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BANCONOTE DA 300 E 500 €uro

 

BANCONOTE DA 300 E 500 €uro

La BCE abolisce la banconota da 500 €uro. Pure quella da 300 affibbiata alla Merkel grazie al genio partenopeo, come la “Merda d’artista” del Maestro Piero Manzoni (napoletano) i cui barattoli sono esposti nelle celebri gallerie d’arte del mondo, quotazioni alle stelle e… pare neppure sia merda.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: KOTIOMKIN (Fulvio Maranzano)

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SPLENDORE URBANO – Svezia, il coraggio di Tess: sola davanti a 300 “nazi”

SPLENDORE URBANO
Svezia, il coraggio di Tess: sola davanti a 300 “nazi”

Splendida fotografia. Splendida lei, lo sguardo fiero, il pugno chiuso. Splendidi i nazisti che ci regalano, nella loro conformità l’immagine della pochezza, il limite alla fantasia, annullamento culturale, mancanza del sogno, frustrazione, necessità di essere “branco” affamato di ribellione al nulla che ciascuno inconsciamente avverte portandoli in gruppo alla ricerca di un “capo” che possa assecondarne gli insani appetiti.

Mauro Giovanelli – Genova
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ISTANTI

ISTANTI

“Solo et pensoso i più deserti campi vo mesurando a passi tardi et lenti, et gli occhi porto per fuggire intenti ove vestigio human la rena stampi.” Francesco Petrarca – Sonetti

Lo sguardo rivolto a terra indica melancolia, in alto la risurrezione dell’anima. Dall’infelicità perenne è possibile uscire, doveroso per noi stessi arrivare a godere dell’esistenza seppure a fasi alterne. La melancolia è infatti compagna fedele ma… a volte si distrae. Tutto dipende dal saper cogliere gli istanti che ci vengono regalati.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web – 11695078 – vista sul tettuccio delle redwoods in whakarewarewa forest – Nuova Zelanda

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PECUNIA NON OLET

PECUNIA NON OLET

   Finalmente! La verità comincia ad uscire e i nostri “fucilieri” ricevono una lezione di vita oltre che il perdono dei familiari delle vittime. “Pecunia non olet”. Già che siamo in argomento e come sempre pensato ribadisco che, a mio parere, possa pure esserci stata la “volontà” di uccidere perché dall’altezza di un cargo centrare e fulminare con due colpi due persone su una barca che “beccheggia” ci vogliono mira, abilità, fermezza, concentrazione, sicurezza e… “voglia”. Parola di ex ufficiale di artiglieria e addestratore al poligono.
Personalmente al massimo li avrei feriti ma, conoscendomi, sono certo che mi sarebbe uscito un sonoro “Sciò! Via!”.
Concludo manifestando una sensazione sgradevole: per quanto ci è consentito di vedere e ascoltare nei nostri ignobili telegiornali condotti da “giornalisti” ubbidienti… mai ho potuto intravedere un minimo di pentimento da parte loro anzi, al riparo delle scintillanti divise, appaiono supponenti e alteri anche se ciò potrebbe dipendere dal fatto che le immagini mandate in onda sono le medesime da quattro anni a questa parte. Di cuore mi auguro per loro che sia così.
E adesso basta Marò, abbiamo problemi ben più seri di cui occuparci.

Mauro Giovanelli – Genova
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LA QUARTA DIMENSIONE

LA QUARTA DIMENSIONE

   La nostra Penisola è stata prescelta dalla natura per la bellezza degli scenari che offre, la varietà dei panorami da sempre concessi alla vista degli autoctoni; litorali incantevoli, policromi, multiformi, dalla rena di farina fossile alle imponenti scogliere calcaree, sedimentarie, metamorfizzate, basalti, graniti, arenarie. Un mare che il mondo ci invidia, composito nei colori che riverbera, blu profondo, azzurro, verde smeraldo, cobalto… dalla trasparenza della coscienza di un neonato a coprire ogni gradazione e sfumatura dell’intero spettro solare.
Ricchezza di storia, cultura, sapere e conoscenza affidatici dai nostri avi, siti archeologici ineguagliabili, non esiste paesino che non abbia un gioiello di antichità, romanico, gotico, barocco che imperversa ovunque, reperti che giungono a noi dalla protostoria a salire. L’ottanta per cento del patrimonio artistico mondiale!
E la cucina! Non ha eguali in nessun luogo della Terra, concepita dalla fantasia, il genio degli abitanti, creatività del popolo erede degli Etruschi e Liguri o Reti. Non esiste condimento che possa solo competere con il pesto genovese, basilico di Prà naturalmente, la pizza napoletana è simbolo dell’inventiva partenopea, etnia unica, sì perché sotto il Vesuvio si è sviluppata una filosofia di vita che se fosse estesa all’umanità intera non ci sarebbero problemi di sorta. I bolliti piemontesi, cotolette lombarde, orecchiette alle cime di rapa della Puglia, e i cibi della Sardegna, Abruzzo, Sicilia, fino a coprire l’intero territorio scusandomi di non poter nominare i piatti squisiti di ogni Regione, paese, frazione, anfratto del paradiso in cui ci troviamo. Infine le donne, fantastiche ma… questa è un’altra storia.
Eravamo i padroni del mondo conosciuto e, senza saperlo, pure di quello allora sconosciuto occupato dall’attuale potenza imperialista dopo il più meditato, feroce e perpetrato genocidio della storia a danno dei nativi americani, grandi civiltà sia i nomadi che gli stanziali. Precedente storico che può fare il paio solo con l’olocausto degli ebrei, zingari, sinti, rom, comunisti.
Cosa ci è capitato? Per quale motivo, ragione, ci troviamo nelle attuali condizioni? La causa, l’origine dello sfacelo morale e materiale cui siamo giunti dove potrebbe ricercarsi? Inutile indagare, la frittata è fatta.
Tutte le prerogative che in virtù di una particolare congiunzione cosmica sono state donate alla nostra Nazione per essere la più ricca e florida in assoluto sono andate sprecate da una maligna sequenza di Governi presieduti, particolarmente dal dopoguerra in poi, da politici tanto incapaci quanto ignoranti, privi di inventiva, fino ad arrivare all’attuale Esecutivo presieduto da Renzi Matteo… per tacer del resto. Mistero! In particolare per la Chiesa Cattolica il quinto doloroso del Calvario “Padre, perdona loro perché non sanno quello che… [ hanno fatto e continuano a fare. ]”
Purtroppo restano pochissime vie d’uscita. La prima determinare un processo di acculturazione totale ma considerando il livello infimo cui siamo giunti è da scartare, richiederebbe troppo tempo, una o due generazioni almeno e questi “signori” si mangerebbero ciò che resta. La seconda… insurrezione. Un sogno poiché imbrigliati come siamo in Europa, i “poteri” orizzontali, verticali, trasversali, asintotici e obliqui… Impossibile! Ce ne sarebbe una terza solo che, pur abitando ad un piano alto, il terrazzo sottostante attutirebbe il colpo e rischiare di ritrovarmi infortunato grave con le nuove norme circa l’assistenza sanitaria partorite da quel cervello della Beatrice Lorenzin sarebbe un disastro per i miei cari.
La quarta… è la famosa dimensione, tutti la ipotizzano ma nessuno riesce a tradurla in formula matematica… quella abitata dai parlamentari di casa nostra, e non solo.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavate dal web: A sinistra Sardegna, “le piscine di Soraya” tra le isole di Budelli, Razzoli e Santa Maria – A destra Liguria cementificazione sempre più invasiva delle sue coste. Al centro Consiglio Europeo. Fotomontaggio dell’Autore.

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PASOLINI – Poesia in forma di rosa

Poesia in forma di rosa

I miei amori griderò
sono un’arma terribile:
perché non l’uso?
Nulla è più terribile
della diversità.
Esposta ogni momento
gridata senza fine
eccezione incessante
follia sfrenata
come un incendio
contraddizione di cui
ogni giustizia è
sconsacrata.

PIER PAOLO PASOLINI

COMMENTO:
Ho la sensazione che… non sia esistito, forse l’abbiamo tutti sognato. Era tale e tanta la necessità di averlo fra noi che una parte dell’umanità è stata colta da allucinazione collettiva… delirio da speranze disattese, aspettative mortificate, appetiti non soddisfatti… questo nostro risveglio è il suo riscatto e la nostra conquista.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web – Eretico & Corsaro

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ENRICO BAFICO – L’ARTISTA DELL’IRONIA CHE TRAGUARDA IL DESTINO ULTIMO

ENRICO BAFICO – L’ARTISTA DELL’IRONIA CHE TRAGUARDA IL DESTINO ULTIMO

I soggetti del suo immaginario pittorico sono pervasi da enormi cachi, signori al biliardo rigorosamente attrezzati di guanti gialli, più spettatori che competitori, kellerine in divisa con grembiule e crestina, gnomi, cani, visioni oniriche della Genova ottocentesca, navi infinite dalle innumerevoli ciminiere che, cariche di enigmi, cercano di invadere lo spazio circostante solcando il mare sul filo ambiguo che separa ciò che è impresso sulla tela e lo spettatore. Nei suoi dipinti tutto è pervaso da un profondo silenzio, quiete che si percepisce solo apparente poiché ogni dettaglio è pronto, si potrebbe quasi dire sta all’erta, per cercare di attenuare un eventuale risvolto tragico che incombe su tutto il paesaggio. Nella sua pittura è costantemente presente l’apparenza di amaro sarcasmo che trasforma il tutto nella partita conclusiva del giocatore scanzonato e compulsivo inevitabilmente destinato a perdere. Si prova la sensazione che ogni oggetto potrebbe dissolversi da un momento all’altro come la nuvola di fumo dell’ultima sigaretta.
Nelle sue opere ci sono quasi sempre un interno e un esterno a stabilire il confine tra il finito e l’infinito, la permanenza e il transitorio riconducibili alla vita e alla morte. Significativa ed emblematica della natura dell’artista la cura del dettaglio che sta a dimostrare il suo mancato definitivo “distacco” dall’infanzia, unico periodo della vita dove ogni particolare assume l’importanza sconfinata di un mondo ancora vergine e tutto da esplorare. Anche nei ritratti che gli vengono commissionati i protagonisti sono donne e uomini in attesa di qualcosa di indefinibile, immobili come cristalli e immersi nel costante ripasso di un intimo monologo interiore. Essi comunicano solo la loro fragile umanità soverchiata dal destino che incombe. I cani e i vari frutti inseriti ossessivamente in ogni dipinto pare invece siano “umani” al punto di interagire con l’osservatore rivitalizzando in parte lo scenario complessivo. Addirittura le sue navi infinite sono masse organiche in movimento che cercano di sfondare la tela per scompigliare tutto il gioco di incastri del dipinto. Solo nel ritratto di un suo caro amico d’infanzia l’artista ha assegnato al modello un corpo e una mente che invadono il perimetro di gioco esterno dove lo sguardo scruta minuziosamente sia lo spettatore che tutto l’al di là del dipinto. Quest’opera è importante per delineare il carattere di Enrico che, nel rappresentare colui che lo riconduce totalmente al suo universo infantile, nel suo habitat, lo invita ad abbandonare inconsapevolmente il fittizio e snobistico cinismo di cui si nutre.
Geniale!

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: ENRICO BAFICO, a sinistra “ultime onde del ‘900” – a destra “Attimo dopo attimo” – entrambi olio su tela . Collezione privata

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FULVIO LEONCINI – L’artista “sensoriale”

FULVIO LEONCINI – L’artista “sensoriale”

Fantastica! Dinanzi a questo dipinto emerge tutta la componente animale che occupa un volume notevole del mio essere, il resto è intelligenza di capire non trattarsi solo di ciò che si vede ma si “sente”, lo avverto, gli odori della femmina, mi avvicinerei lentamente e con dolcezza, allo stesso modo di un’iguana, forse striscerei anche per giungere ad annusare, tastare con il naso le carni segrete, ne assaporerei il gusto, avvertirei i brividi, il tremulo reagire della donna che impaziente aspetta ciò che sa dovrà avvenire, così il desiderio aumenta, diventa insopportabile, ha piegato una gamba per favorirmi… Poi c’è molto altro ancora, perfino la tua anima o qualunque cosa essa sia, pure la nostra, femmine e maschi, l’irrequietezza, nostalgia, ricordi, sogni…
Tu sei un artista “sensoriale” caro Fulvio, pochi tratti, solo pochi fottuti tratti guidati dalla tua mano… ineguagliabile!
Ti capiranno?

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza: FULVIO LEONCINI – Erosoeros, 2016 © Tecnica Mista su legno – cm 30×30

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PASOLINI – La primavera da “Poesie mondane, Poesia in forma di rosa”

La primavera da “Poesie mondane, Poesia in forma di rosa”

“…Conteranno le mie tenerezze,
sarò io, dopo la morte, in primavera
a vincere la scommessa, nella furia
del mio amore per l’Acqua Santa del sole…”

PIER PAOLO PASOLINI
Ma… chi era Pasolini? Da dove è giunto fino a noi? Che grandezza!

 

Mauro Giovanelli – Genova
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BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI

BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI

   Perché stai leggendo questo articolo? Sussistono concrete possibilità tu sia stato “catturato” dal titolo che richiama il capolavoro di Ettore Scola girato intorno alla metà del ’76, sei mesi dopo il massacro del più grande intellettuale del secolo scorso: Pier Paolo Pasolini. Ti dice qualcosa questo nome? Altrimenti non proseguire, termina qui, dammi retta, egli predicava al deserto della mente umana aggirandosi nelle desolate periferie di Roma dove è appunto ambientato il film. Non guardarti intorno, sto dicendo a te e illimitatamente a tutti gli attuali politici attivi e presenzialisti. Meglio consultare il “Manuale delle giovani marmotte” oggi tanto di moda in cui qualcuno crede di trovarci anche le poesie di Jorge Luis Borges. Pensate che un “giovane esploratore” pensò bene di declamare in Argentina non so quale filastrocca credendo fossero versi del grande poeta di Buenos Aires. Quel che è peggio in rappresentanza del “sovrano” Popolo Italiano.
Perfetto! Adesso che siamo rimasti pochi intimi sappiamo tutti che nella pellicola vi si narra la vita quotidiana di una famiglia di circa venticinque persone al riparo e nella miseria di una baraccopoli. Patriarca Giacinto Mazzatella di origine pugliese, magistralmente interpretato da Nino Manfredi, un vecchio guercio e dispotico che tratta i parenti come stracci. Il prosieguo immagino lo si conosca.
Il fatto è che ormai l’Italia viene divisa in “brutti, sporchi e cattivi” e “belli, puliti e buoni”. Indovinate da che parte stiamo? Vi voglio aiutare con qualche esempio:
Avete presente tal Roberto Formigoni? È nostro senatore! Quello insignito dall’ordine dei Cavalieri di Malta, ripreso più volte in costumino succinto, slippini stretti stretti che mettono in evidenza l’apparato riproduttivo mentre dallo yacth di “soli” 30 metri, proprietà Pierangelo Daccò, si tuffa a “conchetta” turandosi il naso, mare pulitissimo, azzurro, senza petrolio. Secondo il suo gusto costui è sempre elegante durante il “lavoro” ma con colori vistosi, giacche appariscenti, insomma una pessima copia di Jep Gambardella de “La grande bellezza”. Ebbene al tizio in questione, più un certo Umberto Maugeri, il sopra citato possessore della barca e altri due o tre, hanno sequestrato beni per circa 60 milioni di €uro poiché accusati di riciclaggio, associazione a delinquere e altre amenità. Ma l’aspetto apparentemente più banale invece rilevantissimo ai fini di ciò che desidero esplicitare è che questo “signore” aveva avanzato causa per diffamazione alla trasmissione “Report” diretta dall’unica conduttrice Tv degna di tale nome che abbiamo in tutta la Penisola. Ovviamente (neppure tanto) il Formigoni perse quindi è costretto a pagare 5 mila €uro fra spese e risarcimento ma… sorpresa! Da un controllo effettuato presso la BNL del Senato risulta che il Roberto non è titolare di alcun conto corrente quindi privo di fondi aggredibili, probabile che la retribuzione da parlamentare la introiti in contanti. Per di più, ciliegina sulla torta, questi soldi non potranno mai essere “incassati” perché lo impedisce una legge del 1965, la numero 1261 del 31 ottobre, che in materia di retribuzione dei parlamentari recita: “L’indennità mensile e la diaria non possono essere sequestrate o pignorate”.
In sostanza a qualunque comune mortale condannato viene requisito un quinto dello stipendio mentre all’esercito dei politici… NO! Inoltre “loro” godono dell’immunità, hanno le rimunerazioni più alte del Pianeta, usufruiscono di benefits da Maharaja, assistenza sanitaria gratuita anche per parenti e affini, auto blu, scorte, reversibilità della pensione (vitalizio) a 360 gradi (non ci vorrà molto che la estenderanno pure agli amici più stretti) che percepiscono dopo un solo giorno di “presenza”.
Qualora questo Parlamento riuscisse ad arrivare a scadenza mandato (primi del 2018), che poi è il loro vero obiettivo, tutti i componenti godranno di una cospicua rendita vita natural durante con ogni prerogativa di cui sopra. I nostri figli e nipoti dovranno lavorare fino a 75 anni per mantenerli.
Il caso “Etruria”? Avete visto come sono belli, ben pettinati, puliti, ingessati nei loro abiti i componenti la famiglia Boschi? E che supponenza! Ci fosse uno di noi implicato in un fatto del genere?
E i Marò? L’unico “incidente” di politica estera in cui l’Italia non potrebbe fare di più. Da quattro anni ce li somministrano in ogni Tg nazionale forse per evitare argomenti più “sensibili”. In fondo sono accusati di omicidio di due brutti, sporchi e cattivi pescatori indiani che hanno lasciato per sempre mogli e figli. Non sarebbe la verità l’obiettivo da perseguire augurandoci siano innocenti? Notato come sono fieri nelle loro scintillanti divise, che presenza e sicurezza ci danno dal teleschermo? Ci trovassimo in quella situazione staremmo marcendo in una fetida cella del Kerala, questo è certo (già accaduto proprio in India).
E Giancarlo Galan? Politico italiano ex Presidente di Regione ed ex Ministro. Proprio stasera il Tg2 comunica che l’aula “ha approvato” la decadenza del medesimo da deputato poiché condannato in via definitiva. Chiaro? “loro” si autogestiscono. E se la Camera “non avesse approvato”?
Quindi? Da che parte pensate siamo collocati qualunque sia la posizione sociale di ciascuno? Nel senso di “status” intendo, di diritti e doveri. Io credo fra i brutti, sporchi, cattivi… sottomessi e rassegnati.
Queste due ultime le peggiori fra le condizioni di un popolo.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza ricavata dal web – Fotomontaggio dell’Autore.

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