FURORE

FURORE

Pensiero!
Raccogli forza, energia,
fuggi oltre la mente
e tocca almeno un Dio
con cui parlare,
avere la sola risposta
che abbia senso
così da attenuare
angoscia, immenso dolore.
Vedo disordine, sommossa,
provo ribellione all’agghiacciante
malinconia che tutto avvolge,
la mano vuole farsi destriero,
scrivo per cavalcare
ogni riflessione,
corsa sfrenata
al galoppo della ragione
riducendola a supporto
della follia, rena dove rabbiosi
affondano i potenti zoccoli
sollevando zolle
tramutate in riverberi
di quieta passione…
Vedo ricordi addensarsi
al fine di poter sfondare
confini di ogni grigio furore,
andare oltre il Cielo,
ritrovare calore,
colore,
amore.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Opera dell’artista Tonina Tonioni da cui è stata ispirata la lirica – “Furore” Olio su tela dimensioni cm. 80×60

RIPRODUZIONE RISERVATA

IN NOMINE DOMINI et imperatoris

IN NOMINE DOMINI
et imperatoris

…in terra tormentata
il sogno fu spento
nel legno prezioso,
corto di trave,
portato a spalla sulla collina
dove il teschio ci guarda,
mandibola urlante
adagiata nel Tempo, stanca,
non fu volontà del romano,
l’egemone stimò il gran guaritore,
il suo gesto fu vano poi…
Chiodi nei polsi,
uno le caviglie,
posizione scortese,
disarticolato,
gambe rattrappite,
femori spezzati,
mano e piede,
sangue si asperse
risucchiato veloce
da sabbia rovente
contenitore di infamia…
In nomine domini
et imperatoris.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: In Nomine Domini, 2007-2009 – Africa I°- 2009 – Tecnica mista su legno – Dimensioni cm 140×100

RIPRODUZIONE RISERVATA 

DORMIAMO…

DORMIAMO…

Dove mi stanno portando?
E perché?
Di questo Universo
quanto è distante
il punto esatto, ineffabile,
il lampo preciso, puntuale,
in cui venni concepito?
E il differenziale
da quando sono nato?
Che distanze ho coperto
in anni luce e frazioni?
A quale velocità?
Come ricomporre
ogni casualità
di quel momento?
Riordinare il Cosmo,
galassie, pulviscolo, stelle,
buchi neri, comete,
asteroidi vaganti,
ammassi globulari,
corpi celesti di
qualsivoglia natura,
il tempo e lo spazio
sposati nelle curvature
generate in ogni
infinitesimale dell’amplesso
che determina percorsi
da seguire, tracciati,
risucchiati nelle onde
contrarie all’eterno divenire.
Gli orizzonti li contengo tutti.
Quale miglior esploratore
di me stesso se mi segui
ti ci porterò, saremo ovunque,
toccheremo il limite,
abbi fiducia, ho immense fantasie,
afferra la mia mano,
non temere, diverrai regina
del Mondo, io sovrano
solo… Lasciami controllare
la rotta, fa che io sia
ciò che sono stato,
sono e sempre sarò,
almeno fino a quando
arriveremo. Insieme.
Fidati ciecamente,
non domandare,
apri le gambe,
lasciati guardare,
devo fissare l’istante
e per questo itinerario sei tu,
amore, il mio solo sestante.
Anche se non vi è logica alcuna
cominciamo nel saltare
sul primo treno in corsa,
quello che insegue gli intervalli,
versiamo ogni lacrima poi
un balzo nel vuoto,
saremo trasportati dal vento
accasciamoci infine
sotto un vulcano spento.
Dormiamo.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Busto di Nefertiti – Museo archelogico – Berlino

RIPRODUZIONE RISERVATA 

Heinrich Himmler

«Così ci siamo schierati e secondo leggi immutabili marciamo come ordine militare nazionalsocialista, uomini di impronta nordica, comunità giurata della nostra stirpe, verso un lontano avvenire, e desideriamo e crediamo di essere non soltanto i pronipoti che meglio la difendono, ma anche e in più i padri di generazioni future, necessarie alla vita eterna del popolo tedesco-germanico»

(Dichiarazione di Heinrich Himmler sulle SS come ordine nazionalsocialista)

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Heinrich Himmler

CUI PRODEST?

CUI PRODEST?

«[…] Il fatto è che in lui (Hitler n.d.a.) c’è qualcosa che affascina profondamente […] Hitler… sa che gli esseri umani non vogliono solo confort, sicurezza, orari di lavoro comodi, igiene, controllo delle nascite e, in generale, senso comune; vogliono anche, almeno in maniera intermittente, la lotta e il sacrificio di se stessi, per non parlare dei tamburi, delle bandiere e delle sfilate. Fascismo e Nazismo sono psicologicamente molto più profondi di qualsiasi concezione edonistica della vita…»

Ovviamente Orwell non era un fan di Hitler. Ad un certo punto della recensione immagina come sarebbe stato il mondo se il Terzo Reich avesse avuto successo:

«…Ciò che Hitler prevede, da qui a cento anni, è uno stato continuum di 250 milioni di tedeschi con un grande spazio vitale (che si può estendere per esempio più o meno fino all’Afghanistan), un orribile impero senza cervello in cui, essenzialmente, non accade nulla a parte una continua formazione di giovani uomini per la guerra e l’infinito allevamento di carne fresca da macello.»

George Orwell – Recensione del Mein Kampf di Adolf Hitler.

Nel giugno del 1941 Hitler invase la Russia, commettendo uno dei più grandi errori strategici nella storia della guerra moderna. Stalin fu completamente preso alla sprovvista dall’invasione e le notizie del TRADIMENTO di Hitler gli causarono un crollo nervoso. Chiaramente non aveva letto il “Mein Kamp” così attentamente come Orwell né la recensione di quest’ultimo.
Hitler e Stalin erano alleati, quanto meno fecero un accordo di non belligeranza patto che mai sarebbe stato siglato da Lev Trockij, la personalità più influente della Russia post-rivoluzionaria e della neonata Unione Sovietica, il quale aveva una concezione ben diversa del “socialismo reale”. A seguito della sua lotta politica e del duro contrasto con Stalin, dopo la morte di Lenin Trockij fu espulso dal Partito Comunista Sovietico ed esiliato, mentre l’OPPOSIZIONE DI SINISTRA veniva smantellata dal gruppo stalinista (DI DESTRA), favorevole alla burocratizzazione totalitaria dell’URSS e al concetto di “Socialismo in un solo paese”.
A chi giovò e tuttora conviene che la parola “Comunismo” (senza mai nominare il “Socialismo reale) sia diventata impronunciabile ai più ed accostata al nazifascismo? “Cui prodest?”
Bella domanda vero?

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagini in evidenza ricavate dal web: A sinistra George Orwell – A destra…

RIPRODUZIONE RISERVATA

A MENO 1/12 DALL’AUTUNNO

A MENO 1/12 DALL’AUTUNNO

Assolata e deserta,
lunga, fredda,
larga, distesa,
ciottoli, sabbia ocra,
fragore dell’estate
in dissolvenza,
udibile e visibile
recente passato
dal blu profondo
risacca depone
in causale tracciato,
mutevole confine
nel litorale
che ultima onda
schiaffeggia, accarezza,
avanza, aggrinfia,
si ritrae con rumore
di sassi bagnati.

Normale all’arco dell’orizzonte
è dardo la mia ombra.
Incurante dei flutti
punta la prima stella
nel curvo Universo.
Attende l’attimo!
Fermare vagheggiate
e scomparse
presenze amate.
Sarà giudice l’attesa
lasciando amaro in bocca,
acre sapore di corda tesa.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagini in evidenza: Foto Mauro Giovanelli

RIPRODUZIONE RISERVATA

I DIVINI CAVALLI DI ACHILLE

I DIVINI CAVALLI DI ACHILLE

Amore,
amare,
essere amati,
amaro
averlo perduto,
così da rinunciare
all’affilata
luce del sole
che leviga
ogni dolore
e ombra
benevola
accoglie tregua,
silenzio,
mentre la vita
scorre
come carezza
sul muso
del purosangue
che guarda
verso il cielo.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Giorgio De Chirico – “I divini cavalli di Achille”

RIPRODUZIONE RISERVATA

PINO DANIELE È NEL VENTO

PINO DANIELE È NEL VENTO

Devo dirti una cosa Giuseppe,
forse non ha importanza
ma desidero tu mi ascolti,
del resto è pensiero che da solo,
senza essere accompagnato,
viaggiava nella mia testa.
Anche nel ricordare
un geniale artista,
come per l’amore,
cerchiamo quel che resta.

L’hai detto tu, pure scritto,
e magnificamente interpretato
soltanto che, a parer mio,
se nella mente ho scavato
deve esserci una ragione,
finanche ho rovesciato
la mia immaginazione,
svuotata del suo contenuto,
ogni recesso rovistato
per trovare ciò che di te…
È rimasto.
Poi, con calma, quando ogni cosa
è tornata al posto giusto
ho a lungo riflettuto.

Lo sguardo, il modo di porti,
la levità con cui presentavi
ogni brano affinché volasse alto,
al di sopra di ogni emozione,
con inquieta compostezza,
struggente passione,
allo stesso modo del vento
che continua a soffiare tra noi,
ed ogni volta lascia tracce
originate dai nostalgici occhi tuoi,
segni, messaggi, idioma
del poeta, interprete, cantore
della Nazione Napoletana,
volti implosi nella miseria,
prosciugati dalla sopportazione,
l’intrico dei vicoli, i conventi,
monasteri, chiese barocche,
castelli, sfarzo e suggestione,
cabala, riti, miracoli, scaramanzia,
processioni, inventiva senza pari,
ingegno, sfrenata allegria
che dall’incombente Vulcano
discendono miste a innata filosofia,
fatalismo, indifferenza, grande cuore.
Questo è quanto.

Ah! Dimenticavo caro Pino:
Le tue ardenti pupille
nel loro peculiare fulgore
ogni volta rivelavano il destino:
Con l’eterno tuo canto d’amore
continuare a trasformare
gli incostanti lamenti,
lenire angoscia, timore, incertezza
del divenire, ossessioni dei viventi…
Perciò le stelle ti hanno reclamato!
Accrescere lo sfavillio tra le genti.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Pino Daniele

RIPRODUZIONE RISERVATA

error: Mauro Giovanelli - RIPRODUZIONE RISERVATA