SOGNO DI UNA NOTTE A MENO UN DODICESIMO DALL’OTTO DI MAGGIO
Stanotte ho fatto un sogno, sul filo dell’incubo, c’è sempre qualcuno o qualcosa di fondamentale che ho perso e inseguo. È molto importante recuperare il bagaglio mentre sono al chek in dell’aeroporto che si trova fra palazzi periferici e gli airbus decollano uscendo dai portali. Sono ansioso di prendere il mio, la coda è lunga su passerelle metalliche labirintiche e tortuose fra le abitazioni. Cielo notturno, minaccioso rotto da luci dello stabilimento. Improvvisamente vedo che la mia valigia, peluche gigante di orso bianco, è fra le mani di un ragazzo “strafatto” laggiù in basso e lo lancia dentro l’androne di un edificio. Avviso mia figlia che devo assolutamente recuperarlo così scendo di corsa, affannato, gli innumerevoli gradini di queste passatoie riconducibili a quelle in uso negli opifici metallurgici. Mi ritrovo con una donna che desidero molto, la voglio, ma intorno ce ne sono altre, insidiose e moleste, il nostro rapporto è impossibile e nello sforzo di farmi largo per raggiungere lei, inarrivabile desiderio, ho un’erezione seguita da eiaculazione… così mi riprendo dal dormiveglia continuo…
Strano e pensoso sabato questo 6 maggio 2017.
Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com
Immagine in evidenza ricavata dal web
RIPRODUZIONE RISERVATA