MI DICHIARO CITTADINO DI ATENE del 431 a. C.

MI DICHIARO CITTADINO DI ATENE del 431 a. C.

IO SOTTOSCRITTO MAURO GIOVANELLI DICHIARO DI ESSERE CITTADINO DI ATENE DEL 431 a. C. NONCHÈ SEGUACE DI PERICLE – MI SONO OSCURI GLI EVENTI O LE CAUSE CHE HANNO RESO POSSIBILE IL MIO TRASFERIMENTO IN QUESTO PAESE CHE AMO E GENTILMENTE MI STA OSPITANDO DA TEMPO – A COLORO CHE AL MOMENTO SONO PREPOSTI AL GOVERNO DELL’ITALIA CHIEDO PERTANTO VENGANO APPLICATE LE PROPOSIZIONI DI SEGUITO ESPRESSE AFFINCHÉ NON MI SI FACCIA SENTIRE STRANIERO, IMMIGRATO, “DIVERSO”, INGOMBRANTE, A DISAGIO – MI APPELLO AI DIRITTI DELL’UOMO.
Atene, 431 a. C. – Mauro Giovanelli

PERICLE – DISCORSO AGLI ATENIESI, 431 a.C.

Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

L’articolo “MI DICHIARO CITTADINO DI ATENE del 431 a. C.” è stato pubblicato il 20 giugno 2016 sul sito www.memoriacondivisa.it

Pericle – Discorso agli Ateniesi, 431 a.C. (*)

Tratto da Tucidide, Storie, II, 34-36

(*) Errata corrige: inizialmente era stata indicata la data del 461 a.C., riportata da diverse fonti, ma in realtà il discorso, secondo Tucidide, è stato pronunciato all’inizio della Guerra del Peloponneso (431 a.C. – 404 a.C.)

 

Immagine in evidenza ricavata dal web

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