POTREBBE IL BATTITO D’ALI DI UNA FARFALLA…

POTREBBE IL BATTITO D’ALI DI UNA FARFALLA…

Domenica scorsa si è verificato un episodio che potrebbe sembrare banale, invece credo possa fornire spunti interessanti a chiunque desideri coglierli oltre che, ovviamente, al sottoscritto. Ho avvertito la necessità di raccontarlo più per me stesso che per altro.
Serata fredda per la stagione, tra poche ore sarà giugno, anno strano questo 2014. Salotto, amici, discorsi conviviali, poi la chiacchierata scivolò sui vari matrimoni. Fingevo di ascoltare gli aneddoti di quelle feste e quando la conversazione cominciò a virare sulle fotografie venni assalito da un pensiero compulsivo, in un istante realizzai di non aver mai visto immagini dei miei vecchi nel giorno in cui si abbozzò l’idea che avrei potuto esistere. Inutile ogni tentativo di ricostruire racconti che avevo sempre inteso con distrazione, l’unica cosa certa è che l’evento avvenne durante la guerra e, dato che mio padre prestava servizio a Taranto nella Regia Marina, potrebbe essere stato celebrato in quella città. Qualcosa però non mi convinceva.
Ero intento a questa ricostruzione ma non mi sfuggivano le occhiate complici che gli ospiti scambiavano tra loro, uno domandò con cautela se per caso stessi poco bene. Mi alzai di scatto come fossi stato seduto su una molla e, con un pretesto qualsiasi, mi appartai per telefonare a mia madre, novant’anni compiuti.
Così riemerse un passato che mi appartiene. Il nonno paterno Aldo, figlio di Armando e Virgilia, era il secondo di sette fratelli. Uno di questi, “zio” Mirko, sembrerebbe fosse uomo da non fare vane promesse. Convocato per andare a difendere gli ideali dell’asse Roma-Berlino, appena imbarcato venne contraccambiato da un sorriso benevolo del comandante dopo che gli ebbe intimato “se lei non mi fa scendere subito da questa nave, lo farò domani con i piedi in avanti”. È proprio in questa posizione che ritornò a terra. Non sono riuscito a sapere in che modo decise di onorare la parola data, e la cosa mi interesserebbe molto. Per tornare alla bisnonna Virgilia, femmina di grande carattere e temperamento, si può ben capire come questo fatto l’avesse segnata non poco, decise quindi che il nipote non avrebbe più dovuto continuare a combattere. Suo malgrado si rivolse pertanto al cugino ammiraglio, quello che in famiglia aveva ferree idee al punto che, nell’arco di nemmeno un giorno, fece tornare a casa il giovanotto scopertosi sofferente di nefrite. Il sottomarino di papà fu centrato nella missione che seguì portando per sempre in fondo al mare l’intero equipaggio. Mi informerò circa il nome del battello, chissà quanti sono stati, per la nostra flotta, gli accadimenti del genere. Sta di fatto che, tra un allarme e l’altro, i miei genitori convolarono a nozze nel gennaio ’43, cornice Genova superba e l’incantevole chiesa di Santa Maria Maddalena.
Avevo un anno o poco più quando mi portarono da nonna Virgilia. Era inferma a letto causa una malattia incurabile, la vecchiaia, ma aveva chiesto di vedermi assolutamente. Mentre ascoltavo con avidità il racconto di questo solenne evento, intervallato da molti “non ti puoi ricordare”, fui colto da qualcosa di molto simile alla paura, la stessa che si prova di fronte a fatti incomprensibili. Nella mia mente riaffiorava tutto di quel giorno caldo, soleggiato, anzi nell’ascoltare constatai di non averlo mai rimosso. Il viaggio in treno fino a La Spezia, vagone stipato di gente euforica, la dimora cui giungemmo, una testata del letto in ferro battuto decorato, clamore che proveniva dalla strada in fondo al viale, lenzuola bianco avorio a formare accoglienti panneggi, parevano umide, l’incessante ronzio di una mosca. Avevo smesso di prestare attenzione a mia madre perché vedevo, tra le pieghe della sofferenza, il candido sorriso sul viso dolcissimo, immobile, della bisavola, l’intenso luccichio dei suoi occhi vivi che mi traguardavano, le braccia magrissime che sollevava in alto a comunicarmi il suo affetto, benedirmi con le mani irrigidite, le dita si muovevano lente come zampe e antenne di nobili crostacei e lame di luce, filtrata dai pesanti tendaggi socchiusi, rompevano la penombra della camera. “Sai Mauro” mi sentivo dire “ero incerta se portarvi da nonna Virgilia, temevo potesse impressionarvi, così vecchia, invece le avete fatto tante feste, Alda saltava sul letto e tu la accarezzavi. Incredibile”.
Chiedendo scusa mi ripresentai agli amici giusto in tempo per soccorrere mia moglie in quegli estenuanti saluti, ripetuti mille volte, nel tragitto dall’ingresso all’ascensore.
Rimasi inebetito anche il giorno seguente e pure il successivo. Come potevo, ad appena un anno, rievocare così nitidamente? Se al posto del cervello avessi uno scanner potrei decodificarvi ogni immagine di quel pomeriggio. Chissà che non fosse proprio il 2 giugno 1946, quando gli italiani furono chiamati a scegliere tra Repubblica e monarchia. Oltre a ciò non riuscivo a disconnettere la mente dall’evidenza di essere a questo mondo grazie a uno “zio” educato a rispettare gli impegni presi, al favore di un congiunto salito al potere ma comprensivo verso i parenti stretti e infine ad una persona eccezionale di nome Virgilia.
Che serata interessante è stata l’ultima di maggio. L’indomani avrei chiesto a mamma di mostrarmi le sue vecchie fotografie e allo stesso tempo riflettevo sul concetto elaborato da Turing ed analizzato da Lorenz “potrebbe il battito d’ali di una farfalla nel golfo del Tonchino scatenare un uragano a New York?” (1)

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web. Fotomontaggio eseguito dall’Autore

RIPRODUZIONE RISERVATA

(1) “Potrebbe il batter d’ali di una farfalla nel golfo del Tonchino provocare un uragano a New York?” fu il titolo di una conferenza tenuta da Lorenz nel 1972. Si ritiene che l’ipotesi abbia tratto spunto da uno dei più celebri racconti fantascientifici di Ray Bradbury, “Rumore di tuono” (A Sound of Thunder) del 1952. L’idea è che piccole modifiche nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema.

A VOLTE RITORNANO

A VOLTE RITORNANO

A “Che tempo che fa” dello scorso 11 maggio, Giorgio Albertazzi ha affermato “le cosce delle donne sono la prova dell’esistenza di Dio”. Conoscevo questo provocatorio e condivisibile accostamento, ma “recitato” da un artista di quel calibro… mi è parsa una rivelazione, sono d’accordo quanto la perfezione della natura si sia adoperata nel formare il corpo femminile.
Al Tg7 di stasera, scrutini conclusi, Matteo Renzi, devo ammettere con signorilità e pacatezza dopo un trionfo di tale portata, si è lamentato delle voci che lo incolpano di aver assorbito parte dell’elettorato di destra così, a sua giustificazione, ha aggiunto “non ci vuole la laurea in matematica per capire che se non prendi il voto di quello che prima non te l’ha dato poi riperdi”. Altra rivelazione, nulla da eccepire, solo che… non è necessario essere filosofi per intuire che o quelle persone sono diventate di sinistra o il partito si è spostato a destra. O uno o l’altro. La risposta a questo dilemma l’ho avuta una ventina di minuti dopo a “Otto e mezzo”. Nei termini e modi a lei consueti la Picierno Pina, ospite di Lilli Gruber, ha confermato la teoria della lista spesa da 80 €uro bastante per due settimane di sopravvivenza. Anzi ci ha messo sopra il copyright. In questo caso non è stata l’ennesima scoperta del mese bensì una vera e propria illuminazione, ossia la riuscitissima modificazione genetica subita dal PD. Osservando la gestualità di questa giovane renziana, il costante sorriso perfido e scostante alla Belpietro, i continui ammiccamenti e interruzioni stile Santanchè, d’improvviso tutto mi è stato chiaro. Gli innesti dei codici genetici assemblati nelle larghe intese hanno funzionato, nessuna crisi di rigetto “et voilà”, bello servito e confezionato, un potente organismo politico unicellulare. La membrana plasmatica è del tutto simile a quella eucariotica della vecchia sinistra, nel citoplasma sono disciolte molecole di DC con inclusioni di NCD, mentre il nucleo profondo è in sostanza costituito da FI.
Che liberazione! Non ci dormivo la notte. Grazie onorevole Picierno, nello scontro verbale con l’ottimo Scanzi, sotto la supervisione di un Cacciari sempre più fatalista, assonnato, mi ha tolto ogni dubbio residuo e, niente di meglio, nell’arco di nemmeno un’ora. Adesso i pensionati aspettano gli 80 €uro netti mensili.
Avete visto? A volte ritornano.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web. Fotomontaggio eseguito dall’Autore

RIPRODUZIONE RISERVATA

CINQUE STELLE, CON TANTE SCUSE AL GRANDE LEOPARDI

CINQUE STELLE, CON TANTE SCUSE AL GRANDE LEOPARDI

Il cuore lo porterebbe a votare lista Tsipras ma ha detto di aver esaurito il romanticismo nell’intrico delle larghe intese, pure la pazienza. Non c’è più tempo per sognare e la speranza è volata via con i bla, bla, bla di Renzi Berlusconi & C. (C. sta per Picierno). Questa la posizione di un cittadino che faceva parte della classe media, eccola: entro il giorno 4 del mese prossimo ha l’onere di pagare all’Agenzia delle Entrate la terza di dieci rate (€uro 1.500 ciascuna) perché risultato non “congruo” ai famigerati studi di settore… soldi non dovuti. Questo caro amico mi ha raccontato che la sua richiesta di riservargli lo stesso trattamento dispensato agli evasori fiscali, i concessionari delle slot machine, è stata respinta con disgusto dai soloni dell’Ente (se la legittima domanda fosse stata accolta, anziché i 15.000 estorti con il codice, avrebbe dovuto versare €uro 325 e spiccioli, pochissimi per gli stomaci di questa classe politica, sempre più forte con i deboli e serva dei potenti). Altri 1.121 €uro li deve alla ICA di Savona (Imposte Comunali Affini, l’Ente Riscossione di quella Provincia) per “pubblicità”, cioè cartelli “vendesi” appiccicati, fra pesanti ragnatele, alle finestre di appartamenti da alienare… pazzesco! Come mettere tasse sull’uso del bisturi ai chirurghi o, che so, pretendere una gabella aggiuntiva dagli idraulici ogni volta che utilizzano le pinze a pappagallo. Mi ha pure chiesto a chi dovrebbe rivolgersi per conoscere l’importo Tasi da corrispondere perché non ne ha la minima idea, nemmeno come pagarla, di certo lui sa che la mannaia calerà entro il 16 giugno. Mi è parso un po’ smarrito. Nella buona sostanza ho saputo che ad oggi ha impegni per totali 3.000/3.300 €uro di sole imposte, divisibili per pochi e indivisibili per molti. Quando ha cominciato a parlarmi di spese condominiali, bollette, parcelle, canoni e quant’altro, con una scusa qualunque mi sono sfilato. Peccato, era una persona così divertente, di compagnia e poi oggi, a mia volta, non mi sentivo troppo socievole.
Mentre mi dirigevo verso casa, mani in tasca e capo chino, ho riflettuto molto. L’angolo morto della lotta per la sopravvivenza si è stretto troppo, mi pare l’abbia detto Pitigrilli, e non gli basta più la sua buona stella. Per cambiare in fretta, prima del fallimento, a lui ne occorrono almeno cinque, subito, costi quel che costi o, se preferite, “muoia Sansone e tutti i Filistei”. Ma quando mi è apparso chiaro che in questo spazio angusto ci sono anch’io, un brivido ha accompagnato una sgradevole e improvvisa considerazione di me stesso e dell’umanità che ho visto in termini di pura e semplice competizione, coacervo di miseri egoismi.
Già da qualche tempo, purtroppo, credo sia solo questo traballante impianto politico in equilibrio instabile a liberare lentamente bassi istinti, orientare i pensieri e le scelte della gente. Molto pericoloso. E chiedendo venia al grande Leopardi, “il naufragar è amaro in questa melma”.

P. S.
Con i voti degli elettori di Forza Italia il giorno dopo veniva celebrata la vittoria netta del PD di Matteo Renzi. Avrei voluto telefonare al mio amico ma… che dire? Il giaguaro non è stato smacchiato, invece “Il Gattopardo” di Don Giuseppe Tomasi, 12º Duca di Palma, 11º Principe di Lampedusa, Barone di Montechiaro e della Torretta, Grande di Spagna, è ricomparso in tutte le vetrine. La pubblicità della riedizione? Le parole di Tancredi Falconeri, nipote del Principe Fabrizio, “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.”
Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web. Fotomontaggio eseguito dall’autore

RIPRODUZIONE RISERVATA

LA STRANA COPPIA E… ALTRI ANCORA

LA STRANA COPPIA E… ALTRI ANCORA

Dunque ricapitoliamo. Al convegno di CL, agosto del 2014, nei panni di ministro della Repubblica, Delrio Graziano aveva dichiarato “Credo che i cittadini facoltosi possano permettersi di pagare 400 €uro l’anno, è meno di un abbonamento a una TV privata”. Ora si tratterebbe di capire cosa intendesse il nostro sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dell’attuale Governo Renzi, quello di “yes we can”, quali fasce di reddito, nella sua mente, rientrassero in tale categoria. Per il bocconiano Monti Mario e la piagnona Fornero, ad esempio, il contributo di solidarietà mensile è stato requisito, retroattivamente e fino al 2017, dalle pensioni superiori a circa 3 mila €uro lordi/mese che fanno, secchi secchi, 2 mila netti.
Adesso è scesa in campo, televisivo, la Picierno Pina, membro della segreteria nazionale del PD, attualmente candidata capolista alle elezioni europee nella Circoscrizione Italia meridionale. Ebbene, partendo dai modi sfrontati e la scostumatezza che i falchi di Forza Italia “scontro finale” (ex PDL, ex Forza Italia 1) hanno elargito a profusione nei riguardi dell’interlocutore di turno, non avrei mai immaginato di provare rifiuto totale ad ascoltare altri politici presenzialisti dei talk show. Ritenevo impossibile potessero essere superati i limiti di insolenza verbale imposti dal ventennio berlusconiano. Invece è accaduto.
Stavo dicendo che da qualche tempo si è appunto materializzata la giovane renziana laureata, non lo credereste mai, in Scienze della Comunicazione e, qui sconfiniamo nel campo del sovrannaturale, fa pure parte dello schieramento di centrosinistra, o sinistra, o diversamente sinistra. Ospite di Giovanni Floris nel programma Ballarò del 30 aprile scorso, questa giovane, tralasciando l’atteggiamento a lei consueto, ha avuto la bella idea di esibire in diretta lo scontrino fiscale della sua spesa per dimostrare cosa ci si possa procacciare con 80 €uro pontificando, un tanto al chilo, che basterebbe per due settimane di sopravvivenza. Ancora più grave, a mio avviso, è che il conduttore si sia prestato a leggere la lista completa, tortellini, pollo, salsa, pomodori, fagiolini arrivando finanche agli stuzzicadenti.
E questi sarebbero il “nuovo” che avanza? Lo spendaccione Delrio e la formichina Picierno? Uno con l’espressione un po’ così e l’altra, sorriso stampato in faccia come Jolly il nemico di Batman, di una supponenza che non ha eguali? Entrambi impregnati di concetti a dir poco deliranti? Approssimativi nella sostanza, grossolani nella forma e fradici di slogan e politichese? Se non fosse angoscioso ci sarebbe da scompisciarsi dalle risate anche guardando alle possibili alternative. Ma siamo impazziti in Italia?
Per carità, vi scongiuro, a questo punto “aridatece” i politici della prima repubblica, i famosi “cavalli di razza”. È vero che anche quelli, per la gran parte, erano furbi e contorti ma… quantomeno abbastanza educati, relativamente intelligenti, e non mancavano le eccezioni. Oggi il vuoto è assordante.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Pubblicato su “Il Segno” nr. 9 del 1-15 maggio 2014 pag. 2 – ttp://ilsegnoroccadipapa.blogspot.it – con il titolo “Anche i politici della Prima Repubblica erano furbi ma almeno educati”.

Immagine in evidenza ricavata dal web. Fotomontaggio eseguito dall’autore

RIPRODUZIONE RISERVATA

UNA O CINQUE STELLE?

UNA O CINQUE STELLE?

Già! Devo proprio ammetterlo, in questo ventennio e più anche l’informazione ha fatto passi da gigante. Per uno come me, che sui banchi dell’Università si nutriva di “ABC”, trasgressivo settimanale politico e di attualità anni ’60, o “L’espresso” prima maniera, formato gigante, dove a scriverci trovavi l’inarrivabile Franco Cordero con la sua famosa risposta “L’inferno siete voi” (1/2/1970 pag. 9) alla pelosa lettera di monsignor Carlo Colombo che lo redarguì per avere adottato come testo, in qualità di docente di filosofia del diritto, il suo “Gli osservanti”. Non parliamo poi de “La Repubblica” presentatasi come il quotidiano “fuori dai soliti schemi, ondeggiante tra la sinistra extraparlamentare e il PCI”, il giornale del giovane fondatore e direttore Eugenio Scalfari, di Bocca, Pansa. E Dario Fo in TV (per poco).
Insomma per uno come me, stavo dicendo, è facile capire i progressi conseguiti in questo Paese circa il modo di ragguagliare i cittadini su ogni accadimento. Infatti ieri sera (9 marzo 2014) a “Otto e Mezzo”, l’ottima Lilli Gruber ha formulato domande veramente interessanti a Carla Ruocco del M5Stelle. Per essere conciso, e non circonciso, neppure coinciso, evidenzio le più significative. “L’attivismo di Renzi potrebbe danneggiare il M5Stelle? Lei si immagina di essere al governo con le responsabilità di un primo ministro?” E l’affermazione “Beppe Grillo deve raccogliere un milione di €uro” che sottintende “non è una sorta di finanziamento?” Ad aiutarla interveniva Folli Stefano, quello con il riporto, de “Il Sole 24 ore”, ora trasmigrato nella squadra di Ezio Mauro, che voleva risposte a sue personali curiosità tipo “le piace Marine Le Pen? Cosa vi distingue da lei? E che dice del dinamismo del Presidente del Consiglio? Qual’è il problema con Pizzarotti? Secondo me è di antica data, non certo per i nomi dei candidati proposti alle europee.”
Molto interessante, davvero, approvo in pieno. Concordo pure nel considerare una minuzia il fatto che la Ruocco abbia appena avuto modo di accennare ai duemila €uro al mese che lei percepisce contro i diciottomila che intascano i politici degli altri “partiti”. Decisamente trascurabile poi che questi ultimi, non essendo “movimenti”, continuino ad usufruire del finanziamento pubblico in barba ad ogni volontà popolare.
Sì certo, mi hanno persuaso, la colletta di Beppe Grillo per raggranellare qualche spicciolo è uno scandalo. Altresì sono sempre più convinto come tutto si sia adeguato alla nuova corrente di pensiero. In questa ondata critica, che di stelle ne ha una a stento, neanche è prevista la prima colazione, solo il sacchetto ristoro e la mezza minerale, normalmente offerti gratis ai tifosi che decidono di recarsi in pellegrinaggio ad Arcore.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web. Fotomontaggio eseguito dall’autore

RIPRODUZIONE RISERVATA

“A DESTRA DI NESSUNA SINISTRA” – Mauro Giovanelli – PRESENTAZIONE

“A DESTRA DI NESSUNA SINISTRA” – Mauro Giovanelli – PRESENTAZIONE

(Codice ISBN: 9788891095022 acquistabile presso le Librerie Feltrinelli di tutta Italia – On-line sui siti lafeltrinelli.it o ilmiolibro.it)

“…l’unica vera, grande, assoluta anarchia
è quella del potere.”

Tratto dalla sceneggiatura del film
“Salò o le 120 giornate di Sodoma”,
Pier Paolo Pasolini, 1975

Non saprei collocare l’inizio di questa specie di diario, di certo è alla fine del 2012 che decisi di raccogliere e conservare i miei articoli, due anni nel corso dei quali abbiamo assistito al passaggio del nefasto governo Monti abbattutosi sulla nostra Penisola come un vento calamitoso. Poi siamo stati invitati, nostro malgrado, alla soporifera veglia dell’esecutivo Letta sulle macerie lasciate dai “bocconiani” fino ad arrivare al colpo di mano del “leale” e ratto Matteo Renzi che ci ha condotto alla fantasticheria pura. La necessità di fissare in immagini scritte un percorso così “virtuoso” è stata pertanto irresistibile. Ammetto di aver nutrito l’illusione di giungere a compimento della mia eterogenea raccolta con un segnale positivo, non ho mai smesso di confidare nella fatidica “svolta”, immaginavo che alla fine il buon senso avrebbe prevalso. Chiedo scusa, errore grossolano e imperdonabile anche perché quando vidi il rottamatore fiorentino sedersi ai piedi del trono, alla destra di Napolitano, la fioca luce del mio miraggio fu assorbita dalla vampata di niente dei suoi discorsi e il vuoto dello sgangherato programma forgiato nella penombra del Nazareno la spensero del tutto.
Da osservatore furente del susseguirsi di figure istituzionali sono pertanto passato ad una sorta di nichilismo che per un po’ mi ha allontanato dalle vicende del Palazzo portandomi a rinvangare il passato con una buona dose, lo ammetto, di auto compiacimento. Ho quindi inserito nell’album vari ricordi, sensazioni, confronti, sogni, spezzoni di vita, qualche poesia a fare da condimento ai ritratti dei nostri governanti e loro adulatori. Tali riflessioni mi hanno aiutato a ritrovare la calma, perciò solo apparentemente potrebbero sembrare estranee al contesto.
Le “larghe intese” sono, a mio avviso, il vuoto pneumatico di una classe dirigente improponibile, persone poco raccomandabili, arroganti, e le onde di fango che flagellano il nostro Paese da almeno quattro lustri mi auguro siano gli ultimi rigurgiti degli stomaci voraci di questa accozzaglia di opportunisti. Se tutto ciò viene tollerato dall’Europa ho ragione di dubitare possa anche esserci un disegno più grande i cui tratteggi mi sfuggono.
Nel leggere i frammenti che propongo spero vi possiate quanto meno rincuorare, è bello avvertire di non essere soli, a tratti di sicuro troverete spunti spassosi perché alla fin fine rimane la satira a farci sentire vivi, partecipi, attenti, consentendoci così di scoprire dove sta il trucco e smascherare gli illusionisti della politica.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

ILLUSTRAZIONE DELLA COPERTINA – Enrico Bafico – “Ultima onda del ‘900” – Olio su tela cm. 50 x 60 – Collezione privata.

(PRESENTAZIONE de “A destra di nessuna sinistra” – Codice ISBN: 9788891095022 acquistabile presso le Librerie Feltrinelli di tutta Italia – On-line sui siti lafeltrinelli.it o ilmiolibro.it)

RIPRODUZIONE RISERVATA

AD ESEMPIO, A PROPOSITO DELLA FAMIGLIA…

AD ESEMPIO, A PROPOSITO DELLA FAMIGLIA…

agli umani occorrono diversi passaggi e distinguo per decidere come rapportarsi:

UNIONI CIVILI, RIUNIONI VARIE, MATRIMONI, COPPIE DI FATTO, COPPIE DI DIRITTO, COMMISSIONI, ASSEMBLEE, ASSOCIAZIONI, MEETING, CONGIUNTI, SIMPOSI, RADUNI, CONVEGNI, CONGRESSI, CONFERENZE, COMIZI, TAVOLE ROTONDE, CONVIVENZA, COABITAZIONE, COMUNITÀ, UNA SVELTINA E VIA… ECC.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web. Fotomontaggio eseguito dall’Autore.

RIPRODUZIONE RISERVATA

ILLUSTRAZIONE COPERTINA DEL LIBRO “DESTRA E MANCA…” di Mauro Giovanelli

ILLUSTRAZIONE COPERTINA DEL LIBRO
“DESTRA E MANCA…”
Mauro Giovanelli

Fotografia di una parte del “gruppo di Carignano” scattata intorno alla metà degli anni ’50 dall’apparecchiatura dello stand “tiro a segno fotografico” del Luna Park di Genova per centro del bersaglio da parte di uno dei componenti (Luigi Corelli): in primo piano alla sua destra “il brutto”, alla sua sinistra Mauro Giovanelli, immediatamente dietro Giannino Leonetti e Franco Repetti, tra i quali si intravvede Paolo Roberts, e “l’immigrato” dal sud Italia (Gela).

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

RIPRODUZIONE RISERVATA

EDUCAZIONE ITALIANA

EDUCAZIONE ITALIANA

In piena era berlusconiana, nel senso di quando lui era in auge, presiedeva l’esecutivo e occupava tutti gli spazi televisivi, più o meno come sta succedendo oggi con la guida scout Renzi Matteo, con un amico avevo fatto una scommessa, anche “forte”. In sostanza ero certo che fra cinquanta soggetti sconosciuti e anonimi di sesso maschile che mi si fossero parati dinanzi, sarei stato in grado di riconoscere a vista i “meno male che Silvio c’è” con uno scarto di errore non superiore a due. Le condizioni erano di poter fare a ciascuno di essi non più di tre domande ciascuno, ovviamente elementari e a mia scelta, e fosse lui a procurare la “materia prima” senza dir loro il motivo della chiamata. Giuro che è vero.
Vi state domandando come avrei potuto pensare di vincere? Per convinzioni e istinto dettati dalla mia naturale inclinazione all’antropologia, ogni giorno il solo osservare l’umanità che mi circonda è per me spontaneo, rituale e divertente. Intanto una prima occhiata, il modo di vestire, i lineamenti, l’espressione, il tipo di risata, smorfie, tic, lo sguardo, la postura, con o senza riporto, conformazione cranica, pieghe del grugno, con o senza borsello, il nodo della cravatta, finanche la pettinatura e i tacchi delle scarpe, mi avrebbe consentito di individuarne una buona parte. Dalle risposte a domande inerenti soprattutto fatti di varia attualità avrei captato segnali fondamentali sul grado di vivacità intellettuale, avversione o meno all’approfondimento e altro ancora così da consentirmi di centrare il bersaglio.
Comunque non abbiamo potuto effettuare tale verifica per oggettiva impossibilità a reperire un numero così alto di individui normali che, in quanto tali, fossero propensi a mettersi in fila per noi. Da giocatore e amante del rischio quale sono sarei comunque disposto ad azzardare di nuovo per i “renziani”.
Peccato! Nove fruibili li avevamo però trovati sebbene non idonei allo scopo per manifesto vizio di forma: infatti avevano tutti “Il Giornale” sottobraccio, qualcuno pure “Il Foglio” e “Libero”, un paio anche “La Padania” e stavano allineati e immobili sull’attenti. Per mandarli via dopo averli ringraziati abbiamo dovuto dargli il “rompete le righe!”

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web. Fotomontaggio eseguito dall’autore.

RIPRODUZIONE RISERVATA

PD

PD

Un partito deceduto da tempo per grave crisi di rigetto causata da corpi estranei insinuatisi al suo interno. Adesso è in avanzato stato di decomposizione. Il fetore è insopportabile.
Non sarebbe il caso di provvedere alla sua sepoltura con un abbondante strato di calce viva? A questo punto si tratta di un problema che investe l’igiene e la sanità pubblica.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web

RIPRODUZIONE RISERVATA

error: Mauro Giovanelli - RIPRODUZIONE RISERVATA