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Mondiali di calcio 2018 – Francia Campione

Mondiali di calcio 2018
Francia Campione

Due motociclisti che durante la parata di ieri si sono dati una craniata pazzesca davanti alla tribuna, gli aerei disallineati nel formare il tricolore francese… Qualora la nazionale non avesse vinto i mondiali… Povero Macron!
Viva la Francia! Viva i calciatori ultramilionari compresi gli ex migranti…

Mauro Giovanelli – Genova
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MONDIALI DI CALCIO

MONDIALI DI CALCIO

“…populus duas tantum res anxius optato panem et circenses”

“… il popolo due sole cose ansiosamente desidera: Pane e giochi circensi”

La citazione appartiene al poeta latino Giovenale (Satira X)

Adesso? Tutti al mare? Noooo! Inizia il calciomercato e le interviste più stupide, inutili, scontate, ripetitive e vuote del Pianeta con allenatori, calciatori, opinionisti, previsionisti, tecnici, saccenti, presidenti, magazzinieri, massaggiatori…

Mauro Giovanelli – Genova
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I PRIMATI DEI PRIMATI

I PRIMATI DEI PRIMATI

Dunque…
I “primati” sono un ordine di mammiferi placentati che include i “tarsi”, “lemuri”, “scimmie” e, vicinissima a quest’ultima categoria per connotati intrinseci ed estrinseci… “Homo” nel cui ambito sussistono due classi.
La prima comprende individui che, in relazione alla potenzialità connaturata alla specie, svolgono attività peculiari guadagnando cifre esigue rispetto al risultato conseguito. Ad esempio onesti lavoratori, artigiani, ricercatori scientifici, letterati, artisti, creativi, astronomi, filosofi, sperimentatori, insegnanti di ogni ordine e grado, specialisti, studiosi, medici, ecc.
La seconda annovera buona parte di tutti gli altri ovvero sfruttatori, schiavisti, furbi, ereditieri, aristocratici, chiromanti, truffatori, capitalisti fino ad arrivare a calciatori affermati e politici. In particolare le due specie che chiudono l’elenco ricavano compensi astronomici, abnormi in relazione alle prestazioni offerte che, a ben guardare, così come in molti casi espletate, sono pressoché convinto potrebbero essere eseguite pure da scimmie opportunamente addestrate. Forse concluse anche meglio per quanto concerne un buon numero di parlamentari succedutisi nella prima e seconda Repubblica…

Mauro Giovanelli – Genova
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GRANDI POETI GRANDI CALCIATORI

GRANDI POETI GRANDI CALCIATORI

«Ci sono nel calcio dei momenti che sono esclusivamente poetici: si tratta dei momenti del “goal”. Ogni goal è sempre un’invenzione, è sempre una sovversione del codice: ogni goal è ineluttabilità, folgorazione, stupore, irreversibilità. Proprio come la parola poetica.»
Pier Paolo Pasolini

COMMENTO:

Non comprendo questo aspetto del grande Pasolini, ho l’impressione che strida con la sua personalità improntata alla difesa degli ultimi e dedicata alla giustizia sociale, avversione di ogni sopruso. Lo sport in generale e il calcio in particolare è lo specchio della vita, essa stessa gara, pura competizione, lotta per superare l’avversario ad ogni costo al fine di raggiungere lo scopo: La “rete”… come il knock-out del pugilato, il colpo smorzato del tennis, il denaro accumulato dal capitalista, e così via.
Non ritengo il goal un’invenzione ma l’effetto ultimo conseguito a causa di intensi e forsennati allenamenti, allo stesso modo di un trapezista piuttosto che pattinatore, ecc. Tanto meno una sovversione del codice, se mai il contrario ovvero conservazione, riconoscimento, assoggettamento al codice stesso che nel raggiunto obiettivo vede la sua punta massima. Ineluttabilità non direi, nulla è scontato, viceversa tutto potrebbe essere “scritto”, se mai premio per le fatiche impiegate al raggiungimento di quello scopo cui concorre anche un pizzico di fatalità. Folgorazione o lampo di genio, beh… sì, limitatamente al contesto in cui ci stiamo muovendo, a genio sostituirei “estrema abilità”, “gesto atletico” compiuto. La genialità è ben altro a mio parere e Pasolini ne sa qualcosa. Stupore d’accordo, è ovvio, così come irreversibilità, vale a dire impossibilità a rivivere l’attimo appena trascorso. Ciò è vero in tutto “L’Universo Mondo”.
In ultimo direi che la “stoffa” di un grande giocatore, il talento innato è uno strumento donatogli dalla natura per gabbare gli antagonisti, la “finta” è scaltrezza che lascia inebetito il giocatore avversario assimilabile alla “furbizia”, virtù servile, usata e premiata all’interno e fuori dai campi di calcio. Accostarla alla poesia poi… forse solo lui avrebbe potuto permettersi questa affermazione.
Non a caso il gioco del pallone è utile strumento del Potere per dare sfogo alle frustrazioni della “massa”, e non da ieri. “Panem et circenses” la locuzione latina coniata dal poeta Giovenale e usata nell’antica Roma (imperiale), “pane e giochi” al fine di indicare le aspirazioni della plebe e piccola borghesia. Infatti la famosa proposizione era preceduta da “populus duas tantum res anxius optat…” ossia “il popolo due sole cose ansiosamente desidera… oggi gli 80 €uro e il calcio”.

Mauro Giovanelli – Genova
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P. S.
Sono a conoscenza dell’inclinazione di Pasolini a cimentarsi in partitelle nei polverosi campetti di periferia dai quali peraltro sono anche usciti molti “campioni” così come dalle “favelas” brasiliane o quartieri ghettizzati argentini. Il mio commento è comunque più incentrato sulla frase in sé e le considerazioni ivi proferite. Concludo dicendo che al di là di tutto Pasolini amava il calcio, che non è peccato intendiamoci (in ogni caso ci sarebbe da approfondire) ma è l’unica sua “passione” che, così come proposta, trovo enfatica e contrastante la sua personalità. Non sarebbe scandaloso rilevare in lui una “debolezza”, anzi…

Mauro Giovanelli – Genova
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Il commento “GRANDI POETI GRANDI CALCIATORI” è stato pubblicato il 17 maggio 2016 sul sito www.memoriacondivisa.it

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LA TESTA FUORI DAL PALLONE

LA TESTA FUORI DAL PALLONE

   Non saprei in che modo cominciare anche perché, da qualche tempo, quando mi assale l’impulso di buttare giù un concetto mi metto a riflettere, cosa mai accaduta in passato. E credo non sia bene, primo perché la ponderazione è pur sempre un sedativo della riflessione spontanea, genuina, tale da farla giungere filtrata sulla carta; secondo, più grave, il timore di andare controcorrente, essere “anomalo”, aver paura di esporsi, che fa sentire un po’ pusillanimi. Ecco quindi l’osservazione originale che mi era venuta in mente nel seguire i vari telegiornali che hanno preceduto e “scortato” per almeno due settimane il compleanno di Gigi Riva limitando altre notizie importanti a brevi comunicati:
“Ma… a me, con tutto il rispetto per la persona, che cazzo frega se costui compie settant’anni?”

Mauro Giovanelli – Genova
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CARLO TAVECCHIO ovvero BANANE e TAM-TAM

CARLO TAVECCHIO ovvero BANANE e TAM-TAM

“Quelli che prima mangiavano le banane, qui fanno i titolari o giocano in serie A”.
Nel presentare la sua candidatura alla presidenza della F.I.G.C., un certo Carlo Tavecchio da Ponte Lambro, dove ebbe i natali nel luglio ’43, ha pensato bene di presentarsi con questa frase che lascia dubbi solo ai nostri politici, non tanto per il contenuto, cui ormai i Borghezio, Salvini, Calderoli & C. hanno abituato le orecchie degli italiani, quanto per il contesto e l’inutilità.
Il pretendente alla prestigiosa carica è un dirigente sportivo e politico italiano, ex esponente della Democrazia Cristiana, diplomato ragioniere. Adesso che qualcuno chiede il suo ritiro scoppia il putiferio, perfino la Concordia è passata in secondo piano, la Penisola non sa a che santo votarsi, il panico dilaga. Ma… in tutto il Paese non abbiamo un suo sostituto? Voglio dire: è indispensabile? Unico? Non se ne può fare a meno? Dovrebbe o no essere in pensione? Senza voler fare facile scandalismo e ammettendo pure che il tizio non sia stato capace di esprimersi compiutamente, come minimo è rimbambito. Di cosa stiamo parlando? Che vada a insegnare pesca facilitata in un vivaio, immagino che in provincia di Como non manchino tali strutture sportive, e poi c’è sempre il lago.
Renzi, non ti sembra giunta l’ora di mettere in moto i tuoi famosi carri attrezzi? O aspettiamo l’insediamento di D’Alema in Europa? Ci sei o ci fai? Se ci sei… batti un colpo con il tam-tam, se ci fai… Tavecchio!

P. S.
Tavecchio! Come volevasi dimostrare il 12 agosto 2014 è stato nominato presidente della F. I. G. C.

Mauro Giovanelli – Genova
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CALCIO MADE IN ITALY

CALCIO MADE IN ITALY

Scrivere qualcosa sulla nostra nazionale ai mondiali del 2014? E sul calcio in generale? Mi viene solo in mente Decimo Giunio Giovenale. “Populus duas tantum res anxius optat, panem et circenses” ovvero “il popolo due sole cose ansiosamente desidera, pane e giochi circensi”. Ai cittadini italiani stanno togliendo l’uno e l’altro nonostante le cifre da capogiro dei super Mario Balotelli di turno e gli interessi che ruotano intorno a questo mondo incantato e lontano, immagine riflessa di quello dei nostri politici. Mi stupisco che ogni tanto questi “gladiatori” riescano pure a fare qualche gesto atletico di rilievo come per l’altra parte rimarrei sorpreso venisse fuori una geniale pensata. C’è un però… ai tempi del poeta latino (circa 2000 anni fa), dalle cui finissime satire fu estratta la famosa locuzione, sugli spalti stavano per la gran parte i patrizi e nell’arena 22 disperati che combattevano per la vita. Oggi le gradinate dei vari stadi sono stipate di poveracci che osannano 22 straviziati milionari che “giocano”. Un mondo rovesciato, come quello di Alice, senza meraviglie però, a parte i Genny ‘a Carogna.
Non voglio aggiungere altro, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa anzi, scusate, sulle limousine e le auto blu… almeno quelle, le ambulanze, teniamocele a disposizione per il 2018.

Mauro Giovanelli – Genova
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