CINQUE STELLE, CON TANTE SCUSE AL GRANDE LEOPARDI

CINQUE STELLE, CON TANTE SCUSE AL GRANDE LEOPARDI

Il cuore lo porterebbe a votare lista Tsipras ma ha detto di aver esaurito il romanticismo nell’intrico delle larghe intese, pure la pazienza. Non c’è più tempo per sognare e la speranza è volata via con i bla, bla, bla di Renzi Berlusconi & C. (C. sta per Picierno). Questa la posizione di un cittadino che faceva parte della classe media, eccola: entro il giorno 4 del mese prossimo ha l’onere di pagare all’Agenzia delle Entrate la terza di dieci rate (€uro 1.500 ciascuna) perché risultato non “congruo” ai famigerati studi di settore… soldi non dovuti. Questo caro amico mi ha raccontato che la sua richiesta di riservargli lo stesso trattamento dispensato agli evasori fiscali, i concessionari delle slot machine, è stata respinta con disgusto dai soloni dell’Ente (se la legittima domanda fosse stata accolta, anziché i 15.000 estorti con il codice, avrebbe dovuto versare €uro 325 e spiccioli, pochissimi per gli stomaci di questa classe politica, sempre più forte con i deboli e serva dei potenti). Altri 1.121 €uro li deve alla ICA di Savona (Imposte Comunali Affini, l’Ente Riscossione di quella Provincia) per “pubblicità”, cioè cartelli “vendesi” appiccicati, fra pesanti ragnatele, alle finestre di appartamenti da alienare… pazzesco! Come mettere tasse sull’uso del bisturi ai chirurghi o, che so, pretendere una gabella aggiuntiva dagli idraulici ogni volta che utilizzano le pinze a pappagallo. Mi ha pure chiesto a chi dovrebbe rivolgersi per conoscere l’importo Tasi da corrispondere perché non ne ha la minima idea, nemmeno come pagarla, di certo lui sa che la mannaia calerà entro il 16 giugno. Mi è parso un po’ smarrito. Nella buona sostanza ho saputo che ad oggi ha impegni per totali 3.000/3.300 €uro di sole imposte, divisibili per pochi e indivisibili per molti. Quando ha cominciato a parlarmi di spese condominiali, bollette, parcelle, canoni e quant’altro, con una scusa qualunque mi sono sfilato. Peccato, era una persona così divertente, di compagnia e poi oggi, a mia volta, non mi sentivo troppo socievole.
Mentre mi dirigevo verso casa, mani in tasca e capo chino, ho riflettuto molto. L’angolo morto della lotta per la sopravvivenza si è stretto troppo, mi pare l’abbia detto Pitigrilli, e non gli basta più la sua buona stella. Per cambiare in fretta, prima del fallimento, a lui ne occorrono almeno cinque, subito, costi quel che costi o, se preferite, “muoia Sansone e tutti i Filistei”. Ma quando mi è apparso chiaro che in questo spazio angusto ci sono anch’io, un brivido ha accompagnato una sgradevole e improvvisa considerazione di me stesso e dell’umanità che ho visto in termini di pura e semplice competizione, coacervo di miseri egoismi.
Già da qualche tempo, purtroppo, credo sia solo questo traballante impianto politico in equilibrio instabile a liberare lentamente bassi istinti, orientare i pensieri e le scelte della gente. Molto pericoloso. E chiedendo venia al grande Leopardi, “il naufragar è amaro in questa melma”.

P. S.
Con i voti degli elettori di Forza Italia il giorno dopo veniva celebrata la vittoria netta del PD di Matteo Renzi. Avrei voluto telefonare al mio amico ma… che dire? Il giaguaro non è stato smacchiato, invece “Il Gattopardo” di Don Giuseppe Tomasi, 12º Duca di Palma, 11º Principe di Lampedusa, Barone di Montechiaro e della Torretta, Grande di Spagna, è ricomparso in tutte le vetrine. La pubblicità della riedizione? Le parole di Tancredi Falconeri, nipote del Principe Fabrizio, “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.”
Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web. Fotomontaggio eseguito dall’autore

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