NON SE NE ESCE O… SE NE ESCE?

NON SE NE ESCE O… SE NE ESCE?

Non se ne esce…
perché è inutile cercare di spiegare alcuni aspetti della vita a chi non li capisce da solo. Con tutti gli altri si corre il rischio di essere costretti a dargli ragione pur di metterli a tacere.
Oppure se ne esce…
come giustamente ha fatto Marco Travaglio dandosela a gambe levate dal “salotto” di Santoro, diventato santo e sempre meno toro.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web – Fotomontaggio eseguito dall’Autore.

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NON SE NE ESCE

NON SE NE ESCE

È inutile cercare di spiegare
alcuni aspetti della vita
a chi non li capisce da solo.
Con tutti gli altri si corre il rischio
di essere costretti a dargli ragione
pur di metterli a tacere.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza Composizione Enrico Bafico artista genovese – Foto dell’Autore.

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MAGICA INDIA

MAGICA INDIA

“In India ho incontrato…
da dove viene questo suono remoto?
da una vina male accordata
o dalle ruote arrugginite di un rickshaw?
In India ho incontrato,
senza vestiti, né parole né lacrime,
amore per un bambino lì nato.
In India ho incontrato,
seduto sulla pietra levigata,
il ritornello che ho mormorato,
il sogno che mi ha illuminato.” (1)
Niente paura, non sono un poeta
e detesto la rima baciata.
E’ la libera interpretazione dell’opera surrealista
di un autore francese che
per tutto il viaggio, ma anche prima,
continuava a martellarmi la testa
e non capivo perché.
Manipolarla via via con ciò che vedevo
era il tentativo, senza rendermene conto,
di condensare in poche istantanee
ciò che per me rappresenta il Paese
dove ho raccolto sensazioni indimenticabili.
Rammento l’ultimo giorno
all’hotel & resort Westin, poco fuori Delhi,
nella camera di un’amica dove ci eravamo riuniti,
di aver cantilenato il pezzo originale
in risposta alla domanda
del perché avessi ritardato all’adunata,
e tutti mi diedero del pazzo.
A proposito: di tanti bellissimi ricordi
non è stata anche quella sera molto particolare?
Chi se ne è accorto?
Non vi capita, a volte, che un attimo
a prima vista spoglio di significato
rimanga impresso nella memoria per sempre?
Come se le persone, gli oggetti, le luci e le parole
fossero stati composti da legami visibili e invisibili
che ci hanno condotti a quell’appuntamento?
Eravamo seduti intorno a una bottiglia di rhum
e non dimenticherò l’espressione di ciascuno.
Negli occhi quella dolce e delicata tristezza
che si provava da piccoli
quando le vacanze stavano per finire
e le porte della scuola
erano pronte ad accoglierci.
E ricorderò quella sera:
i nostri sorrisi, l’aroma del liquore,
la coesione venutasi a creare,
le parole, i volti, la risata complice e intelligente
di Sathya.
Tutto ciò, per me, è stato magico.
Del resto magica è l’India.
Siete d’accordo?
Come si potrebbe dimenticare l’orfanotrofio
di Madre Teresa di Calcutta ad Agra?
Dove in pochi minuti ho provato
per un orfanello profondo amore
come raramente capita nella vita?
E i monumenti, i colori, gli odori intensi,
le voci, i clacson nelle strade,
le moschee, i profumi,
i visi bellissimi delle donne,
il loro portamento regale,
gli occhi sconvolgenti, i mausolei,
il groviglio di cavi elettrici contro il cielo cobalto,
gli scarti e i rifiuti della città,
i templi, gli sguardi dolcissimi, la disponibilità
e l’accoglienza di quel popolo
dalle mille sfaccettature che
“ci rende colpevoli perché in fondo ha ragione
nella sua maniera di avere torto
e allo stesso tempo è lui stesso responsabile
avendo torto nel modo di aver ragione” (2)
Per me questa è l’India:
un ossìmoro, splendido contrasto,
equazione con troppe incognite per essere risolta;
e l’uomo,
“che neppure riesce ad esplorare la propria mente,
perché la mente è tutto quello che ha per conoscerla”, (3)
come potrebbe comprendere
ciò che abbiamo visto?
Non sarà che quella gente ha qualcosa di più?
Siamo passati dall’ammirare la magnificenza
del TaJ Mahal, opera ardita
creata con enorme dispendio di mezzi e risorse
per l’amore perduto di una sola donna,
al nulla di materiale delle persone
incontrate nei vicoli
o sedute sui ghat di Varanasi,
“dove all’alba le ombre sono color arancione
e lo spirito sta attento solo al significato delle cose.” (4)
Tutto qua? Sì…
no, il resto dovrete cercarlo,
ciascuno secondo la propria natura.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

 

Immagine in evidenza: A sinistra particolare di un monumento a Khajuraho -India, classificata come nagar panchayat, distretto di Chhatarpur, nello stato federato del Madhya Pradesh. A destra cataste pronte per le cremazioni in un Ghat di Varanasi (Benares) India – Sponda occidentale del Gange – Fotografie scattate dall’autore.

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(1) Louis Aragon – “Sur le pont neuf” – Testo originale: “Sul Pont Neuf ho incontrato/da dove viene questa canzone remota/Da una chiatta male ancorata o dal Métro Samaritaine,/ Sul Pont Neuf ho incontrato,/ senza cane né bastone né cartello/ Pietà per il disperato davanti a cui la folla si scosta,/ Sul Pont Neuf ho incontrato,/seduto sulla pietra levigata,/il ritornello che ho mormorato…il sogno che mi ha illuminato”.

(2) Jean Paul Sartre – “Le parole”.

(3) Cormac McCarthy – “Trilogia del west”.

(4) Paul Jean Toulet – “Ad Arles, dove sono gli Alyscamps,/quando l’ombra è rossa sotto le rose/e chiaro il tempo,/stai attento alla dolcezza delle cose”.

SATHYA RAO GUTTA l’indiano

SATHYA RAO GUTTA
         l’indiano

Non ti nascondo che in un primo momento
mi sei sembrato distaccato,
quasi scostante;
solo dopo ho capito che così doveva essere:
tu eri il maestro, io l’allievo.
Prima di avvicinarmi
tuo compito era valutare
se fossi stato in grado di affrontare
i percorsi che mi avresti indicato,
farli miei, possederli con il cuore e la mente.
La missione di cui ti sei fatto carico
misurare se sarei stato capace di spogliarmi
dell’abito da turista e crescere.
Ci sei riuscito.
Dinanzi a me hai spalancato panorami
che altrimenti mi sarebbero stati inaccessibili,
sono entrati nella mia anima
e lì dimorano.
Adesso ho compreso la tua grande umanità;
spero non averti deluso
perché conto di ritornare
con te
sulla riva occidentale del Gange
ad ammirare, prima che si disperdano,
i punti bianchi
prodotti da una energia
molto positiva che si trova a Benares.
Quando sorge il sole.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: SᾹDHUS – Fotografia scattata dall’autore a Varanasi (Benares) India

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BOLLEZZÛMME

BOLLEZZÛMME

Il mare ha avuto la sua eiaculazione
nel rapporto perverso con il Diluvio Universale
senza Arca.
Gli ultimi sussulti lo consegneranno
al meritato riposo del giustiziere cosmico.
Il cielo è lo sfondo della catarsi
appena consumata,
ogni cosa volge alla quiete ma…
nel bollezzûmme la bramosia vitale
si aggrappa agli ultimi residui inquinanti
dell’umanità:
una ciabatta d’artista che,
con la complicità perfetta
di due simbiotiche cicche,
anela ad assumere forma e dignità animale
in prossimità dell’agognato approdo;
sostanze inorganiche tese al disperato tentativo
di entrare nel ciclo evolutivo della materia.
Una sequenza è giunta a compimento
e gli spettatori leggono la prima pagina
della parabola infinita.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Locandina del film “BollezZûMme” – Regista Michele Capozzi – composizione Enrico Bafico artista genovese – Foto dell’Autore.

Nata: BollezZûMme è un termine genovese che si riferisce alle condizioni del mare, quando si percepisce che sta per “mettersi al brutto”, c’è “maretta”, preannuncia qualcosa che sta per accadere.

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SOGNO DI UNA NOTTE A MENO UN DODICESIMO DALL’ESTATE

SOGNO DI UNA NOTTE A MENO UN DODICESIMO DALL’ESTATE

Importante era afferrare la lucertola,
mica per farle male,
doveva spiegarmi qualcosa,
alla fine l’ho presa perché era stanca,
non riusciva a correre bene
su quella campana di cemento liscio
posata a terra.
Mia madre e mia sorella non hanno sentito,
le ho chiamate a lungo mentre si allontanavano.
Gente rarefatta in piazza De Ferrari,
le auto vecchio tipo colore dei taxi anni ‘50,
nere, c’era anche del grigio, posteggiate male,
al centro, di traverso.
Era sera, ma il chiaro del giorno insopportabile,
il rumore muto della gente,
capivo ciò che l’uomo in divisa stava dicendo
a un gruppetto di persone senza volto.
Le ho raggiunte che già erano arrivate a casa,
ho chiesto come mai non mi avessero sentito,
le avrei accompagnate.
Io alla lucertola ho parlato,
e il Natale
non sarà mai più come prima.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza: Foto ricavata dal web – Genova, piazza De Ferrari, 1950

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UN POMERIGGIO PROSSIMO ALL’ESTATE

UN POMERIGGIO PROSSIMO ALL’ESTATE

Per il resto della giornata ho pensato a Lucrezia.
Che emozione!
All’istante ti ho vista cresciuta,
l’attimo successivo,
così come sempre accade,
nel senso che in un lampo
sei balzata nella fase
in cui cerchi ancora di restare bambina,
senza più convinzione.
Percepisci qualcosa di te allontanarsi,
avverti che il primo stadio del modulo
si è sganciato,
ha adempiuto la funzione di vincere la gravità e,
come da programma,
la navicella prosegue il viaggio
con strumenti utili ad esplorare
altre visioni.
Sei più incuriosita che contenta,
riflessiva, anche un po’ malinconica,
per nulla impaurita, cautamente entusiasta.
Ho captato e registrato
diversi segnali
da te emessi tutti in una volta.
Nessun capriccio per guardare i cartoni animati,
forse l’avevi chiesto anzitempo
nel tentativo di tornare indietro,
poi insieme, con calma,
ci siamo gustati il gelato, abbiamo parlato,
scherzato, in modo sereno, intelligente,
hai sostenuto complice il mio sguardo.
Può essere che dicembre prossimo
fingerai di credere ancora a Babbo Natale,
più per noi e la sorellina Angelica che per te,
ma il successivo non potrai farlo,
l’adolescenza ti aspetta.
Oggi 12 maggio 2014 hai detto:
“nonno, ti voglio bene”.

Mauro Giovanelli – Genova
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Immagine in evidenza:Varanasi (Benares) India – Ghat sponda occidentale del Gange – Fotografia scattata dall’Autore.

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ESTATE

ESTATE

C’è stata un’età
in cui aspettavo solo l’estate,
così lontana, irraggiungibile,
quando finalmente ci entravo
non finiva mai.
Erano tante le cose da fare in quella stagione,
ma avevo tempo,
allora arrivavo ovunque.
Adesso giunge all’improvviso,
è dietro l’angolo,
la sfioro appena
e avverto già i colori dell’autunno.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza e fotomontaggio dell’Autore

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SE MURIÓ GABO! 17 aprile 2014

SE MURIÓ GABO!
17 aprile 2014

A volte veniamo assaliti dalla malinconia,
si diventa più cupi
nel considerare il tempo trascorso,
la vecchiaia, il traguardo vicino.
Sapere invece che dall’altra parte,
ovunque e comunque essa sia,
potresti incontrare persone
come il grande GABO
rende quasi gradevole l’attesa della fine.
Con queste parole
desidero salutare l’illustre
Gabriel García Márquez
appena partito verso la sua Macondo.
Da oggi,
qui dove noi provvisoriamente restiamo,
siamo tutti più soli.
Per allontanare la tristezza
non resta che immergersi nella rilettura
delle sue opere immortali.

Mauro Giovanelli – Genova
www.icodicidimauro.com

Immagine in evidenza ricavata dal web

Pubblicato su “Il Segno” nr. 8 del 16-30 aprile 2014 pag. 3 – http://ilsegnoroccadipapa.blogspot.it – con il titolo “Il nostro saluto al grande scrittore Colombiano”.

NEW YORK: A special screening of “Gabo: The Creation of Gabriel Garcia Marquez” at IFC Center in NYC. It will be followed by a Q&A with author Juan Gabriel Vásquez.
Tuesday, December at 7:30pm.

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SE Murio GABO!
17 de abril 2014

A veces nos asalta por la melancolía,
se vuelve más oscuro
en cuenta el tiempo transcurrido,
la vejez, cerca de la línea de meta.
Sabiendo sin embargo, que, por otra parte,
en cualquier lugar y sin embargo es,
conoces a gente como el gran GABO
hace casi agradable esperando el final.
Con estas palabras
quiero saludar el distinguido
Gabriel García Márquez
acaba de dejar a su Macondo.
A partir de hoy,
aquí, donde permanecemos temporalmente,
todos estamos solos.
Para quitar la tristeza
sólo hay que sumergirse en la lectura
de sus obras inmortales.

Mauro Giovanelli – Genova (Italy)
www.icodicidimauro.com

Pruebas de imagen en la web

Publicado en ” The Sign ” no. Ocho 16 al 30 abril, 2014 p . 3 – http://ilsegnoroccadipapa.blogspot.it – con el título “Nuestro saludo al gran escritor colombiano”

NEW YORK: A special screening of “Gabo: The Creation of Gabriel Garcia Marquez” at IFC Center in NYC. It will be followed by a Q&A with author Juan Gabriel Vásquez.
Tuesday, December at 7:30pm.

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