IL PROFILO ALTRO

Il profilo altro

Fino a quando certi personaggi della politica potranno prosperare non solo a totale carico della collettività ma incidere sull’esistenza nostra e dei nostri figli, in questo Paese mai ci sarà giustizia. Tale particolare tipologia di politico ha trovato terreno fertile dal berlusconismo in poi, humus ideale per la coltivazione in serra degli embrioni, molti dei quali attecchiti e sviluppatisi in maniera talmente diffusa da sembrare fauna nativa, ed è a questo punto che siamo arrivati al renzismo. Neppure più ci accorgiamo che quel che prima era orrendo non solo è diventato norma, ma è pure nostro nutrimento quotidiano.
Di seguito il brano INTEGRALE, in maiuscolo le frasi significative, di quanto affermato dal rignanese nelle interviste che precedettero il referendum costituzionale di cui fu promotore (audio/video facilmente reperibili sui canali youtube):
Intervista televisiva:
[…]facendo credo un GESTO DI CORAGGIO, ma anche di DIGNITÀ, IO HO DETTO CHE SE PERDO IL REFERENDUM, NON è SOLTANTO CHE VADO A CASA MA SMETTO DI FAR POLITICA, che magari è un incentivo per tanti per andare a votare contro, perché però io dico che non è il tentativo di trasformare il referendum in un plebiscito, come ha detto qualcuno, è l’ASSUNZIONE DI UN PRINCIPIO, finalmente c’è RESPONSABILITÀ da parte di chi governa, siamo stati abituati ad avere per anni il pantano, sempre gli stessi che si davano il cambio in modo ciclico, io vorrei una cultura più anglosassone in cui fai, uno, due mandati, io spero di farne due, e poi te ne vai, se però nell’elemento chiave di trasformazione del sistema arrivi alla riforma costituzionale che è la partita sulla quale ti sei giocato tutto, ecco se io perdo, devo avere il coraggio di dire che devo trarne le conseguenze in un Paese in cui non perde nessuno[…].
Alla Stampa:
[…]se noi, se noi perdiamo il referendum, se io perdo il referendum costituzionale CONSIDERO FALLITA LA MIA ESPERIENZA POLITICA[…].
A Del Debbio Rete4:
[…]DEVO ANDARE A CASA, NON SONO COME GLI ALTRI IO, non posso restare attaccato[…].
In Senato:
[…]COME GIÀ DETTO DAVANTI ALLE SENATRICI E I SENATORI (e al Popolo Italiano N.d.A.) CHE NEL CASO IN CUI PERDESSI IL REFERENDUM CONSIDEREREI CONCLUSA LA MIA ESPERIENZA POLITICA …bla…bla…bla… L’ho fatto perché CREDO PROFONDAMENTE IN UN VALORE CHE È IL VALORE DELLA DIGNITÀ[…].
Costui ha parlato di “coraggio”, “dignità” (più volte), “assunzione di principî”, “assunzione di responsabilità”, ha dato la sua parola in maniera solenne, anche in Senato, il nostro Senato, e non solo l’ha disattesa nella maniera più sfacciata, ma ha pure fatto in modo che la nostra Società rimanesse ferma, immobile al suo modello, a mio avviso spregevole, di intendere i rapporti fra umani. Così siamo giunti, tra finzioni e ciarlatanerie, alla nascita di Italia Viva, la congiura contro il Governo Conte, i modelli di rinascimento da dittatura cui ispirarci. Mia opinione è che se non allontaniamo dalla “res publica” questa categoria d’individui ne saremo travolti.
Per chi avesse voglia di leggere ancora, di seguito le frasi significanti della sua dichiarazione pubblica, da Palazzo Chigi alla stampa, subito dopo la sconfitta al referendum dalla quale si evince tutto quel che c’è da capire. Per non annoiarvi troppo, ho sostituito le solite sgangherate corbellerie con …bla…bla…bla…
P.S. Altrettanto responsabili sono coloro che danno credito a questi personaggi.
Conferenza stampa a seguito della sconfitta:
[…] in modo inequivocabile, ho scelto un modo chiaro e netto e credo che sia stata una grande festa della democrazia, le percentuali di affluenza sono state superiori a tutte le attese, diciamo che è una festa che si è svolta in un contesto, si c’è stata qualche polemica in campagna elettorale, per carità forse di troppo, un contesto in cui tanti cittadini si sono comunque avvicinati e riavvicinati alla Carta Costituzionale, al manuale delle regole del gioco …bla…bla…bla… il no ha vinto in modo straordinariamente netto …bla…bla…bla… E allora mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta e dico agli amici del SI che ho perso io, non voi …bla…bla…bla… Io invece ho perso …bla…bla…bla… Io sono diverso, ho perso e a voce alta, anche se con il nodo in gola, perché non sono un robot …bla…bla…bla… Ma credo nella democrazia …bla…bla…bla… L’esperienza del mio Governo finisce qui …bla…bla…bla… La poltrona che salta è la mia, domani pomeriggio riunirò il Consiglio dei Ministri …bla…bla…bla… salirò al Quirinale dove al Presidente della Repubblica consegnerò le mie dimissioni …bla…bla…bla… come sapete vengo dal mondo dei boy scout …bla…bla…bla… […].
Mauro Giovanelli – Genova

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