dell’Universo misura
il senso di rotazione,
sono la differenza fra “Benvenuto” e “Addio…
La tua assoluzione o la condanna.
[…]

(Idonea destinazione)

La curiosità anima la lettura, ma sempre con il rispetto dovuto a chi decide di metterci a parte di un discorso personalissimo e sincero, coinvolgente, vero, un invito a partecipare, spingerci oltre i nostri limiti per riscoprire l’autentico valore che anima i nostri pensieri e dà corpo alle nostre azioni.
Pamela Michelis
Prefazione a “PULSIONALE – Poesia III Millennio” – Edizioni Vertigo – collana “I Preziosi” – IBAN 978 88 6206 641 9

Luana Bottacin per “PULSIONALE POESIA III MILLENNIO” – 16 luglio 2018

16 luglio 2018 di Luana Bottacin
per “PULSIONALE POESIA III MILLENNIO”

Racchiudere in pochi paragrafi un’opera di più di trecento pagine non è semplice, tanto più se, man mano che si procede nella lettura, si riporta alla luce un insieme che non è fatto soltanto di versi poetici. Mauro rivela senz’altro, oltre al possedere doti eccelse di scrittura , un bagaglio culturale che abbraccia le arti e le scienze più disparate: e coloro che lo hanno aiutato nella stesura e nella composizione del libro lo testimoniano, attraverso le fotografie, le riproduzioni di quadri, i disegni, i commenti in calce alla poesia…l’autore è senza dubbio una personalità che non lascia niente al caso, quanto alle sue idee sul mondo e sulla società.

Uno degli elementi più significativi dell’opera è l’amore, che assume via via una componente sensuale, visivamente e stilisticamente propria dell’Eros decantato da Nietzsche e dai suoi discepoli; parole ed immagini si ricalcano sulla carta in una forma che ai più può apparire morbosamente intrigante, perfino la scelta lessicale si aggrappa su una parete tendenziosamente lussuriosa, velatamente erotica, in un susseguirsi di situazioni che rischierebbero di risultare imbarazzanti. Dal mio punto di vista, però, Mauro non si spinge a questo: perchè nella sua poesia c’è ben di più di un carosello di foto “oscene”, di termini che stridono con la morale, di considerazioni puramente soggettive sulla società e sull’umanità in movimento.

L’amore per la donna si mescola a quello più universalmente vicino per gli uomini retti, deboli, che non cadono schiavi delle trappole del progresso…la visione del mondo è spesso affiancata alle equazioni matematiche, ma non in un sistema che voglia ridurre del suo significato il sentimento e l’anima. Mauro si annida nei meandri del Cosmo senza perdere il filo che gli consenta di tornare con i piedi sulla Terra, è una figura ricca di complessità ma sicuramente un uomo coerente nel suo pensiero, la cui prosa ridondante (non lo si prenda come un difetto) si getta e si riversa sui fogli come un fiume. Il libro è una summa di molteplici elementi, che necessitano di pause di riflessione; e nel suo insieme, un quadro articolato nel quale i temi universali di amore, morte, guerra, convivenza, si muovono in binari talvolta distinti, talvolta amalgamati con sapiente tecnica e padronanza di stile.

Luana Bottacin

PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO
ISBN 978 88, 6206 641 9
Edizioni VERTIGO collana “I Preziosi”
In tutte le librerie

Carla Infante per “PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO”

Carla Infante per “PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO”

Vorrei rendere omaggio (avrei dovuto farlo prima) a uno degli editor della pagina, Mauro Giovanelli, che ritengo profondo conoscitore della letteratura e dell’arte italiana e internazionale. Singolare nella sua poliedricità, personalità non facile, direi rude e inavvicinabile per certi aspetti, ma sicuramente una delle più grandi penne in circolazione! Devo confessare, dopo aver letto il suo ultimo libro “Pulsionale – Poesia III millennio”, di essermi trovata di fronte a un capolavoro! Opera che contiene un ritratto della vita senza filtri, pagine in cui prosa e poesia si mescolano per raccontare l’amore o il dolore con la stessa intensità… Nella sua lirica che segue viene esaltata l’importanza di avere un “grembo” in cui rifugiarsi la sera quando al ritorno a casa si ha bisogno di qualcuno a cui svelarsi senza finzioni e trovare ristoro! A presto Mauro… Grazie.
Carla Infante
Teacher presso Ministero Pubblica Istruzione

GREMBO

Se non hai “quel” grembo
entro cui riversare ogni lacrima
delle tue ferite…
Verso sera si va incontro a se stessi,
il pensare viene compresso all’essenziale,
senza fronzoli né finzioni,
così che tutto
possa stare dentro l’abito mentale
predisposto all’ultimo,
eventuale fottuto viaggio,
e lo riporrai ad ogni fottuta alba
fino a quando il sorgere del sole
ti dovesse comunicare
che un altro crudele,
fottuto giorno sta per cominciare.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com
© Copyright 2017 Mauro Giovanelli

Mauro Giovanelli
PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO
ISBN 978 88, 6206 641 9
Edizioni VERTIGO collana “I Preziosi”
In tutte le librerie

DARIO ROSSI SPERANZA for Mauro Giovanelli – PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO

GRAZIE DARIO ROSSI SPERANZA, amico da sempre, che mi ha dato il coraggio di salutarlo con disinvoltura proferendo le parole più difficili da dire, “ti voglio bene”, tanto più ad un uomo considerando la mia indiscussa virilità e attrazione verso tutto ciò che ha consistenza femminea.
Le sue parole puntualmente riportate così come mi sono pervenute dopo neanche un mese di conoscenza, tra l’altro “virtuale”, desidero condividerle con tutti voi poiché nel leggerle ho provato la sensazione di guardarmi in uno specchio molto particolare, difficilmente reperibile in quanto possiede la peculiarità di riflettere l’immagine senza invertirne gli opposti, la sinistra rimane tale e viceversa. Quindi ritratto perfetto che Dario ha voluto regalarmi. Lascio pure l’appellativo “Prof.” d’esordio, di cui ho titolo sebbene abbia sempre prediletto essere “Mauro”, quale sono e fui. In futuro mi permetterò con orgoglio di inserire questo “profilo” nei miei modesti lavori letterari unitamente alla “biografia” riportata in calce che da sempre li accompagnano.

For MAURO GIOVANELLI by Dario Rossi Speranza

PROF. sei proprio una cara persona, ricca di risorse e di sorprese, come non volerti bene! Il tuo magma intellettuale si auto produce senza pause in gran profusione e così accade che la tua copiosa messe venga giù come un fiume carsico che filtra in ogni dove e che non conosce ostacoli. In questo tuo precipuo tratto ti vedo, se me lo concedi, molto somigliante nell’impeto nel volume nel massivo impatto e nella “follia” al geniale padre di Zarathustra, novello Nietzsche postmoderno, anche alquanto nichilista ed esistenziale, con il quale condividi la gran Virtù di scrivere argomentare e produrre Senso anche “senza pensare” come confessava alla sua rigorosa Coscienza il gran pensatore di Röcken. Ma non sarò di certo io a censurarti nella tua iperattività caro amico mio, perché noi siamo involontari complici nell’aggressione totale ai Saperi ed alla Conoscenza! Siamo troppo simili per non sostenerci a vicenda sino all’ultima strenua parola immagine o pensiero! Anche se il Filosofo asseriva che NESSUNO E’ PERFEZIONE, noi tendiamo sovente a quella, la lambiamo pericolosamente e siamo costantemente molestati dal suo pensiero. Ma non per nutrire scioccamente i nostri rispettivi Ego, giammai potremmo essere vanagloriosi o peggio narcisi, ma solo per rendere più fruibile ed allettante la nostra produzione e per sopravvivere a noi stessi provando a vincere la Caducità dell’Essere, del Vivere e delle Cose tutte attraverso la Ricerca senza tregua della Bellezza, della Verità e della Conoscenza Universale, che da Forma incolore senza consistenza quale oggi noi siamo si traduca in Essenza primigenia di ogni inizio, a dispetto di quel Dio troppo assente nella drammatica Vicenda Umana…
DARIO ROSSI SPERANZA (Milano – New York)

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Mauro Giovanelli
PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO
ISBN 978 88, 6206 641 9
Edizioni VERTIGO collana “I Preziosi”
In tutte le librerie

Luana Bottacin – Commento a PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO

Luana Bottacin – Commento a PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO

Quale linguaggio sublime ed articolato rappresenta la poesia! E quale potere è in grado di racchiudere dentro di sé il poeta, mentre, appallottolando i fogli e gettandoli per terra, alla ricerca della forma migliore per esprimere idee e pensieri, osserva e scruta dentro e fuori il proprio mondo. Chiaramente, lo abbiamo detto in altra sede, il linguaggio poetico ha bisogno di altre stanze, altri meccanismi rispetto il racconto in prosa: nella maggior parte dei casi, i versi sono la rappresentazione meccanica e dinamica di quanto sa provare l’animo umano; non si deve avanzare soltanto per presentare un componimento stilisticamente soddisfacente…non ci si deve lambiccare il cervello per stupire, colpire, commuovere coloro che stanno al di là, anzi, spesso il lettore alza il viso dalla pagina perplesso, stordito, talvolta incredulo al punto da chiedersi “ma cosa diamine è passato per la testa al poeta?”

È vero, molti autori sono ribattezzati strani, ma siamo certi che non stia proprio in questa eccentricità la risposta alla loro conoscenza? Mauro lo ribatte e lo dichiara fin dalle prime pagine: è un viaggio che si dipana tra i fili aggrovigliati delle emozioni più intime. Un percorso che svincola dalla strada personale per addentrarsi sempre più nei sentieri del Mondo, quello condiviso, quello osservato dalla massa; nei versi, a volte bisognosi di qualche attimo di pausa, c’è l’essenza di una profondità che, al di là dei balzi stilistici e della geometria con cui essi sono scritti, permette di cogliere le domande-cardine: “chi sono? Cosa desidero? Perché vivo in un modo piuttosto che in un altro?…”

I tempi, così vorrei definirli i momenti della poesia di Mauro, ci aiutano ad esplorare l’universo delle emozioni dell’uomo-poeta; il ricordo di un attimo felice che poi lascia posto ad una riflessione più malinconica..vita e morte che si incontrano e si affiancano in un carosello di immagini e che penetrano nel nostro cuore intervenendo a perpetrare l’infinito dibattito su chi siamo e come costruiamo la nostra vita.

Luana Bottacin

PULSIONALE – POESIA III MILLENNIO
ISBN 978 88, 6206 641 9
Edizioni VERTIGO collana “I Preziosi”
In tutte le librerie