Jean Paul – SCRITTI SUL NICHILISMO – IL DISCORSO DEL CRISTO MORTO

SCRITTI SUL NICHILISMO
IL DISCORSO DEL CRISTO MORTO

«Una volta, in una sera d’estate, giacevo in cima a un monte, in faccia al sole, e mi addormentai. Mi prese un sogno, e in esso mi risvegliai al camposanto.
[…] La chiesa oscillava, in su e in giù, sull’onda dell’inaudita dissonanza di due note che si scontravano al suo interno, anelando invano all’armonia. Talvolta un livido lucore baluginava dalle sue vetrate, e sotto quella luce si liquefacevano il piombo e il ferro dei finestroni, colando giù.
[…] Alla sommità della chiesa era posto il quadrante dell’eternità, sul quale non c’erano numeri e che era la sua propria lancetta; solo un dito nero lo indicava, e i morti si sforzavano di leggervi il tempo. Ed ecco, da lassù, discendere sull’altare una figura alta e nobile, accompagnata da un dolore inestinguibile, e tutti i morti gridarono: “Cristo! Non c’è Dio alcuno?”. Egli rispose: “Non c’è”. L’ombra di ogni defunto tremò tutta intera, non solamente nel petto, e per questo tremito ciascuna fu disgiunta dall’altra. Cristo proseguì: Ho attraversato i mondi, sono salito fino ai soli e ho percorso a volo, lungo le vie lattee, i deserti del cielo; ma non c’è Dio alcuno. Sono disceso fin dove l’essere proietta le sue ombre e ho scrutato nell’abisso gridando: “Dove sei tu, Padre?”. Ma ho udito solamente l’eterna tempesta che nessuno governa, mentre il variopinto arcobaleno degli esseri, senza che vi fosse un sole a crearlo, s’inarcava e sgocciolava sopra l’abisso. E quando levai lo sguardo al mondo sconfinato, cercando l’occhio divino, esso mi fissò con una vuota orbita senza fondo; e l’eternità si stendeva sopra il caos e lo erodeva e ruminava se stessa.»

Jean Paul, Scritti sul nichilismo, a cura di A. Fabris, Morcelliana, Brescia 1997, pp. 25-27.

Mauro Giovanelli – Genova

Immagine in evidenza ricavata dal web

5 commenti su “Jean Paul – SCRITTI SUL NICHILISMO – IL DISCORSO DEL CRISTO MORTO”

  1. È terribile.. angosciante!
    Di chi era la figura alta e nobile accompagnata da un dolore inestinguibile???????? Dimmi…..

    1. Il Dio è morto di Nietsche, de “I nomadi”, di Anacleto Verrecchia “Dio è talmente onnipotente non solo da non esistere ma neppure essere mai esistito”. In questo caso mai nato. Il dolore inestinguibile di Colui che riteneva esserGli figlio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.