ESTRATTO DA “IL LEGGÌO A NOVE POSIZIONI” di Mauro Giovanelli – Dal Cenozoico al Neozoico

ESTRATTO DA “IL LEGGÌO A NOVE POSIZIONI”
di Mauro Giovanelli

 dal Cenozoico al Neozoico

(Estratto da “Il leggio a nove posizioni” – Codice ISBN: 9788892306882 acquistabile on-line sul sito lafeltrinelli.it e presso le Librerie Feltrinelli di tutta Italia)

[…]
– Ok, va bene, adesso dimmi per favore a che intendevi riferirti.
– Nulla! Stavo considerando l’esatto momento in cui nacque quell’uomo, analizzare il prima e il dopo, ci deve essere un punto determinato, una faglia da cui far partire l’analisi. Ricordo i miei vecchi quando controllavano il guscio delle uova esaminandole traverso la lanterna. Se osservi con impegno, molta concentrazione, trovi sempre una piccola fessura che ti consenta di fare la tua scelta, decidere.
– Cioè?
– Gli esseri umani che l’hanno preceduto, le grandi civiltà sorte e scomparse, le loro leggi, gli Dei che hanno adorato e venerato, e questi duemila anni.
– Quindi?
– Cosa faceva il tuo Dio a quel tempo?
– Ascolta! Sono io che ho necessità di risposte, non tu! E la tua Dea?
[L’amico] rimane sorpreso da tale bestemmia.
– Lei è in equilibrio perfetto con tutto ciò che ti ho detto, e quanto sto per narrarti. Non ti permettere di nominarLa.
– Alla faccia! Allora che aspetti? Sputa il rospo!
– Te la senti?
– Avanti! Che avrei da perdere?
– Questo devi saperlo tu. La preistoria! Secondo una visione sufficientemente condivisa la preistoria ebbe inizio due milioni e mezzo di anni fa per arrivare al suo secondo periodo, la protostoria (9), diciamo intorno al diecimila a. C. Allora mi sorgono alcune domande. La prima è: quando fu l’uomo? Intendo dire l’essere la cui condizione nei confronti degli Dei oscilla tra la constatazione della sua mortalità e l’idea che possegga un elemento d’eccellenza che lo raffiguri a loro simile per la sua razionalità e la presenza di un elemento incorporeo, mente, anima, spirito che lo definiscano capace di elaborare concetti, operare scelte, indagare l’ignoto. Così, a spanne, possiamo dichiarare due milioni di anni fa? Un milione? Centomila? Diecimila prima di Cristo? La venuta di quell’uomo è ormai riferimento della storia.
– Diciamo diecimila.
– Mi sembrano pochi, come vedremo. Considera che il modello più accreditato dell’evoluzione umana, dopo i cinque, forse sei milioni di anni in cui ci siamo separati dagli scimpanzé…
– Ecco ciò che mi interessa! Quel preciso momento. Tu sai quale?
– Ci arriveremo, forse. Mi stavo riferendo agli ardipithecus, Kadabba, Ramidus, quel che vuoi, e gli australopithecus, anamemsis, afarensis, africanus, bosei. Lucy!10)
– Chi era?
– Lucy? Il suo nome in aramaico significa “tu sei meravigliosa”, chissà se ha amato, sofferto, pregato, sarebbe interessante saperlo, allora i tuoi diecimila anni diventerebbero tre milioni e mezzo circa. E non dobbiamo dimenticare i generi paranthropus, aethiopicus, robustus…
– Parlami di lei, Lucy.
– Non c’è molto da dire, non distrarti.
– Mi stavo domandando se fosse una “persona”.
– È proprio questo il punto, vedo che cominci a capire, seguimi! In particolare a partire da circa due milioni e mezzo di anni fa, un milione circa dopo la tua Lucy, hanno convissuto quasi contemporaneamente cinque “specie” di nostri antenati del genere “homo”.
– Ecce Homo!(11)
– Che hai detto?
– Ecco l’uomo!
– Accidenti se corri, potrebbe essere, perché no? È questa l’incognita che dobbiamo trovare.
– Non farci caso, pensavo a voce alta. Ti ascolto.
– Stavo dicendo che da circa due milioni e mezzo di anni il genere “homo” si differenzia dall’australopithecus. Cosa significa? Che in quel momento è appunto l’uomo, come tu hai detto. Mi spiego? E chi ci dice che non fosse anche prima, Lucy, Dinqinesh, “tu sei meravigliosa”? Le differenze tra questi e gli ominidi sono il cranio più o meno piatto, la lunghezza degli arti e il fatto che insieme ai miseri resti fossero stati rinvenuti moltissimi manufatti in pietra dalla fattura elementare, tra cui utensili, i chopper(12), tali da far presumere avessero requisiti “umani” secondo il nostro modo di considerare le cose, cioè acuminati, utili anche alla difesa. E se coloro che li hanno preceduti non avessero avuto la pur minima voglia di spaccare il cranio a qualcuno con un aggeggio dal bordo tagliente ma solo con la loro propria forza? Significa che non provavano dolore, passione, sentimenti? Non avessero un’anima?
– Adesso sei tu che corri.
– Non me ne sono accorto! Forse perché il tempo fluisce. Che dire dell’homo abilis, rudolfensis, ergaster, erectus, antecessor, in Asia, Europa, Africa, i così detti “cinque di Dmanisi”(13)? Possedevano caratteristiche tutte riconducibili ad un’unica specie tesa all’homo sapiens, neanderthalensis. “Se si potesse reincarnare un Neanderthal e porlo nella metropolitana di New York, opportunamente lavato, sbarbato e modernamente vestito, si dubita possa attrarre alcuna attenzione”(14). Io credo che succederebbe lo stesso pure per un Ardipithecus Kadabba, di questi tempi poi. Mi sono spiegato? Mi segui?
– Ho la sensazione che tu abbia poca stima di me. Eccome se ho compreso, solo non credo tu possa arrivare ad una conclusione
– Senti chi parla! E quale sarebbe la strada giusta?
– La fede!
– Allora nessun problema. Io ho fede, infatti non cerco risposte, so chi sono, cosa voglio.
– In tal caso perché sei qui? Io penso per qualcosa che non abbia alcunché a che fare con il viaggio nelle valli dal tardo cenozoico al neozoico.
– Facile ironia. Pur sempre c’era Dio in quei percorsi, o no? E se sì di che si occupava?
– Creava. E si rigenerava.
– Se lo dici tu! E loro, gli umani?
[L’amico] ha un attimo di esitazione, si porta un fazzoletto alla bocca, tossisce convulsamente.
– Scusa! Da qualche tempo ho conati di vomito, dolori al basso ventre, stavo parlando di quegli esseri, come devo chiamarli? Dopo l’homo neanderthalensis e l’homo sapiens possiamo ritenere, almeno da quel momento, che coltivassero un diverso senso della vita, delle cose, che potessero avere un’anima, e stiamo parlando di duecentomila anni fa quindi, ripeto, i tuoi diecimila sono niente.
– Cerchi l’Adamo biblico?
– Sei tu a invocarlo! Uno solo? Dieci, cento! Dio dov’era? E loro, gli spiriti di tutti quei defunti, i morti, ammazzati e non, chissà quanti delitti, lotte, battaglie, sopraffazioni, per una donna, una preda, il territorio, il rito. Un sacrificio di migliaia e migliaia di anni fa non è importante tanto per sapere a chi venisse offerta la vittima, ma perché. Immolare un capro, un vitello, un umano, fosse pure al Sole, la Luna, il buio della notte, il dolore di un figlio perduto, è significativo o no per dirci che comunque pregavano, credevano, pensavano? Tu come la vedi?
[Il compagno] è a disagio, non gli era mai capitato di riflettere in questi termini sul “prima” del mondo. [l’amico] coglie la sua titubanza.
– Tuttavia, tralasciando di ponderare sul destino moralmente infame riservato a costoro, poiché indegni di essere considerati individui, privi di anima, in questi ultimi diecimila anni cosa è accaduto?
– Non saprei.
– Te lo dico io! Inserendo anche le civiltà precolombiane, per uscire da una sorta di sciatto eurocentrismo, ci sono stati gli abitanti delle Americhe caratterizzati al nord da popolazioni la cui attività preminente era il nomadismo, che non consentì loro di raggiungere un grado intellettuale elevato, ammesso lo volessero, anche se la cultura Folsom(15) nel Wyoming, Colorado e limitrofe ci dice il contrario. Invece quelle stanziali concentrate soprattutto nella valle del Messico dove sorsero grandi insediamenti urbani raggiunsero di sicuro altissimi livelli di civilizzazione.
– Vediamo di stringere!
– È per palesare il loro essere stati umani,
[…]

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Estratto da “Il leggio a nove posizioni” – Codice ISBN: 9788892306882 acquistabile on-line sul sito lafeltrinelli.it e presso le Librerie Feltrinelli di tutta Italia.

Immagine in evidenza: Copertina e quarta di copertina de “Il leggìo a nove posizioni”

(9) Il termine deriva dal greco πρῶτος (prôtos, «primo, iniziale») e ἱστορία (historía, «storia»), cioè quello, per quanto riguarda l’Europa, in linea di massima compreso tra l’età del bronzo (prima metà del IV millennio a. C.) e quella del ferro (che ha inizio nel Mediterraneo orientale attorno al XII secolo a. C.).

(10) In onore della canzone “Lucy in the Sky with Diamonds” dei Beatles, mentre in aramaico è nota come Dinqinesh, che significa “Tu sei meravigliosa”. Il suo nome in codice è A. L. 288.
(11) Ecce Homo (Giovanni 19, 5), espressione che significa letteralmente Ecco l’Uomo, è la frase che Ponzio Pilato, allora governatore romano della Giudea, ha rivolto ai Giudei nel momento in cui ha mostrato loro Gesù flagellato. Secondo quanto raccontato dai Vangeli, Gesù, al momento dell’arresto, viene ritenuto innocente dal Governatore, ma dato che i Giudei lo volevano giustiziare ugualmente, Pilato lo fece flagellare, credendo che questa pena potesse essere la massima che gli si potesse infliggere. Quando ebbero finito con tale punizione, Pilato ripropose ai Giudei il Cristo coperto di piaghe e ferite sanguinanti e disse “Ecce Homo” come per dire “Eccovi l’Uomo, vedete che l’ho punito?”. Ciò non fu però giudicato sufficiente, cosicché i sommi sacerdoti lo fecero crocifiggere.

(12) Con il termine “chopper” si intende anche un tipo di utensile usato dai primi ominidi tra la fine del Terziario e l’inizio del Quaternario. La prima specie del genere Homo in grado di fabbricare questi strumenti fu H. habilis, circa due milioni e mezzo di anni fa.

(13) Il sito definito “l’ombelico del mondo” del Pleistocene.

(14) William Straus, anatomista e paleontologo statunitense della Johns Hopkins University, noto per la correzione di errori ricostruttivi in paleontologia. Quarterly Review of Biology, vol. 32, pp. 348 – 63.

(15) Folsom (Folsom Tradition in inglese) è il nome con cui gli archeologi indicano una specifica cultura paleoamericana che occupò la parte centrale dell’America settentrionale. Il termine fu usato per la prima volte nel 1927 da Jesse Dade Figgins, il direttore del Colorado Museum of Natural History. Si pensa che questa cultura sostituì quella Clovis attorno al 9000-8000 a. C.

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